I picchiatori

Questo pezzo nasce da un articolo del Fatto Quotidiano, un articolo su una notizia che è passata abbastanza in silenzio.

La notizia è che l’indagine per i rimborsi dei consiglieri regionali del piemonte (meglio nota come “rimborsopoli”, una delle tante) s’è conclusa in primo grado con un’assoluzione piena perché il fatto non sussiste.

I PM avevano chiesto l’archiviazione ma il GIP, probabilmente per ottenere una sentenza che dirima la questione dei rimborsi in senso lato, ha comunque rinviato a giudizio gli indagati che sono stati assolti con formula piena.

Alla fine della giostra quindi tanto la magistratura inquirente (i PM) quanto quella giudicante (i giudici che hanno portato avanti il processo) hanno riconosciuto che non c’è stato alcun reato, e vista la posizione tenuta dai PM è facile immaginarsi che non ci saranno ricorsi in appello.

Questo a quanto m’è parso di capire. E fino a qui nulla di nuovo o straordinario… quello che è straordinario è stata la ridda di commenti che ho letto, ed i loro toni.

Io in passato ho votato per l’Italia dei Valori e per certi versi sono stato una specie di “giacobino giustizialista” tale e quale ai vari commentatori che, in questi giorni, fanno un gran casino su internet… solo che io, e mi riferisco a quel me che votava Di Pietro ed eleggeva Razzi, non sarei stato come questi.

Mi spiego meglio: nella mentalità “giustizialista”, quella che Travaglio ha cresciuto glorificando la figura dei giudici e soprattutto i pubblici ministeri, quello che dicono i PM è “oro”, le sentenze si rispettano ed i tribunali hanno sempre ragione.

Questo modo di pensare, figlio dei tanti sermoni con il famoso giornalista seduto sulla poltrona di Santoro è, per quanto non sempre vero, abbastanza “onorevole”. E’un modo di pensare bacchettone (nessuno è infaillibile, neanche la magistratura) ma si può capire… ma io ho visto qualcosa di ben peggio lì.

Quel che ho visto è stato che gente che fino a due minuti prima glorificava i giudici che facevano “inchieste scomode” e s’attaccavano a codici, articoli… gente che leggeva di diritto e di rovescio le carte delle inchieste con un avidità preoccupante all’indomani dell’assoluzione ha preso ad attaccare anche i magistrati, colpevoli d’essere collusi. La magistratura tutta è stata accusata d’ essere, in quanto casta, in combutta con i politici che doveva giudicare… d’essere in combutta anche e soprattutto col PD.

Sembrava un remake del 2005, con tanto di berluschini che urlavano “toghe rosse” a squarciagola… e per un po’ho anche cercato di fargli capire che non si può essere giustizialisti per poi contestare le decisioni dei giudici.

Ho parlato, ho ragionato, ho motteggiato, ho risposto provocatoriamente e poi ho smesso, m’è venuto lo sconforto è la “rivelazione”, e con essa tutto s’è illuminato ed ho chiuso la pagina dei commenti.

Qual’è stata questa rivelazione è presto detto: quello che stavo facendo era inutile ed era per quello che mi stavo stufando, perché era palese che fosse inutile. Perché era inutile ? Perché le cose non stavano come sembra e quella era tutta una sceneggiata, una parte, un teatrino.

Era tutto falso.

Inutile cercare di spiegargli che le loro posizioni erano incoerenti, a loro non fregava niente non solo dell’incoerenza ma addirittura delle posizioni tenute, era tutta scena per poter prendersela con qualcuno: era tutto strumentale ad un attacco (in chiave populistica) ai politici.

 

Cambiamo scenario: qualche giorno fa i grillini hanno imbastito un mezzo casino online perché in una delle foto di Parigi (quelle coi capi di stati “vicini”) Renzi era a fianco al ministro degli esteri russo. Nulla di particolarmente grave ma tanto è bastato per avviare la macchina dell’indignazione, per dire che il Presidente del Consiglio italiano non può posare vicino ad un rappresentativo di Mosca con quello che succede in Russia.

Magari sul momento pensi che sì, c’è un minimo di ragionamento ma poi ti rendi conto che è tutto pretestuoso, molto pretestuoso. Basta ricordarsi che loro stessi ed il loro “capo supremo” Grillo hanno un alta opinione di Putin e della Russia… quindi perché questa posizione ? Perché non è importante la figura, la posizione o il messaggio, quello che gli interessa è la scusa per attaccare Renzi.

E’evidente, il meccanismo è sempre lo stesso: si prende un’idea, una posizione, una linea e la si sposa solo perché in contraddizione con il proprio avversario, o per meglio dire “nemico”… non perché la si condivide davvero ma perché dicendo di condividerla si può attaccare apertamente l’obiettivo designato.

Stando ai testi di pedagogia questa è la posizione dei bimbi di cinque anni che cercano di affermare la propria identità opponendosi “per principio” ai genitori… solo che a portarla avanti non sono bimbi che si sono liberati da poco del pannolino ma gente che, almeno all’anagrafe, dovrebbe essere adulta.

 

Estendiamo un minimo il discorso: molte volte chi entra nelle aree commenti trova commenti pungenti, spesso ripetuti (magari identicamente) a brevi intervalli, quelle frasi che sono delle vere e proprie esche per “attirare” chi la pensa diversamente in modo da poterlo attirare in una discussione successivamente “aggredire”: un comportamento possiamo definire predatorio.

Questa specie di “guerriglia” porta ad un conflitto continuo in cui si cerca di minare la credibilità del proprio avversario e di chi ne condivide le scelte mettendo in discussione qualsiasi sua posizione, tirando fuori qualsiasi obiezione e perorando qualsiasi causa pur di rendere la vita un inferno a chi è o s’identifica anche solo parzialmente con le posizioni del loro “bersaglio”.

 

Perché agire in questo modo ? Almeno in parte la cosa è voluta… i commentatori “occasionali” non sono soliti sostenere un livello dello scontro così elevato, specie quando gli “attaccanti” tirano fuori senza remore qualsiasi termine gli torni comodo per tramortire gli interlocutori, arrivando addirittura a chiamare “mafioso” o “colluso” chi non condivide le loro idee. In questo modo chi è anche solo parzialmente dalla parte del “bersaglio” è portato ad allontanarsi lasciando che gli unici a commentare siano questi “odiatori” che sommergono sistematicamente ogni argomento con attacchi strumentali che veicolano (per quel che possono) la percezione delle notizia stessa.

In parte invece il problema è legato alla frustrazione dei singoli che, liberi dalla necessità di dover risponderne di faccia (ed essere quindi legati, in futuro, a quel che dicono) si lasciano andare ad attacchi, violenze verbali, diffamazioni e quant’altro… il tutto per sfogarsi delle proprie frustrazioni. E’così che capita che gente che apparentemente mite nella vita reale su internet si trasformi lanciandosi in attacchi e ricostruzioni deliranti, arrivando ad eccessi grotteschi.

E non parliamo della violenza verbale spesso immotivata usata come arma per per attaccare o sminuire gli avversari, arrivando a coinvolgere anche terzi…

usbergo 5

https://twitter.com/DharmaMax/status/556377973943984128

 

E fino a qui mi pare tutto chiaro… il problema è: che fare ? A dire il vero non c’è granché da opporre a questa gente anche perché a litigare con gli scemi c’è il rischio che chi passi non noti la differenza. Laddove c’è la possibilità di discutere in un ambito un minimo più serio (vale a dire dovunque ci sia un minimo di moderazione funzionante, che tenga le discussioni civili evitando o punendo gli eccessi di chi civile non è) è possibile rispondere ed argomentare, altrove la cosa più saggia da fare è passare oltre e lasciare che i frustrati si stufino di raccontarsi le loro fanta-realtà a vicenda.

Purtroppo internet è fatta di gente così, incoraggia la vigliaccheria e c’è chi fa incetta e addirittura incoraggia certi comportamenti… confondendo la libertà d’espressione con quella di diffamazione e d’offesa: non sono disposti a discutere (al massimo ripeteranno meccanicamente i loro slogan insultandovi mentre cercherete d’argomentare), non vale la pena d’offendersi e rispondegli è tempo perso, risparmiatevi il pomeriggio: ignorateli.

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