Cinquemila Lire

Il 27 gennaio 2001 in occasione delle celebrazioni della Giornata del Ricordo in qualità di presidente del mio Ordine fui invitato alla prima celebrazione, visto che la legge istitutiva risaliva al luglio dell’anno prima, nella sala consiliare della provincia ci furono interventi, dibattiti e tutto quello che di solito accade in queste manifestazioni. Al ritorno passai a trovare mia madre e mia zia e feci loro una domanda, anzi LA domanda che non avevo mai rivolto loro in tutti quegli anni: “Ma voi sapevate?” La risposta mi raggelò, “Si, sapevamo, era impossibile non sapere” e mi raccontarono di un commilitone del nonno nella 1° Guerra Mondiale, che aveva un negozio di stoffe in Piazza Duomo a L’Aquila, che sparì all’improvviso “aveva un cognome strano Cun o Con”. Era molto amico del nonno, amicizia nata nelle trincee del Carso e che continuava con grandi bevute all’osteria quando possibile. L’amico sparì all’improvviso in una giornata d’inverno, il nonno lo cercò a lungo, poi qualcuno gli sussurrò che la taglia valeva anche per gli amici di certe persone, allora capì cosa era successo e da quella volta iniziò ad andare da solo in osteria. Inutile dire che quella storia mi colpì e periodicamente mi tornava in mente, a sud di Roma non c’è mai stata una grande presenza di persone di religione ebraica, a causa della cacciata dalle terre del Regno di Spagna con il decreto dell’Alhambra ad opera di Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona, per questo motivo non sarebbe stato poi così difficile risalire all’arresto e la deportazione di un ebreo a L’Aquila. Nonostante ciò non sono mai riuscito a trovare notizie di un uomo con un cognome “Cun o Con” negli abbondanti documenti che si trovano in rete. Lo scorso anno, insistendo caparbiamente nel cercare notizie, ho cominciato a scorrere le cartelle dei singoli deportati in Abruzzo e sono arrivato a Giulio Della Pergola, la sua foto mi ha fatto scattare un campanello nella testa, il suo volto mi era familiare, sono andato a cercare le foto del nonno in divisa e l’ho trovato, Bradamante Formisani, mio nonno, soldato del re con i suoi bei baffoni neri a manubrio poggia

la mano sulla spalla di un soldato decorato Giulio Della Pergola. Ho cercato ulteriori conferme ed ho trovato che Giulio Della Pergola, aveva un negozio di stoffe in Piazza Duomo intestato alla moglie Ada Coen.
Perché cinquemilalire? Perché era la taglia che si pagava per la denuncia alla polizia di un ebreo, cinquemila per il padre, tremila per la moglie e millecinquecento per un figlio, c’era d’arricchirsi, gli elenchi dei delatori sono stati trovati, ma mai pubblicati, un amico che lavora nella Camera di Commercio mi ha detto che dal 1938 al 1940, specialmente nel nord Italia, ci fu uno strano exploit di botteghe che aprirono all’improvviso, “roba da mettere mano alla pistola”. In ogni caso la mia ricerca è terminata e questo mi ha fatto stare bene, come se avessi saldato un debito con mio nonno.

Articolo de “Il Cavaliere Nero”.

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