La democrazia dei dodicenni.

Per i dodicenni la libertà è poter fare quel che gli pare, assumono che i “diritti” che gli vengono concessi siano una loro esclusiva e come tali che abbiano la precedenza su tutto e su tutti.

Il vero male dei dodicenni è che sono profondamente egocentrici e s’aspettano che chi gli sta intorno stia lì ad assecondarli ed ad assicurargli i loro diritti. Per descriverli con un motto “chi è che disturba la mia pubblica quiete ?”

Come se non bastasse i dodicenni sono convinti che chiunque non faccia quel che vogliono loro è “brutto” o “cattivo” e che i diritti degli altri valgano solo quando non danno fastidio a loro. Peggio ancora, i dodicenni sono convinti che quando loro fanno qualcosa che non gli è permesso (perché una legge non glielo permette o perché non è fra le cose che gli è permesso fare) tutto sommato gli è permesso lo stesso visto che alla fin fine “alla fine ci s’aggiusta”, tanto che vuoi che sia ?

Ecco, il Movimento 5 Stelle è così, convinto che i loro diritti acquisiti siano diritti ed i diritti degli altri siano ingiusti privilegi.

Arrivati alla Camera e convinti che il loro diritto valesse più di quello degli altri non c’hanno pensato due minuti a fare squadra con l’altro bimbo prepotente (parlo dei deputati di Fratelli d’Italia, e infatti nei video della “rissa” al centro dell’emiciclo spunta anche La Russa) e fare una “marachella” quando si sono sentiti offesi perché non gli è stato permesso d’avere ragione, e nulla vale il fatto che non ce l’avevano e basta.

I dodicenni non pensano che le cose che fanno gli altri (“i grandi” ma non solo) le fanno per una ragione, che i diritti dei parlamentari sono gli stessi per tutti e che centosessanta di loro non possono estendere all’infinito il loro per limitare quello degli altri (che sono molti di più). Per i dodicenni non è così, c’è il loro diritto e poi ci sono gli altri, e se gli altri non si fanno da parte sono cattivi, sono brutti e devono andarsene. Nel solito “noi” in cui si riempiono la bocca di diritti contro il “voi” che sono visti come clandestini che gli rubano la libertà di fare quel che gli aggrada … perché per loro loro e solo loro hanno diritti, gli altri hanno solo doveri, ed il loro primo dovere è quello di accontentarli.

Per questo è normale che se non vengono accontentati i dodicenni si comportino una mandria imbufalita e cerchino d’aggredire i banchi del governo; è normale che se i commessi (per regolamento le Forze dell’Ordine non possono entrare alla camera se non per ordine della presidenza: commessi e questori sono la “polizia” dell’aula) provano a fermarli loro li prendano a cazzotti, a morsi (sì, la deputata del M5S Silvia Benedetti ha preso a morsi un commesso) ed in genere non ne riconoscano l’autorità… dai, loro sono solo persone che stanno esercitando il loro diritto o quasi e la presidente li ha appena privati di questo diritto più o meno.

Per questo è normale che se la commissione affari costituzionali lavora ad una legge che a loro non piace loro vanno lì a cercano d’impedire i lavori estendendo un po’ i loro diritti fino a quando non finiscono per ledere quelli degli altri (che comunque valgono meno perché noi siamo noi e loro sono meno di noi).

 

Quello che è peggio è che i dodicenni sono convinti d’avere sempre ragione e che quello che per loro è giusto non è giusto per loro ma giusto in senso assoluto… per questo quando non si fa quello che è giusto loro si sentono dalla parte della ragione e fanno di tutto per raddrizzare il torto perché loro hanno ragione.

Questi sono i dodicenni… e per i dodicenni è giusto intervenire  se un altro parla e dice delle cose che per loro sono sbagliate per interromperlo ed impedirgli di dire le cose sbagliate, perché sono sbagliate mentre loro e solo loro dicono le cose giuste.

Su questo giochetto dei dodicenni (e sulle cose giuste dei dodicenni) un tale di Predappio ci costruì un impero, che poi si trasformò nella più grande sciagura moderna per l’Italia… e sullo stesso giochetto dei dodicenni qualcuno sta provando a distruggere la democrazia rappresentativa.

Il pericolo è grande perché in una democrazia la cosa più importante è il rispetto per il prossimo e per le idee del prossimo; perché qualsiasi sparata, per stupida che sia (fossero anche le scie chimiche) ha il diritto d’essere valutata ed essere considerata, e poi ci si esprime su di essa. Quello che non deve succedere in democrazia è che qualcuno delegittimi i suoi pari chiamandoli “ladri”, millantando “accordi” (anche detti “inciuci”) e che si ponga al di fuori del dibattito, dichiarandosi “superiore” e non volendo mescolarsi con gli altri cittadini.

Quello che gli esponenti del Movimento 5 Stelle dimenticano è che quando Di Battista (M5S) impedisce a Speranza (PD) di rilasciare una dichiarazione e l’accusa di questo o quello (peraltro con l’enfasi di Vito Catozzo) non sta offendendo Speranza, sta offendendo Speranza, il PD, gli elettori del PD (che sono cittadini italiani, perché “cittadino” non è una prerogativa dei fan di Grillo), gli elettori e chiunque crede nella democrazia perché sì, esiste un diritto di critica ma non esiste il diritto di vietare a chi non la pensa come te d’esprimersi se lo fa in modo consono e rispettoso delle regole democratiche.

Quello che gli esponenti del Movimento 5 Stelle dimenticano è che quando vogliono impedire ad una commissione di lavorare non stanno facendo ostruzionismo politico, stanno fermando la democrazia… perché se è vero che ci si può (ed in certi casi ci si deve) opporre a questo o quel procedimento è altrettanto vero che non si può fermare un procedimento legale e democratico sulla base del “non mi piace” perché la democrazia si compie nel mettere a disposizione dei rappresentanti del popolo degli strumenti per compiere volontà popolare … e se ai rappresentanti viene impedito d’esprimersi (con la forza o senza) non è una vittoria di questo o quello e non è un modo per fare quel che è giusto impedendo quello che non lo è, è “solo” un attacco alla democrazia del paese.

 

Non credo che i dodicenni si rendano conto del fatto che loro per primi in questo modo stanno attentando alla libertà di cui si riempiono spesso la bocca, non credo che capiscano quanto stanno facendo; il problema non è loro che sono solo vittime dello scarso visus della loro giovane età… la colpa è che i badanti di questi quattordicenni che dovrebbero spiegargli come stanno le cose e cercare di farli crescere, che dovrebbero fargli capire cos’è il parlamento, perché si chiama parlamento e perché è importante che ne vengano assicurate le funzioni; invece i badanti sono i primi a spingerli a fare questi gravissimi atti… il perché lo facciano sta a voi capirlo.

Il bambino che, quando la maestra gli toglie la matita, tira un calcio alla maestra non ha colpa in sé, è solo un bambino viziato… la colpa è dei genitori, dei badanti e di chi non gli ha insegnato l’educazione per cui quando si punisce il bambino per aver “alzato le mani” poi bisogna andare dal genitore e farlo vergognare per il suo comportamento, perché in ultima analisi la colpa è del genitore. Analogamente quando i bimbi parlamentari saltano sui banchi, picchiano i commessi, cercano di raggiungere fisicamente la presidente (costringendola a chiudersi a chiave nelle sue camere con porte con vetri blindati) la colpa non è solo dei bimbi parlamentari che danno il calcio alla maestra perché gli è stata tolta la matita, è anche di chi gli ha insegnato che dare il calcio alla maestra si può e si deve fare.

Quando il dodicenne va dal compagnetto e gli dice “se non fai quello che dico io ti picchio” la colpa non è solo del bulletto ma anche di chi quel bulletto l’ha creato e continua a dirgli che si fa così per cui se un deputato dodicenne va dal collega Sisto e gli chiede, con tono non proprio amichevole, se ha famiglia allora non va punito solo il parlamentare, va punito anche chi gli ha detto che queste cose si possono fare.

Quando un dodicenne dice ad una compagnetta che lei è entrata perché è brava a fare pompini e poi si difende dicendo “eh ma non intendevo solo te, intendevo tutte” lì non bisogna solo strigliare il tizio ma anche chi non gli ha insegnato ad aver rispetto per le donne e per chi non la pensa come lui.

 

Lasciamo perdere i genitori (troppo facile prendersela con Vittorio “Littorio” Di Battista per le uscite del figlio) ma chi è alla camera con loro, chi gli dice cosa si può e cosa non si può fare, chi quando sente di questa gazzarra se ne esce chiamando questi quattordicenni “magnifici eroi” ecco, questi andrebbero puniti in solido. Non legalmente, perché legalmente non ne sono responsabili, ma moralmente sì.

La cosa è ancora peggiore se pensiamo che gli attivisti non solo non si rendono conto di quello che fanno i loro “protetti” ma anzi li appoggiano e li spalleggiano… e sì, si può capire che fra i quattordicenni che fanno una marachella ci sia quel cameratismo (termine quanto mai appropriato) che li porta a coprirsi l’un l’altro ma è incredibile che chi li sostiene dal di fuori non solo non li condanni ma, impossibilitato a dire altro, cerchi di rigirare la frittata tirando dentro balle che nulla hanno a che fare con la questione. Non mi credete ? Provate ad andare su una qualsiasi area commenti del Fatto Quotidiano (in pratica le stanze dell’oratorio del Movimento 5 Stelle) e vedrete che la risposta alle critiche è sempre qualche balla completamente scollegata dall’argomento tipo “e invece regalare sette miliardi e mezzo alle banche ?”.

“maestra non sono stato io, e comunque ha cominciato lui che ha fatto questo, quindi ho ragione io”

 

Ora Grillo e Casaleggio in una lettera congiunta dicono che Letta vuole chiudere la bocca alle opposizioni… ma in un qualsiasi contesto chi sbaglia è giusto che paghi per quel che ha fatto ed i parlamentari del Movimento di sbagli ne hanno fatti parecchi… da Sorial che ingiuria il Presidente della Repubblica a De Rosa passando per quella che morde i commessi, è giusto che non siano puniti per quello che hanno fatto ?

E’giusto che non siano puniti per aver fermato il lavoro del parlamento, ingiuriato i rappresentanti di milioni d’italiani e mortificato la democrazia ? Come tutti i bambini quando s’accorgono d’averla fatta troppo grossa mettono la faccia da cane bastonato e chiedono, anzi pretendono, clemenza. S’aspettano che il loro diritto, quel privilegio che ritengono sacrosanto per loro e “immeritato” per gli altri legittimi i loro modi di fare… ma nel mondo reale è giusto che chi sbaglia paghi, per rispetto alle istituzioni (che hanno infangato), alle persone (che hanno offeso, minacciato ed a volte anche picchiato) ed agli italiani che non meritano d’essere rappresentati da dodicenni convinti d’essere all’asilo Mariuccia.

E non mi parlate della Lupo; sì, s’è presa una manata in faccia ma, che sia voluta o meno quella manata, lei dovrebbe prima spiegare cosa porta una persona di trentacinque anni (età in cui in genere una persona normale ha superato la pubertà da un pezzo e spesso e volentieri ha già famiglia e figli) a correre manco fosse al Super bowl nel tentativo di scavalcare i banchi del governo. Questo modo di fare è indegno di un parlamentare, di un rappresentante del popolo ed anche, se non altro, di una persona matura che, in forza dei suoi trentacinque anni suonati dovrebbe dimostrare una certa maturità anziché buttarsi in pagliacciate indegne finanche per un teenager.

La verità è che i loro modi di fare non sono fascisti, al più fascisti sono quelli che li convincono (e loro ci cascano perché “far casino è ganzo”, come dicono i bimbetti)… loro sono solo ragazzini convinti che con l’elezione al parlamento hanno vinto il diritto di poter fare il cavolo che più gli aggrada in barba a tutto e tutti. Bambini viziati.

Sono lì, sono convinti d’avere tutte le ragioni del mondo ed il diritto di fare quello che gli pare. Nell’attesa che la presidenza della Camera si prenda cura di loro (perché tutti i gruppi alla Camera hanno chiesto che vengano puniti per i comportamenti inqualificabili) e la magistratura finisca il lavoro l’unica cosa che si può fare coi bambini è questa, chiuderli in un angolo e lasciarli lì, emarginati, a godersi la loro inconcludenza.

Si rispetti il loro diritto ma si agisca affinché questi non diventi un passepartout per impedire a chi è più grande e più saggio (non che ci voglia molto) di lavorare, ben vengano tagliole, ghigliottine, tempi contingentati e tutte le norme legittime, per impopolari che siano, affinché questi dodicenni siano relegati all’angolino a cui appartengono.

E se insistono a letto senza diaria!

 

G.D.E.

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