Idee

Il gatto è bagnato, mettilo nel microonde / contro l’influenza stagionale basta un infuso con qualche goccia d’acqua ossigenata.

 

La verità, pura e semplice, è che le idee fanno danni.

C’è un ampissima letteratura che sconfina nel demenziale sulle idee che girano nel “sottobosco” di internet e fra tante famiglie, idee malsane, sbagliate, basate su presupposti completamente sbagliati e che,  nonostante tutto, continuano a circolare e fare danni.

Perché esistono queste idee ? Perché la gente crede a queste stupidaggini e perché lascia che il suo giudizio sia alterato (in peggio) da esse ?

La risposta è semplice ma pregna di considerazioni profonde, la gente semplicemente non ha gli strumenti per verificare la fondatezza di queste “idee”, le riceve da una fonte che giudica autorevole e quindi le fa sue, senza interrogarsi sull’effettiva attendibilità di esse. Spesso e volentieri tali “idee” sono confezionate in modo da dare risposte semplici, e sono corredate di una spiegazione (priva di senso se si va nel dettaglio) che le rende plausibili all’inesperto.

Sì, ma allora perché tutti ci cascano ? Perché la spiegazione richiede un minimo di conoscenze per essere esaminata e “smontata” e perché chi fornisce tali “idee” spesso si pone in una condizione di superiorità, si presenta come fosse una persona che “la sa lunga” e chi sa di saperne poco o si fida finisce per accettare quel che gli viene passato senza pensarci.

Le idee fanno danni.

 

L’abbiamo visto con Stamina, dove una persona priva di scrupoli approfittando dell’ambiguità di un settore che richiede competenze molto alte (quello della medicina e della sperimentazione) è riuscito a raggirare decine di persone (persone che soffrono e che “vogliono crederci” perché sanno che stanno spegnendosi) facendogli credere che le infusioni di non si sa bene cosa possano curarli da più o meno ogni malattia. Bastava poco, bastava mettere un bel camice bianco, ficcarci dietro il nome di una struttura seria (gli Spedali di Brescia) ed intortare i poveri cristi con paroloni (cellule staminali mesenchimali) e promesse… tante promesse.

L’abbiamo visto con i cibi BIO contro gli OGM, dove persone che non hanno la benché minima idea di cos’è il DNA e come funziona arrivano a credere che un alimento, perché perfezionato per essere più resistente ai suoi parassiti o a dei funghi diventi automaticamente velenoso per l’organismo, mentre quelli “non-OGM”, che per sopravvivere agli stessi parassiti e funghi vengono irrorati di antiparassitari ed antimicotici vengono considerati “migliori”. E’bastato poco, è bastato giocare sulle paure della gente rispetto al cambiamento, evocare immagini del “mulino bianco” e tirare fuori due o tre ricercatori (tutti ovviamente pagati per fare report allarmistici, tipo Séralini) che perorassero la causa. I prodotti BIO invece non sono trattati con antimicotici ed antiparassitari MODERNI ma con prodotti “equivalenti” d’origine naturale ed in uso fin dall’antichità (che fanno lo stesso lavoro ma essendo più “tradizionali” scandalizzano meno gli acquirenti).

L’abbiamo visto con le campagne contro i vaccini, dov’è bastato tirare fuori uno studio sbugiardato decenni addietro (e magari condito da altri studi altrettanto vecchi e smentiti o semplicemente inventati) per convincere la gente che a far ammalare non sono le malattie stesse ma i vaccini, col risultato che malattie che erano debellate o quasi nei vari paesi stanno tornando.

 

Potrei tirare avanti all’infinito, dalle scie chimiche alla svalutazione competitiva passando per le stupidaggini di China study… ci verrebbe un trattato di bufalogia.

Volevo approfittare di questo post per una precisazione che m’è stata richiesta in questi giorni e la cornice mi sembra quella corretta: l’idea che più sta facendo danni in ambito politico è la democrazia diretta. E’ un po’che non tiriamo fuori questa vecchia discussione per ri-spiegare perché non funziona, per brevità:

  • non si può sperare che milioni di cittadini (di cui molti ignoranti e/o disinteressati) sappiano, di un argomento, più di un migliaio di parlamentari che hanno come lavoro studiare quell’argomento (con l’ausilio di esperti, relazioni e materiale documentale che la popolazione non ha e che comunque non avrebbe il tempo d’esaminare)
  • non si possono affidare le scelte del paese ad una parte del paese che ha tempo e modo d’informarsi e votare mentre altri, altrettanto validi, non riescono ad esprimersi per limiti di tempo, capacità o disponibilità dei mezzi necessari
  • non è possibile affrontare argomenti complessi (da “dove andiamo a cena stasera” in poi) con quesiti a risposta multipla, ed esaminare milioni di proposte “aperte” per farne una sintesi (e poi, CHI la farebbe ?) sarebbe troppo impegnativo
  • non si può lasciare che i cittadini si esprimano su argomenti con risvolti “non pubblici” (vedasi informazioni in ambito militare), specie quando le informative che vengono trattate contengono materiale riservato che non può essere reso pubblico

Semplicemente noi eleggiamo persone di cui ci fidiamo (le votiamo apposta!). Diciamo a queste persone di rappresentarci affinché siano loro ad occuparsi di questioni complesse, che richiedono studi ed approfondimenti, dibattiti ed accesso ad informazioni e nozioni che non tutti abbiamo. Questa è la politica e la democrazia rappresentativa.

Nella democrazia diretta tutti dovremmo avere accesso a tutte le documentazioni possibili, tutti dovremmo informarci su ogni aspetto di ogni proposta di legge, tutti dovremmo studiare i singoli argomenti ed infine tutti dovremmo concertare come si fa in parlamento (notasi il nome “PARLAMENTO”: dove si parla, dove si discute) alla ricerca di soluzioni valide e condivise anziché “mettere la spunta” alla voce che si preferisce.

Dovremmo smettere di lavorare per fare i politici (che è un mestiere, specie se si pensa alla mole di lavoro necessaria per valutare questo o quel quesito di legge) o diventare una casta inferiore che non sa e che vota sotto l’indicazione di altri (fintamente democratici) che tengono il vero potere e lo usano indicando quale sarebbe “a loro avviso” la soluzione migliore e decidendo quali sono i quesiti, come sono posti e quali sono le spunte “disponibili”. E con questo chiudo questo excursus.

 

Le idee fanno danni, e sono resistenti. Anche oggi, con Wakefield abbondantemente radiato dall’albo, con Vannoni finalmente sotto l’occhio della giustizia e con tanto lavoro fatto per far pulizia dei truffatori che le hanno messe in giro le idee sono sempre lì.

Le bufale sopravvivono a chi le ha create e continuano, negli anni, ad esercitare la loro mefistofelica funzione.

 

In Italia abbiamo tante idee, idee maligne che continuano a fare danni alimentate dalla paranoia, dall’odio e dal desiderio di voler credere che “non è colpa nostra” (gli italiani, in genere, tendono a non assumersi mai la responsabilità delle cose) e così ci avveleniamo la vita preoccupandoci di rom, di zingari, di extracomunitari, di terroni e via dicendo.

E a volte ritornano… a volte le idee, dopo un periodo di “silenzio” tornano a manifestarsi, dieci o vent’anni dopo essere state “silenziate” con altri “campioni” pronti a difenderle ed a perorare le loro cause.

Il razzismo, l’odio per il diverso, la violenza verbale e non sono figlie innanzitutto di certe idee, idee nate per la convenienza di qualcuno e che non solo sono sopravvissute ai loro genitori ma stanno straziando il paese… l’odio per i “terroni” (mi fregio d’essere uno di loro) che iniziò con “non si affittano stanze ai meridionali” sulle porte delle case a Torino e Milano sono ancora qui, ora con Salvini, ora con Grillo.

L’odio per il diverso, che a ben vedere è più che altro paura per l’assenza di una propria identità… certe idee ci stanno ricacciando nei secoli bui.

 

Certo, sono sicuro che presto Salvini e Grillo finiranno nel dimenticatoio ma le loro idee, il loro odio, continueranno ad esistere e resistere nelle teste e nei cuori di chi gli ha prestato orecchio e torneranno nuovamente a dilaniare questo paese.

Come Frodo che, guardando sulle acque delle paludi morte vedeva riflessi i volti di chi vi è morto e pensava che nessuna vittoria su Sauron avrebbe potuto curare il male fatto (e se non riconoscete il punto è perché avete visto il film e non letto il libro!) così il male fatto resterà sempre lì, e resteranno lì le spaccature e l’odio.

Se non sarà Salvini e se non sarà Grillo saranno altri, ma “certe cose” resteranno e torneranno a presentarsi, sempre.

 

Non c’è molto da fare, le soluzioni “odiose” sono quelle facili, quelle che basta volerci credere, adagiarsi su spiegazioni facili (“sono loro a renderci più poveri”) e non pensarci troppo… e quel che è peggio è che per una persona che ha la forza ed il carattere di rifiutarle almeno due, alla fine, concludono i loro ragionamenti con un “però non ha del tutto torto”.

 

Che ci resta ? La speranza, ed una certosina opera d’informazione, d’argomentazione e di “debunking”.

Le cattive idee sono facili, immortali e fanno subito presa perché puntano allo stomaco: alla paura, alla cupidigia ed agli istinti mentre le buone idee sono difficili, complicate e richiedono sacrifici (perché la strada giusta spesso è quella difficile), ma ci tocca perseverare perché, semplicemente, non c’è alternativa.

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