Il canone

C’era stata, qualche settimana fa,  l’idea (al solito cassata nel silenzio) di spostare il pagamento del canone sulla bolletta dell’elettricità, in modo da ridurre l’evasione; una soluzione poco elegante che risolve un problema creandone altri dieci, non a caso i primi a protestare sono stati quelli dell’ENEL, che non hanno voglia di doversi accollare l’onere del pagamento di una tassa che non gli compete.

Al solito tanto s’è detto, tanto s’è prospettato ed alla fine tutto è stato accantonato per un anno a venire tanto nessuno voleva discutere seriamente la cosa.

 

Una soluzione potrebbe essere, semplicemente, copiare quello che l’Italia ha già fatto per le trasmissioni televisive via satellite* ovvero criptare tutto e legare la visione dei programmi ad apposite schede di decodifica (“carte servizi”), che verrebbero rilasciate da RAI e “rinnovate” anno per anno all’atto del pagamento del canone. Tutti i televisori odierni o quasi sono predisposti per accettare una carta servizi (attraverso il famoso “Slot CI” in cui inserire l’apposito modulo) e la cosa avrebbe ben poche controindicazioni (specie con uno switch off graduale).

Partiamo da principio: il canone è una tassa sul possesso del mezzo atto alla ricezione del segnale radiotelevisivo e quindi chiunque ha un mezzo capace di ricevere un canale TV è tenuto, in linea di principio a pagare il canone.

A questo punto la cosa più pratica ed elegante è proprio questa: legare l’utenza ad un canone TV, cosicché chi non paga il canone o non riceve la carta di decodifica o (se già la possiede) non l’ha “rinnovata” e non riesce più a vedere i canali TV. La legge in sé potrebbe semplicemente prevedere che tutti i canali TV commerciali o meno trasmessi sul suolo italiano debbano essere necessariamente codificati in modo tale da essere fruibili solo con la suddetta carta servizi rilasciata dalla RAI (fatti salvi i pay per view, che sono codificati a parte).

Ovviamente per ogni canone verrebbe rilasciato un numero congruo di carte (diciamo due più una per ogni figlio) ed ovviamente tali carte sarebbero nominative (per cui sarebbe vietato cederle a terzi e farne commercio). Non ci sarebbe più neanche il problema di tartassare la gente per fargli pagare il canone in quanto varrebbe l’automatismo “non paghi ? non vedi”.

 

Notate che questa soluzione (ovviamente non l’unica ed ovviamente perfettibile) l’ho pensata io che sono una persona normale senza nessuna preparazione specifica (anche se la cosa m’ha sempre appassionato): voi pensate che nessuno in RAI o in parlamento, o al governo sia mai arrivato a formulare una soluzione del genere ? Pensate che non ci sia nessun equipe tecnica capace d’immaginare una tale infrastruttura ?

 

Semplicemente in quei palazzi nessuno è seriamente interessato a risolvere il problema dell’evasione del canone: tanto lo Stato/il Governo (che infatti lancia soluzioni francamente inapplicabili e farraginose) quanto i vari fruitori (RAI in primis) sanno che molti, potendo, smetterebbero di pagare il canone e vivrebbero lo stesso anche senza poter più vedere la TV (che sia RAI o i canali commerciali) e per non “darlo a vedere” devono far finta di niente pur fingendo d’adoperarsi per far pagare il canone.

 

 

Tutti preferiscono lo status quo nel quale nessuno è veramente responsabile, i tartassati pagano il canone “perché è giusto” (ed effettivamente è giusto pagarlo visto che è una tassa sul possesso) mentre gli altri “vanno a rimorchio” e ne fruiscono gratuitamente… poi, giusto per far vedere che s’impegnano, buttano sul piatto una soluzione inapplicabile, aspettano che montino le critiche e poi la ritirano/rimandano tutto salvando la faccia: è evidente che “storie” come il canone in bolletta sono montate ad arte per agitare le acque, far casino e distogliere il discorso dalle vere questioni dirimenti (la qualità e l’appetibilità dei palinsesti RAI), il tutto mentre la RAI continua a macinare passivi ed il livello delle trasmissioni è sempre più basso…

…e tutto questo avviene in un paese in cui l’adozione di nuove tecnologie e da una svolta “pionieristica” del mezzo avrebbero risvolti interessanti anche dal punto di vista economico.

 

* Sul satellite i canali televisivi italiani sono parzialmente o totalmente criptati attraverso nagravision (che è implementato ed implementabile anche sul DVB-T terrestre).

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