Quello che non dovremmo vedere

Innanzitutto vorrei ringraziare Pallacorda per il suo articolo… non solo per l’articolo in sé, che comunque merita, ma per il favore che m’ha fatto nel pubblicarlo, impedendomi di scrivere quando non era il caso che lo facessi.

Dopo aver visto lo spettacolino di Grillo infatti ero furente, e probabilmente in quello stato avrei fatto un pezzo molto piccato (e probabilmente godibile) ma non giusto. Fortunatamente ho dovuto aspettare un po’e, sbollendo, ho potuto vedere meglio quello che è stato, e comprendere appieno l’intera faccenda.

Bene, siccome per capire bene quel messaggio è necessario averlo davanti eccovi nuovamente la consultazione fra il Presidente del Consiglio designato Renzi e la delegazione Movimento 5 Stelle:

 

Confusi ? Non dovreste. Lo stile è lo stesso ed anche l’intento che c’è dietro, in pratica Grillo non si è comportato in modo tanto diverso dal suo ex collega Benigni.

Pensiamoci bene: Renzi la sua maggioranza di governo ce l’aveva già, non aveva bisogno del M5S ed inoltre il “personaggio” di Grillo non poteva accordarsi; facciamo due più due ed è chiaro che sarebbe successo qualcosa del genere. Forse qualcosa poteva essere diverso, specie se a quel tavolo ci non fosse stato il “semplice megafono” ma lui, sapendo che “i suoi” rischiavano di fare una ben magra figura (o addirittura trovare una qualche forma di accordo, inteso come “non belligeranza”) ha pensato bene di presenziare (scapicollandosi a Roma in fretta e furia) per assicurarsi il risultato mandando in vacca qualsiasi tentativo di dialogo.

E’abbastanza evidente che qualcuno nelle fila del M5S mirava esattamente quello, tant’è che già prima dell’incontro partivano tweet preventivi per assicurarsi che il PD accettasse streaming e diretta tv, segno che si voleva ottenere esattamente “massima diffusione”: per qualcuno (non so se alcuni o tutti) l’intera operazione “consultazioni” era solo un modo per fare l’ennesimo spot e dare visibilità a Beppe Grillo ed al suo movimento.

L’obiettivo non è del stato raggiunto appieno visto che alla fine Grillo (che onestamente non sembrava in sé, neanche per i suoi standard) ha fatto una ben magra figura… ma tanto è bastato perché, di nuovo, su internet sia tornato “centrale” il tizio ed i suoi urli.

Bene, qui finisce la disamina dell’accaduto, se volete i dettagli di quello che è successo nella stanza, poco prima o poco dopo c’è l’imbarazzo della scelta, tutti i giornali ne hanno parlato e scritto.

Quello che mi sono trovato a pensare, e quindi scrivere, è che alla fine è proprio questo che vuole Grillo… che si crei una bella contrapposizione “noi-loro” perché se c’è quella ci sarà sempre chi, anche solo per spirito di contraddizione, andrà con “loro” e lui avrà sempre il codazzo di gente che loda il Movimento e da peso a Grillo ed alle sue sparate. E’questo l’importante per il semplice megafono: più avviene questo più il discorso s’allontana dalla politica e più si finisce per girare sui siti, sui giornali e sul “network” che Grillo e Casaleggio detengono.

Grillo “campa” sul far parlare di sé ed è disposto a dire o fare qualsiasi cosa pur di continuare ad alimentare il circolo vizioso che lo tiene in prima fila. Sullo stare in prima fila ci guadagna sia in immagine (perché per “i suoi” l’importante è essere in vista) che economicamente.

Questo casino giova solo a lui ed al suo “network”, quello che fa introiti privati, quello che s’accoppia con un lavoro privato (quello di comico, che vuole tornare ad essere) e che lui stesso supporta… a partire da quel “te la do io l’Europa” tour, con biglietti da 30 euro a salire per assistere ad uno spettacolo in cui il semplice megafono ripeterà tutto quel che fa di solito, ma per le sue singole tasche.

 

E’vero, noi da Movimento Caproni abbiamo deciso di prenderci l’onere di tenere d’occhio e controllare questo “fenomeno” per cui per noi è impossibile stare fuori da certi ambiti, ma se lo facciamo è affinché gli altri, a partire da chi ci legge, non sia costretto a dover fare la stessa cosa (specie sapendo che, in un modo o nell’altro, dare troppa importanza a Grillo finisce per rafforzare il Movimento 5 Stelle).

Condividete gli articoli, girate sul web, leggete ed informatevi ma non date peso a quest’uomo ed alle sue carnevalate… insomma fate tutto quello che fareste normalmente ma non rispondete all’esercito di zeloti che infestano le aree commenti (al più, se lo meritano, segnalateli) e che stanno lì solo perché, come direbbe Oscar Wilde “non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”.

Anche se richiede una certa ginnastica mentale, non lasciate che l’emotività abbia il sopravvento, discutete in modo “attinente” di questo non-fenomeno e lasciate che soffra l’unica sofferenza che l’indebolisce, quello di non essere al centro del mondo.

Lasciate che i commenti arguti, quelli lanciati apposta per provocare decine di risposte tipo “dopo vent’anni di furti ancora gli credete” o “è ora d’imbracciare i fucili” rimangano “a digiuno”, quel che vogliono i grillini è semplicemente alimentare il muro contro muro, ed a litigare con certa gente al massimo ci si perde tempo.

 

Una piccola cura.

Se potete evitate d’andare sui siti del “network” Casaleggio, che sono degli amplificatori del pensiero grillino malamente dissimulati (dal sito di Grillo ai vari TzeTze, LaFucina e via dicendo), sono facilmente riconoscibili in quanto sono gli unici link “esterni” linkati sul blog di Grillo stesso. Inoltre se siete abbastanza pratici provate anche a metterli in blacklist via parental control o sul router, v’accorgerete che spesso e volentieri finivate per “cascarci sopra” anche senza rendervene conto. Non vi preoccupate per l’eventuale perdita d’informazione, basta andare sul Fatto Quotidiano per recuperare qualsiasi notizia anche solo lontanamente imparentata sul M5S.

Per il Fatto Quotidiano (e non solo) invece vi consiglio il sempre ottimo AdBlock Plus, un programmino che s’installa in cinque secondi e che “ripulisce” i siti dalla pubblicità (e non ce ne voglia Gomez, ma uno vorrebbe leggere un giornale con la pubblicità e non una pubblicità con il giornale).

Scoprirete che dopo un po’di tempo vi sentirete più leggeri e meno angosciati, meno drenati da una specie di onnipresente peso sullo stomaco e sgonfierete un po’il palloncino di Grillo e Casaleggio, che si nutre di click, share, rimandi e giri sui siti del loro network.

Se vi capita d’avere amici e/o parenti grillini ce ne dispiace ma in ogni modo la cosa migliore è non dargli la soddisfazione del muro contro muro che li radicalizza, evitate di parlare di politica e di Grillo (quando iniziano loro ditegli semplicemente che preferite parlare d’altro) o dirottate il tutto su altri argomenti… è preferibile sia per una questione di amicizia (che si preserva meglio se non si tocca la nota dolente) sia per evitare d’incazzarsi senza ragione.

Per il resto ci siamo noi… c’è l’informazione (quella che ancora chiama le cose come stanno, tipo La Stampa o L’Unità) e c’è la vostra testa.

 

G.D.E.

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