Vaccini militari e tumori

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  • #8791
    VoceIdealista
    Partecipante

    Dunque, io credo che post su questo tema debba essere strutturato così:
    1- introduzione, che spieghi la vicenda e di cosa si parla (me ne occupo io) e nella quale si spiega che un tribunale non è affidabile in questioni scientifiche con oppurtuni esempi (Stamina e, eventualmente, altro);
    2- cosa è un tumore e cosa lo provoca;
    3- cosa è un vaccino e perché si usa;
    4- non esistono evidenze del fatto che un vaccino possa provocare un tumore;
    5- ipotesi su cosa potrebbe provocare una maggiore incidenza di tumori in quella categoria di persone;
    6- conclusioni

    Naturalmente questa è una proto-scaletta che può essere discussa ed è aperta ai suggerimenti.
    Suggerisco di non cadere troppo nello specialistico…

    Link utili:
    il di Repubblica che parla della vicenda
    il sulla bufala dei vaccini veicolo di virus oncogeni che circolava qualche mese fa.

    #8794
    VoceIdealista
    Partecipante
    #8795
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Molto bene, vado a leggere il tuo post sul blog poi provo a impostare qualcosa sui punti 2, 3 e 4. Il 5 è molto difficile in mancanza di dati accessibili.

    #8796
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Ti posto un primo elaborato sui punti 2 e 3, dimmi se ti sembra troppo complicato e modifica come ti pare. Poi vado sul 4

    Che cos’è un tumore? Detto in poche parole, è una malattia che ha origine all’interno di una cellula, che diventa incapace di obbedire ai segnali di controllo che mandano le cellule circostanti. Normalmente, le cellule sono immerse in una rete complessa di segnali che ne controlla, fra le altre cose, la capacità di divisione e di differenziamento, cioè il loro essere parte di un certo tessuto e avere le funzioni tipiche di quel tessuto. Alterazioni nell’espressione dei geni, dovute a mutazioni del DNA o ad altri eventi, portano ad alterazioni nel comportamento delle cellule che (1) iniziano a proliferare in modo incontrollato (2) perdono la loro “fedeltà” al tessuto originario e possono andarsene in giro per il corpo portate dalla linfa o dal sangue, invadendo altri organi. Salvo eccezioni (ad es. alcuni tumori cerebrali) solo allo stadio (2) il tumore diventa davvero pericoloso (maligno, o metastatico) e può portare alla morte dell’organismo. Che cosa determini la transizione dallo stadio (1) allo stadio (2) non è stato ancora veramente compreso; è certo, comunque, che alla base vi sono anomalie nel comportamento di alcuni geni chiave.
    E veniamo ai vaccini. Il nostro organismo, in comune con molti altri, possiede un “sistema immunitario” cioè una capacità intrinseca di riconoscere “l’altro da sé” e di reagire per preservare la propria salute e integrità; la reazione agli agenti infettivi e il rigetto dei trapianti sono entrambi opera di questo sistema. Il sistema immunitario è molto complicato da descrivere. Semplificando al massimo, possiamo dire che ha due “braccia”: un braccio cellulare, composto da cellule specializzate che direttamente attaccano l’estraneo e lo distruggono o neutralizzano in diversi modi, e un braccio “umorale”, composto da proteine circolanti nel sangue (gli “anticorpi”) capaci anche loro di distruggere o neutralizzare il nemico. Inoltre, l’immunità è di due tipi. Esiste un’immunità “innata”, con la quale l’organismo reagisce automaticamente alla presenza di molecole tipiche di “invasori” ricorrenti. Ad esempio, certi lipidi nella parete di alcuni batteri patogeni scatenano questo tipo di immunità, che però ha il difetto di essere poco selettiva e talvolta troppo violenta (lo shock settico è un esempio). L’immunità “acquisita” è più sofisticata; essa rende capace l’organismo di “imparare” che certe molecole sono pericolose (in quanto parte di agenti infettivi, ad esempio) e di reagire contro di esse ogni volta che le incontra di nuovo. Le molecole che scatenano la reazione immunitaria (di entrambi i tipi) si chiamano antigeni.
    E’ importante a questo punto capire che nell’immunità acquisita il primo contatto con l’antigene scatena solo una reazione debole, che non impedisce alla malattia di svilupparsi; è solo dopo che l’organismo ha “imparato” che ci sarà una forte reazione quando quel dato antigene ritorna. Il caso tipico è quello delle malattie infantili: i bambini non vaccinati prendono, ad esempio, la varicella al primo incontro col virus, ma in seguito lo sviluppo dell’immunità acquisita impedirà il ritorno della malattia, spesso per tutta la vita. Cosa fa un vaccino? In poche parole, stimola l’immunità acquisita, cioè induce l’organismo a sensibilizzarsi contro l’antigene pericoloso che è stato messo in condizione di non nuocere. Un vaccino contro un virus, ad esempio, può usare il virus intero “ucciso”, oppure utilizzare molecole del virus riconoscibili dal sistema immunitario. La malattia non si svilupperà, ma l’organismo impara lo stesso chi è il suo nemico e reagirà in modo appropriato quando incontra il virus “vero”.
    Esiste una relazione fra sistema immunitario e cancro? Quasi certamente si, ma la questione è ancora molto dibattuta. Le cellule tumorali possono avere antigeni riconosciuti come estranei, e quindi venire attaccate dal sistema immunitario; ci sono alcune evidenze che stimolare il sistema immunitario può servire a combattere alcuni tipi di cancro. Ma è anche vero che la maggior parte dei tumori non sembra essere fortemente immunogena, e mancano prove dirette che deficit immunitari provochino il cancro.

    #8797
    VoceIdealista
    Partecipante

    La scaletta è solo una base di partenza, il punto 5 lo possiamo tranquillamente togliere perché mi rendo conto che sia praticamente impossibile. Diciamo che un articolo perfetto lo dovrebbe avere, ma la pratica e la teoria non vanno di pari passo.

    Ora leggo approfonditamente il tuo elaborato, che mi sarà utile anche come ripasso!

    #8798
    VoceIdealista
    Partecipante

    I contenuti sono perfetti, farò solo qualche piccolo aggiustamento ma nulla di sostanziale: cercherò di dare un taglio ancora più divulgativo ma senza danneggiare le informazioni ivi contenute.

    Finora, ottimo lavoro!

    #8799
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Nel frattempo ho letto l'”inchiesta” di Repubblica, che è del tutto inutilizzabile. Non un dato vero, una cifra attendibile, un link alla letteratura scientifica. In letteratura trovo qualcosa su un legame tra vaccini e malattie autoimmuni in certe condizioni ambientali, ma su vaccini e cancro ancora assolutamente nulla. Per scrupolo cerco ancora.

    #8800
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Questa è la parte relativa al punto 4, come prima cambia e/o intergra quello che vuoi

    E veniamo al cuore della questione. Le vaccinazioni possono provocare il cancro?
    Allo stato delle conoscenze, la risposta è no. Nessun meccanismo attendibile è stato proposto per sostenere seriamente questa ipotesi. C’è qualche evidenza che vaccinazioni multiple e ravvicinate (come quelle fatte ai militari) possano stressare il sistema immunitario, specie se le preparazioni vaccinali contengono sostanze potenzialmente tossiche come metalli pesanti (peraltro non più in uso). C’è anche qualche evidenza che in queste condizioni possano insorgere malattie autoimmuni, ma solo in presenza di altri fattori come la presenza nell’ambiente di sostanze particolari (ad es. diossina). In condizioni di vaccinazione “normali” nulla di tutto questo accade. E in nessuna condizione c’è evidenza concreta di un legame fra vaccinazioni e cancro, se non l’ipotesi, tutta da dimostrare, che l’insorgenza di un tumore possa essere dovuta anche a deficit immunitario.
    Le vaccinazioni, recentemente, non godono di buona stampa. Sono state accusate di una quantità di misfatti, dal causare autismo infantile al provocare, appunto, tumori. Tutto senza uno straccio di solida evidenza nella letteratura scientifica, ma con grande tam-tam allarmistico rimbalzato da un sito internet a un altro, ripreso e diffuso da giornali poco seri. Eppure le vaccinazioni sono un presidio sanitario meraviglioso: economico, semplice da somministrare, efficace. Le vaccinazioni evitano ai nostri bambini di andare incontro a concreti pericoli, come ad esempio le encefaliti invalidanti o addirittura letali che possono accompagnare malattie come il morbillo e che hanno una frequenza ben maggiore dei rari effetti avversi dovuti alla vaccinazione stessa. Presto, speriamo, avremo un vaccino efficace contro la meningite B, che anche se rara è ancora una terribile minaccia per bambini e ragazzi, e sarà un ulteriore progresso per la tutela della nostra salute.
    L’attuale trend antivaccini (e quello anti-antibiotici, che spesso lo accompagna) è caratteristico di una generazione di genitori (e nonni) che non hanno vissuto la tragedia, frequente in un tempo non troppo lontano, di perdere un figlio per una malattia infettiva. Pensiamoci, a quel tempo, prima di disprezzare i progressi della medicina e vagheggiare improbabili ritorni alla “natura”.

    #8806
    VoceIdealista
    Partecipante

    Ottimo!
    Ora io scrivo l’introduzione e impagino, poi ti mostro il risultato.

    #8807
    VoceIdealista
    Partecipante

    Ecco qua, trovi l’articolo qui: http://lavoceidealista.wordpress.com/2013/01/29/vaccini-e-tumori-lingerenza-dei-tribunali-nella-scienza/

    la password è “pass”.

    Potresti dirmi cosa ne pensi? Una volta ultimato il post finirà su quest’altro sito esattamente come lo vedi scritto lì.

    #8808
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Per me va benissimo, lo puoi pubblicare. Ottimo lavoro!

    #8811
    VoceIdealista
    Partecipante

    Grazie, ma senza di te non sarebbe stato possibile, quindi ottimo lavoro anche a te!

    Lo programmerò di qua, forse già per domani.

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