Capretta Amaltea

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  • in risposta a: Bozza. #10905
    Capretta Amaltea
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    Osservazioni tecniche ne avrei (ad esempio, i meccanismi atti a preservare la fedeltà dell’informazione esistono in tutti gli organismi e non solo nel DNA umano; il meccanismo della selezione naturale è alquanto più complesso di come lo descrivi; siamo piuttosto lontanucci da poter intervenire con cognizione di causa a modificare geni alterati) ma nell’insieme penso che il problema che poni merita di essere discusso. Di fatto l'”alterazione” della selezione naturale avviene in molteplici modi molto più rilevanti dei futuribili interventi diretti sul DNA: le fognature, l’igiene, la migliore alimentazione, i progressi della medicina e quant’altro…inclusi, per fare un esempio terra-terra, gli occhiali. Forse sarebbe opportuno sottolineare meglio quest’aspetto, se vuoi, ma comunque postalo e tutti i caproni contribuiranno con i loro due cents.

    in risposta a: Creare mondi in economia #10821
    Capretta Amaltea
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    Antonella, sinceramente mi sono sempre domandata che bisogno ci sia di postulare che un dio creatore si interessi del benessere delle creature, o addirittura che si impicci di quello che facciamo nella vita quotidiana o in camera da letto (il controllo della sessualità pare essere il core business della maggior parte dele religioni…). Io non credo in alcun dio, ma se devo immaginarmene uno alla base della creazione me lo immagino che mette in moto il meccanismo, poi le risultanze sono quelle che sono ma in nessun modo affar suo.

    in risposta a: Creare mondi in economia #10809
    Capretta Amaltea
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    Le proteine sono una meraviglia senza fine… ma che dire del DNA? La famosissima “doppia elica” è costruita con criteri di incredibile eleganza ed efficienza. Due catene polinucleotidiche si avvolgono fra loro in una spirale destrorsa, proteggendo all’interno la delicata parte informazionale (le “basi azotate”) e lasciando fuori lo scheletro zucchero-fosfato, le cui cariche legano l’acqua e assicurano l’idratazione della molecola. La decifrazione della struttura del DNA resta, a mio avviso, il trionfo massimo della biologia moderna e la scoperta fondante per tutto il molto che è avvenuto dopo.
    Quanto alla possibilità di avere organismi basati su una chimica completamente diversa da quella dei composti organici terrestri, ricordo di avere partecipato molti anni fa a un meraviglioso congresso scientifico sull’origine della vita, nel quale vennero descritte, ad esempio, molecole autoreplicanti che funzionavano perfettamente in solventi non acquosi. Quindi direi che la possibilità c’è, e magari esistono su altri mondi altre condizioni fisico-chimiche che hanno originato organismi viventi basati su principi diversi dai “nostri”.

    in risposta a: Creare mondi in economia #10795
    Capretta Amaltea
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    Davvero splendido, Beelato. Mi dai il permesso di saccheggiarti a scopo didattico? Da sempre faccio del mio meglio per trasmettere agli studenti il mio perdurante amore, stupore e meraviglia per i prodigi dei mondi cge descrivi, e il tuo scritto è proprio quello che ci vuole.

    in risposta a: Siamo tutti grillonzi inside? #10396
    Capretta Amaltea
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    A Broono. La storia del pensiero unico non era riferita a te, lo dico esplicitamente nel post. Il “presuntuosello” era una (blanda) critica al tono a mio avviso un po’ sentenzioso, del tuo ultimo post nella chat, e nulla c’era di “5* type”. Apprezzo di solito i tuoi interventi e li trovo interessanti e istruttivi. OK? The same goes for Giovanni/Tharon.
    Nel merito, concordo con Beelato che la vastità logorroica della chat è un grosso problema, che fra l’altro alimenta le intemperanze, vere o percepite. L’uso del forum è un rimedio possibile, ma sarà bene che i moderatori pensino seriamente ad altre soluzioni praticabili.

    in risposta a: Siamo tutti grillonzi inside? #10390
    Capretta Amaltea
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    Quindi Giovanni sei tu?
    Mi dispiace che da un post in cui esponevo una posizione motivata tu abbia isolato l’unica frase leggermente polemica. Neanche a me pare di avere mai insultato o messo alla berlina alcuno. E si, trovo anche questo tuo intervento inutilmente polemico e pieno dei difetti che attribuisci a me. Comunque prometto di evitare da ora in poi ogni riferimento personale, discutiamo nel merito, se vuoi.

    in risposta a: Siamo tutti grillonzi inside? #10387
    Capretta Amaltea
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    Che dire, cara Beelato? Anche io ho letto il post di Broono; ottima la sua esposizione del metodo socratico che ciascuno dovrebbe mettere in opera per conoscere se stesso (io lo feci nell’adolescenza e concordo che è cosa dolorosa). Detto questo, non sono d’accordo più di tanto sulle critiche sull’atteggiamento della stalla. È vero che c’è un generale mood di insofferenza per i grillonzi e anche per i naysayer, che nella chat si esprime con battute talvolta anche inopportune. Ma sono, appunto, battute. Quando le questioni vengono discusse sul serio siamo seri e entriamo nel merito molto a fondo, tranne qualche intemperanza individuale. È vero anche che i critici (non Broono) ultimamente ci sono andati giù pesante, accusando gli altri di malafede, pensiero unico e quant’altro. Io credo che fra noi gli entusiasti di Renzi senza riserve siano pochissimi, forse nessuno. Ma il desiderio di uscire dallo stallo guelfi-ghibellini e di fare andare avanti il paese è forte per molti di noi (per me sicuramente), e non se ne può davvero più di drammatizzazioni teatrali, accuse sproporzionate, gazzarre in parlamento. Ho votato Renzi alle primarie e PD alle europee, gli ho dato mandato per provare a fare le riforme, non lo idolatro e osservo con spirito critico le sue azioni. Inoltre sono iscritta al PD, conosco le perplessità interne ma posso dire che la posizione largamente maggioritaria è: sostegno al segretario fino a prova (molto) contraria. Quindi non ho voglia di essere accusata di acriticità e pensiero unico dai detestor e Giovanni di turno, e neppure dal brillante ma un po’ presuntuosello Broono. Aggiungo che io amo la stalla soprattutto per i bellissimi articoli non politici che vi compaiono e ai quali non vorrei rinunciare. A proposito, attendo con ansia e vera curiosità il tuo sulla stereochimica…

    in risposta a: GLI ITALIANI E IL RIFORMISMO PUNITIVO #10386
    Capretta Amaltea
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    Tharon: ho infatti sottolineato che Renzi, alle europee, è stato votato largamente anche dal resto dell’elettorato italiano. Che le europee abbiano legittimato Renzi lo ha capito anche Grillo. I dissidenti del partito stanno ora lavorando alla ricerca di mediazioni, vorrà dire che non si sentono tanto vessati e conculcati.

    in risposta a: GLI ITALIANI E IL RIFORMISMO PUNITIVO #10369
    Capretta Amaltea
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    A Tharon: coi cavilli non si va lontano. E se al primo piano del tuo condominio “esteso” abita la sig.ra Bianchi che è invalida e non può usare le scale? Se la riforma è approvata dalla maggioranza, passerà, anche se ci sarà sempre chi è contro. Se il cambiamento è in peggio o in meglio, chi lo decide? Tu, come altri,postuli comunque la malafede dei riformatori, che invece non è per nulla scontata.
    A Roberto: lasciamo stare i sondaggi… Renzi è stato chiaro su ciò che voleva fin dalle primarie. È stato votato a larga maggioranza dai suoi elettori e anche dagli altri. Che altro si vuole?

    in risposta a: GLI ITALIANI E IL RIFORMISMO PUNITIVO #10362
    Capretta Amaltea
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    “Ogni cosa dev’essere contro qualcuno: il Senato va smantellato, l’eleggibilità va cancellata, l’Italicum è contro le minoranze, l’occupazione giovanile è a discapito dei “garantiti più anziani”. Non c’è un briciolo di speranza, di gioco di squadra, rischiamo di diventare (e forse lo siamo già stati) tante piccole “curve nord” sempre più desiderose dell’ultras nemico cui gridare slogan rancorosi”
    Parto da queste affermazioni di Roberto per spiegare come secondo me l’argomento non si tenga.
    1) Il Senato va “smantellato”? No, va modificato in qualcosa di diverso. Se ne parla da innumerevoli anni, c’è un accordo generale sul fatto che il bicameralismo perfetto va modificato. Qualche minoranza si oppone? Si opponga, ma alla fine dovrà accettare le decisioni della maggioranza. Che saranno imperfette, come ogni decisione, ma notoriamente il meglio è nemico del bene.
    2) L’eleggibilità va cancellata? I rappresentanti del popolo sono sempre eletti, che lo siano direttamente o indirettamente, eletti da altri rappresentanti eletti, non mi sembra cosa fondamentale. Anche il PdR è eletto indirettamente.
    3) L’Italicum è contro le minoranze? I sistemi elettorali maggioritari limitano l’accesso delle minoranze al parlamento, è vero. Ce ne sono tanti in giro per il mondo democratico, e non sembra che creino dittature. Non si tratta di essere “contro” le minoranze, si tratta di limitarne il potere di veto, giusto o sbagliato che sia.
    4) L’occupazione giovanile a discapito, ecc. Se le risorse sono poche, bisogna barcamenarsi e cercare maggiore equità, togliendo qualcosa a chi ha di più per dare qualcosa a chi non ha nulla. E’ essere “contro”? E’ antidemocratico?
    In sintesi, è vero che in Italia la politica si basa a volte troppo sul tifo e sull’indicare il nemico. Tuttavia, in una società ci sono interessi contrapposti, e chi governa dovrà soppesare le varie necessità, i torti e le ragioni, per cercare la soluzione più equa e praticabile. E’ normale e non c’è nulla di punitivo in questo processo; tuttavia qualcuno inevitabilmente ci rimetterà e cercherà di opporsi.
    Faccio un esempio terra-terra: se nel tuo condominio tutti sono d’accordo a installare l’ascensore ma l’avvocato Rossi si oppone fermamente perchè lui abita a pianoterra, chi dovrà prevalere alla fine? Si andrà “contro” l’avvocato Rossi prendendo la decisione di maggioranza?

    in risposta a: Autismo: la ricerca va avanti… #9499
    Capretta Amaltea
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    Grazie!!

    in risposta a: Vaccini militari e tumori #8808
    Capretta Amaltea
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    Per me va benissimo, lo puoi pubblicare. Ottimo lavoro!

    in risposta a: Vaccini militari e tumori #8800
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Questa è la parte relativa al punto 4, come prima cambia e/o intergra quello che vuoi

    E veniamo al cuore della questione. Le vaccinazioni possono provocare il cancro?
    Allo stato delle conoscenze, la risposta è no. Nessun meccanismo attendibile è stato proposto per sostenere seriamente questa ipotesi. C’è qualche evidenza che vaccinazioni multiple e ravvicinate (come quelle fatte ai militari) possano stressare il sistema immunitario, specie se le preparazioni vaccinali contengono sostanze potenzialmente tossiche come metalli pesanti (peraltro non più in uso). C’è anche qualche evidenza che in queste condizioni possano insorgere malattie autoimmuni, ma solo in presenza di altri fattori come la presenza nell’ambiente di sostanze particolari (ad es. diossina). In condizioni di vaccinazione “normali” nulla di tutto questo accade. E in nessuna condizione c’è evidenza concreta di un legame fra vaccinazioni e cancro, se non l’ipotesi, tutta da dimostrare, che l’insorgenza di un tumore possa essere dovuta anche a deficit immunitario.
    Le vaccinazioni, recentemente, non godono di buona stampa. Sono state accusate di una quantità di misfatti, dal causare autismo infantile al provocare, appunto, tumori. Tutto senza uno straccio di solida evidenza nella letteratura scientifica, ma con grande tam-tam allarmistico rimbalzato da un sito internet a un altro, ripreso e diffuso da giornali poco seri. Eppure le vaccinazioni sono un presidio sanitario meraviglioso: economico, semplice da somministrare, efficace. Le vaccinazioni evitano ai nostri bambini di andare incontro a concreti pericoli, come ad esempio le encefaliti invalidanti o addirittura letali che possono accompagnare malattie come il morbillo e che hanno una frequenza ben maggiore dei rari effetti avversi dovuti alla vaccinazione stessa. Presto, speriamo, avremo un vaccino efficace contro la meningite B, che anche se rara è ancora una terribile minaccia per bambini e ragazzi, e sarà un ulteriore progresso per la tutela della nostra salute.
    L’attuale trend antivaccini (e quello anti-antibiotici, che spesso lo accompagna) è caratteristico di una generazione di genitori (e nonni) che non hanno vissuto la tragedia, frequente in un tempo non troppo lontano, di perdere un figlio per una malattia infettiva. Pensiamoci, a quel tempo, prima di disprezzare i progressi della medicina e vagheggiare improbabili ritorni alla “natura”.

    in risposta a: Vaccini militari e tumori #8799
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Nel frattempo ho letto l'”inchiesta” di Repubblica, che è del tutto inutilizzabile. Non un dato vero, una cifra attendibile, un link alla letteratura scientifica. In letteratura trovo qualcosa su un legame tra vaccini e malattie autoimmuni in certe condizioni ambientali, ma su vaccini e cancro ancora assolutamente nulla. Per scrupolo cerco ancora.

    in risposta a: Vaccini militari e tumori #8796
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Ti posto un primo elaborato sui punti 2 e 3, dimmi se ti sembra troppo complicato e modifica come ti pare. Poi vado sul 4

    Che cos’è un tumore? Detto in poche parole, è una malattia che ha origine all’interno di una cellula, che diventa incapace di obbedire ai segnali di controllo che mandano le cellule circostanti. Normalmente, le cellule sono immerse in una rete complessa di segnali che ne controlla, fra le altre cose, la capacità di divisione e di differenziamento, cioè il loro essere parte di un certo tessuto e avere le funzioni tipiche di quel tessuto. Alterazioni nell’espressione dei geni, dovute a mutazioni del DNA o ad altri eventi, portano ad alterazioni nel comportamento delle cellule che (1) iniziano a proliferare in modo incontrollato (2) perdono la loro “fedeltà” al tessuto originario e possono andarsene in giro per il corpo portate dalla linfa o dal sangue, invadendo altri organi. Salvo eccezioni (ad es. alcuni tumori cerebrali) solo allo stadio (2) il tumore diventa davvero pericoloso (maligno, o metastatico) e può portare alla morte dell’organismo. Che cosa determini la transizione dallo stadio (1) allo stadio (2) non è stato ancora veramente compreso; è certo, comunque, che alla base vi sono anomalie nel comportamento di alcuni geni chiave.
    E veniamo ai vaccini. Il nostro organismo, in comune con molti altri, possiede un “sistema immunitario” cioè una capacità intrinseca di riconoscere “l’altro da sé” e di reagire per preservare la propria salute e integrità; la reazione agli agenti infettivi e il rigetto dei trapianti sono entrambi opera di questo sistema. Il sistema immunitario è molto complicato da descrivere. Semplificando al massimo, possiamo dire che ha due “braccia”: un braccio cellulare, composto da cellule specializzate che direttamente attaccano l’estraneo e lo distruggono o neutralizzano in diversi modi, e un braccio “umorale”, composto da proteine circolanti nel sangue (gli “anticorpi”) capaci anche loro di distruggere o neutralizzare il nemico. Inoltre, l’immunità è di due tipi. Esiste un’immunità “innata”, con la quale l’organismo reagisce automaticamente alla presenza di molecole tipiche di “invasori” ricorrenti. Ad esempio, certi lipidi nella parete di alcuni batteri patogeni scatenano questo tipo di immunità, che però ha il difetto di essere poco selettiva e talvolta troppo violenta (lo shock settico è un esempio). L’immunità “acquisita” è più sofisticata; essa rende capace l’organismo di “imparare” che certe molecole sono pericolose (in quanto parte di agenti infettivi, ad esempio) e di reagire contro di esse ogni volta che le incontra di nuovo. Le molecole che scatenano la reazione immunitaria (di entrambi i tipi) si chiamano antigeni.
    E’ importante a questo punto capire che nell’immunità acquisita il primo contatto con l’antigene scatena solo una reazione debole, che non impedisce alla malattia di svilupparsi; è solo dopo che l’organismo ha “imparato” che ci sarà una forte reazione quando quel dato antigene ritorna. Il caso tipico è quello delle malattie infantili: i bambini non vaccinati prendono, ad esempio, la varicella al primo incontro col virus, ma in seguito lo sviluppo dell’immunità acquisita impedirà il ritorno della malattia, spesso per tutta la vita. Cosa fa un vaccino? In poche parole, stimola l’immunità acquisita, cioè induce l’organismo a sensibilizzarsi contro l’antigene pericoloso che è stato messo in condizione di non nuocere. Un vaccino contro un virus, ad esempio, può usare il virus intero “ucciso”, oppure utilizzare molecole del virus riconoscibili dal sistema immunitario. La malattia non si svilupperà, ma l’organismo impara lo stesso chi è il suo nemico e reagirà in modo appropriato quando incontra il virus “vero”.
    Esiste una relazione fra sistema immunitario e cancro? Quasi certamente si, ma la questione è ancora molto dibattuta. Le cellule tumorali possono avere antigeni riconosciuti come estranei, e quindi venire attaccate dal sistema immunitario; ci sono alcune evidenze che stimolare il sistema immunitario può servire a combattere alcuni tipi di cancro. Ma è anche vero che la maggior parte dei tumori non sembra essere fortemente immunogena, e mancano prove dirette che deficit immunitari provochino il cancro.

    in risposta a: Vaccini militari e tumori #8795
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Molto bene, vado a leggere il tuo post sul blog poi provo a impostare qualcosa sui punti 2, 3 e 4. Il 5 è molto difficile in mancanza di dati accessibili.

    in risposta a: Belati letterari #8592
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Ripensavo all’equazione di Amadiro e mi è venuto in mente che potrebbe funzionare molto meglio se N=numero di aggettivi invece che numero di vocaboli. Mi sembra infatti che una caratteristica distintiva della cattiva letteratura, più che la prolissità, sia l’eccesso di aggettivazione ( e particolarmente aggettivazione banale, ma questo è difficilmente quantificabile) nel tentativo di creare atmosfere e sensazioni che non si riesce a creare altrimenti.

    in risposta a: Belati letterari #8566
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Una domanda che mi sono posta molte volte: cosa è la buona letteratura?
    La formula di Amadiro è carina e certo applicabile in molti casi, ma non mi sembra di rilevanza universale perchè mi vengono in mente molti esempi di grande letteratura assai verbosi.
    Anche l’idea del “canone” non mi convince, è troppo scolastica.
    Posso solo dire cosa è la buona letteratura nella mia esperienza. Qualcosa che ti apre finestre su diverse realtà e diversi modi di guardare la realtà. Qualcosa che permette di uscire dai pregiudizi e dai ristretti “punti di vista” del singolo individuo e che mette in comunicazione con altri mondi e altri punti di vista. In definitiva, la grande letteratura entra a fare parte dell’ esperienza umana, contribuisce alla formazione della personalità e ne diventa parte. Anche le altre arti hanno da dire a questo proposito, sono formative anche le esperienze estetiche che si fanno attraverso la musica e le arti figurative. Ma la letteratura, la narrativa in particolare, permette alle menti umane di restare in comunicazione, anche a distanza di secoli, soddisfacendo il bisogno così tipicamente umano di raccontare e sentirsi raccontare le “storie”. Per questo ha un posto speciale fra le arti, almeno per me.

    in risposta a: Due canzoni per la notte #8192
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Mi sono registrata e vorrei postare un articolo, mi abilitate?

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