Alla peggio emigro

Quello che è successo in questi giorni è roba da poco, ma siccome è tanto che non scrivo tanto vale parlarne un po’.

Nella pratica è successo che il sindaco di Livorno, Nogarin, ha dovuto gettare la spungna e portare i libri dell’AAMPS in tribunale.
Chiariamoci perché i grillini amano fare (apposta) casino sull’argomento (e sul termine), “portare i libri in tribunale” non è “ho trovato gravi irregolarità, vado in tribunale e denuncio la precedente amministrazione (del PD) perché sono ladri”, “portare i libri in tribunale” è presentarsi in sede civile dichiarando che la società è al fallimento e cercare una soluzione (che, nello specifico, è il concordato preventivo).

Che AAMPS navigasse in cattivissime acque si sapeva, lo sapeva Nogarin prima d’essere eletto e lo sapeva la magistratura che infatti tiene d’occhio da anni i bilanci della società che gestisce l’immondizia di Livorno; non c’è nulla da denunciare e nessuno scoop visto che è arcinoto che quella società è piena di debiti quindi evitiamo di confondere le carte: Nogarin non ha scoperto chissà quale truffa e non sta facendo niente di “grillinamente rilevante”, semplicemente sta chiedendo d’accedere alle procedure di fallimento (e affini) per una controllata del comune.

Cosa c’è di nuovo in tutto questo ? Molto poco… può capitare che una società controllata venga fatta fallire quando non c’è modo di tenerla in piedi, il punto è, semmai, che il sindaco stellato ha sempre girato per talk, giornali ed altro dicendo che AAMPS si sarebbe salvata, che non c’erano problemi e che era tutto a posto. A quanto pare le cose non stavano esattamente così.

Nella pratica non c’è da aspettarsi chissà quale sconvolgimento, AAMPS verrà commissariata e sarà il commissario (che fortunatamente non fa parte dell’organico del Movimento 5 Stelle) a decidere che fare con la società… il problema grosso è quello relativo a chi ci lavora che rischia d’essere licenziato o avere seri problemi a riscuotere lo stipendio visto che soldi, oramai è chiaro, non ce ne sono. Per questo in queste ore gli spazzini di AAMPS hanno indetto uno sciopero ed hanno lasciato l’immondizia dov’è, cosa che ha immediatamente trasformato Livorno in una specie di discarica a cielo aperto con collinette di rifiuti a vista.

Permettetemi una battuta : buongiorno livorno!

Prima di passare all’aspetto più eminentemente politico della questione però c’è un altro punto da considerare e lo ripeto volentieri: Nogarin (e tutto il M5S livornese) conosceva la “situazione” dell’AAMPS.
Ora gli attivisti fanno quadrato intorno al loro amministratore dicendo che portare i libri in tribunale è un modo per “fermare gli sprechi di un carrozzone del PD”, vabbé… però qualcosa non torna: il M5S ha regolarmente vinto le elezioni comunali di Livorno del 25 maggio 2014, com’è che questa cosa la fa adesso ad oltre un anno di distanza dall’insediamento ?
La verità è che il M5S si è sì interessato all’AAMPS, ma in tutt’altro senso: Nogarin infatti nominò a tempo di record un amministratore unico che s’occupasse della situazione ma rispondendo a tutt’altro genere di logiche.

Chi ? Tale Marco Di Gennaro, pomposamente definito “lo Steve Jobs italiano”.

Chi è Marco Di Gennaro ? Beh, Di Gennaro è un perito informatico, studente di radiologia  ed attivista del M5S di Massa (e quindi oriundo stando ai canoni localistici degli stellati) già trombato alle europee. Nogarin diceva che nonostante il curriculum immacolato Di Gennaro avrebbe fatto furore ed i risultati avrebbero parlato da soli e invece passano i mesi ed i risultati non si presentano, tant’è che dopo un po’Nogarin lo scarica salvo poi ripensarci e farlo rientrare come consigliere nel consiglio d’amministrazione (sempre di AAMPS) formato ex novo.
Uscito dalla porta e rientrato dalla finestra e le cose sembrano tornare sotto controllo, c’è Nogarin che butta acqua sul fuoco dicendo urbi et orbi che il comune salverà AAMPS e la gente, vedendolo così tranquillo, gli crede.

E siamo a ieri.

 

Lasciando da parte per un attimo la questione Di Gennaro non è che si possa dire granché a Nogarin: non è né il primo né l’ultimo amministratore che s’è lanciato in proclami altisonanti per poi impattare con la realtà: è una cosa che è sempre capitata e, sebbene non sia particolarmente lusinghiera, è in sé perdonabile… il problema è che il M5S e Nogarin sono sempre stati un po’oltre il limite del “ci stiamo operando per”, loro si sono sempre sbilanciati usando termini miracolistici ed annunciando rivoluzioni copernicane ed è proprio per questo che lo scivolone AAMPS in sé è così clamoroso, perché contrasta in modo netto con la propaganda pentastellata del “arriviamo noi e sistemiamo tutto, fateci provare”.

Sia chiaro che non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche Pizzarotti (che se non altro è stato un po’meno ideologico e più concreto nel suo mandato – e per questo Grillo ed il movimento l’hanno scaricato) una volta alla resa coi conti s’è messo a fare macelleria con le società del comune (vedasi SPIP) però Nogarin (sia prima che dopo le elezioni) s’è sbilanciato decisamente di più… se a questo ci aggiungiamo anche la questione Di Gennaro verosimilmente l’ennesimo trombato che è stato piazzato in una controllata per dargli uno stipendio la cosa comincia ad assumere un aspetto grottesco.

Again: niente di nuovo, lo fanno tutti i partiti di ficcare i trombati nelle controllate… ha anche un senso dal punto di vista logico: metti una persona di cui ti fidi (al di là delle sue effettive competenze) perché ti serve qualcuno che non ti menta sui conti e lavori onestamente (nei limiti delle sue possibilità) se non per altro per il bene del partito.
Il problema anche qui non è che Di Gennaro non ha brillato (e se lo sono pure ripreso ma vabbé) ma che il Movimento 5 Stelle s’è sempre scagliato ferocemente contro questo genere di pratiche e c’ha fatto tutte le sue campagne elettorali contro il “malcostume” dei politici trombati imboscati nelle controllate.

In pratica siamo davanti all’ennesimo caso di “fai come dico, non come faccio” o più semplicemente di purismo a senso unico… quello in cui il M5S sale in cattedra e giudica (condannando, visto che l’assoluzione non è politicamente vantaggiosa) tutti gli altri ma non si fa problemi ad usare gli stessi metodi che tanto critica.

 

Ricapitoliamo: c’è niente di male nel far fallire una società controllata (col rischio concreto che il commissario licenzi un po’di gente e decida che è meglio vendere la società ai privati, per il bene dei creditori – comune in testa) ? No, non c’è… ma è quel genere di politica che il Movimento ha sempre criticato ferocemente.

C’è niente di male nel mettere gente fidata nelle controllate al di là dei curriculum ? No, non c’è… ma il Movimento ha sempre detto che loro avrebbero portato avanti la meritocrazia, e così non è stato.

C’è di male invece nel voler fingere di cascare dal pero: tutti sappiamo che il debito di AAMPS non è colpa del Movimento 5 Stelle, non del tutto almeno… anche se comunque per un anno e mezzo ad amministrare l’AAMPS sono stati gli uomini di Nogarin e non l’odiato PD, e nonostante tutto non mi pare che in quel periodo ci sia stato un risanamento dei conti ma sindaco, movimento ed attivisti (che in queste ore sono attivissimi nel farvi credere il contrario) non possono dire che la cosa gli è cascata in testa dalla sera alla mattina: la situazione debitoria di AAMPS era nota ben prima delle elezioni e Nogarin la conosceva… s’è preso l’onere (sì perché fare il sindaco non è solo l’onore di pigliarsi lo stipendio, è anche l’onere di amministrare la città – annessi e connessi) di guidare Livorno AAMPS inclusa… ora non può dire “che ne sapevo io ?” o “come potevo immaginarlo ?”.

Lui ha fatto lo splendido promettendo a piene mani, spandendo ottimismo e giocando a rimandare la resa dei conti dell’AAMPS il più a lungo possibile, ora non può venire a dirci “la colpa è di quelli prima”, la colpa sicuramente non è solo sua ma lui per un anno e passa s’è baloccato con AAMPS facendo il kingmaker che piazza e toglie amministratori mentre la società va a ramengo (alla faccia dell’ecologismo tanto sbandierato in campagna elettorale)… le responsabilità ce le ha eccome.

 

Passiamo al nazionale: questi qui continuano a presentarsi e candidarsi ovunque, da Roma (dove sono dati favoriti) al governo nazionale… ed ovviamente il disco è sempre lo stesso: “arriviamo noi”, “sistemiamo tutto”, “fateci provare”. Certo una rondine non fa primavera ed è possibile che altrove ci siano persone più qualificate ma ad oggi di realtà vincenti a cinque stelle non mi sembra di vederne, da Gela a Parma passando per Pomezia e per i (fortunatamente pochi) piccoli altri comuni che amministrano (vedi Assemini) non mi pare che ci siano rinascimenti in atto, al contrario ovunque si guarda s’assiste a comuni che sono gestiti in maniera grama, al “minimo sindacale” con poche iniziative e nessun tentativo di mettersi in gioco, tiratissimi sulle spese ed appiattiti alle contingenze. Si vivacchia (vegeta?) sperando di non farsi notare troppo.

Nulla vale quel “siamo giovani” o “siamo inesperti” adottato come scusa: nessuno ha intenzione di vedere la propria città-regione-stato andare in malora per permettergli di fare scuola guida sulla pelle dei concittadini… altrove (diciamo in TUTTI gli altri partiti) esiste la gavetta per quello: prima di metterti a fare il sindaco (o anche solo il consigliere comunale) ti tocca vedere come lavorano gli altri e capire quali sono i limiti e le possibilità delle cariche cosicché quando arrivi ad entrare nella stanza dei bottoni sai come muoverti limitando i danni. E’troppo facile arringare le folle promettendo miracoli per poi chiudere tutto con un “siamo giovani, stiamo ancora imparando” o peggio “come potevamo immaginarci che”… e questi vorrebbero amministrare il paese ?

Me lo dicano prima, così emigro.

 

PS: Segnalo che il Movimento 5 Stelle non ha preso benissimo il fatto che le maestranze di AAMPS protestino. Si sà, i sindacati (specie la CGIL) sono buoni solo quando attaccano il PD.

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