La RAI libera dai partiti

Mentre la politica nazionale è impegnata a capire quali sono le direttrici sulle quali si muoverà il paese e ci si interroga sui possibili esiti del voto di fiducia a Letta, voto che in un modo o nell’altro cambierà la politica italiana (forse irrimediabilmente) qualcuno, temendo d’essere messo da parte e quindi dimenticato, ha deciso d’inventarsi la sua personale polemica.
Non è un segreto e non è difficile capire a chi mi riferisco, parlo di Grillo e del suo Movimento 5 Stelle che, non essendo coinvolto nelle dinamiche del paese (veri e propri convitati di pietra in questo frangente così dirimente per le sorti dell’Italia) cerca di recuperare una sua centralità inventandosi una questione con la quale attaccare giornalisti e politici.
Il tempismo è più che sospetto: per mesi Grillo ed i suoi hanno sonnecchiato fra richiami ed appelli privi di un qualsiasi senso compiuto, un continuo berciare che è diventato un rumore di fondo così sguaiato eppure così monotono nei contenuti da essere meno incisivo delle minacce gutturali del Bossi che fù; il tutto fino all’accelerazione di queste ore.
Prima un bel comizio in una delle infinite manifestazioni di protesta (a cui Grillo si è praticamente imbucato per poter monopolizzare la stampa con le SUE rivendicazioni, senza nulla dire e senza nulla promettere ai manifestanti intervenuti e fregandosene bellamente dell’argomento in discussione) e poi l’affondo: una sortita in Viale Mazzini al solo scopo di recuperare un po’di visibilità.
Che sta succedendo ?
Il rischio concreto è che il governo cada e ci si trovi catapultati dalla sera alla mattina in una delle campagne elettorali più feroci degli ultimi vent’anni (cifra questa che per i grillini ha un qualche significato mistico), una situazione in cui è necessario che tutte le parti in gioco partano “calde” visto che i tempi (per forza di cose ristretti al minimo) non darebbero modo a chi è indietro di recuperare nel dibattito pubblico che seguirebbe lo scioglimento delle camere. E così bisogna partire in quarta, con uno sprint iniziale e quanta più visibilità possibile… insomma bisogna avere su di sé i riflettori e l’attenzione mediatica per poter condurre quel circo che è una campagna elettorale moderna facendosi inseguire anziché seguendo gli altri.
Il PD ed il PDL non hanno nulla di cui preocuparsi in questo riguardo, la situazione che si sta profilando ha già messo al centro della politica i due principali schieramenti… il problema è, appunto, per lo schieramento dell’ex-comico: Grillo ha bisogno di far parlare di sé, e deve farlo in fretta.
Purtroppo per lui i suoi continui attacchi e le sue parole, di una cafonaggine violenta, oramai non fanno più notizia e così, dopo aver raschiato il fondo del barile con immagini dissacratorie degne del peggiore Libero ora tocca fare qualcosa di più concreto per ottenere le luci della ribalta.
In mancanza di meglio Grillo ed i suoi hanno pensato bene di fare una carnevalata in RAI, di presentarsi con Roberto Fico* (presidente della commissione di vigilianza RAI, ma per i grillini avvezzi alle semplificazioni pro domo loro “presidente della RAI”) e far casino negli uffici della TV pubblica, fingendo che sia qualcosa di una qualche utilità o di un qualche valore, anche solo simbolico.
Il rientro a casa dei giovani eroi (che al netto dell’agiografia ufficiale hanno ottenuto solo un tour per gli uffici RAI in cui sono riusciti, nonostante la vigilanza, ad incontrare il Direttore Generale Gubitosi) è enfatizzato al massimo con qualcuno che parla di “ispezione” ed altri che discorrono di “occupazione”. Grillo in primis ha annunciato che con Fico* ora possono fare veramente qualcosa, tipo far uscire la politica dalla TV pubblica.
E’onestamente comico che il “capo politico” di un partito con il Presidente della commissione di vigilanza RAI al guinzaglio abbia l’ardire di annunciare “fuori la politica dalla RAI” (qualcuno dovrebbe spiegargli che quello che l’accompagna è una delle massime espressioni della lottizzazione della RAI) e che annunci che “con Fico* possiamo farcela”.
La verità, molto più squallida di come non venga cucinata dagli attivisti è che per Grillo è politica solo quella che fanno gli altri, esattamente come è prevaricazione solo quando a subirla è lui e sono minacce solo quando sono rivolte ai suoi, per questa ragione alcune delle frasi da lui rivolte ai dirigenti dei TG RAI (fra esse spicca una specie di “inutile che vi chiudiate dentro, vi verremo a cercare a casa”) gli sembrano perfettamente normali e democratiche.
La miseria umana rappresentata da questa visione personalistica dei diritti fa male al cuore e non ho il coraggio di pensare cosa potrebbero veramente combinare questi cripto-fascisti se arrivassero davvero a quel che aspirano, per fortuna è sempre più chiaro che la loro stella (o meglio, le loro cinque stelle) sta tramontando e che la loro corsa è iniziata troppo presto per poter soddisfare le loro mire.
Grillo si è infilato come un cuneo nell’ingranaggio più debole, tentando d’inceppare la macchina democratica (già duramente provata da decenni di berlusconismo pret-a-porter) per poter imporre un altro partito personalistico… e per poco non c’è riuscito. Per sua sfortuna non è riuscito ad arrivare dove voleva e si trova oggi sempre più nudo, sempre più costretto a mostrarsi per quello che veramente è nel disgusto generale.
Non è scomparso e non scomparirà mai il germe italiano che ci porta ad affidarci ad uomini fatali, a condottieri sempre più improbabili e sempre meno degni di considerazione, è nel nostro DNA e purtroppo molti sono proni alle sirene del qualunquismo… quello che c’ha salvato, questa volta, è una fortuita concatenazione d’eventi che gli ha impedito di raggiungere il suo risultato ed il sacrificio di chi ha provato a ragionarci mostrando la vera faccia di quello che tutti noi ricordavamo come un simpatico, seppur attempato, comico.
Lui è ancora lì insieme ai suoi attivisti, i suoi influencer ed i suoi sostenitori, è ancora lì il suo cuneo infilato nel cuore delle istituzioni ed è ancora lì la sua bocca, così avvezza ad attaccare tutto e tutti alla ricerca del massimo profitto personale ma per fortuna è una minaccia sempre più debole ed il suo tirarsi fuori da ogni responsabilità e tentare di buttare tutto in rissa dimostra chiaramente di che pasta sia fatto e ci permette di estrometterlo, a poco a poco, elezione per elezione.
Saremo in grado, la prossima volta, di scorgere il pericolo dell’uomo fatale ? Saremo capaci di dir di no, quando, mutatis mutandis, si ripresenterà l’ennesimo venditore di tappeti ?
La fortuna ci ha salvati una volta (e non siamo ancora del tutto al sicuro) ma un domani ?
Il prezzo della libertà è la perenne vigilanza, non possiamo smettere di guardare, di cercare, d’interrogarci e di preoccuparci, ma per questa volta almeno il paese è salvo.

 

* cugino di.

 

G.D.E.

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