La Credibilità in Rete

Nell’articolo precedente abbiamo visto come un caposaldo del Grillopensiero sia la capacità della rete di autoregolarsi attraverso questi passaggi:

  1. Ognuno può scrivere
  2. ognuno può smentire quello che dici
  3. Quindi ognuno può avere credibilità o meno

In questo sistema ideale il popolo produce, consuma e valuta le notizie in rete.

Ma è vero? Collettivamente siamo in grado di valutare quello che leggiamo online in modo da avere la capacità di prendere decisioni giuste?

Io penso di no: ecco 3 esempi

Se chi scrive non è chi dice di essere

Associated Press è certamente una voce autorevole e molte persone si affidano ai suoi canali di comunicazione per ricevere notizie affidabili.

Il canale pubblico e gratuito più rapido fornito da AP è certamente Twitter.

Cosa succede quanto degli hacker cattivi riescono a prendere il controllo dell’account di AP? Succede che postano la notizia di un attacco terroristico alla casa bianca e di come il Presidente Obama sarebbe rimasto ferito.

Ok, se io leggo la notizia magari accendo la TV o vado su un sito di un giornale per capire meglio cosa è successo, ma io ho tempo da perdere.

Chi investe in borsa invece non ha tempo da perdere e deve reagire alle notizie appena arrivano: la notizia di un attacco terroristico alla casa bianca è una “bomba” sui mercati, chiunque comincerebbe a vendere se la notizia fosse vera; Associated Press è affidabile, quindi la notizia è vera, quindi vendo.

Questo è il Dow Jones ieri: si capisce quando è stata data la notizia falsa?

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Il primo problema della rete è che è relativamente facile rispetto ad altri media assumere le sembianze di qualcun altro soprattutto ora che la nostra identità è sparpagliata in una costellazione di server proprietari diversi su cui non abbiamo alcuna garanzia di sicurezza.

Se non siamo in grado di sapere se dall’altra parte c’è chi ci aspettiamo e non un gatto allora possiamo tranquillamente preoccuparci.

Il Contesto

Siamo sicuri che quello che viene condiviso in rete sia sempre nel contesto giusto? Non succede quasi mai.

Se io mostro questa foto presa dai grandissimi Siamo la Gente
bruce

quante persone credono realmente che il presidente dell’islanda sia Bruce Dickinson cantante degli Iron Maiden? Io ci ho provato: se la mostri fuori contesto (basta condividerla su facebook) ci casca chiunque.

Il problema del contesto non vale solo sulle vignette umoristiche male interpretate ma può valere per i documenti scientifici e tecnici, i cablogrammi, i documenti riservati, i bilanci, gli studi e le relazioni… Ogni documento e soprattutto ogni pezzo di un documento estrapolato dal suo contesto e montato ad arte in un post per validare una tesi (e valgono anche gli esempi che metto in questa pagina) può essere usata come grimaldello: molte pagine “sbilanciate” di wikipedia soffrono di questo problema, tutti i siti complottisti sono densi di pezzi di documenti male interpretati, vecchie ricerche già confutate e altre cose del genere riportate fuori contesto.

Non può esistere una informazione autosufficiente condivisibile e rielaborabile se questa viene strappata dal suo contesto originario.

Semplicemente qualcuno ci racconta una balla

Ora vi faccio vedere una foto che ho trovato su facebook seguita dalla didascalia originale

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Condividete questa immagine!!
Sapete chi è la persona in metro, in piedi perchè non ha trovato posto, mentre legge il giornale??

David Cameron.. chi è?

Il Primo Ministro Inglese.

Questa è solo una foto ma magari se la condividiamo riusciamo a capire come siamo lontani dai Paesi più evoluti..grazie.

Non serve aggiungere che sull’immagine di profilo della pagina da cui ho preso questa foto c’è il faccione di Rodotà vero?

Cosa c’è di sbagliato in questa foto?

Quello è Cameron? Si
Quella è una metropolitana? Si
Quello è il primo ministro inglese? No

Ecco, il problema è che la foto risale al 2008 quando Cameron era solo un modesto segretario di partito, e i segretari di partito anche in italia li puoi vedere in giro. Marino che era candidato alla segreteria del PD lo si vedeva girare per le vie di Roma in bici e la foto di Bersani in compagnia di una bionda ce la ricordiamo tutti.

Ma lo sapete qual’è la cosa più divertente? Che la notizia di Cameron che va al lavoro in Metro non è di per se falsa: lo ha fatto veramente nel 2011 ma è stato uno “stunt” di immagine e di fatti nonostante la cravatta e il vestito siano gli stessi le foto sono ben diverse e non causano proprio lo stesso effetto di indignazione che crea la foto “naturale” qua sopra.

Conclusioni

Il popolo non è abbastanza critico per utilizzare la rete nel modo ideale proposto dalla filosofia di Grillo e Casaleggio; le informazioni che riceviamo ogni giorno sono in continuo aumento e sono ordini di grandezza superiori rispetto ai tempi della carta stampata, il tempo che spendiamo per consultarle rimane invece sempre uguale.

Per non sbagliare quindi tre semplici regole:

  1. Se una notizia sembra incredibile è probabilmente falsa.
  2. Quello che passa su Facebook non è affidabile anche se è condiviso da persone di cui vi fidate.
  3. Siate sempre scettici

G.D.E.

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