Multilevel Marketing – Parte 1

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  • #11168
    Marletto_Cazzone
    Partecipante

    -Prefazione-

    Posso dire quasi con certezza che la mia personalissima avversione per il grillismo è strettamente correlata ad una delle ragioni per cui sono così schifato dai grillini: il fatto che sia stato a tanto così da essere uno di loro.

    Quindi una premessa: grazie Appeppe, che hai deciso di scendere in politica dopo che ho smesso di essere uno sfigato.

    Ciò detto, vorrei parlarvi di una cosa che in Italia non è molto conosciuta, o meglio, non è strettamente codificata come in altri paesi: il cosiddetto Network Marketing, o Multilevel Marketing (abbreviato in MLM).

    Andiamo indietro a qualche anno fa: in una mia precedente esperienza di lavoro al di fuori dell’Italia, ero emigrato perché non trovavo lavoro e perché ero lievemente schifato da certi nepotismi. Avrei potuto benissimo essere un candidato alla rubrica “Cervelli in fuga” del fatto quotidiano, ma, ahimé, non ero sufficientemente paraculo/piacione/ggentista per apparire su quella testata.

    Quindi avrei potuto benissimo essere uno di quei combattenti da tastiera che mi diverto tanto a trollare, se non fosse che ho veramente una pessima costanza nel trollaggio e dopo un po’ mi metto a fare altro.

    Però al tempo Appeppe non c’era, nessuno mi prometteva successo facile se avessi creduto in un fantomatico progetto politico, non c’erano 70 vergini ad attendermi se mi fossi immolato in una jihad internettiana e quindi ero emigrato, pieno di aspettative, e con un lavoro da informatico in una start-up (quando ancora non si chiamavano start-up).

    Per fare massa critica di clientela lavoriamo con un cliente importante: una non ben definita “Società di marketing”. Io che ero un po’ contadinotto ingenuo, al tempo, non avevo idea di che cosa si trattasse, né avevo i mezzi linguistici per documentarmi per bene su questa società.

    Quello di cui si trattava era una specie di versione ridotta della Amway, della Herbalife, o di quegli schemi a piramide travestiti da mezzo di vendita che rovinano la vita a un sacco di gente.

    – la piramide –

    In genere un modello di multilevel marketing funziona così:

    Step 1 – Una persona di nostra conoscenza ci approccia e ci dice “So che sei un tipo sveglio, ti piacerebbe essere il solo ed unico manager di te stesso e fare soldi senza fatica?”

    Step 2 – Se non abbiamo troncato ogni contatto con questa persona, paghiamo una quota associativa e ci iscriviamo al programma di vendita al di sotto di questa persona.

    Step 3 – Profitto (ma non per noi).

    Quando ci iscriviamo ad un programma di multilevel marketing, ci posizioniamo sempre al di sotto di una persona, che è la persona che ci ha invitati nel programma. Paghiamo la quota associativa, riceviamo in cambio dei campioni di ciò che venderemo, qualche gadget con il logo dell’azienda (tutta roba che costa un decimo di quello che paghiamo di quota) ed eccoci pronti a diventare ricchi senza fatica.

    Solo che non è così. dobbiamo vendere prodotti (in genere scadenti), e prendiamo una quota in base a quanti prodotti prendiamo. Ma la quota più alta arriva quando reclutiamo un nuovo piazzista. E quindi cercheremo di convincere amici e parenti ad entrare nell’organizzazione sotto di noi. E anche nel caso in cui abbiamo 15 fratelli, l’una tantum di ciò che ci arriva non è sufficiente a diventare un vero stipendio.

    Vabbé, è presto detto, si lascia perdere, ci abbiamo provato ma pazienza, ciao a tutti. No? No.

    – Ci devi crederci! –

    I top manager dell’organizzazione dicono sempre ai nuovi arrivati che per avere successo devono credere al programma. Queste affermazioni sono la prima fase di un processo di lavaggio del cervello che porterà i membri dell’organizzazione che più si impegnano a promuovere il prodotto, più sarà probabile che loro entrino nel 2% dell’organizzazione che fa davvero i soldi, quelli di successo, quelli che comandano.

    (per chi non cogliesse il parallelo: un po’ come certe persone che pensano che a furia di spammare su internet, i grandi capi li noteranno e li porteranno in parlamento)

    Quindi avremo membri dell’organizzazione che faranno i salti mortali per difendere il programma e i suoi prodotti, al punto di insultare chi critica, riempire di spam i siti che mettono in luce ciò che è negativo dell’organizzazione (guardate, ad esempio, i commenti a questo articolo: http://www.ilfattoalimentare.it/herbalife-vendita-piramidale-truffa.html )

    Di solito il commento è che chi critica il programma è parte di coloro che hanno paura che il multilevel marketing rivoluzioni il mondo, pagata dalle aziende vecchie che sicuramente saranno spodestate dal multilevel marketing non appena il mondo si renderà conto delle sue potenzialità.

    “Quali potenzialità?” chiederete voi.

    Ecco, trovatele, perché di certo non ce le avrete da uno degli iscritti.

    – Ma in tutto questo, chi ci guadagna? –

    Il top della piramide. Ovvero, chi ha un guadagno su TUTTI i nuovi iscritti (e non solo sugli amici, perché il numero di amici è limitato ed è noto che l’iscrizione al multilevel marketing ci allontana da molti amici).

    Il top della piramide sono le persone che riescono a convincere gli iscritti (i quali possono essere anche migliaia) che il loro programma di multilevel marketing conquisterà il mondo

    Il top della piramide è quello che riesce a sfruttare il lavoro pressoché gratis di volontari che si fanno in 4 in cambio di una promessa. Di un mondo migliore, più equo, in cui loro saranno persone importanti e avranno successo senza avere particolari talenti né facendo sacrifici.

    (Per chi non avesse ancora capito il parallelo, lo spiegherò con una sola parola: MEETUP. )

    – Conclusione della prima parte: il modello del futuro è già obsoleto –

    Una volta internet non esisteva, e si stava tutti molto meglio. A parte questo, in assenza di internet certe aziende che non avevano i mezzi per spingere il loro prodotto inventavano un sistema di “rappresentanti”, che dava un piccolo premio economico a chi si impegnasse un pochino per promuovere i prodotti di questa azienda e reclutare altri rappresentanti. Tanto per fare un esempio di multilevelmarketing “decente”, mi viene in mente la Just, il cui spray all’eucalipto per me era una droga nei momenti di picco dell’allergia, e che i miei genitori riuscivano a trovare solo da un amico di famiglia che faceva il rappresentante per hobby.

    Al giorno d’oggi, specialmente con l’avvento dell’e-commerce, questo modello non ha più ragione di esistere. Perché appoggiarsi a questo metodo quando qualsiasi persona può andare su internet, pagare, e avere ciò che vuole senza doversi sorbire i discorsi viscidi di un nostro conoscente che sfrutta i rapporti che ha con noi per giocare a fare il piazzista?

    E infatti possiamo dire con certezza che il 99% dei programmi di multilevel marketing, al giorno d’oggi, è una truffa. Non c’è bisogno di un sistema complicato a piramide per promuovere articoli che possono essere benissimo trovati a prezzo inferiore su internet o nei negozi, quello che si vende qui è il programma in sé.

    E nonostante tutto, c’è gente che ancora ci casca.

    Il vero danno del multilevel marketing non è economico ma psicologico: le persone che entrano subiscono una sottilissima forma di tortura che li dissuade dall’abbandonare l’organizzazione. Chi non ci riesce è un fallito, preferisce la sua vita da impiegato mediocre (quando va bene) con bassi standard. Vattene pure, tanto noi ora faremo il botto e diventeremo tutti ricchi, e tu no. pappappero.

    Ovviamente il botto non arriverà mai, ma molta gente per paura di perdere il momento in cui il MLM conquisterà il mondo resterà nella sua organizzazione.

    E altrettanto ovviamente, le persone per cui lavoravo cercarono di trascinarmi dentro l’organizzazione. Quale fu la mia risposta?

    Ma ovviamente http://weknowmemes.com/wp-content/uploads/2012/05/go-be-fat-somewhere-else.jpg

    Se l’articolo non vi ha annoiato troppo, posso postare una seconda parte in cui descriverò i meeting dell’organizzazione e come funzionava l’organizzazione per la quale avevo fornito i miei servizi.

    Fino ad allora, fate i bravi.

    #11169
    Pallacorda
    Amministratore del forum

    Per me va bene.
    Attendiamo altri pareri, domani posso attivare un account sul sito e darti la password (che dovrai cambiare come prima cosa).

    #11170
    Marletto_Cazzone
    Partecipante

    Ah ok. Il mio account se ben ricordo già c’è (è il mio nickname), se riesci a darmi i permessi a quello ben vengano altrimenti sticazzi.

    #11171
    Pallacorda
    Amministratore del forum

    E ‘sti cazzi non ce li mettiamo?

    Fatto 🙂

    #11176
    Marletto_Cazzone
    Partecipante

    Ok, è pronto, quando posso pubblicarlo?

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