L’Inflazione delle Stelle

E dopo il Movimento 5 Stelle, con i prezzi che salgono, l’inflazione che corre, potevano non aggiornare anche il numero di Stelle al costo della vita?
Ovviamente no, e quindi da oggi nasce il Movimento 6 Stelle.

Ebbene sì, a Cento, in Emilia Romagna, nasce questo nuovo Movimento. Vi chiederete “perchè?”. Anzi, probabilmente non ve lo chiederete, visto che chi segue queste faccende saprà già tutto.

Tutto è cominciato con Tavolazzi, e la dialettica interna al partito su diverse questioni.
Se vi siete persi qualcosa o non ricordate i dettagli, cercate pure nei nostri vecchi post, come ad esempio “L’Affaire Tavolazzi”.
Al gruppo di Cento non è andata giù, e quindi quasi subito hanno modificato il loro simbolo con uno che dice “Uno Vale Uno” (lo vediamo infatti nella foto), a significare che Grillo non può valere più degli altri.

Per questo ovviamente sono stati “scomunicati” anche loro dal sommo guru.
Evidentemente non si sono abbattuti, e ora fondano il Movimento 6 Stelle.

Tutti dovremmo già sapere che ogni stella del Movimento ha un significato: energia rinnovabile, connettività, acqua pubblica, raccolta differenziata e servizi sociali efficienti.
Quale significato ha quindi questa nuova stella? La coerenza, perché “la sesta stella è quella della coerenza, la coerenza di non fermarci solo per un’imposizione venuta dall’alto senza nessuna consultazione democratica e decisione deliberata dalla base; la coerenza di fare politica senza nessuna mira personale, come deve essere fatta da un qualsiasi appartenente al Movimento 5 Stelle; la coerenza dell’UnoValeUno”, come riportato da 24emilia.

Ebbene il Movimento non è così compatto come si vuole far credere, e c’è evidentemente una parte non indifferente che contesta frontalmente Grillo i suoi Casaleggio boyz.

La domanda che ci sorge spontanea è: “come l’avranno presa allora i tifosi sostenitori del Movimento?”. Riportiamo qui il divertente commento di un utente sul Fatto Quotidiano, votato da un centinaio di capre persone come il migliore.
“Io non vedo nessun problema, finché cittadini si impegnano nella politica e sposano dei buoni principi, ben vengano le 6 stelle e anche le sette stelle di hokuto 🙂
In bocca la lupo quindi a questi ragazzi. L’obiettivo è sempre lo stesso, cambiare l’Italia con persone oneste e capaci e mandar via la classe politica cialtrona che ha distrutto questo Paese.”

Evidentemente salta subito all’occhio che questo belante cittadino non vede il problema: se c’è un gruppo di cittadini che accusa Grillo di essere un despota irresponsabile e incoerente (ma no, Grillo incoerente? Ma dai…), che ci piaccia o no, queste accuse devono essere verificate.
Non si può liquidare il tutto come “dicono che il M5S è un movimento dispotico in cui non c’è democrazia, però l’obiettivo è lo stesso nostro, quindi ben vengano”.
Rendetevi bene contro, Grillini, che questi vi danno dei caproni in maniera aperta e cristallina.

Vi lasciamo quindi con le loro parole, riportate da Federico Mello su Pubblico: “Beppe Grillo ha fatto tanto per noi, ci ha svegliato, ci ha fatto aprire gli occhi. Ma adesso? Dove porterà questo suo comportamento maoista, questo sparare nel mucchio? Se lo ha fatto con Tavolazzi, poi con noi che siamo una realtà piccolissima, potrà farlo con chiunque”.

A voi smettere di belare, o continuare più forte.

5 risposte a “L’Inflazione delle Stelle”

  1. Caprone ha detto:

    e figurati se, come dicono di voler fare, usciamo dall’euro e iniziano a stampare moneta, con quell’inflazione in quanti movimenti si separeranno?

    • Antonio Inoki ha detto:

      Bè, scegliere 100, ops.. volevo dire Cento, per i natali del movimento è significativo. Nomen omen est diceva Capronius

      • Parassite99 ha detto:

        Qual’e’ il programma del M5S , a parte queste 5 sacrosante stelle, per le cose veramente importanti (lavoro, salute, istruzione)? In Cina, dove ho vissuto per sette lunghi, lunghissimi anni di fila, senza mai tornare in Italia, 4 stelle del programma su 5 sono applicate alla perfezione: e’ il paese con piu’ utenti internet al giorno (e proprio come i M5S esiste l’esercito dei 5 cents, che se ne va in giro a fare propaganda per i blog), ha un buon programma di riciclaggio nelle grandi metropoli (esistono intere cittadine specializzate nel riciclaggio monotematico, chi alluminio, chi componenti elettronici, etc), l’acqua e’ pubblica (peccato che non sia potabile), e’ uno dei paesi che investe di piu’ in energie rinnovabili (tutte le case per esempio hanno i pannelli solari e non esistono praticamente motorini a scoppio, tutti elettrici). Solo la quinta stella dei servizi sociali fa abbastanza schifo. Eppure nonostante 4 punti su 5 siano rispettati, la Cina e’ un paese mostruoso dove vivere, proprio perche’ queste cose sono importanti, ma non sono essenziali. Essenziale sono l’istruzione (relativamente pubblica e comunque di standard bassissimo), i diritti dei lavoratori (tutti bellamente calpestati in Cina) e la salute (il sistema sanitario cinese e’ penoso), che mi sembra non siano indicate come prioritarie a quanto pare nel M5S.

        • Parassite99 ha detto:

          Faccio anche notare che le stelle sulla bandiera della Cina sono proprio 5 …

        • Antonio Inoki ha detto:

          Oh! In risposta alla tua domanda, non da poco, su cosa sia veramente importante, mi sovviene una cosa che ogni volta che leggo o sento, mi fa sempre lo stesso straordinario effetto della prima volta.

          E’ il famoso ‘Discorso sul PIL’ di Robert Kennedy del 18 Marzo 1968 in un università del Kansas. Mi permetto di riportarlo, anche se è ben noto, perchè ne vale la pena:

          “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale
          soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico,
          nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito
          nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese
          sulla base del prodotto interno lordo (PIL).

          Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle
          sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle
          carneficine dei fine-settimana.

          Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di
          casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende
          programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti
          violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e
          testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia
          usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro
          ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

          Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità
          della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non
          comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori
          familiari, l’intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la
          nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra
          conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
          Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di
          essere vissuta.

          Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di
          essere americani”.