Ma alla fine i soldi chi ce li mette ?

(immagine di copertina da Repubblica)

Visto che in questi giorni mi sono confrontato (o, per meglio dire, scontrato) con diverse persone, molte dei quali sostengono d’essere economisti e broker mi sembra giusto chiudere parlando della mia visione delle cose, così… giusto per spiegare un paio d’argomenti.

Devo essere molto sincero: sull’argomento sono molto grillino, nel senso che a me in banca è sempre andata bene non tanto per il merito quanto perché grandi fondi da amministrare a nome mio non ne ho mai avuti e questo m’ha implicitamente messo al riparo da tante rogne… detto questo sì, io sono un risparmiatore puro, nel senso che negli anni quei pochi soldi che ho li ho sempre tenuti nel conto corrente e nel conto bancario, senza puntare mai su prodotti finanziari di sorta (obbligazioni, azioni o anche solo conti vincolati).
Partendo da questo punto voglio dire una cosa in modo chiaro: non voglio ripagare (direttamente o indirettamente) gli obbligazionisti perché quella è gente che ha scommesso per avere interessi superiori ad i miei e trovo inconcepibile che a ridargli i soldi una volta che “gli è andata male” debba essere lo Stato (che i soldi li prende dalle mie tasse) o un fondo interbancario delle banche sane (perché quella passività l’andrebbero a recuperare dai correntisti, cioé anche da me).

La mia posizione sul mondo bancario è abbastanza semplice e cioé che quando porti i soldi in banca chi ti viene a “consigliare” non è diverso dal tizio del concessionario d’auto usate: quello sa sempre cosa vuoi, non riesce a vederti senza quel macchinone lì che è tanto bello ed ha tante belle prestazioni, e se c’è qualche nota stonata magari non è che non te lo dice, ma trova il modo di dirtelo senza che tu ci faccia caso. Quel tizio è pagato per venderti auto, ha una commissione sulle vendite e sicuramente più l’affare è sconveniente per te più è alta la sua commessa.

Per quello che riguarda il rischio in questo giro d’operazioni c’è da dire che spesso e volentieri il tizio ha ragione, vale a dire che nella stragrande maggioranza dei casi il prodotto con interessi alti magari funziona e rende, però magari c’è quella volta che qualcosa s’inceppa, e sono dolori.

Ovvio che non per questo bisogna rinunciare al rischio (se ce lo si può permettere) ma bisogna farlo in modo oculato, magari puntando su più prodotti anziché su uno solo ed evitando di puntarci tutti i propri soldi. Niente di nuovo sotto il sole, eppure pare che tanta gente non arrivi manco a questo.

Passiamo alla situazione degli obbligazionisti con una nota: se sono stati raggirati è giusto che vengano rimborsati, questo verrà fatto in accordo con la legge, vale a dire che se un tribunale accerterà che sono stati truffati (ma lo deve decidere un giudice, non loro stessi che urlano con la pettorina) prenderà i soldi dai conti di chi li ha truffati (anche i soldi privati dei commessi bancari, dei vertici delle banche e via dicendo) e glieli darà. Questa è la legge. Se non ci saranno abbastanza soldi per rifonderli tutti magari lo Stato farà qualcosa per venirgli incontro ma oltre a questo è difficile andare e mi dispiace, ma più di questo è difficile fare.

Se invece questa gente è stata così incauta da esserci cascata con tutti i piedi investendo in prodotti ad alto rischio tutti i propri soldi (magari perché in cambio gli facevano il mutuo agevolato) il problema non può darsi solo alla banca, parte del problema è anche loro che non sono manco capaci di capire quando è in arrivo una fregatura… e forse è il caso che qualcuno informi ‘sta gente che non sono capaci d’investire in banca e che è meglio che si limitino ai libretti di risparmio con interessi da zerovirgola e/o mutui cari… ma per il loro bene, mica perché gli si vuole male.

 

Vedete, l’economia è molto legata alla matematica e la matematica è spietata: che qualcosa vada male è facilissimo, i soldi non sono infiniti e visto che hanno un valore nessuno è disposto a dividerli alla “volemose bene”, quindi è importante entrare nella forma mentis che nessuno ti regalerà nulla e nessuno ti perdonerà nulla, specialmente in banca.

Partiamo dalle cose facili: la Germania i suoi debiti li finanzia con un tasso negativo, eppure la gente li compra lo stesso perché i bond tedeschi sono considerati “sicuri”… cioé c’è gente che è disposta a pagare 100 per avere 99, e voi pensate che quando i tassi sono alti non ci sia una possibile fregatura da qualche parte ?

Ora passiamo al salvabanche: tanto s’è detto sul “si poteva fare diversamente” salvo poi andare a chiudere sul fatto che nessuno ha ben chiaro che altro si poteva fare ed anche l’UE e Renzi sono stati un bel po’codardi nel fare lo scariabarile gli uni con gli altri.

Partiamo da principio: salvare i correntisti. Sugli azionisti / obbligazionisti il discorso è dibattuto ma non c’è dubbio che i correntisti (cioé chi nelle banche “fallite” c’aveva un conto in banca) siano risparmiatori e che tutti gli sforzi debbano essere finalizzati a tutelarli al massimo. Ora, belle parole a parte, chi ce li mette i soldi per tutelarli ?

Mi spiego meglio… facciamo finta che ci siano mille correntisti, con in media 2.000 euro sul conto, chi s’accollerà mai due milioni di oneri rispetto a ‘sta gente ?
Le alternative sono riconducibili a: le banche o lo stato.

Togliamo subito di torno la prima ipotesi: fare un prestito (o addirittura una donazione) alle banche in crisi. S’è fatto con MPS perché MPS era un colosso (e lo è ancora) che poteva essere risanato mentre queste banche probabilmente non lo sono e non è il caso di spenderci soldi per prolungarne l’agonia a spese della collettività (salve, sono un cittadino italiano che paga le tasse).

Tolto questo lo Stato non può prendersi cura direttamente dei correntisti per una serie di ragioni: perché l’UE è contraria, perché le cifre sono abbastanza ingenti e perché sarebbe anche complicato a farsi visto che lo Stato non è una banca e non può rilevare direttamente i conti.

Rimangono le banche, attraverso il fondo interbancario di tutela dei depositi o attraverso un fondo apposito da creare ad hoc (gente di internet, si scrive “ad hoc” non “a DOC” o “ad OK”, finitela di uccidere italiano e latino).

Il FIDT ha dei limiti ben precisi (ad esempio tutela fino a 100.000 euro per conto) ed i soldi sarebbero usciti “dalla porta di dietro” da altre banche che, a loro volta, avrebbero dovuto recuperarli altrove (tipo: “ciao, sono un correntista Intesa San Paolo, ultimamente sono aumentati i costi di gestione del conto e scesi gli interessi, perché ?”). Il lato “positivo” è che se i soldi per i correntisti li metteva il FIDT il fallimento delle banche avrebbe lasciato più “sostanze” per ripagare azionisti, obbligazionisti e correntisti “oltre i 100.000 euro”.

L’alternativa scelta è stata quella di fare a pezzi le banche e dare quanto c’è di buono ad altre banche che in cambio di quanto ancora c’è di buono s’accolleranno anche i correntisti ed i loro conti (oltre che le sedi ed il personale) cosicché:

  • per i risparmiatori non cambierà nulla
  • i risparmiatori non avranno conti congelati
  • non ci sarà alcun taglio ai loro conti in banca
  • le sedi resteranno aperte ed il personale continuerà a lavorare

Semplicemente cambierà il nome e la dirigenza delle banche acquisite. Di contro obbligazionisti (non tutti) ed azionisti si ritroveranno “confinati” nella “bad bank”, ovvero nell’entità giuridica che è “tutto il resto” e non avranno modo di recuperare nulla dei capitali “investiti”.

Ora, partendo dal fatto che i soldi sono una quantità finita e che non credo che sarebbe giusto far pagare a me che risparmio con interessi ridicoli il salvataggio di qualcun’altro ditemi voi quali altre alternative c’erano.

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