Dare a Nerone quel che è di Nerone

Berlusconi è analogico.

Il riferimento è ad una vecchia battuta : “anche un orologio rotto segna l’ora esatta due volte al giorno” compendiata della felice aggiunta : “tranne Gasparri, che è digitale”.

Il punto in questione è relativo a quando Berlusconi, intervistato pochi giorni addietro, ha dichiarato che le tangenti in ambito internazionale sono un male necessario… e per una volta ha detto una cosa sacrosanta.

 

Premesse.

Ci vogliono alcune premesse per discutere il punto in modo chiaro:

 La prima premessa è che parliamo di un costume comune e diffuso.

Tutte le società cercano di aiutarsi e spesso e volentieri gli stati cercano di aiutare le proprie società agendo anche al di fuori dei limiti che i singoli stati si sono imposti (vi ricordate Suez nazionalizzata per impedire che se la comprasse l’ENEL ?).

 La seconda premessa è che Berlusconi ha sbagliato.

L’errore di Berlusconi è di metodo: tutti i politici sono costretti ad avere a che fare con la spinosa questione delle tangenti internazionali (basti pensare allo scandalo di Kohl, che tira in ballo Francia e Germania oppure possiamo rispolverare lo scandalo Lockheed) e tutti in un modo o nell’altro hanno sempre cercato di non prendere posizione e lasciare che una qualche amnistia (o una buona dose di silenzio) chiudesse certe partite (vedasi lo scandalo BAE) però, davanti al fatto compiuto, l’ipocrisia ha sempre avuto la precedenza. Non puoi condonare o giustificare pubblicamente le tangenti in ambito internazionale, altrimenti gli altri stati (visto che ogni stato è potenzialmente “vittima” di questo genere di malcostume) può prendersela a male, e possibilmente decidere di tagliare i ponti con le tue industrie.

La terza e più importante è che parliamo di contratti internazionali.

Paese che vai, usanze che trovi, modi di fare che vedi… ci sono paesi dove la bustarella è pratica abbastanza diffusa e spesso istituzionalizzata (magari camuffata), non ci si riferisce né all’ambito locale (nazionale) né alle tangenti VERSO l’Italia: va da sé che ogni stato cerca di tenere pulita casa propria.

 

Il punto.

Veniamo al dunque… come detto nella prima premessa tutti gli stati cercano di proteggere le proprie società ed i propri interessi.

Una commessa spesso e volentieri veicola una quantità immane di denaro che diventa una quantità rilevante di denaro in tasse ed un buon ritorno come occupazione… sarebbe bello se vincesse il merito ma il problema è che ben pochi (cioè nessuno) sono disposti a rinunciare ad un contratto solo perché gli altri hanno di meglio da offrire ed un venditore, viste le cifre, è normale che ricorra a qualsiasi mezzo pur d’accaparrarsi un lucroso contratto.

Una società manda dei mediatori a cercare di piazzare i suoi prodotti… probabilmente la cosa non è mai detta ma è sottinteso che il mediatore che procura il contratto è quello che probabilmente continuerà a lavorare e quello che torna a bocca asciutta verrà presto sostituito. In quest’ambito è così difficile credere che esista un patto (magari implicito) per cui certe cose sono ammesse ?

È difficile credere che gli stipendi di questi mediatori, sotto sotto, non includano l’indennità di rischio alla “mission impossible” per cui se ti beccano a pagare questo o quello per vincere un contratto la società farà finta di non sapere che tu stavi pagando mazzette ?

 

Di che cosa stiamo parlando ?

Parliamo di accaparrarsi contratti per forniture (nello specifico elicotteri AgustaWestland) a paesi come l’India… paesi dove il 60% degli intervistati ammette d’aver pagato una tangente per aver svolto un servizio (dallo stato!) ed il 40% dei dipendenti pubblici ammette d’essere stata assunta dietro pagamento di una cifra congrua o per l’interessamento di qualcuno.

In questi ambiti (e di paesi così ce ne sono tanti, posso nominare almeno tre continenti in cui queste cose sono abbastanza comuni) come si pensa di vendere le proprie mercanzie senza “ungere” ?

World_Map_Index_of_perception_of_corruptionCorruzione percepita.

Meglio ancora… si pensa che gli altri non facciano la stessa cosa ? I fatti dicono il contrario, e cercare di aggiudicarsi una commessa contro chi mazzetta è come tentare di vincere un incontro di boxe con un braccio legato dietro la schiena.

Se tornate indietro di qualche anno scoprirete che una società svizzera (la Crypto AG) che forniva sistemi di comunicazione sicuri era stata infiltrata ai massimi livelli da gente legata all’NSA e che, grazie a questo, il governo USA conosceva nel dettaglio le comunicazioni fra tutti i governi e tutti gli enti/società che si affidavano agli strumenti di quella società. Beh, non ci crederete, pare che diverse volte l’NSA abbia aiutato le società nazionali a vincere questa o quella commessa su certe forniture belliche.

 

Sintesi.

Ci sono due modi per approcciarsi al problema: io mi limito a presentare quello pragmatico.

Non è bello che per i contratti maggiori (armi, energia, infrastrutture) si giochi sia sopra che sotto il tavolo però è quello che accade e quello che continuerà ad accadere per un futuro molto lungo.

Bisogna rendersi conto che la posizione del “noi siamo contrari alle mazzette” in ambito internazionale è quella che porta la società a non vendere ed a chiudere i battenti… in certi ambiti bisogna decidere se sedersi al tavolo e giocare sia sopra che sotto o semplicemente cambiare lavoro.

 

In pillole.

AgustaWestland è sotto Finmeccanica, che fa capo anche a Fincantieri, che a sua volta in questo periodo vede diverse persone su gru, tetti e per le strade a protestare perché il lavoro scarseggia e loro si trovano in una situazione non troppo piacevole…

Certo gli si può anche dire loro saranno licenziati o cassintegrati perché è giusto, solo che ho paura che a questo genere di onestà preferirebbero lo stipendio.

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