SPECCHIO DELLE MIE BRAME

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    Capretta Amaltea
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    Buonasera alla stalla, l’altra notte mi è improvvisamente venuta l’ispirazione per un post con il quale mi piacerebbe inaugurare la mia adesione ufficiale a questo bellissimo sito… lo posto adesso, se no il soggetto invecchia!
    Capretta Amaltea

    Si apre il sipario su una stanza quasi del tutto immersa nell’oscurità. Un’unica luce illumina, sulla parete di fondo, uno specchio imponente, alto, cornice d’oro, vetro brunito.
    Entra un uomo non alto di statura, evidentemente anziano anche se tutto in tiro, capelli tinti e impomatati, volto inceronato, abiti di sartoria piuttosto attillati; forse porta un busto.
    L’uomo avanza fino a fermarsi davanti allo specchio.
    “Specchio delle mie brame, che è il leader più amato e popolare del reame?”
    “Ancora amato e popolare sei tu, signore, ma da oggi c’è chi può diventare più amato e popolare di te”
    “E chi è? Chi osa? Fuori il nome! Forse che questo usurpatore ha fondato un impero televisivo dal nulla? Forse è il più abile pubblicitario del pianeta? Forse ha la squadra di calcio che più fa sognare, che ha vinto X coppe dei campioni?”
    “Tutte queste cose tu sei stato e hai fatto, signore… ma il tempo, che scorre inesorabile, aiutato dai molti errori che pure hai commesso, dalla presunzione fatale di ritenersi sempre invincibili e intoccabili, e, fammelo dire, dalla tua nullità politica sia progettuale che ideativa, ti sta facendo scivolare via di scena… è Matteo l’astro nascente!”
    “Matteo chi?”
    “Signore, ste battute vanno bene alle convenscion di Forza Italia, non davanti a me”
    “Occhei! Ma io ho rifondato Forza Italia! C’erano le bandiere al vento che garrivano! I miei fedeli osannanti in lacrime! Sono più forte che mai! Biologicamente ho anche io 37 anni! Colpo di stato, colpo di stato, ma gli italiani hanno capito e mi rimetteranno sul trono, altro che ‘sto parvenu di Firenze!”
    “Il parvenu di Firenze non ti ha neanche nominato, signore, non ti calcola proprio….”
    Il signore anziano si copre gli occhi con le mani e svanisce in dissolvenza.
    Entra un altro uomo piuttosto corpulento, capelli bianchi riccioluti, occhi spiritati, un megafono in mano.
    “Specchio delle mie brame, che è il più gentista del reame?”
    “Un bravo gentista sei tu, signore, ma da oggi c’è chi sarà migliore gentista di te”
    “E chi è? Fuori il nome! Affanculo!! Io sono un grande leader, e anche un grande megafono! Solo io esisto, con tutti i burattini che genialmente manovro!!11!! Ho preso 25% dei voti a partire dal nulla, tengo in ostaggio le istituzioni, mando i miei scherani sui tetti e a occupare i banchi del governo!!! Tutti a casa!!11!!11!!”
    “Abbassa la voce, signore: non siamo a uno dei tuoi spettacoli (o dovrei chiamarli comizi? ma non ho mai visto la differenza). Matteo è quello che ti batterà in gentismo, e senza neanche gridare, sputacchiare e insultare”
    “Matteo? Vuoi dire Renzie, quello lì? Quel pagliaccio col chiodo da paninaro, quel topo di apparato che ha sempre vissuto di politica? A casa, a casa!!11!!”
    “Proprio lui, signore. Avrà sempre vissuto di politica, non dico di no; e infatti sa fare quello che tu proprio non sai fare, la politica. Muoversi, proporre, fare alleanze, e anche parlare alla ggente con registri diversi, delineando un futuro, dando speranze e obiettivi. O pensi di poter andare avanti all’infinito gridando, minacciando apocalissi e gettando fango su tutti quelli che non sono d’accordo con te? E’ sempre lo stesso copione, e francamente comincia a stufare”
    “Come osi, lurido specchio? Sei un rifiuto, una melma putrida, un mortozzombi!!”
    L’uomo si leva un sasso dalla tasca e lo lancia contro lo specchio con violenza.
    Il sasso rimbalza contro il vetro senza neppure scalfirlo e ricade ai piedi dell’uomo, che sussulta.
    “E’ inutile. Se non volevi vedere la tua vera essenza dentro di me non dovevi venire qui”
    “E infatti non ci vengo più!!! Sei gnente, gneente!! Adesso vado a chiedere a Gianroby che devo fare, e vedrai che vinceremo!! Vincere e vinceremo!! In alto i cuori!!!111!!!”
    “Bravo, vai da Gianroby e fatti programmare per la prossima sterile sparata. Dopo magari mandami pure lui, che gli farebbe un gran bene specchiarsi un pochino”.
    L’uomo corpulento svanisce in dissolvenza.
    Entra un altro uomo giovane, statura media, giubbino di pelle.
    “Specchio delle mie brame, chi è il più vincente del reame?”
    “Oggi sei tu, signore, ma stai bene attento a quello che fai e che dici. Bastano pochi sbagli per sparire dalla scena nel giro di pochi mesi…”
    “Che sbagli?”
    “Gigioneggiare tenendosi nel vago anziché precisare le cose da fare, spiegando bene come e perché e cercando i consensi necessari per farle… essere tentati di precipitarsi alle elezioni prima di avere consolidato consenso e credibilità… ma soprattutto ricorda: i tuoi elettori non sono fanatici fideisti come quelli degli altri due. Sono un popolo critico, anzi, decisamente scassamarròn, che ti farà le pulci ad ogni passo e non ti perdonerà niente. Ti sei caricato un bel peso sulle spalle, e devi portarlo su per una salita ripida. Ci vogliono buone gambe, testa e anche cuore. Vai, e tanti auguri”.

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