Mare Nostrum, mors loro

– Papà dobbiamo scappare, stanno arrivando i bombardieri

– Non ti preoccupare, ho presentato la richiesta d’asilo al consolato italiano, ci diranno loro quando possiamo andarcene

 

Questo dialogo surreale è frutto di un idea, malsana, che gira in questi giorni, ovvero quella secondo la quale i profughi non dovrebbero cercare d’arrivare in Italia (o in Europa) ma starsene a casa loro aspettando che sia l’Italia a decidere se farli venire qui o meno… che sia possibile “migliorare” le condizioni “dell’altra parte” per evitare che “loro” vengano da “noi”.

Il pianeta è un posto terribile, al di fuori di alcune isole di pace in cui tuttosommato non succede niente (nel nostro caso grazie anche all’Unione Europea) è un susseguirsi di guerre, sopraffazioni, vessazioni  e stragi.

Meriam Yehya Ibrahim è una ventisettenne che rischia la pena di morte (l’alternativa “light” è cento frustate e non so quanti anni di galera) perché da cittadina sudanese (paese in cui vige la sharia) s’è convertita al cristianesimo per potersi sposare. Il reato è apostasia ed a denunciarla pare siano stati i vicini che volevano fregarle l’attività commerciale. Questo è il mondo “fuori”.

 

Qualche giorno addietro ascoltavo “radio anch’io” ed ho sentito l’intervento da casa di un tizio, qualcosa  di simile a “a me fa piacere che la marina faccia una cosa merentoria come l’operazione Mare Nostrum che salva delle vite ma anziché spendere tutti quei soldi per incentivare l’immigrazione non possiamo invece darli agli esodati e mandare le navi solo a chi arrriva a tre miglia  dalla costa ?”.

 

Siamo esseri umani, se siamo nati qui anziché la (ovunque sia “la”) è solo per caso… non voglio menarla con la storia della fraternità universale ma come si fa a ragionare in questi termini ?

Siamo così abituati a vedere la realtà che ci circonda come fosse normalità da non renderci conto di come vanno le cose, o di come potrebbero andare, se fossimo in un altro posto… al di fuori della nostra bella oasi in cui la religione è una decisione individuale, i diritti della persona sono garantiti e se sei malato puoi andare in ospedale.

 

Beh, ora ascoltate me… siamo fortunati, siamo ingiustamente fortunati e siete così schifosamente assuefatti alla fortuna che v’è capitata nel nascere e crescere da questa parte del Mediterraneo (e del mondo) che non vi rendete neanche conto di come sarebbe la vita dall’altra parte.

Non ne faccio neanche una questione di politica perché sì, ci sono cialtroni che approfittano di voi, della vostra ignoranza e del vostro egoismo… ma chiamiamolo per quel che è: del vostro FOTTERVENE del fatto che altra gente altrove soffre e muore… sì, lo fanno, e non ve ne frega niente… ma il problema non è politico, il problema siete voi che ogni giorno sentite (o avete modo di sentire) quel che succede altrove e non ci pensate neppure.

Boko Haram (che non è una persona ma un’organizzazione, ne prenda atto Beatrice Borromeo) ha ucciso centinaia di persone ma se non fosse diventato virale quel #bringbackourgirls oggi non ne parlerebbe nessuno, e questo perché non glien’è fregato niente a nessuno fino a quando la cosa non ha iniziato a diventare una moda su twitter.

Quante ore avete passato a parlare di come fare questo o quello sul vostro cellulare ? E quanti minuti avete speso a riflettere pensando a chi vive (e muore) in posti meno fortunati del nostro ed a cercare qualche soluzione ?

No, non è un telethon o una raccolta fondi per chi se la passa peggio, non c’è il numero di conto a cui mandare i soldi, non c’è la foto strappalacrime del bambino denutrito (rigorosamente nero, perché fa più interracial), non c’è il like che potete darvi per ripulirvi la coscienza e passare oltre ed io non sono neanche uno di quelli che dice “portiamoli tutti qui” perché lo so io per primo che non si può quindi smettete di cercate di scappare alle vostre responsabilità e fermatevi a riflettere.

Prendete responsabilità del fatto che siete fortunati… che siete ingiustamente fortunati e che avete il dovere morale di pensare a chi questa fortuna non l’ha avuta.

I vari Salvini, i vari Grillo ma anche quelli che “tifo Vesuvio” sono tutte facce della stessa medaglia e se non iniziate a ragionare su quella medaglia potreste finirci anche voi. C’è sempre qualcuno che si sente titolato, per diritto di nascita, ad alzare muri, a voler chiudere il suo angolino di mondo per non perdere quel che ha o perché, semplicemente, non vuole che nessuno disturbi il suo mondo perfetto.

La paura è il motore delle divisioni, si vuole aver paura di chi ha meno perché potrebbe portarci via qualcosa, si ha paura di perdere il proprio benessere, di essere costretti a vivere con gente diversa, di veder cambiare il proprio angolino.

Ora vi dico io una cosa: se non capite che è un dovere morale per tutti preoccuparsi per chi sta peggio avete fallito, avete fallito come esseri umani e non meritate nulla di meglio che la vostra pallida vita chiusa fra quattro mura fra paura ed odio.

E lo so che non è facile, e lo so che il prossimo non è necessariamente buono, e lo so che il prossimo non è necessariamente civile, e lo so che il prossimo non è necessariamente degno… ma quello che so è che un essere umano adulto non è così cretino da dire “allora no”, so che se c’è un problema si cerca di risolverlo: se c’è uno straniero incivile si civilizza, se c’è uno straniero ignorante si istruisce, se c’è uno straniero che viola la legge s’arresta e così via… perché non c’è alternativa e perché per ogni Kabobo ci sono centinaia di brave persone.

Sono persone e le persone sono così, ognuna con la sua stampa, con la sua fibra e col suo modo di ragionare. Ce ne faremo una ragione.

 

Dove volevo arrivare con questo sfogo ? Ovunque e da nessuna parte, il punto è che non si può fare “molto” ma bisogna almeno concentrarsi su quel poco, e per quel che mi riguarda (e qui la politica rientra) quel poco è dire di no ai vari Salvini, ai vari Grillo, ai vari Farage ed a tutti quelli che pensano che si possa, anzi che si debba preservare il loro fazzoletto di terra “e che gli altri vadano pure a quel paese, ma a casa loro”.

Per chi volesse fare di più c’è sempre Amnesty International, medici senza frontiere e via dicendo, per chi volesse fare di meno pare che l’ultima moda su twitter sia #freethenipple.

 

Ed ora cito, per intero, un pezzo che merita d’essere letto e diffuso.

Le menti semplici hanno bisogno di concetti semplici. Solo questi ultimi sono chiari, non sono supercazzole. Napoli? Monnezza e fantasia! I romeni rubano. Ciò che è “naturale” non fa male. Le “cose chimiche” non sono naturali. I vecchi sono saggi, perché hanno esperienza. I maschi hanno il pisellino e le femmine la farfallina, secondo il Piano della Natura. Le pornostar hanno un QI più basso della media. La cucina della nonna è la migliore. L’euro fa aumentare i prezzi. Gli extracomunitari tolgono il lavoro agli italiani. Le banche sono associazioni a delinquere legalizzate. Potere uguale potere finanziario. Eccetera. Stronzata dopo stronzata.

Tutte queste stronzate nascono dal fatto che le menti semplici sono inadeguate alla comprensione di concetti che siano anche solo un po’ più articolati di “il cielo sta in alto, la terra sta in basso”. Purtroppo le menti semplici esistono. Sono, grosso modo, quelli che alle elementari non riuscivano a capire che 0,2 è maggiore di 0,10. Purtroppo, in democrazia anche le menti semplici votano e sono rappresentate. Quindi, anziché lasciar decidere agli esperti, si decide a maggioranza (facendo votare anche le suddette menti semplici) se gli OGM facciano male o meno, o se l’uscità dall’euro sia la soluzione giusta o meno per uscire dalla crisi economica. Questa è una cruda verità, già nota a Platone.

Tale verità, in democrazia, nessun esponente politico (a meno che non sia politicamente del tutto autolesionista) può azzardarsi a proferirla. Si sente invece dire sempre: “gli italiani non sono stupidi”, “gli italiani non votano mai a caso”. E invece la cruda verità è che sono mediamente piuttosto stupidi e votano spesso a caso. E non soprende che esistano movimenti politici che, specie in periodi di crisi, cavalcano sistematicamente le istanze “di pancia” più irrazionali, fondate su fallacie statistiche e logiche, e su errori marchiani di scienza economica, chimica, fisica, biologia e chi più ne ha più ne metta. Una volta c’era chi accusava gli untori, oggi ci sono questi.

Le capacità espressive di costoro sono piuttosto ridotte, il linguaggio è quello che è, non si va molto al di là di “Kabobo in galeraaaaaaa”. Anche la profondità delle argomentazioni è grosso modo quella. Le argomentazioni più ricorrenti sono basate sulle cosiddette fallacie, come ad esempio la fallacia ad hominem, l’argomento dell’uomo di paglia, la fallacia di brutta china, eccetera. Ma la cosa che mette maggiormente tristezza è che costoro, oltre che l’ignoranza e le deficienze logiche, cavalcano gli aspetti più meschini dell’animo umano, di certi umani. Mi riferisco ad esempio all’egoismo più irrazionale, vigliacco, ottuso, autolesionistico, miserabile.

Il disprezzo verso tali pulsioni non è un disprezzo da “anime belle”, ma è fondato sulla consapevolezza del fatto che si tratta di una meschinità che, anche in pratica, non produce alcun vantaggio. È solo il risultato di una becera logica identitaria, di una concezione fissista di quello che devono essere i popoli, i territori, le culture. Una sorta di “teoria dei luoghi naturali” per i popoli, le culture, le tradizioni. “Questa è casa nostra, quella è casa loro”. In virtù di cosa? di una sorta di immutabile disposizione divina o “naturale”? Terra e sangue: ecco la logica di queste bestie, mascherata in salsa contemporanea.

Fonte : https://www.facebook.com/valenappiofficial/posts/675824972489670

I commenti sono chiusi.