L’ultima frontiera dello stalking.

Una volta c’erano i guardoni, poi vennero quelli che ti si piazzavano sotto casa, quindi quelli che ti telefonavano e non parlavano… infine c’era il suonare il campanello e scappare.

Il Movimento 5 Stelle ha oramai deciso di prendere la strada dello stalking politico al PD, purtroppo però lo sta facendo come se il PD fosse una persona in carne ed ossa, ed infatti l’ultimo livello dello stalking del M5S consiste in una copiosa opera di stracciamento dei cabbasisi (per la traduzione citofonare Montalbano) paragonabili alle suonate di campanelli alle due di notte, telefonate mute e volantini “la fine del mondo sta arrivando, vuoi comprare l’abbonamento annuale alla torre di guardia ?” misteriosamente materializzatisi nella tua buca delle lettere.

Perché, diciamocelo, oramai del Movimento 5 Stelle non frega più niente a nessuno (tant’è che i giornali ne parlano sempre meno e con sempre meno enfasi) e loro, presi dalla sindrome dei sentimenti offesi, cercano di recuperare visibilità “aprendo” al Partito Democratico per poi sbattergli la porta in faccia in un secondo momento (e mi spiace se v’ho spoilerato il finale).

Di che sto parlando ? Della legge elettorale e della riforma della costituzione, due cose su cui i Dem spingono da un pezzo e su cui il Movimento 5 Stelle s’è messo in mezzo nel tentativo di far casino.

Una facile similitudine per descrivere l’attegiamento della compagine di Grillo è quella di un tizio a cui ti sei dichiarata a diciotto anni e che t’ha mandato a quel paese dopo averti spezzato il cuore… e che ritorna nella tua vita a 35, invecchiato e con la panza, a dirti “se abortisci e molli quello lì forse possiamo metterci insieme”… il tutto mentre tu ti sei rifatta una vita e non hai intenzione di mandarla in malora per corrergli dietro.

 

Un anno fa (col Movimento 5 Stelle più credibile) il Partito Democratico “s’è dichiarato” (a presentarsi con l’anello è stato Bersani) ottenendo solo male parole e cuori spezzati.

Ce ne siamo fatti una ragione. Bersani s’è suicidato politcamente e dopo un po’è arrivato Renzi che ha aperto la porta a tutti per fare ‘ste benedette riforme (siamo ai primi di gennaio): il Movimento 5 Stelle ha detto “no” mentre altri (Alfano, Casini, Berlusconi) hanno detto “sì” ed altri ancora si stanno accodando (fra cui la neonata LED, figlia di una scissione di SEL). Il PD è “incinto” di una serie di importanti riforme, riforme che sta portando avanti discutendo e contrattando con chi c’è voluto stare.

Dal bel mezzo del nulla torna Beppe e dice “no, molla tutto e vieni con me, facciamo una sveltina ed in cento giorni tiriamo fuori una legge elettorale meravigliuosa”.

 

Come si dice in questi casi “grazie ma no, grazie”.

 

Le riforme oramai sono imbastite: sono il frutto di un’opera che va avanti da mesi, che senso ha mandare tutto a quel paese per andare dietro a chi ti ha aggredito verbalmente per mesi ed è tornato a rivolgerti la parola solo dopo una batosta elettorale ?

Ok, in politica non esiste l’amore, però se proprio devo fidarmi di qualcuno preferisco fidarmi di chi c’ha messo la faccia fin dal primo giorno e non correre dietro ad una “vecchia fiamma” imbolsita.

 

Ok, questo giusto per spiegare la mia posizione. Andiamo oltre.

Renzi, dimostrando un certo garbo li ha ricevuti e gli ha detto che quel che vogliono loro (il Toninelli-bis) non va bene. Voglio dire, “vuoi fare una cosa con me ? accordiamoci su cosa fare” e invece niente, loro continuano a tirare dritto su quello che vogliono loro tant’è che anche dopo aver letto i punti e sentito le dichiarazioni in tal senso del segretario del PD (l’ultima ieri da Vespa) la solfa non è cambiata, cioé “parliamo di quello che vogliamo fare noi” (il Toninelli-bis).

 

In pratica, per dirla con un vecchio sketch, questo:

 

Fosse anche possibile (e non lo è) l’intelligenza dei suddetti è tale che non si rendono neppure conto che mentre si contratta in genere si sospendono le ostilità (per dirla con un modo di dire grillino “in guerrà già lo fanno”): loro continuano ad inveire, promuovere azioni di disturbo, chiedere sfiducie, fare opposizione dura e quant’altro anche mentre supplicano un incontro. Furbi proprio…

 

A latere ci sono molti altri argomenti di cui parlare: Di Battista che presenta una proposta filo-vegana…

Il vegetariano Di Battista

…perché nel M5S si può cambiare idea (mentre tutti gli altri sono “incoerenti”), la Sarti che si lamenta perché il parlamento boccia l’abrogazione della riforma Fornero (scusa Giulia ma se tu vuoi abrogare una legge PRIMA devi pensare a qualcosa per sostituirla, non puoi lasciare il buco) ed i senatori del Movimento che piangono perché non sono riusciti ad infilare nella riforma costituzionale (che non vogliono fare, ma che comunque riempiono d’emendamenti… e s’arrabbiano pure se non glieli fanno passare!) il limite dei due mandati (che, siccome è norma ampliamente derogata dal M5S dev’essere dettato costituzionalmente inviolabile… non fa una piega).

 

Tutto come al solito, con in aggiunta anche l’eurofigura dei nuovi arrivati, gli eurodeputati capitanati dal Di Maio europeo Corrao, uno che è partito in quarta con un attacco stringatissimo a Renzi (colpevole d’aver votato Juncker, che a quanto pare non gli piace) salvo piegarsi in due e NON rispondere (s’è perso in un farfugliamento comico che, però, i grillini non riportano nel video “ufficiale”) quando un altro eurodeputato gli ha chiesto chi avrebbero voluto loro come Presidente della Commissione.

Su questo qualcosa ci sarebbe da dire sulle uscite di Grillo in una sala riunioni del palazzo di Strasburgo (che lui ha pomposamente chiamato “discorso al parlamento europeo”, solo che il parlamento vero e proprio è in un altra stanza e senza l’apposito invito -che ovviamente non gli porgono- non può andare a sproloquiare lì), ma penso che basti l’immagine fornita da RobGore:

Intanto altrove Renzi va avanti: ha fatto un buon discorso per l’insediamento del semestre di turno (è cominciato ufficialmente il primo di questo mese), ha messo i puntini sulle “i”, s’è presentato in TV da Vespa a dire qual’è la direzione che intende prendere (ed ha snobbato Barroso per essere puntuale, questa macchia resta) mentre in parlamento si corre per portare il prima possibile la riforma costituzionale in aula.

 

E per non parlare solo dei soliti si segnala un Salvini che annuncia la vera soluzione all’immigrazione clandestina: impedirgli di partire.

Aspettando di vederlo in versione “maiale” mentre s’aggira per i porti libici col trapano a manovella per sabotare i barconi degli scafisti segnalo però che, come ha detto Renzi, una soluzione agli sbarchi s’è già in parte trovata: finito il ramadan in Libia si formerà un governo che, secondo accordi già presi, farà richiesta all’UNHCR (l’alto commissariato per i rifugiati) per mettere, direttamente sulle coste libiche, i centri di raccolta e smistamento per i profughi in fuga dalle guerre.

 

E chiudiamo con una nota allegra tratta dalla pagina Facebook di Bernini:

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