Le interviste del Caprone Medio

Ecco il Caprone Medio che si appresta a partire, con la sua cieca determinazione e il suo pelo lucido rende onore al suo Leader.

Il Caprone Medio non si fa domande, perché il Leader gli risponde prima ancora che possa concepire anche solo un punto interrogativo. Ma questo è forse un punto in comune con i grillini?

Il Caprone Medio, mosso dalla sua innata curiosità, ha deciso di fare una serie di interviste ai fratelli grillini sull’ingombrante presenza di Grillo e delle sue decisioni, ed io stavolta rimarrò a guardare.

Alle 5:00 il Caprone Medio si sveglia( il padrone della stalla è mattiniero ), ma al Caprone Medio va bene, tanto da quando c’è la legge sulla proibizione di vendita di alcolici in centro la sera non c’è molto da fare, così si dorme di più. Meglio così.

Parte in macchina, accende la radio, e viaggia verso il più vicino meet-up.
Al Caprone Medio sembra di essere a Woodstock, e questo gli piace. Non è facile intervistare i grillini, sono molto diffidenti verso le interviste. Perché? Perché l’ha detto Grillo!
Ecco una serie di interessanti commenti presi qua e là dal Caprone Medio:

Beppe è un grande. Sì, sì, ho detto “grande”. Ehi guarda che lo so come funziona con i media corrotti come te, caprone maledetto, quindi scrivi bene capito? È un grande.
Sì non ho altro da dire, ti va bene?

Lo adoro! Quando ero piccola me lo ricordo in TV, ma poi è stato cacciato dai poteri forti, perché era scomodo lui( mica pippe ). E poi e poi e poi l’ho visto pure in un film. Bello.
Però non parlate solo di lui. Cioè: bello, ma non solo di lui, è-è un movimento questo mica… cioè, mica… insomma.

È necessario. In questo preciso momento storico l’esistenza stessa di Grillo è l’esplicazione di una chiara necessità ontologica, un bisogno concreto di risposte all’immobilismo coatto che la classe politica ha imposto in questo paese. La sua presenza sul palco è estraniante, trascende il piano fenomenico delle cose, si innalza se vogliamo ad piano superiore, da non intendersi però con l’eccessiva semplificazione di un Iperuranio di platonica memoria, perché il piano esistenziale, anzi quella quarta dimensione in cui ci proietta la democrazia diretta moderna del MoVimento è più da ricondursi all’idea di Dasein in Heidegger, il nostro esser-ci in eterna tensione col divenire delle cose.

A me fa ride.

Ti dirò, si narrano tante leggende su di lui. ‘Sta casa in Svizzera( mah ), ‘ste biowashball( che ho, è sono una meraviglia ), poi ‘sta faccenda dell’omicidio( che pure lì ci sarebbe da dire, insomma, chi è perfetto? ), e lui evade qui, dice bugie là… Cioè parliamo di uno che ha tirato fuori in Italia la questione del signoraggio bancario. Uno che fa parlare gente come Giuliani( quello che prevede i terremoti, ma gli altri scienziati non lo vogliono, perché ci fanno i soldi loro, capito? ), oppure illuminati come Giulietto Chiesa. La differenza tra me e te caprone è che tu credi a quello che ti dice la TV( del berlusca ), io credo in Beppe.

Non parlate di Grillo! Siamo un MoVimento, Grillo è solo un megafono! Il programma l’ha scritto lui? Beh è il punto di riferimento del MoVimento, nessuna idea politica nasce senza un punto di riferimento. La questione della lettera al Corriere? Mi pare giusto, cacchio, è una questione grammaticale, ma tutti a parlare di fascismo fascismo fascismo, siete malati siete. Sì, se lo vuoi sapere sì, sono d’accordo pure con la faccenda della candidabilità solo se sei militante da 5 anni e non sei stato votato. Ma non è che Grillo decide tutto qua, sia chiaro, è che siamo così in sintonia che dice le cose che noi pensiamo senza chiedercelo.

Di Pietro presidente della Repubblica a 5 stelle? Sarebbe un sogno. Inciucio? Ma de che? Mica ci alleiamo con l’IDV, ci alleiamo con Di Pietro. Certo che sei proprio un caprone…

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