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Buon giorno caprette,
ho cercato se c’era un post di presentazione in ingresso alla stalla, come c’è in molti forum, e non avendolo trovato.. me lo fabbrico.
Arrivo su invito di un altro capretto incrociato sugli spazi commenti del Fatto Quotidiano (grazie Luca Caroli), in cui mi ostino a scrivere “seranamente” sebbene ex abbonata, ex acquirente del cartaceo.
Sperando che smettano di bersi il cervello come un frappè solo perchè glielo chiedono due con i riccioli e si ricordino di essere stati dei giornalisti.
Mi sento capretta per la testardaggine con cui non mi capacito che dopo non essersi venduti per 25 anni a un B, che notoriamente è uno che paga bene e ti spiana la carriera, ci si regali per 4 spiccioli a uno di nota fama per spilorceria e ingratitudine. Belin, se vuoi venderti, venditi al miglior offerente e bene. Altrimenti devo pensare che sei fesso. E non mi piace l’idea di aver stimato dei fessi.
Mi sento capretta perchè prenderei a testate nei gingilli G, per avermi scippato il mio mandato di editrice pro quota che avevo sottoscritto con il mio abbonamento per la fondazione del MIO giornale.
Mi sento capretta a sentire stiracchiato Montanelli come uno scudo umano ogni due per tre da parte di chi fa finta di non ricordarsi cosa pensava di Guglielmo Giannini, il primo Grillo ante litteram e padre del qualunquismo, motivo per cui se fosse vivo oggi forse sarebbe il primo a prendere a calci nel di dietro i propri pupilli. In bocca gli mettono di tutto, per poi dimenticarsi quello che ha detto sua sponte se non fa comodo, e a me prudono gli zoccoli.
Mi sento capretta per l’ostinazione che mi sale da dentro di spiegare agli afecionados ad ogni costo di G l’ovvia operazione di marketing stile ForzaItaliaWeb 2.0, che pensavo mai avrebbe potuto far presa dopo il megapacco berlusconico. E invece.
Mi sento capretta perchè mi scoccio sempre più a sentirmi chiedere “sei di Genova? Allora l’avrai votato sicuramente”. NO. Non l’ho votato ANCHE perchè sono di Genova, per cui da fonti di prima mano ne so qualcuna di più per cui non votarlo.
Perchè so dove abita e un genovese, dei bricchi per giunta, che predica “piste ciclabili” come soluzioni di ogni male del traffico o è matto o vi prende per i fondi. Cambierò idea quando anzichè vederlo nuotare come Thorp lo vedrò pedalare in salita come Coppi. Fino ad allora per me prende per i fondi.
Mettiamola così, chi l’ha conosciuto bene (e qualcuno lo conosco anche io) non lo vota e non ne parla bene, e non per invidia. Quelli che hanno sfottuto Bersani per non aver vinto a Bettola non hanno verificato come sono andate le cose nel suo seggio: quasi l’80% dei i suoi vicini di casa ha votato altri o non hanno votato. Chissà perchè.
Mi sento capretta perchè mi sento “de coccio”, quella che non solo non riesce a farsi capire ma proprio non riesce a capire: come si possa curare un paese in mano da 20 anni a un milionario pregiudicato riuscendo a votarne persino DUE contemporaneamente, com’è che sul blog certe consecutio temporum io le veda e mille altri no, com’è che metti democrazia e “fuori dalle b” nella stessa frase e anzichè essere presa come la più bella battuta a salvare una carriera da comico non sempre luminosissima c’è chi ti prende pure sul serio, come si fa a chiamare “programma” quell’accrocchio di punti a metà tra una lettera a Babbo Natale e un racconto di fantascienza.
Mi sento capretta perchè avendo votato Rivoluzione civile (prima che Ingroia desse segno di essersi un po’ bevuto pure lui), sono priva di rappresentanza parlamentare e sento questo paese orfano dell’unica opposizione degna di essere chiamata tale negli ultimi 10 anni almeno. E mi sento “fuori”.
Mi sento capretta perchè quando ho curiosato in questo blog mi si è aperto il cuore, e mi sono detta che forse non sono una capretta sola ma ci sono tanti i caproni e le caprette che non capiscono, e forse questa è la stalla giusta anche per me.Ok, direi che è abbastanza.
Se non si fosse capito la sintesi è una virtù che non mi appartiene, spero che il grande leader capra mi perdonerà senza prendermi a cinghiate sui cosciotti e che mi accoglierete nel vostro recinto.Pelosamente vostra,
CaveCapramPS: Se altri vorranno cogliere l’occasione per postare di seguito le proprie presentazioni ne sarò lieta, fate pure!
Benvenuta Cave Capram!
Spero ti troverai bene in stalla. Qui in effetti si usa poco e niente il forum. Se vuoi confrontarti, bisticciare o scrivere poesie (in stile mariuccia rollo) in genere lo si fa tramite i commenti o skype.
Ricordati di lasciare un obolo per il grande evento mondiale che sta preparando il nostro gran capo, Caprone.
A presto!Grazie Vale!
Ho visto che il recinto dei commenti è molto vivace e mi sono già lanciata.
Essì, il raduno dei caproni, verserò sicuramente la mia quota di latte per la causa, ci mancherebbe!
Non sia mai che mi sottraggo alla suprema causa ovina!
Ciao!Bellabella quest’idea della presentazione!
Peccato che quella volta che son arrivata qui non ci fosse, ho messo il mio messaggio di presentazione come commento in un articolo, messaggio che ovviamente è stato inghiottito dai flussi possenti dei commenti di quest’accogliente stalla in cui mi trovo proprio a mio agio.
Come t’ho scritto di là, benvenutissima!
E chissà che cominciamo anche ad usare il forum, che invece è trascuratello anzichenò.
Benebenebene, piccole caprette crescono…
;o)Beelato, non è mai troppo tardi (cit.CaveCapram a suo padre che decide finalmente di non votare più berlusconi).
Se vuoi presentati adesso, credo ognuno abbia avuto tanti motivi diversi e interessanti per sentirsi crescere cornini, zoccoli e pelliccia, e non scadono con il tempo per cui sono sempre validi.. :)..
Secondo me sarebbe utile anche a beneficio dei grillofan di passaggio per cui sarebbe più difficile tacciarci di “contro per partito preso”, se per ciascuno puoi leggere che cosa li ha incaproniti.. :)..Io sono utente di alcuni forum vicini al mio lavoro ed è una formula che mi piace molto, certo meno immediata degli spazi commenti, meno “real time”, ma ci puoi sviluppare meglio discussioni tematiche a lungo termine, raccogliere nel tempo diverse opinioni..
Se posso contribuire nel mio piccolo lo farò volentieri, se al capo Caprone aggraderà, ovviamente.
Grazie dell’accoglienza!
Per caso ho conosciuto due suoi coetanei, che tra loro non si conoscono quindi due fonti indipendenti tra loro, che molti anni fa frequentavano i suoi stessi posti in centro, che l’hanno conosciuto e frequentato prima che facesse il botto.
Persone serie e che non definirei radicali.
Uno me l’ha definito direttamente ..azzone e l’altro “una legera come pochi”.
In genovese dicesi “legera” un pocofacente cacciaballe, su cui non si può contare. Zecchissimo, di una zeccheria ben oltre alla proverbiale prudente parsimonia del genovese. E che finchè gli servi ok, poi se non gli servivi più neanche ti salutava per strada (e di questo se ne sono accorti anche Rodotà e Gabanelli..).
Se hai presente l’articolo che ne scrisse Filippo Facci, beh pare non sia una montatura antigrillina ma che abbia scritto le cose come stanno facendo davvero il giornalista.
Queste persone sono a diverso titolo in contatto con amici di vecchia data, come capita a tutti normalmente, e a sua volta suoi conoscenti e non c’è uno che sia rimasto in contatto con lui, praticamente chi l’ha conosciuto bene sin da ragazzo al di là del personaggio non ne vuole sentire parlare neanche dipinto.
Per uno che dovrebbe sprizzare simpatia da ogni poro è ben curioso.
Ora, non è la testimonianza di persone livorose o invidiose, è gente che non ha certo bisogno di lui.Diciamo che me ne è stato dato uno spaccato privato di prima mano a ulteriore conferma di come è stato descritto in pubblico, mettiamola così.
Solo che una cosa è leggerlo su un articolo, altra cosa è sentirselo spiegare di persona.
Mi hanno detto entrambi chiaro e tondo “Al giuse frega solo del portafoglio del giuse”. Il resto è condimento.Ah, CaveCapram, se la metti in ‘sto modo allora…
Figuriamoci se ho bisogno di molto incoraggiamento per dar sfogo ai miei istinti d’incontenibile chiacchierona!Bene, allora, come fu che divenni una Capretta.
Tanto per farla breve (seeehh), correa l’anno 1993 quando realizzai oltre ogni ragionevole dubbio che il guitto era un fregnacciaro di primissima qualità.
Andò così: trasmissione in tivvù dopo che per anni l’avevano tenuto lontano, e lui arrivò e sbraitò un po’ di questo e un po’ di quello, e ad un certo punto tirò fuori il discorso della Fidia (erano gli anni in cui la Fidia versava in gravi difficoltà).
Assieme al discorso tirò fuori una lettera che a suo dire gli avevan scritto gli operai della Fidia per chiedergli di non parlare di loro, e questo die’ la stura ad un’accorata lamentazione sul tema “Ah, mi han scritto quelli che lavorano alla Fidia per chiedermi di non parlare di loro… poveretti… ma io ‘devo’ parlarne… poveretti… cosa volete che vi dica… poveretti…”
Insomma, tirò fuori il discorso solo per dire che gli avevano chiesto di non tirare fuori il discorso.
A quel punto mi dissi “Bene, d’accordo, il tizio è un fregnacciaro, cestiniamolo e non pensiamoci più”, e così mi regolai, confidando (incauta!) che tutti gli altri avessero visto le stesse cose che avevo visto io.
Il risultato delle elezioni di febbraio m’ha ampiamente dimostrato che mi sbagliavo in pieno.
A quel punto cominciai a fare quello che avrei dovuto fare parecchi anni prima, e cioé mi misi a cercare in rete qualche informazione su questo tizio di cui ignoravo tutto, visto che ormai l’avevo ‘schedato’ e ‘archiviato’ come fregnacciaro, e quello che trovai non mi garbò affatto fin dall’inizio.
L’inizio per me fu il bailamme scatenato dall’intervista a mister microcipeciop bernini, ma soprattutto lo sconvolgente post uscito sul sacro blogghe in seguito a quell’accadimento, il post in cui il guitto esortava i suoi a far quadrato per difendersi dall’attacco dei lupi, che poi, una volta conquistato il potere, ci avrebbe pensato lui.
Quelle farneticazioni, quei toni deliranti, quelle accuse dementi agirono su di me provocandomi praticamente uno shock anafilattico: le mie difese innate nei confronti dei fregnacciari si combinarono con l’educazione ad aborrire i regimi totalitari che avevo ricevuta e mi trasformarono istantaneamente in una Capretta, e quando poi incappai in questa confortevole stalla e in questo magnifico articolo: http://movimentocaproni.altervista.org/blog/de-ki-pli/ seppi senz’ombra di dubbio che in realtà Capretta lo ero sempre stata fin dalla nascita.
E, come si dice, il resto è storia ;o)G.D.E.
Interessante, quindi l’hai etichettato sin da tempi non sospetti, interessante.
Io quando vidi quello spettacolo devo dire che mi piacque. Lo trovavo un interessante mix di comicità e attualità con cui si dicevano alcune verità o cose di buon senso confezionandole in un cabaret.
Ma appunto, al fine di far spettacolo, non di veicolare le masse. Al limite con l’utilità residua di fare un minimo di sensibilizzazione/informazione sui singoli.
Ne ammirai la potenza ma forse non ne capii potenziale “globale” e conseguenze. Ero anche giovincella, e più inconsapevole diciamo… e la rete era di là da venire.
A mia discolpa penso che neppure nel peggio delirio di fantascienza qualcuno avrebbe potuto intuire allora dove è arrivato oggi..
Grazie Beelato! :)!
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