Il lato B del M5s

Allora, più che un articolo questo vuole essere una riflessione personale sulla quale mi piacerebbe sapere l’opinione di voi tutti.

I motivi per i quali critichiamo il M5s sono ben noti ma forse ce ne è uno che sfugge o, perlomeno, tende a rimanere ai margini.

Facciamo un passo indietro: come nasce il M5s? come idea intendo, dove affondano le sue radici? A parere mio, fondamentalmente, il M5s nasce dal marcio e dallo sbagliato della politica. Una classe dirigenziale autoreferenziale che perde il contatto con i cittadini, un carrierismo politico fine a se stesso, corruzione, rapporti (di una parte della politica) con la criminalità organizzata e via dicendo.

Lasciamo da parte, per un attimo, le risposte che il movimento da a questi problemi e consideriamo solo il terreno su cui è attecchito. La prima considerazione da fare è che non sono gli unici a partire da quelle denunce: Italia dei valori ad esempio, lo stesso Renzi si è posto come elemento di discontinuità (la famosa rottamazione) e, diciamolo chiaro, quei problemi sono reali e ancora da risolvere come ben sappiamo.

Il punto è che il M5s, a differenza di altri, è riuscito a convogliare il risentimento verso questi problemi in una forte compagine parlamentare, ben il 25% dei voti e anche oggi che è in profonda crisi, viaggia, a livello nazionale, intorno al 20%, forse meno, ma rimane comunque una delle principali forze politiche.

Qual è dunque il “lato B”?

Il lato B è l’approccio dilettantesco (ad essere generosi) con il quale si pongono verso questi problemi e quello che ne consegue.

Il ridurre ad una barzelletta la lotta a quei problemi tende a fargli perdere d’importanza, il dover affrontare e sconfiggere una compagine come quella toglie forza ed incisività alla lotta verso i problemi interni della politica ed in alcuni casi, offre una scusa per non affrontarli.

Come dicevo all’inizio si tratta di una considerazione personale più che una analisi oggettiva e provata ma fino alla comparsa del M5s come forza politica nazionale percepivo come la politica fosse davanti ad un vicolo cieco: problemi antichi e mai risolti (o seriamente affrontati) erano diventati ineludibili, un macigno che impediva di andare avanti, poi il miracolo! La lotta a quei problemi diventa un insieme di proposte alquanto discutibili e prima di affrontare i problemi diventa necessario sfrondare le assurdità, ricondurre tutto su dei binari sensati, garantire la governabilità con una parte consistente del parlamento che gioca una partita tutta sua.

Ovviamente non è così semplice, ci son tanti fattori in gioco, ma l’impressione è che, paradossalmente, un movimento nato con l’intento di raddrizzare tanti torti finisca con l’essere uno dei motivi per i quali quei problemi, in larga parte, rimangono sul tavolo.

Concludo con un piccolo esempio: ho sempre trovato sbagliato che lo stato paghi i collaboratori dei parlamentari o meglio trovo sbagliato il metodo attuale: consegno un tot a prescindere, indipendentemente dal fatto che quei soldi finiscano realmente ai collaboratori o meno. Piccolo problema che può essere facilmente risolto se c’è la volontà di farlo. Qualcuno pensa che sarebbe possibile oggi con i 163-x (x≥26) stellati affrontare seriamente questo aspetto?

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