Vaccini, tumori e l’ingerenza dei tribunali nella Scienza

Prima di tutto una doverosa premessa: questo articolo è scritto a “quattro mani” insieme a Capretta Amaltea, biologa molecolare decisamente più qualificata di me nel parlare di queste cose, essendo io ancora (e mio malgrado) uno studente.

Negli ultimi anni si assiste al dilagare di pericolosi miti e leggende sui vaccini e sui danni provocati da essi. Non c’è bisogno di dire che la rete ha avuto un ruolo chiave in questo: dato che chiunque può scrivere quello che vuole senza (o quasi) conseguenze, si è creata una vera e propria “rete nella rete” di siti che spacciano disinformazione CRIMINALE contro i vaccini e spesso anche contro la medicina in generale. L’antivaccinismo è legato, ovviamente, all’eterogeneo mondo del complottismo, ossia una folle massa di deliri paranoici da manicomio che infesta la rete e spazia un po’ per tutti i campi della Scienza e della politica. In particolare, le teorie più diffuse sostengono che i vaccini siano il frutto di un complotto delle malvage case farmaceutiche (spesso identificate come “Big Pharma”), colluse con gli stati, il cui scopo è sempre quello di danneggiare in qualche modo la popolazione mondiale. I motivi sono svariati: si va dalla volontà delle case farmacutiche di guadagnare creando le malattie per poi curarle, passando per la sterilizzazione di una parte della popolazione (questo caso in particolare si ritrova, per esempio, in Pakistan dove una frangia di fondamentalisti islamici combatte contro il vaccino anti-polio dicendo che è in realtà un complotto giudaico-massonico-americano per sterilizzare le donne islamiche), fino alla bufala dei vaccini che causano l’autismo che trae la sua origine da una vera e propria truffa orchestrata dall’ex medico britannico Andrew Wakefield nel 1998.

Ma i vaccini sono stati anche accusati di essere il veicolo di diffusione dei tumori attraverso un non meglio identificato (quanto inesistente) “virus del cancro”. A questo proposito linko un mio post che contiene il debunking di questa bufala, nel quale trovate anche approfondimenti se siete interessanti.

Il presente articolo si vuole occupare proprio di una storia simile: vaccini che causano tumori nei militari, storia che probabilmente sarà spacciata dagli antivaccinisti come prova delle loro folli teorie. La notizia è recente e dice che il Ministero della Sanità è stato condannato, in un processo, a risarcire i danni provocati dalla somministrazione errata dei vaccini a dei militari che dovevano andare in missione. E qui vediamo già il primo punto fondamentale: sarebbe stato il modo di somministrazione e NON il vaccino a provocare la malattia, differenza non da poco coi deliri complottisti.

Qui potete trovate un’inchiesta di Repubblica che parla della questione e dice testali parole:

E tutto è stato collegato anche alla letteratura scientifica internazionale che per anni sembrava si volesse ignorare in Italia

Il problema è che questa letteratura internazionale, come vedremo fra poco, non esiste.

Ma prima di andare avanti è necessario un piccolo approfondimento sui tumori e sui vaccini.

Che cos’è un tumore?

Detto in poche parole, è una malattia che ha origine all’interno di una cellula, la quale diventa incapace di obbedire ai segnali di controllo inviati cellule circostanti. Normalmente le cellule sono immerse in una rete complessa di segnali che ne controlla, fra le altre cose, la capacità di divisione e di differenziamento, ossia la specializzazione: ogni cellula è parte di un certo tessuto e compie le funzioni tipiche di quel tessuto esprimendo i geni adatti e inibendone altri.

Alterazioni nell’espressione dei geni, dovute a mutazioni del DNA o ad altri eventi, portano ad alterazioni nel comportamento delle cellule:

  1. iniziano a proliferare in modo incontrollato:
  2. perdono la loro “fedeltà” al tessuto originario e possono andarsene in giro per l’organismo portate dalla linfa o dal sangue, invadendo altri organi.

Salvo eccezioni (ad esempio alcuni tumori cerebrali) solo allo stadio (2) il tumore diventa davvero pericoloso (maligno, o metastatico) e può portare alla morte dell’organismo. Che cosa determini la transizione dallo stadio (1) allo stadio (2) non è stato ancora veramente compreso; è certo, comunque, che alla base vi siano anomalie nel comportamento di alcuni geni chiave.

Molto spesso si usano i termini “tumore” e “cancro” come se fosserno sinomini, ma non è così: il “cancro” è una sottocategoria di “tumore” caratterizzata dalla diffusione negli altri organi, in sostanza “cancro” indica il tumore maligno (lo stadio 2).

Bisogna anche dire che i tumori non sono tutti uguali, ma un’insieme di molte patologie diverse ed eterogenee che hanno in comune solo una cosa: sono provocate da cellule che impazziscono e si ribellano al loro ruolo, riproducendosi in modo incontrollato.

Che cos’è un vaccino?

Il nostro organismo, come molti altri, possiede un “sistema immunitario” cioè una capacità intrinseca di riconoscere “l’altro da sé” e di reagire per preservare la propria salute e integrità; la reazione agli agenti infettivi e il rigetto dei trapianti sono entrambi opera di questo sistema. Il sistema immunitario è molto complicato da descrivere. Semplificando al massimo, possiamo dire che ha due “braccia”:

  1. un braccio cellulare, composto da cellule specializzate che direttamente attaccano l’estraneo e lo distruggono o neutralizzano in diversi modi;
  2. un braccio “umorale”, composto da proteine circolanti nel sangue (gli “anticorpi”) capaci anche loro di distruggere o neutralizzare il nemico.

Inoltre, l’immunità è di due tipi. Esiste un’immunità “innata”, con la quale l’organismo reagisce automaticamente alla presenza di molecole tipiche di “invasori” ricorrenti. Ad esempio certi lipidi nella parete di alcuni batteri patogeni scatenano questo tipo di immunità, che però ha il difetto di essere poco selettiva e talvolta troppo violenta (lo shock settico è un esempio). L’immunità “acquisita” è più sofisticata: essa rende capace l’organismo di “imparare” che certe molecole sono pericolose (in quanto parte di agenti infettivi, ad esempio) e di reagire contro di esse ogni volta che le incontra di nuovo. Le molecole che scatenano la reazione immunitaria (di entrambi i tipi) si chiamano antigeni e si possono immaginare come una sorta “carta di identità” che identifica cellule e virus.

E’ importante a questo punto capire che nell’immunità acquisita il primo contatto con l’antigene scatena solo una reazione debole, che non impedisce alla malattia di svilupparsi; è solo dopo che l’organismo ha “imparato” che ci sarà una forte reazione quando quel dato antigene ritorna. Il caso tipico è quello delle malattie infantili: i bambini non vaccinati prendono, ad esempio, la varicella al primo incontro col virus, ma in seguito lo sviluppo dell’immunità acquisita impedirà il ritorno della malattia, spesso per tutta la vita.

Cosa fa un vaccino? In sostanza stimola l’immunità acquisita, cioè induce l’organismo a sensibilizzarsi contro l’antigene pericoloso che è stato messo in condizione di non nuocere. Un vaccino contro un virus, ad esempio, può usare il virus intero “ucciso”, oppure utilizzare molecole del virus riconoscibili dal sistema immunitario. La malattia non si svilupperà, ma l’organismo impara lo stesso chi è il suo nemico e reagirà in modo appropriato quando incontra il virus “vero”.

Tuttavia, come tutti i farmaci, anche i vaccini possono avere effetti collaterali anche gravi. Ma la frequenza con cui si verificano questi effetti collaterali è minima e notevomente inferiore a quella che sarebbe l’incidenza e/o la mortalità della malattia da cui il vaccino in questione rende immuni.

Esiste una relazione fra sistema immunitario e cancro? Quasi certamente sì, ma la questione è ancora molto dibattuta. Le cellule tumorali possono avere antigeni riconosciuti come estranei, e quindi venire attaccate dal sistema immunitario; secondo alcune evidenze sperimentali stimolare il sistema immunitario può servire a combattere alcuni tipi di cancro. Ma è anche vero che la maggior parte dei tumori non sembra essere fortemente immunogena, e mancano prove dirette che deficit immunitari provochino il cancro.

E veniamo al cuore della questione: le vaccinazioni possono provocare il cancro?

Allo stato delle conoscenze, la risposta è no. Nessun meccanismo attendibile è stato proposto per sostenere seriamente questa ipotesi. C’è qualche evidenza che vaccinazioni multiple e ravvicinate (come quelle fatte ai militari) possano stressare il sistema immunitario, specie se le preparazioni vaccinali contengono sostanze potenzialmente tossiche come metalli pesanti (peraltro non più in uso, anche se i complottisti antivaccinisti non lo hanno ancora capito). C’è anche qualche evidenza che in queste condizioni possano insorgere malattie autoimmuni, ma solo in presenza di altri fattori come la presenza nell’ambiente di sostanze particolari (ad es. diossina). In condizioni di vaccinazione “normali” nulla di tutto questo accade. E in nessuna condizione c’è evidenza concreta di un legame fra vaccinazioni e cancro, se non l’ipotesi, tutta da dimostrare, che l’insorgenza di un tumore possa essere dovuta anche a deficit immunitario.

Conclusioni

Le vaccinazioni, recentemente, non godono di buona stampa. Sono state accusate di un’incredibile quantità di misfatti, dal causare autismo infantile al provocare, appunto, tumori. Tutto senza uno straccio di solida evidenza nella letteratura scientifica, ma con grande tam-tam allarmistico rimbalzato da un sito internet a un altro, ripreso e diffuso da giornali poco seri. Eppure le vaccinazioni sono un presidio sanitario meraviglioso: economico, semplice da somministrare, efficace. Le vaccinazioni evitano ai nostri bambini di andare incontro a concreti pericoli, come ad esempio le encefaliti invalidanti o addirittura letali che possono accompagnare malattie come il morbillo e che hanno una frequenza ben maggiore dei rari effetti avversi dovuti alla vaccinazione stessa. Presto, speriamo, avremo un vaccino efficace contro la meningite B, che anche se rara è ancora una terribile minaccia per bambini e ragazzi, e sarà un ulteriore progresso per la tutela della nostra salute. L’attuale trend antivaccini (e quello anti-antibiotici, che spesso lo accompagna) è caratteristico di una generazione di genitori (e nonni) che non hanno vissuto la tragedia, frequente in un tempo non troppo lontano, di perdere un figlio per una malattia infettiva. Pensiamo a quel epoca, prima di disprezzare i progressi della medicina e vagheggiare improbabili ritorni alla “natura”: avete presente il vaiolo? Ebbene, il vaiolo è estinto, non esiste più: nel 1979 la OMS ha dichiarato la sua completa eradicazione e questo è stato possibile solo grazie alla vaccinazione di massa (anche forzata) di tutta la popolazione mondiale. Fra pochi anni anche la poliomielite farà la stessa fine sempre grazie ai vaccini, che possiamo considerare una delle più grandi invenzioni della storia dell’Umanità.
Le vaccinazioni hanno anche un ruolo importante in ambito veterinario, sia fra gli animali d’affezione che fra quelli allevati per scopi alimentari.

Purtroppo siamo sempre lì: i tribunali dovrebbero astenersi dal decidere su questioni scientifiche, invece ci si ostina a scrivere la Scienza nelle aule di tribunale piuttosto che nei laboratori. E non è nemmeno la prima volta che vengono fatti danni di questo genere, infatti tutti ricordiamo la vergonosa sentenza del TAR del Lazio che ha dato ragione a Vannoni ordinando di creare una commissione “non di parte”, come se nella Scienza si potesse essere di parte; oppure ricordiamo i vari giudici che hanno ordinato agli ospedali di somministrare il “preparato Stamina” a dei bambini, di fatto ordinando di somministrare acquetta fetida e insana a bambini già gravemente malati. Ma non mancano casi in cui cui i tribunali hanno preso decisioni antivacciniste, come questo vergognoso caso in cui un giudice ha condannato lo Stato a pagare un risarcimento a una famiglia di Palermo perché, a suo dire, il bambino di questi signori avrebbe contratto l’autismo dopo la vaccinazione.

Quando si dice che in Italia urge una riforma della Giustizia è vero, ma tale riforma dovrebbe anche impedire ai tribunali di riscrivere la Scienza e la Medicina legittimando TRUFFE come quella di Stamina o quella di Wakefield.

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