Bestiario Bellico. Prima Parte.

Da poco più di due mesi, abbiamo assistito al consueto spettacolo che ogni crisi mondiale (ma anche nazionale o regionale) ci regala da che esiste internet.

La proliferazione di opinioni discutibili sulla faccenda che occupa le testate dei giornali, e i servizi dei TG.

Il caos iniziale ha, dopo poco, lasciato il posto però a una serie di “ragionamenti” che definire discutibili è dir poco, e che sorprendentemente sembrano provenire tutti dallo stesso tipo di persona.

Quasi a livello anche somatico, si sono creati gruppi, ben distinguibili, che condividono delle idee la cui uniformità interna non si vede manco nei partiti politici.

E quindi, per identificare subito con chi si ha a che fare durante una conversazione, eccovi un piccolo prontuario, un bestiario se volete, dei più comuni topos umani italici, categorizzati per ragionamento.

Il Putinista Dichiarato (Homo Putinicum Simplex)

Una prece per l’ultimo dei suoi neuroni, suicidatosi per solitudine.

La categoria più onesta di questa lista.
Non ha alcun problema a dirsi filo-Putin, odia gli Stati Uniti in maniera sfacciata e patologica e vede nella UE (e nell’Occidente in generale) un guazzabuglio di repubbliche popolate da smidollati senza palle, efebici mollaccioni incapaci di opporsi al formidabile orso russo.


Spesso si crede un attraente bocconcino per il sesso opposto (sono sempre maschi) pure se somiglia a Danny De Vito ingrassato e non è fisicamente capace di ammettere errori di sorta.

Spesso si tratta di una categoria transitoria, che tende a confluire in altre.

L’Intellettualoide Arrogante (Homo Putinicum Orsinii)

Uno dei più vigliacchi.
Si guarda bene dal professare il suo putinismo in maniera palese, e si nasconde dietro sofismi che non portano a nulla.

E’ capace di parlare per ore delle colpe dell’Occidente, di quanto la Russia di Putin sia stata maltrattata, tradita, di quanto le democrazie occidentali siano al capolinea e debbano lasciare il passo ai più vitali regimi autocratici ma MAI e poi MAI lo sentirete partorire una qualunque idea che abbia una sua applicabilità nel mondo reale.

Spesso ospite in talk show, dove denuncia la censura che starebbe subendo, in diretta nazionale, e parla dei poteri forti a cui avrebbe pestato i piedi coi suoi sconvolgenti ragionamenti.

Talvolta si bulla del suo QI, dimostrando quanto sia una misura del tutto aleatoria.

Un esemplare di Putinicum Orsinii mentre ci spiega le 5 ragioni per cui i russi fanno bene a sparare ai civili disarmati e alle spalle.

Il Cripto-Putinista (Homo Putinicum Vilis)

Anche questa categoria si guarda bene dal dirsi putinista, ma a differenza del Orsinii è meno arrogante.

Se gli si chiede, a freddo, la sua opinione su Putin e l’invasione dell’Ucraina dirà senza alcun problema che:

Putin? Chiaramente è l’aggressore, ed è nel torto in questa faccenda.

però, se lo ascoltate per qualche tempo vi accorgerete che comincerà a fare ragionamenti tipici dei putinisti dichiarati, ma edulcorati e mantenendosi alla periferia del modo di pensare putinista.

Roba tipo:

“Mah, la pace qua non la vuole nessuno, secondo me. Di certo non Zelensky o Biden.”

“Ma i morti ucraini quanti sono?” -Gli si risponde, e qualunque sia la cifre fornita risponderà-” Ma sono TANTISSIMI! SI METTE MALISSIMO PER L’UCRAINA!”

Però Zelensky ha stufato, è un sacco maleducato.

Per carità, da sole queste frasi non costituiscono indicazione sufficiente dell’appartenenza alla specie Vilis, ma spesso si accompagnano a un altro comportamento odioso, il giustificazionismo compulsivo.

Non importa quanto stupido, crudele o palesemente sbagliato un atto o una dichiarazione possa essere, se viene da Putin, un suo alleato, o altri putinisti, i Vilis troveranno sempre lo spin per giustificare l’idiozia, o al massimo invertirla per dare la colpa all’occidente.

Il Sociopatico Ancap (Homo Putinicum Randii)

Si tratta essenzialmente di quello che si ottiene se si prende una persona normale e gli si rimuovono chirurgicamente i neuroni specchio dal cervello.

Un infame incapace di empatia e che pensa solo ed esclusivamente al suo vantaggio, spesso fregandosene del danno causato agli altri.

Compassione per un popolo martoriato dalle bombe russe?

Considerazioni sulla brutalità russa e sulla necessità di impedirla e/o punirla?

Idee sull’accoglienza degli inevitabili rifugiati?

Gli sfortunati appartenenti a questa sottospecie umana ovviamente hanno anche la lungimiranza politica di una talpa con la cataratta, e non si fanno problemi a legarsi mani e piedi alla Russia e al suo gas e petrolio.

I più furbi creano complessi sistemi valoriali per giustificare la loro sociopatia, camuffandola da filosofia.
Fallendo miseramente.

Il Nostalgico Patologico (Homo Putinicum Stalinii)

Semplicemente, crede di vivere ancora nel 1952 o giù di lì, e ha scelto di battersi per il blocco sovietico col culo al caldo nella decadente democrazia occidentale capitalista borghese.

Spesso colleziona spazzatura sovietica (spillette, medaglie, souvenir oltrecortina), che paga cifre oscene, e nei casi peggiori si aggira per casa con in testa un colbacco con una stella rossa sopra, anche se è luglio, gira su una Lada euro zero e se non avesse il cervello liscio come una liquirizia succhiata sarebbe il perfetto collaborazionista.

Il modo migliore per farlo incazzare è fargli presente che l’URSS non esiste più.
Legittimamente, ci si potrebbe chiedere per quale motivo un nostalgico sovietico dovrebbe ammirare uno che è tutto meno che comunista come Putin.

Il motivo è semplice.

Questa gente non è fisicamente in grado di pensare per se.

Come si vede lui…
…e come è veramente.

Alle elezioni non vota, perché non ha voglia di informarsi.
Si lamenta di ogni singola fonte di informazione, perché il farlo gli fa credere di essere cinicamente disilluso e profondo, quando in realtà è solo pigro o ottuso.

Adora le decisioni impulsive, violente, e raggiunte senza alcun dibattito (non sia mai che affatichi i 3 neuroni che la natura, matrigna, gli ha concesso) e la sua società ideale è un alveare, o al massimo una tribù di trogloditi dove comanda il più violento.

Con del materiale umano simile, potrebbe passare per comunista pure Trump.

Il Generale Mancato (Homo Putinicum Strategicus)

Giorni di leva? 0

Colpi sparati in vita sua? 0

Libri (o altri media) letti sull’argomento? Il sussidiario di Storia alle medie, se va bene. Se va male, History Channel.

Nonostante questo fenomenale curriculum lo Strategicus non si fa problema a descrivere nel dettaglio il come, il cosa e il perché la Russia raggiungerà CERTISSIMAMENTE ogni singolo obiettivo prefissato.

Come? Kyiv non è caduta in 3 giorni come lo Strategicus prevedeva (E sulla cui possibilità praticava onanismo furioso, n.d.r)?

E’ tutto un piano calcolato! Ora vedrete in Donbas, altrochè!

Povero idiota, 2022

Ci rassicura lo Strategicus, con fare sospetto mentre pratica alpinismo sugli specchi.

E mentre i carri armati russi partecipano a gustosi tornei di lancio della torretta e le navi della marina russa vengono promosse a sottomarini, lo Strategicus si agita, e chiede altri pastelli per colorare la cartina dell’Ucraina di rosso.

Sennò sbatte i piedi e piange, ecco!

Questa categoria sfortunata di persone, talvolta, trova un seguito e riesce a darsi una parvenza di professionalità, evolvendo nella prossima specie.

L’Esperto da TV (Homo Putinicum Fabbrii)

Quando lo Strategicus si da una ripulita, abbandona i pastelli per una più adulta penna a sfera, e scopre di avere un minimo di capacità affabulatorie (a livello “venditore di macchine usate”) ecco che, se ha fortuna, si ritrova nel fatato mondo degli esperti in TV.

La categoria è dominata dai Fabbrii, e da varie sottospecie molto simili (come il Caracciolus) e spesso convergono tutte in un luogo preciso, si annusano a vicenda per riconoscersi e fondano una rivista di geopolitica a caso.

Il nome è sempre altisonante, tipo Frontieram, Terminus, e latinismi vari, e trova subito una linea editoriale molto chiara.

Basta scrivere l’esatto opposto di quello che scriverebbe una rivista competente.

Il livello delle mappe pubblicate su tali riviste. Narnia al confronto è un documentario.

Una volta fondata questa prestigiosa rivista, apprezzatissima nel campo della pescheria e utilissima per quando si deve riverniciare il soffitto, ecco che il Fabbrii viene rapidamente catapultato a fare ospitate TV.

Il Fabbrii, per farsi riconoscere dai suoi simili, emette dei versi molto distinti:

OVVIAMENTE…CHIARAMENTE…

Putinista, mentre asserisce idiozie che di ovvio hanno poco e niente.

Il tutto mentre spiega per filo e per segno quanto sia potente la Grande Madre Russia, quanto sia caccapuzzoso l’occidente e simili stupidaggini da bar.

E con questa, concludo la prima parte di questa disamina.
Nel frattempo, Slava Ukraini.

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