C’è chi dice NO.

Attenzione, prima di leggere e commentare IT è necessario vedere questo video.

 

Questo video, seppur con un tono abbastanza ridicolo, ben riassume le idee di chi si oppone alla riforma della costituzione che il corrente governo propose e fece approvare in Parlamento, e anche di chi si oppone alla legge elettorale (Italicum).

Rivedendolo varie volte, mi sono accorto di vari errori, più o meno grossolani, e mi premeva confrontare con voi, gentili lettori, le vostre impressioni.

Cominciamo nemmeno dopo 10 secondi, dopo l’iniziale discorso abbastanza senza senso della tizia in rosso, in cui l’altro attore dice testualmente:

 

“Noooo, il governo ha detto NO alla Costituzione, a cui io dico si. E’ per dire Si alla Costituzione che si vota NO. “

 

Questa frase segnerà il tono generale del video, ovvero un patetico groviglio di frasette ad effetto, la cui fattualità è pressochè zero, ma andiamo avanti.

 

“E poi non è il Governo che può cambiare la Costituzione, tantomeno questo governo, perchè è stato nominato da un Parlamento eletto con il Porcellum, una legge non costituzionale, un parlamento non costituzionale può promuovere la riforma costituzionale? Nnnoooh”

 

Prescindendo dalla ridicola locuzione “non costituzionale”, quando invece dovrebbe essere “incostituzionale”, si nota una gravissima distorsione dei fatti, perchè è vero che il Porcellum è incostituzionale (in alcune sue parti), ed è vero che questo Parlamento è stato eletto col Porcellum, ma la stessa Corte Costituzionale, in un comunicato stampa che ha seguito la sentenza in cui dichiara che il Porcellum è incostituzionale, specifica che il Parlamento è perfettamente legittimo, e può legiferare come gli è proprio, come possiamo verificare qui.

 

“La Costituzione americana quanti anni ha? “230!”

“Per esempio fu cambiata nel 1920, per dare il diritto di voto alle donne, e nel ’71 per dare il diritto di voto ai diciottenni, ovvero per allargare i diritti, non per restringerli, vuoi essere moderno? Vota NO! Per difendere i tuoi diritti, sanciti dalla nostra vecchia Costituzione…”

E poi parte la crisi di canto sconnesso degna di un cattivo della Disney.

Quindi si deduce che questa riforma restringerebbe i diritti.

La mia domanda è…Eh? Quale sarebbe il diritto che viene tolto se passa il SI? Quale restrizione della libertà si avrebbe se passa il SI?

Il video, così come ognuno dei sostenitori del NO, non ce lo dice.

E’ un pò come chi, vedendosi messo alle strette in una discussione, parla di “studi scientifici” che gli darebbero ragione, ma se gli chiedi quali allora non lo sa.

E siamo solo a un minuto e quaranta secondi, il peggio deve ancora venire…

“Non è una riforma, è una de-forma, una deformazione della Costituzione.”

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“il Senato resta, ridotto, ma resta. Però, oplà, non viene più eletto dai cittadini, ma nominato dai partiti nei consigli regionali, con tanto di immunità parlamentare.”

Se, vabbè.

Il Senato, tanto per cominciare, non sarà eletto tutto allo stesso modo.

Ci saranno 74 consiglieri regionali, i 21 sindaci dei capoluoghi ed infine 5 personalità illustri nominate dal presidente della Repubblica.

Va da se che i sindaci saranno eletti direttamente dai cittadini, quindi la critica qui non si applica, così come non si applica ai 5 nominati dal Presidente della Repubblica.

Per ciò che concerne i 74 consiglieri regionali che avranno funzioni di Senatori, è vero che saranno eletti fra i consiglieri regionali, ma i consiglieri regionali sono (e saranno) eletti dai cittadini.

Si tratta di una elezione indiretta, ma sempre elezione è, conforme peraltro al ruolo del nuovo Senato, come camera di rappresentanza degli enti territoriali.

“No, il risparmio sarebbe dello zero virgola zero zero spiccioli “

Vero, il risparmio ottenuto sarebbe certamente non risolutivo dei problemi del paese, ma non è questo il punto della riforma.

E inoltre, anche se il risparmio sarebbe relativamente contenuto, ammonterebbe comunque a mezzo miliardo l’anno, che male non fa, visto che i Senatori non percepirebbero un nuovo stipendio, ma conserverebbero il loro stipendio di sindaci o consiglieri regionali.

“Sono anni che si dice di cambiare!”

“Si, lo han detto, Gelli, il maestro venerabile, Berlusconi, il boss ingiudicabile, Boschi e Renzi, la coppia inaffidabile…votare NO! è il voto, consigliabile.”

Evidentemente costoro soffrono di gravissime amnesie selettive, visto che i richiami per una modernizzazione della costituzione oramai si sentono da 50 anni, da persone come Antonio Segni, nel suo discorso al Parlamento, risalente al 1963, in cui esortò a una modifica della Costituzione per correggere alcune nozioni, come l’espressa non rieleggibilità del Capo dello Stato.

Senza contare le numerose Commissioni parlamentari per le riforme costituzionali che si sono formate a partire dal 1983 in poi.

Tralascio, per amore di discussione, i beceri insulti dell’attore.

“Il nostro Parlamento ha sfornato il più alto numero di leggi di tutti paesi europei. Si, sono i decreti di applicazione che ci mettono un sacco di tempo ad arrivare, e questo con le 2 camere non c’entra niente di niente…”

Bene, diamo qualche dato.

La legge Fornero passò in un lampo, bastarono 16 giorni (6-22 dicembre 2011), stesso per il Lodo Alfano, nemmeno un mese (28 giugno-22 luglio), per non parlare del rinnovo delle missioni all’estero, sempre di Monti (28 dicembre 2012-22 gennaio 2013).

Quindi è vero? Il Parlamento è velocissimo.

No, tutto il contrario.
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Le leggi, per passare in tempi ragionevoli (1-2 mesi) debbono essere DL governativi, altrimenti le leggi di iniziativa parlamentare ci mettono quasi un anno prima di essere approvate.

“Cambiare non vuol dire sempre andare avanti, per il SI si torna indietro, di un secolo più o meno, come nel gioco dell’oca, senza riferimento alla ministra…”

Sorvolo sul solito, inopportuno, insulto al ministro Boschi, per il resto: straw-man3

 

La parte successiva, in cui si dice: “La democrazia e la libertà sono un pochino in pericolo” non merita alcun commento, tanto è ridicola.

Poi:

“Quello che caratterizza la democrazia, non è il governo forte, anzi, ciò è caratteristica dei governi di tipo autoritario, o addirittura dittatoriale. La democrazia si differenzia da tutti gli altri sistemi per il diritto all’esistenza di una opposizione forte, pluralista e garantita”

 

Belle parole, e formalmente ineccepibili, ma con un problema a monte, che risulterebbe evidente a chiunque avesse studiato un minimo di storia.

I regimi dittatoriali specie quelli del ventesimo secolo, avevano tutti una caratteristica comune, guadagnarono un iniziale grande consenso perchè gli stati da cui nacquero (Germania, Italia, Spagna) avevano governi deboli, incapaci di governare.

Ciò portò a un grande malcontento popolare, su cui capitalizzarono i dittatori che poi si insediarono, imponendo loro un governo senza limiti al suo potere.

Una democrazia, per essere salvaguardata dal populismo, deve agire, e come si può agire se il Parlamento ci mette un anno intero a far passare una legge?

Con questa domanda, apro la discussione.

 

Aggiornamento: Ho notato solo adesso che, nei titoli di coda (se così possiamo chiamarli), l’attore maschio si è firmato come “Silvano Picccardi”, si, con tre “C”.

Se questa è la qualità del video…

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