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  • Questo topic ha 7 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni fa da Caprone.
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  • #4989
    Anonimo
    Inattivo

    Qualcuno ha suggerito di tradurre l’articolo di WuMing. Io sono disponibile a fare una traduzione entro breve (anzi, nel dubbio ho già iniziato) ma non sono una traduttrice professionista. Quindi qualcuno me la DEVE correggere (a cominciare dal titolo 🙁 ).

    Penso che potrebbe essere utile pubblicare una traduzione in italiano dato che contiene una summa abbastanza esaustiva delle ragioni caprone, e perché WuMing è una firma accreditata.

    Fatemi sapere.

    hasta la K@$74!!!!!

    #5039
    Anonimo
    Inattivo

    Fatto!

    Invece di passare il sabato sera a ubriacarmi, da brava capretta, mi sono smazzata l’articolone. E’ proprio vero che i neofiti sono i più pericolosi esaltati…

    Andrebbero aggiunti i link ma non so come  fare…

    #5040
    Anonimo
    Inattivo

    Grillismo: un’altra setta di destra dall’Italia

    Una settimana fa la prestigiosa rivista British ci ha chiesto di scrivere un articolo sul fenomeno del Grillismo. L’abbiamo scritto e presentato, ma a causa di un fraintendimento hanno tagliato alcune parti, troppe per i nostri gusti. Abbiamo chiarito la questione ma a quel punto era troppo tardi e l’edizione è andata in stampa senza il nostro intervento. Peccato, ma non serbiamo rancore. Il pezzo era troppo lungo -quasi 5000 parole- per poterlo presentare a qualunque rivista o quotidiano, lasciarglielo rimaneggiare un’altra volta e pubblicarlo in un lasso di tempo ragionevole. Da noi c’è una situazione molto brutta, e la gente è completamente disinformata a riguardo. Ogni giorno leggiamo stronzate senza senso su Grillo da gente che ignora completamente la natura reazionaria e autoritaria del suo movimento. La dura realtà ci sta mordendo il culo e abbiamo bisogno di mandare un messaggio in bottiglia adesso. Infine, non avendo altre possibilità, abbiamo deciso di pubblicare il pezzo in questo brutto, obsoleto e da tempo trascurato blog che ha dannatamente bisogno di essere completamente ricostruito, ma anche in questa forma è meglio che niente. Certo non è autorevole come la rivista di Londra, e la potenziale circolazione è ridicola a confronto, ma che altro possiamo fare? Per favore, sentitevi liberi di copiare la nostra analisi e ripubblicarla dove volete. Grazie
     
    “Il matrimonio è un legame tra un uomo e una donna. Come fai a istituirlo fra persone dello stesso sesso? Perché allora non i matrimoni a tre? Perché non matrimoni con animali? Alcune persone hanno un forte legame col proprio animale, perché non permettere loro di sposarlo?” (Francesco Perra, candidato M5S alle recenti politiche, 8 Giugno 2012 )

    C’è molta confusione negli altri Paesi su quanto ha preso piede negli ultimi cinque anni in Italia -l’era del più recente berlusconismo- e su cosa sta succedendo dopo le ultime elezioni politiche. Mentre scriviamo nessuno sa che governo avrà l’Italia. Nessun governo stabile può essere formato senza il voto di fiducia del Movimento Cinque Stelle, l’organizzazione politica guidata dall’ex comico Beppe Grillo e dal guru del web-marketing Gianroberto Casaleggio. Il M5S, che si è presentato alle elezioni politiche per la prima volta, ha preso il 25,5% di voti per la Camera dei Deputati e il 23,8% per il Senato.

    Molti commentatori di sinistra e progressisti guardano con una certa simpatia al Movimento Cinque Stelle. Hanno visto che persino Dario Fo, famoso premio Nobel di sinistra, ha appoggiato Grillo in campagna elettorale. Pensano che gli impetuosi comizi da pifferaio magico siano solo brani teatrali, in fondo è un comico.

    Certamente le notizie dall’Italia sono elusive come al solito, ma, in fondo, molti hanno l’impressione che il M5S sia un movimento populista oscillante tra le aree progressiste e radicali dello spettro politico. Un movimento con caratteristiche in comune coi movimenti anti-austerity e con le mobilitazioni nate in tutto il sud Europa (Portogallo, Grecia, Spagna, Slovenia).

    Quelli che partono da questa supposizione dovrebbero -letteralmente- conoscerne di più. Il problema è che anche gli Italiani dovrebbero sapere di più.
     
    Simone Di Stefano: “Sei anti-fascista?”

    Grillo: “Questo è un problema che non mi compete. Questo movimento è ecumenico”. (conversazione tra Grillo e uno dei capi di CasaPound, partito neofascista 11 Gennaio 2013

    Alcuni di voi potrebbero avere amici italiani che si considerano di sinistra ma che hanno scelto di votare M5S, o magari sono pure diventati attivisti M5S. Scommettiamo che non vi hanno parlato delle tendenze di destra al suo interno, perché certamente avreste chiesto loro: “Come? Fai attivismo a fianco dei fascisti? Sei entrato in un movimento che rifiuta i principi antifascisti? Un movimento che vuole abolire i sindacati?! Hai votato per un tipo che elogia Ron Paul e il liberalismo americano? Amico, cosa c’è che non va in te?”, e loro sarebbero scattati a trovare giustificazioni.

    “prima che degenerasse il fascismo aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia» (Roberta Lombardi, capogruppo M5S alla Camera dei Deputati, 21 Gennaio 2013

    I tuoi amici sono probabilmente consapevoli di questi aspetti, ma o li sottovalutano o li allontanano subito dai loro pensieri, perché sono troppo inquietanti. Tale è il disgusto nei confronti del “sistema della vecchia politica” che criticare un “nuovo” movimento è ritenuto una manifestazione di pedanteria e di sfoggio intellettualista: “Prima di tutto, diamo una spallata al marcio sistema politico, poi parleremo delle pecche di Grillo. Non possiamo permettercelo ora!”

    Secondo noi questo è un approccio molto pericoloso.

    1. Come il rancore contro la “Casta” ha aiutato a prevenire il conflitto sociale.

    Molti fattori possono spiegare il successo di Grillo. Gli anni ’00 sono stati una decade di devastazione sociale, nella quale movimenti sociali hanno subito pesanti sconfitte, mentre il più recente berlusconismo ha causato un fallimento morale e culturale con la complicità dell’ormai screditato centro-sinistra. Poi, all’inizio della nuova decade, la crisi dell’Euro ci ha colpito in mezzo agli occhi. Durante l’estate del 2011 il ceto capitalista e la Banca Centrale Europea hanno deciso che il governo Berlusconi era completamente disfunzionale e incapace di attuare le “necessarie” misure di austerità. Nonostante avesse una larga maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, con una sorta di colpo di stato legale il governo di centro-destra fu rimpiazzato da un governo  “tecnico” guidato da Mario Monti, economista neoliberale per molto tempo legato alla Goldman Sachs e alla Commissione Trilaterale.

    Il governo di Monti fu sostenuto, a malincuore, sia dal centro-destra, sia dal centro-sinistra. A dire il vero il centro-sinistra diede l’impressione di sostenere Monti con minor riluttanza rispetto al centro-destra. Infine, il Partito Democratico è apparso più colpevole per gli aggressivi provvedimenti di austerità che nel 2012 peggiorarono la condizione dei lavoratori e della classe media. Qualcosa di simile è successo in Grecia, dove il Partito Socialista di Papandreou viene associato ai tagli più di  quanto lo fu il partito di destra Nuova Democrazia.

    La differenza è che la Grecia è stata testimone di manifestazioni di massa e scioperi generali contro l’austerità, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Centrale Europea e così via, mentre in Italia lo scontento sociale è stato incanalato contro un obiettivo diverso: la cosiddetta “Casta”.

    “La Casta vs la Gente Onesta” è la formula più potente oggi in Italia. “La Casta: così i politici italiani sono diventati intoccabili” è il titolo del best-seller scritto dai giornalisti Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. E’ stato pubblicato nel 2007 e parla dei modi in cui i politici nazionali e locali sperperano i soldi delle tasse diventando un’oligarchia parassita. Il titolo del libro ha fornito la metafora perfetta per inquadrare il dibattito politico in una nuova versione della classica dicotomia destra-sinistra: “la gente comune” è “pulita”, mentre i “politici” sono “sporchi”. Infatti, non sono solo corrotti, sono anche il più grande problema del Paese. Liberiamoci dei politici, e tutto si sistemerà!

    Il fatto che i politici sono in carica proprio perché gente comune ha continuato a votarli è raramente menzionato.

    “La Casta vs. la Gente Onesta” ha dimostrato di essere il perfetto diversivo. La rabbia e la frustrazione sono state incanalate contro i membri del parlamento, i loro stipendi, i finanziamenti pubblici ai partiti etc, tutti problemi reali, ma non i più gravi del sistema. Intanto, le misure di austerità e le politiche neoliberali eurocratiche stavano devastando la società, senza alcuna opposizione. Diversamente da Grecia, Spagna e Portogallo, non c’è stata una mobilitazione di massa a reagire. Va da sé che la vera “casta” -la casta dei milionari, manager, speculatori finanziari et similia- non ha pagato il prezzo della situazione che hanno contribuito a creare. Abbiamo sentito anche il magnate Flavio Briatore fare dichiarazioni anti-casta, insultando politici e così via.

    Per citare solo una conseguenza dello slogan “Casta vs Gente”, questo artificio antipolitico ha reso l’idea del governo “tecnico” accettabile, anzi, persino desiderabile. L’opinione pubblica era portata a credere che il governo senza politici potesse essere migliore di qualunque altro governo tradizionale. Questo è il motivo per cui Mario Monti ha usufruito di una lunga “luna di miele” e ha avuto buon gioco a far passare decreti draconiani che hanno impoverito la maggior parte della popolazione.
    Lo slogan “Casta vs Gente” è stato inaugurato nel dibattito politico un po’ prima che il M5S nascesse, e gli ha spianato la strada.
    Quel che han fatto di nuovo Grillo e Casaleggio è stato estendere il concetto di “Casta” a quasi tutti i lavoratori statali, che per la retorica grillina sono semplici parassiti. In uno dei post più infelici del suo blog, Grillo ha auspicato “licenziamenti di decine di migliaia di dipendenti della Pubblica amministrazione”. Come Rosanna Dettori – segretaria generale CGIL – ha giustamente fatto notare, dietro le parole astratte (ad esempio: “impiegati pubblici”) di Grillo, ci sono ospedali, pronto soccorsi, vigili del fuoco, scuole e asili, servizi sociali per la terza età e malati terminali, «ci sono istituzioni democratiche che assicurano le funzioni essenziali per i cittadini».

    La verità è che il settore pubblico in Italia ha il più alto tasso di adesioni sindacali. Il 78,79% di impiegati pubblici prende parte all’elezione delle loro rappresentanze sindacali (RSU). Perciò il vero obiettivo delle invettive di Grillo contro i lavoratori statali sono i sindacati. Ha invocato l’eliminazione totale dei sindacati più di una volta
    2. Finta “anti-austerità”, finto radicalismo

    Non che Grillo non citi il capitalismo, il fallimento di banche etc. Lo fa. Comunque non dice nulla di nuovo a riguardo, semplicemente rispolvera i cliché del populismo di destra europeo. La questione è inquadrata in una semplicistica prospettiva neo-nazionalista: il capitalismo “reale” (capitalismo produttivo) è “buono” perché radicato nel territorio, mentre l’economia finanziaria è degenerata perché nelle mani di malvagi gruppi d’affari e lobbies. Siccome l’Euro è la principale causa dell’attuale crisi, se l’Italia lascia l’Eurozona e caccia politici e “decine di migliaia” di impiegati pubblici (iscritti al sindacato), allora ci saranno i presupposti per una nuova età dell’oro.

    Sappiamo tutti che spesso c’è una vena antisemita in questi discorsi su nemici “senza nazionalità”. Sarà una coincidenza che spesso si leggano battute e insulti antisemiti nei commenti del blog di Grillo? Nel novembre 2012 su beppegrillo.it, un guest-blogger ha insultato Gad Lerner, giornalista ebreo che osò criticare Grillo, chiamandolo “Gad Vermer”. Verme è un classico nel repertorio degli insulti antisemiti.
    La cosa più importante da dire su Grillo è che le sue dichiarazioni anti-austerità e anti-finanza sono solo una facciata. E’ tutta una beffa. In fin dei conti Grillo è un milionario, per l’amor di Dio!
    Ogni volta che un movimento populista conservatore vince le elezioni o prende il sopravvento, il loro “anticapitalismo”, la retorica anti-finanziaria svanisce presto e finiscono per amministrare ilsistema presente, capitalismo finanziario incluso.
    Forse è per questo che Jim O’Neill, il presidente uscente della Goldman Sachs, ha recentemente scritto:

    «trovo il risultato entusiasmante perché credo che un Paese, il cui Pil sostanzialmente non è cambiato da quando l’Unione Monetaria è partita nel 1999, ha bisogno di cambiare qualcosa di importante. Forse questo risultato elettorale e il particolare fascino di massa del Movimento Cinque Stelle potrebbe essere il segnale dell’inizio di qualcosa di nuovo?».

    Dicevamo… “Goldman Sachs”? Pochi giorni fa, Grillo ha affermato che i parlamentari M5S avrebbero votato per un nuovo governo “tecnico” senza politici, perché non vogliono avere niente a che fare con alcun governo politico. Erano disposti a sostenere un “Monti Bis”, benché con un mandato limitato e un controllo serrato del nuovo parlamento. Dopo mesi passati a chiamare il premier “Rigor Montis”, Grillo ha implicitamente affermato che l’ex consulente di Goldman Sachs è il “male minore” rispetto alla partitocrazia.
    E’ stato solo un barlume fugace di nuda verità, poi l’ex comico ha cambiato idea ancora una volta. Ora dice che vuole conquistare il “100% del parlamento” cosicché i “i cittadini diventeranno lo Stato” e “il movimento non avrà più bisogno di esistere”, che ovviamente non significa nulla ma è utile per fare sensazionalismo.

    [N.B L’ultimo leader politico che conquistò il 100% del parlamento italiano sovrapponendo il suo movimento con lo Stato finì impiccato in una piazza milanese. E’ successo con ventisei anni di ritardo, ma oggigiorno le cose capitano in fretta, sai com’è, c’è Internet e tutto il resto. Scherzi a parte, Grillo dovrebbe studiare la Storia del suo Paese prima di provocazioni come questa, che non portarono fortuna a nessuno ]
    In caso rimaniate ancorati alla prima impressione, che il movimento di Grillo sia radicale e contrario all’austerità, o che almeno sia per un cambiamento concreto, perché non dare uno sguardo a quanto il Movimento 5 Stelle sta facendo nelle amministrazioni locali? Per esempio, vediamo cosa ha fatto Federico Pizzarotti a Parma. L’argomento centrale della campagna elettorale di Pizzarotti fu l’opposizione alla costruzione di un grande inceneritore il cui impatto sull’ambiente e la salute dei cittadini veniva considerato catastrofico. Nel giugno 2012 Grillo ha affermato: “L’inceneritore non lo faranno mai, se lo faranno dovranno dovranno passare sul cadavere di Pizzarotti!”. Quando il giornalista Marco Travaglio gli ha chiesto come fare con le penali che la città avrebbe dovuto pagare per fermare i lavori, Grillo ha risposto così: “Non scherziamo. Le penali, se obbligatorie, si troverà il modo di pagarle”. Bene, l’inceneritore è stato avviato il 3 Marzo 2013. La città non ha pagato penali. Nessuno ha dovuto calpestare il cadavere di Pizzarotti.
    Durante la campagna elettorale Pizzarotti ha promesso anche che non avrebbe aumentato le tasse e le rette degli asili nido pubblici. Dopo l’elezione, ha aumentato entrambe spiegando: “Non abbiamo potuto fare altrimenti”. Come ogni altro politico. Ora sta pensando di tagliare gli stipendi dei dipendenti del comune.

    3. Influenze di destra nel Movimento Cinque Stelle

    La retorica di Grillo è piena zeppa di elementi riconducibili a diverse correnti tradizionali di destra, che lui e Casaleggio hanno rielaborato in un miscuglio tossico.
    La più evidente corrente tradizionale è il populismo europeo. In Francia questo approccio alla politica è conosciuto col nome di poujadisme, dal politico francese Pierre Poujade. In Italia parliamo di qualunquismo, da un movimento di massa piccolo-borghese fondato nel 1946 dal drammaturgo Guglielmo Giannini. Altre tradizioni vengono dagli Stati Uniti sono il libertarianismo / l’anarco-capitalismo: Ayn Rand, Ron Paul, cose del genere. Queste influenze sono rintracciabili nel programma CinqueStelle. Uno dei più importanti rappresentanti del Movimento, Vittorio Bertola, ha dichiarato: “Mi piace Ron Paul”. Certo, negli sproloqui di Grillo possiamo anche trovare il solito repertorio thatcheriano di tutti i cliché comuni in tutto l’Occidente. Tutte queste tradizioni hanno alcune caratteristiche in comune, una delle quali è l’odio per i sindacati e, in generale, per le organizzazioni di lavoratori con le relative conquiste, come il contratto nazionale etc. Questa ostilità permea tutti i comizi di Grillo.

    Il motivo per cui è compito ingrato esporre tutti gli elementi di destra nella retorica grillina, è la loro confusione strategica. Grillo urla spesso “non c’è più Destra e Sinistra!”. Nel frattempo, lui e Casaleggio alternano abilmente elementi di destra e di sinistra, riproponendo parole d’ordine, concetti e rivendicazioni dirottate da movimenti sociali a loro precedenti. Questi concetti vengono rielaborati, metabolizzati, viene messa a nudo la loro ossatura lasciandola priva di tutti i contenuti.
    L’esempio più eclatante è la “democrazia diretta”.

    4. Democrazia diretta, Führerprinzip e diffamazione

    Nonostante il gran parlare di democrazia diretta o LiquidFeedBack online, il M5S è un’organizzazione verticale senza intermediari tra Grillo/Casaleggio e il popolo di fans e attivisti. Ogni decisione importante è presa da questi due ricchi over60, e la “democrazia diretta” serve solo a fare appello al consenso della base in maniera tele-plebiscitaria.

    Nel periodo 2011-2012, il M5S in Emilia Romagna (la regione il cui capoluogo, Bologna, è la città in cui viviamo) è stata presa d’assalto da un’ondata di espulsioni. I “dissidenti” come Giovanni Favia, Valentino Tavolazzi, Federica Salsi e molti altri osarono contestare la mancanza di democrazia interna. Di conseguenza, sono stati sbattuti fuori ed esposti alla rabbia di gruppo online. Le espulsioni furono decise da Grillo e Casaleggio e comunicate al mondo da brevi post su beppegrillo.it.

    Gli attivisti locali espressero solidarietà agli espulsi e organizzarono incontri durante i quali la maggioranza ha votato a favore del loro reintegro, ma il voto fu annullato dai due capi.
    La fase finale fu l’uso di Internet al fine di calunniare gli espulsi in tutti i modi possibili. I grillini “leali” dedicarono tempo e sforzi per troncare ogni contatto con chiunque difendesse i “traditori” e criticasse Grillo e Casaleggio per il loro atteggiamento decisamente autocratico.
    I rappresentanti locali M5S non esitarono a impiegare il “linciaggio” come un concetto positivo. Nel 2 Marzo 2013 Andrea Defrancesci, consigliere CinqueStelle in Emilia Romagna, dichiarò: “Se qualcuno tradisce il Movimento, internet lo lincerà”.
    Per “linciaggio” Defranceschi ovviamente intende la diffamazione dei dissidenti. Se qualcuno osa contraddire Grillo e Casaleggio, la loro reputazione va distrutta, e questo linciaggio continuerà anche molto dopo la loro espulsione. Queste persone non possono semplicemente essere lasciate sole, il loro blog o la loro pagina Facebook deve essere bombardata con messaggi offensivi ogni giorno. Nel giro di pochi mesi, il consigliere Giovanni Favia è passato dall’essere riverito come l’incarnazione dei valori CinqueStelle a essere descritto come un vile traditore. E se il dissidente è una donna, sarà investita di insulti sessisti: “puttana” “troia” e il resto del repertorio. Questo è successo a Federica Salsi.
    Questa è una chiara manifestazione di comportamento settario e, infatti, il M5S è spesso descritto come una setta. E’ spesso paragonata a Scientology. Ma Scientology rifiuta il paragone.

    Potreste chiedere: Grillo e Casaleggio come fanno a farla franca?

    Bene, è tutto scritto nel “Non-Statuto” del Movimento. Il “Non-Statuto” è un testo molto breve che, per anni, è stato l’unico documento scritto che regolasse la vita del Movimento. Dice principalmente che il logo M5S è di esclusiva proprietà di Beppe Grillo e che il “quartier generale” del Movimento ha sede sul blog di Grillo, beppegrillo.it.
    Se già pensate che il concetto di “democrazia diretta online” sia quanto meno bizzarro, be’, non avete ancora visto niente! Suggeriamo la visione di una specie di video-manifesto che Casaleggio ha scritto e realizzato nel 2007. Si chiama “Gaia: The Future of Politics”. “Raccapricciante” è l’aggettivo giusto per le entusiaste previsioni di Casaleggio su un futuro anarco-capitalista.

    (video)
    Come può un sostenitore di Grillo di sinistra (o che lo è stato) reagire se qualcuno gli mostra problemi così seri?

     

    5. Fascisti nella patria di Grillo (e Berlusconi)
    Prima di rispondere alla domanda, bisogna chiarire che la maggior parte di attivisti e simpatizzanti 5Stelle NON viene dalla sinistra radicale. Molti di loro sono piuttosto giovani e non hanno mai avuto esperienze (o convinzioni) politiche; altri vengono dalla destra o persino dalla destra radicale.
    In molte zone del Paese, l’anima del consenso CinqueStelle è formata da persone che votavano per Berlusconi, per la xenofoba Lega Nord e in alcuni casi partiti dichiaratamente neofascisti come Forza Nuova e Fiamma Tricolore. Nel 2012, quando il M5S ha vinto a Parma col sindaco Federico Pizzarotti, la più grande fetta di voti (25,9%) venne da persone che al primo turno avevano votato Lega Nord.
    Dopo tutto, le posizioni di Grillo e del M5S sull’immigrazione e sulle minoranze sono molto vicine a quelle della Lega. Riportiamo da un post “I confini sconsacrati” pubblicato su beppegrillo.it

    nell’ottobre 2007:
    “Un Paese non può SCARICARE SUI SUOI CITTADINI i problemi causati da decine di migliaia di rom della Romania che arrivano in Italia. L’obiezione di Valium (Prodi) è sempre la stessa: la Romania è in Europa. Ma cosa vuol dire Europa? MIGRAZIONI SELVAGGE di persone senza lavoro da un Paese all’altro? Senza la conoscenza della lingua, senza possibilità di accoglienza? Ricevo ogni giorno centinaia di lettere sui rom. E’ un vulcano, una BOMBA A TEMPO. Va disinnescata. (…) Un governo che non garantisce la sicurezza dei suoi cittadini a cosa serve, cosa governa? (…) Una volta i confini della Patria erano sacri, i politici li hanno sconsacrati.”

    Ultimo, non per importanza, Casaleggio è un ex simpatizzante della Lega.

    Stando alle dichiarazioni dell’avvocato Vincenzo Forte – ex-leader del MSI e ora supporter di Grillo – tre deputati M5S e un senatore M5S (tutti eletti in Lombardia) hanno trascorsi neofascisti. Forte non ha rivelato i nomi ma ha detto:
    “Non si tratta affatto di singoli casi isolati ma di un fenomeno molto più ampio, profondo e radicato, una precisa strategia di intrusione nel movimento grillino, attentamente studiata ed organizzata, a tavolino, e portata avanti, nella massima riservatezza e discrezione, da alcuni gruppi neofascisti locali”.

    Il M5S non ha alcuna giustificazione etica o teorica contro di loro, perché Grillo e Casaleggio si sono fermamente rifiutati di adottare l’antifascismo come valore distintivo. Grillo vuole che il movimento sia “ecumenico” e l’antifascismo “non gli compete”.
    E’ tutt’altro che incomprensibile che molti fascisti, berlusconiani e leghisti confidino in Grillo. A loro piacciono le cose che dice, non solo, Grillo incarna il loro ideale di Uomo Forte che incanta folle entusiaste. Per queste persone, Berlusconi e Bossi non sono più abbastanza forti/carismatici, perché si sono troppo compromessi con la “vecchia politica” e la “casta”. E’ per questo motivo che questi piccolo-borghesi arrabbiati stanno facendo un investimento emotivo in qualcuno che vedono come un nuovo leader.
    Inoltre ci sono profonde analogie tra Berlusconi e Grillo. Sono entrambi testimoni di come negli anni ’80 l’industria dello spettacolo e della televisione abbia rimodellato la vita nazionale italiana. Il Giornalista Giuliano Santoro ha scritto un libro molto interessante sull’argomento: “Un Grillo qualunque: il populismo digitale nella crisi dei partiti italiani”.
    Infatti non si può capire completamente Grillo se non si capisce prima Berlusconi. Tre anni fa in un articolo per il periodico “London Review of Books” abbiamo predetto con certezza che dopo la caduta di Berlusconi ci sarebbe stato un Berlusconismo-senza-Berlusconi. Ad oggi le cose vanno anche peggio, perché Berlusconi è “caduto” ma è ancora al 29,1% di preferenze per l’ennesima volta. Come conseguenza abbiamo entrambi: il vecchio classico berlusconismo-con-Berlusconi e il nuovo berlusconismo-senza-Berlusconi. Giuliano Santoro ha scritto che “Grillo è la continuazione di Berlusconi con altri mezzi”.
    6. NCEA, QELA e il “néismo” CinqueStelle

    Ora concentriamoci su quelle persone di sinistra o che lo sono state e che adesso – con più o meno spirito critico – danno fiducia al M5S. Vogliamo concentrarci su di loro per due ragioni:
    Primo: è importante capire quali conseguenze possono aver causato l’assenza o il fallimento della Sinistra durante questa crisi,
    Secondo: abbiamo notato che la descrizione del movimento di Grillo tra i radicali e i progressisti all’estero corrisponde più o meno a una sintesi dei due tipici discorsi che fanno i radicali italiani pro-Grillo – con molte meno informazioni a disposizione. Chiameremo questi discorsi “M5S NCEA” e “M5S QELA” (TINA ThereIsNoAlternative e TITA ThisIsTheAlternative in originale)
    In questi giorni ogni volta che parliamo con un veterano delle lotte sociali di ieri che ha votato per il M5S e tentiamo di ragionarci, le uniche plausibili parole che riusciamo a estrargli sono:
    “Sì, lo so che è un Movimento ambiguo. Non sono a mio agio con tutto quello che dicono e che fanno. Sì, siiii, il loro programma è in parte neoliberale. Le loro affermazioni sugli immigrati sono inaccettabili. Non mi piace nemmeno il miscuglio di populismo e gergo aziendale. Sono scettico sul culto della personalità riguardo a Grillo, e il ruolo ricoperto da Casaleggio non è chiaro. Sono d’accordo con te, c’è più di qualche piccolo tocco di fanatismo qua e là. Li ho notati i sostenitori-troll CinqueStelle in azione in rete. Sono d’accordo con te, queste espulsioni di massa mi fanno pensare alle purghe staliniste del 1937. Credi sia cieco? Certo che vedo i fascisti coinvolti… Eppure alcune delle dichiarazioni e delle proposte grilline sono le stesse che abbiamo fatto noi per anni! Il loro programma include il “reddito di cittadinanza”, gli interessi del cittadino, l’ecologia… Conosco molte persone per bene che sono diventate attivisti CinqueStelle. Forse possiamo strategicamente usare il M5S per distruggere il vecchio sistema politico, è quello che stanno facendo, no? Nessuno ci è mai riuscito prima. Perché non provare e vedere che succede dopo la spallata? Comunque non c’è alternativa. La sinistra è morta”.

    Questo è quello che chiameremo il discorso grillino di sinistra “Non C’E’ Alternativa”. E’ basato sul classico meccanismo del “Sì/Ma”: persone che sono d’accordo su tutte le critiche, che sono tante, ma che poi dicono qualcosa tipo “Ma” o “Eppure”, e anche se l’obiezione consiste solo in alcune speranze, queste hanno la meglio tutto ciò che hanno appena ammesso.
    In breve: capiscono che il Movimento5Stelle è un movimento confuso con un approccio a questioni fondamentali tipicamente di destra, ma il successo del movimento e il fatto che alcune proposte siano tendenzialmente di sinistra fanno loro sperare che questa sia una grande opportunità per “fare qualcosa”.
    Per noi “fare qualcosa” non è necessariamente una buona linea di condotta. Dipende da cosa fai. Qualche volta è meglio non fare niente piuttosto che fare qualcosa di stupido. Scambiare un movimento di destra per uno tendente a sinistra è stupido.

    Altri ex-elettori di sinistra si stanno bevendo tutte le storie che Grillo e il M5S raccontano.
    Questi fanno un altro discorso: il discorso grillino di sinistra “Questa E’ L’Alternativa”:

    “Quello che dici è falso. Credi alle balle che la Casta diffonde. Ci sono certamente alcuni razzisti, perché il movimento è aperto a tutti, ma sono una minoranza. La maggioranza sono persone come me e te che vogliono combattere il sistema. Terremo sotto controllo i razzisti. Quelli che sono stati sbattuti fuori erano degli opportunisti e infiltrati mandati dai vecchi partiti. Hanno violato il Non-Statuto. Grillo non è un leader, non è altro che il nostro megafono. Il fatto che possiede legalmente il nome e il logo è solo a garanzia che le varie sezioni rispettino il Non-Statuto. Mi fido di lui. Quando il movimento camminerà con le proprie gambe, Grillo si farà da parte. Casaleggio si limita a suggerire le strategie comunicative, non c’è niente di oscuro o ambiguo riguardo a ciò. Questa E’ L’Alternativa, finalmente! Ho aspettato qualcosa del genere per anni, non rovinare tutto col tuo solito disfattismo!”

    Si noti la classica fiducia nel processo in “due fasi”: in questa situazione Grillo certamente gioca un ruolo più importante; in seguito, sicuramente si farà da parte.
    Nella storia dei movimenti comunisti, tutti i casi di culto della personalità sono stati invariabilmente descritti come puramente “transitori”.
    Come è noto, nel 1958 Mao Zedong ha sostenuto che non ci fosse nulla di sbagliato nel culto della personalità in sé. Dipende se la personalità in questione rappresenta o meno una verità rivoluzionaria.
    L’ottantasettenne Dario Fo, per fare un nome, era molto vicino al maoismo durante gli anni ’70. Questa disposizione mentale ha facilitato la conversione di ex-comunisti al Grillismo. In questo modo pensiamo che siano passati sul lato opposto dello spettro politico.

    Quando è successa l’ultima volta una cosa del genere?

    Accadde nei primi anni Venti.

    (foto)

    Esattamente.

    Il programma “Vale Tutto” del Movimento 5 Stelle non può non ricordare il Programma di San Sepolcro (1919) del primo fascismo. In quei giorni il fascismo era ancora un movimento “néista” (“né destra né sinistra”) che lanciava slogan “rivoluzionari” in ogni direzione.
    Nel 2011, quando iniziammo a citare questo precedente storico, molti ci schernirono. Poi, il 5 Marzo 2013, Roberta Lombardi – appena eletta capogruppo CinqueStelle alla Camera – ha fatto osservazioni esplicitamente positive sul Programma di San Sepolcro al fine di giustificare una sua inaccettabile dichiarazione che abbiamo usato per una delle iscrizioni di questo articolo.

    7. E adesso?
    Perché i corrispondenti esteri che vivono in Italia non dicono queste cose? Scrivono di Grillo ogni giorno, ma raramente suggeriscono spunti sulle contraddizioni intrinseche al Movimento.
    Forse queste contraddizioni sono meno visibili se non si ha una profonda conoscenza della nostra Storia Nazionale? Eppure le dichiarazioni razziste, omofobe o AynRandesche dovrebbero essere riconoscibili in ogni contesto. Non abbiamo una risposta a questa domanda.

    Cosa accadrà ora?

    Per quanto riguarda il “cambiamento” (che parola vuota!), probabilmente molto meno di quanto ognuno si aspetta. Come abbiamo provato a dimostrare, il M5S è ben lungi dall’essere una forza radicale e il suo programma è pieno di “soluzioni” che in realtà sono parte del problema. Proprio nel giorno delle elezioni, mentre molti commentatori stavano saltando sul carro di Grillo, abbiamo scritto che, nonostante gli slogan incendiari, il M5S funziona come un diversivo che previene lo scoppio di conflitti sociali. Grillo stesso l’ha detto che, anche se ovviamente chiama i conflitti “violenza”: “se la violenza qui non è iniziata è grazie al Movimento”.
    Come capita spesso coi movimenti populisti, il movimento di Grillo solo in apparenza destabilizzerà le politiche nazionali, ma sarà una semplice increspatura sulla superficie, e così facendo non farà altro che stabilizzare il sistema. E’ così che si spiega l’entusiasmo così inverosimile dichiarato dalla Goldman Sachs.
    Speriamo che i progressisti che i radicali che si sono uniti al Movimento, o i simpatizzanti, o almeno chi ha votato per lui, capiscano che il fastidioso atteggiamento del “né sinistra né destra” non può nascondere a lungo le contraddizioni che abbiamo sottolineato.
    Recentemente abbiamo scritto che “tifiamo per la ribellione interna al M5S”. Cosa significa?
    Significa che attendiamo che queste contraddizioni diventino più marcate, per intensificarsi fino a esplodere. La “sinistra” del movimento deve andare oltre agli atteggiamenti NCEA e QELA, manifestare se stessa in maniera chiara e ripudiare sia gli obiettivi di “destra” sia la vuota, confusionaria retorica di Grillo. Il conflitto interno non è un improbabile risultato di questa fase. Dobbiamo guardare a questo processo con grande attenzione, ed essere là quando parte delle energie che Grillo e Casaleggio hanno imprigionato riusciranno a liberarsi da quella presa.
    Quelle energie posso essere investite in un movimento più coerente, radicale e non ambiguo. E’ per questo che “tifiamo per la rivolta” all’interno del M5S.

    #5051
    Anonimo
    Inattivo

    Ho scritto una cavolata: è Rossana e non Rosanna Dettori ed è segretario generale del Fp CGIL

    chiedo venia

    #5111
    Caprone
    Amministratore del forum

    complimenti vale.

    #5114
    Anonimo
    Inattivo

    Condivido subito in ogni dove

    #5174
    Anonimo
    Inattivo

    Grazie 😛

     

    Mi raccomando, se lo postate altrove sentitevi liberissimi di fare tutte le correzioni opportune.  Certe cose (tipo “néismo” ma anche qualcos’altro) non sapevo proprio come risolverle..

    E ricordatevi di postare l’articolo originale perché ha tutti i vari link che qui non sapevo come inserire 🙁

    #5200
    Caprone
    Amministratore del forum

    @vale clicca sul link per creare un articolo e ricopia la traduzione, cosi puoi inserire i link e video, quando c’è uno spazio libero lo pubblico

    http://movimentocaproni.altervista.org/blog/wp-admin/post-new.php

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