Vi sento Maalox

Mi scuso, as usual, per aver fatto passare diversi giorni dal mio ultimo intervento ma fra problemi miei ed altri articoli in home non ho avuto modo di scrivere prima, ed anche ora mi limito ad un piccolo recap degli eventi recenti.

E veniamo quindi a “quel che è successo”.

Nella pratica è successo ben poco, ma in modo molto rumoroso. In tempi non sospetti avevo detto che il dialogo fra Di Maio e Renzi era un mercanteggiare fra sordi… alla fine è stato Di Maio (cioé Casaleggio) a non reggere più la pantomima (che lui stesso ha voluto) e far saltare il tavolo.

 

E fino a lì ci siamo.

Entriamo nel dettaglio. Il tavolo è inaspettatamente saltato con un comunicato postato sul blog di Grillo in cui si denunciava che “per il PD non c’è più tempo”.

L’articolo con tale chiusura è del 18 luglio. Renzi ha aperto al dialogo con tutte le forze parlamentari sulla legge elettorale il 2 gennaio ed il Movimento 5 Stelle ha deciso di parteciparvi il 15 giugno… ed è finito il tempo.

Grillo ed i suoi si prendono sei mesi per decidersi a dialogare e poi s’incavolano e chiudono tutto perché, a loro dire, sono gli altri a perdere tempo. A firmare questa ridicolaggine sono Di Maio, Toninelli, Carinelli e Petrocelli.

 

Non ci vuole molto a capire cos’è che motiva il vero stop alle trattative : poco prima di quell’articolo infatti la corte d’appello di Milano a sorpresa proscioglie Berlusconi in quello che è noto come Ruby-gate… la cosa è decisamente importante in quanto restituisce fiato a Berlusconi che, vedendo un minimo di luce alla fine del tunnel, non ha ragione per sottrarsi alle riforme ed anzi ha tutto l’interesse a recuperare credibilità. Ma di questo avevamo già parlato.

 

La cosa interessante è il post scriptum presente nel comunicato:

PS: Ieri al tavolo si è ipotizzato un altro appuntamento. Ma al momento si preferisce la ratifica degli attuali punti fin qui negoziati da parte dei nostri iscritti. Saremo pronti a votare la legge elettorale, inclusiva delle preferenze, direttamente in Aula

Chiaro ? Niente altri incontri perché tocca agli iscritti, ora loro devono “ratificare” quanto discusso finora con Renzi.

Ci siamo ? E’ il 18. E fu sera, e fu mattina.

Il 19 esce un secondo comunicato, questa volta a firma di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in cui si ribadisce che la linea è quella di Di Maio (oltre che, ovviamente, attaccare il PD a vario titolo e fare le solite sparate demagogiche).

E’interessante un trafiletto di questo comunicato:

Per questo faremo ratificare i punti proposti al tavolo sul portale del Movimento di modo che i cittadini iscritti possano esprimersi.

Ok ? Siamo al 19 e s’insiste con questa storia di far ratificare i punti al tavolo.

Passa un giorno e siamo al 20… ed esce un altro comunicato… oddio, chiamarlo comunicato non ha manco senso, è un libello contro il PD e l’Italicum travestito da lista in sei punti che, stando a quel che si legge, sono la base di ogni possibile dibattito col PD o, per dirla con parole loro:

Quindi, onde evitare ulteriori perdite di tempo e spettacoli inconcludenti come l’ultimo streaming, ora è necessario che Renzi e il Pd rispondano per iscritto ai 6 punti del MoVimento 5 stelle di seguito riportati (…)

Notato niente ?

No, non vi ho nascosto niente… nella notte fra il 19 ed il 20 non c’è stata nessuna maxivotazione sul blog di Grillo, nessuna super-ratifica e neanche una qualche riunione fiume… semplicemente dall’oggi al domani il Movimento 5 Stelle ha deciso che i punti sin qui negoziati non andavano più bene e si tornava a prima, ovvero (ve ne accorgerete se leggerete il libello) a posizioni lontanissime basate sostanzialmente sul rifiuto del doppio turno, del premio di maggioranza e di una qualsiasi legge elettorale che non sia di stretta osservanza proporzionale (e per di più con gli sbarramenti bassi).

Chi lo firma questo dietrofront ?

Di Maio, Toninelli, Carinelli, Petrocelli, Grillo e Casaleggio.

Sono gli stessi tizi che ventiquattro o quarantotto ore prima dicevano “dobbiamo ratificare”.

E la ratifica ? E l’importante ed imprescindibile valore del chiedere il placet, in un senso o nell’altro, della mistica rete che è la base del “movimento orizzontale”, “partecipato”, di “democrazia diretta” e che a certe cose ci tiene così tanto che ha imposto a Farage di cambiare il nome del gruppo da “Europe of Freedom and Democracy” a “Europe of Freedom and Direct Democracy” (perché la democrazia diretta ed il consenso della rete è tutto) ?

 

Tutto scomparso ? E’mai fregato, per sul serio, a qualcuno di questo tavolo ?

E’mai fregato al Movimento del parere della rete ?

 

Più modestamente : agli elettori stessi della rete gliene frega qualcosa di esprimersi visto che, comunque vada, alla fine a decidere sono sempre in due ?

 

Semplicemente visto che non si può sperare di strappare nulla di “conveniente” al tavolo delle trattative si “strappa” (in modo abbastanza artificioso visto che i grillini fanno tutto da soli e senza interventi esterni) e si trova una scusa (il comunicato del 20) per tornare su posizioni volutamente inconciliabili, in modo da poter fare casino in aula con le mani slegate.

Da allora di dietrofront non ce ne sono stati, in compenso è stato un continuo minuetto sul voler mischiare le carte… c’è Di Maio che dice che ancora aspetta una risposta dal PD (a cosa ? al tavolo che hanno chiuso ? alle domande su temi non concordati ?) e c’è chi già da per passata tutta questa storia.

 

Nella pratica il dialogo non è mai partito ma il Movimento 5 Stelle sta provando a far passare l’idea che a volere gli incontri sia stato il PD e che sia sempre il PD a voler far naufragare il tutto… ed il bello è che questo viene fatto spudoratamente, mentre è evidente (basta recuperare i giornali e leggere i titoli di uno o due giorni prima) che questa manfrina se l’è costruita a suo uso e consumo il Movimento… ed ora cerca di sbolognarla a qualcuno per evitare che gli scoppi in faccia.

 

E questa è una notizia.

L’altra è che ovviamente il senato continua a lavorare e finalmente è spuntata in aula la riforma costituzionale. Lei ed i 7000 emendamenti voluti dalle opposizioni.

Ora permettetemi di fare una parentesi sulla base del “quel che penso io”, che non ha valore legale e non è vincolante, ma secondo me un senso ce l’ha:

Il parlamento discute, vota e si esprime bocciando o accogliendo leggi ed emendamenti. Questa è la base minima.

Ha senso, all’interno di questo contesto, fare opposizione… vale a dire cercare di opporsi a che leggi “sgradite” ad una certa parte del parlamento non passino o vengano bocciate dall’aula. E’legittimo e fa parte dell’iter parlamentare.

Qui però siamo oltre, siamo al filibustering vero e proprio… ovvero all’approfittare del regolamento del parlamento per impedire che una legge passi, non rallentandola ma paralizzando di fatto la camera, ostruendola con migliaia di emendamenti inutili al solo fine di ingolfare i tempi parlamentari con discussioni inutili che hanno solo un fine : far slittare le votazioni così in la da fare in pratica arenare la legge.

Questo è quello che sta facendo l’opposizione.

Lo ripeto in termini più semplici: c’è una maggioranza compatta favorevole a questa legge ma questa maggioranza non potrà (a meno che il Presidente del Senato non faccia un atto di forza) votare questa legge perché le opposizioni di fatto stanno impedendo al nostro parlamento di lavorare.

E’vero, è giusto che le opposizioni presentino degli emendamenti e li discutano. E’giusto che chiedano una discussione approfondita sui loro emendamenti… ma se gli emendamenti sono cose come “sostituire assemblea dei cittadini con corte dei cittadini” e non sono cento o duecento ma settemila… beh, vedete voi stessi che questo non è lavoro parlamentare e non è opposizione, questo è agire contro il parlamento.

 

Il bello è che di questi 7000 ben 5600 sono della stessa senatrice (di SEL) e che chi sta facendo filibustering in queste ore si paragona ai partigiani che difendono la patria dagli invasori, il tutto perché non gli piace la riforma della Costituzione ma non hanno i numeri per impedirla.

Non hanno avuto la volontà di sedersi ad un tavolo e discutere di tale riforma, ma si sentono partigiani comodamente seduti su poltrone di raso (e con lo stipendio da 18.000 euro al mese).

E tanto ci sarebbe da dire solo guardando chi sono questi improvvisati combattenti della libertà: gli uomini li mette il M5S, gli emendamenti SEL e la direzione Calderoli della Lega Nord… bel mix di patrioti.

Non voglio però esaurire qui il discorso; mentre stiamo leggendo queste parole il Presidente del Senato Grasso sta tentando di riportare alla ragione i parlamentari costringendoli a “patire” il loro stesso filibustering: il Senato è infatti convocato dal lunedì alla domenica dalle 9 di mattina alle 24, una tabella di marcia così sfibrante che è facile che prima o poi qualcuno ceda.

 

Da buon renziano (a quanto pare sono diventato renziano vox populi) questo genere di opposizione non fa che rafforzare la mia idea che il Senato vada abolito e che la costituzione vada riformata nei termini che il PD ha stabilito… non per altro ma perché SEL, M5S e LN stanno dimostrando che un parlamento così non può funzionare e dev’essere cambiato.

Possibile che chi in questo momento si vede in una foto in bianco e nero sui monti e con la doppietta sulle spalle non se ne accorga… ma se prima erano fastidiosi ora stanno diventando veramente odiosi. E’odioso questo voler stagnare il paese, questo ricorrere ai cavilli e questo furto del parlamento, che non può lavorare perché, molto italianamente (in senso spregiativo) i furbi approfittano delle garanzie democratiche per fare il comodo loro.

E’orribile, e schifoso… e ce ne ricorderemo…

…ed anche per questo sono convinto che se fra due o tre settimane Grasso farà quello che c’aspettiamo, ovvero applicare la ghigliottina e far decadere gli emendamenti non votati (“sostituire lei con ella”, “aggiungere eletto dopo parlamentare” e via emendando) per passare direttamente al voto nessuno si scandalizzerà, nessuno.

 

Anzi, ci saranno applausi a scena aperta perché da italiani siamo arcistufi di questa politica inconcludente che è brava solo a fermare, a chiudere, a fare da azzeccagarbugli… e non lo dico perché mi piace chissà quanto la riforma costituzionale, lo dico perché i parlamentari (M5S in primis) meritano di sapere che ci siamo rotti le scatole di questo modo di fare.

Vogliamo vedere un governo che governa ed un opposizione che si oppone fattivamente, non abbiamo né voglia né bisogno di pigri avvocaticchi che si fanno pagare con due capponi per trovare la leggina che ferma tutto… e se dovessimo malauguratamente tornare alle urne apriti cielo, perché a quel punto quegli stessi azzeccagarbugli si troveranno a dover rispondere delle loro inazioni.

 

Come si può accusare la gente di essere “antidemocratica” perché vuole non una svolta autoritaria ma un po’di sano decisionismo quando il parlamento è immoble da anni a causa dei giochi sporchi dei parlamentari ?

 

E chiudo con una nota comica… correva l’anno 2013:

Com'eravamo

Ora invece siamo nel 2014, e siccome per cercare di far passare gli emendamenti occorrono tutti i voti possibili (soprattutto quelli dei franchi tiratori) la storia cambia ed il Movimento 5 Stelle chiede il voto segreto su tutti gli emendamenti.

Perché loro sono diversi, loro prendono posizioni “di principio”, salvo poi cambiare idea quando deve prevalere “il fine”.

La nuova classe politica M5S: come la vecchia, ma cento volte più sfacciatamente falsa.

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