I gatti sul tetto che scoccia

Sono scesi dal tetto!

Dopo una nottata al freddo ed al gelo e dopo aver avuto un passaggio su RaiUno ed un articolo di spalla sui quotidiani nazionali finalmente i domiti deputati del Movimento hanno deciso di scendere dal tetto di Montecitorio che hanno occupato per salvare la costituzione (ma, come ci tengono a dire i più informati, non tutta, solo l’articolo 138, e solo perché l’attuale maggioranza secondo loro non è degna di metterci mano).

Mentre i parlamentari di Sinistra Ecologia e Libertà fanno l’unica cosa legalmente sensata (sollevano cioè l’eccezione di costituzionalità) nel più completo disinteresse del pubblico gli stellini si sono fatti una bella dormita sul palazzo della Camera per raccattare un paio di articoli sui telegiornali nazionali.

 

Oramai il modus operandi di Casaleggio e soci è abbastanza intuibile: è tutto viral. Le azioni, spesso eclatanti, sono pianificate per avere il massimo risalto pubblicitario possibile (infatti anziché fare l’occupazione di mercoledì o giovedì, quando la gente è impegnata al lavoro l’hanno fatta culminare di sabato, per potersi far vedere nel weekend) e sono commentate realtime da uno o due grillini con cellulare d’ordinanza che twitta, messaggia, facebooka e comunque cerca di far sembrare quattro scalmanati su un tetto una cosa rivoluzionaria (incluse foto e video di “sofferenza vera” che manco The blair witch project); il tutto sempre seguito da uno o più tizi da basso che si mettono a riprendere “l’impresa” ed ad arringare la folla di intervenuti (spesso convocati via twitter) possibilmente a telecamere (dei TG intervenuti) accese.

Nessuno gli ha detto che in tempi non sospetti lo fece anche Rutelli che peraltro ammainò la bandiera italiana per alzare quella del Vaticano in segno di protesta per la visita del papa (quando Rutelli era ancora un radicale) e se anche gliel’hanno detto hanno fatto finta di non saperlo perché fa più impression dire d’essere “siamo i primi a farlo”, fa molto trasgressivo e lascia quel sentore di “siamo dei grandi” che aiuta molto quando il target è una masnada di ragazzini ed il messaggio che vuoi far arrivare è “il Movimento spacca!”.

A chiudere il tutto accorati appelli (a questo giro a farli era il Dibba) per recarsi nelle piazze ad informarsi sull’ultimo sopruso della casta partitocratica (solounasanaeconsapevolelibidinesalvailgiovanedallostressdell’azionecattolica) dove, ovviamente, gli attivisti cercano d’intortare gli avventori con rivisitazioni fantasiose della realtà e frasi catchy (a questo giro c’era “salviamo la costituzione dallo stupro”).

Questa volta è andata maluccio: come sanno bene quelli della Lega Nord le pagliacciate riescono bene se le fai una o due volte ma dopo mesi di “atti estremi” la gente comincia a classificarti come uno che fa le piazzate per passare il tempo (un po’come Floro Flores con le lettere aperte e gli appelli) per cui nella piazza antistante Montecitorio c’erano solo gli aficionados a suonarsela e cantarsela ed i banchetti sono stati un clamoroso flop.

A tagliare la testa al toro c’ha pensato Renzi che con una frase sprezzante li ha rimessi in riga.

Everything viral ha funzionato bene all’inizio, quando c’era tanto movimentismo ma ora che sono in parlamento sembrano tanti studenti delle superiori in libera uscita ed anche la loro “attività parlamentare” (con tutto il rispetto per le attività parlamentari vere) sembra più un continuo fare scherzetti, dispettucci, giochetti: tanto colore e zero sostanza.

Abbiamo avuto: la giacca multicolore di un parlamentare, quello che chiude l’intervento con “people have the power”, quelli che occupano la sala del mappamondo (ma solo fino all’orario di chiusura), quella che non saluta chi non è del suo partito e via via in un crescendo di mezzucci da bimbetti tesi solo a dire “visto che abbiamo fatto questa volta?”. Un trionfo di bimbominkiesimo, gli mancano solo i petardi e le fialette puzzolenti e poi hanno riciclato tutto il repertorio di un adolescente di quelli che aspira al sei politico.

C’è anche il video, pure quello studiato per dare l’impressione che siano un gruppo di ragazzotti delle superiori che si preparano a fare la marachella.

Ad esempio, com’è che lo gira in bagno tenendosi il cellulare allo specchio quando sicuramente c’erano tanti grillini disposti a riprenderlo negli uffici che il gruppo M5S ha, a suo uso esclusivo, alla Camera ?

Il testo (lo so, sono un eroe):

Niente eh stiamo per fare quest’azione, io sono un po’emozionato c’ho pure un po’di paura perché boh, non so se siano se è mai stata fatta una roba del genere ma cioè o la va o la spacca ragazzi qua… cioè noi dobbiamo un po’rappresentare la rabbia, la disperazione dei cittadini italiani che evidentemente non vengono ascoltati e quindi come gli operai salgono sui tetti per farsi ascoltare altrimenti nessuno li ascolta pure noi dobbiamo fare la stessa cosa.

Non so se possibile qualche addirittura insomma stiamo violando delle regole incredibili anche mi sono troppo informato se c’arresteranno però uno poi si deve pure capire ad un certo punto che (incomprensibile) è un libro che ho letto quest’estate “disobbedienza civile” cioè in un paese in uno stato ingiusto l’unico posto dei giusti è il carcere per cui ognuno deve essere consapevcole che le proprie scelte possono portare pure a conseguenze del genere.

Speriamo bene. Speriamo bene.

Notare il continuo intercalare tipico del discorso spezzato di chi non sa cosa dire perché rotto dall’emozione. Di Battista normalmente non parla così (e lo sappiamo perché i suoi interventi alla camera sono abbastanza eloquenti in merito), sta usando questo metodo perché lo avvicina al target a cui vuole rivolgere il messaggio.

Ora, non fosse chiaro… cosa stanno per fare ? Stanno per salire l’ultima rampa di scale di Montecitorio e mettersi sul tetto, una cosa che un qualsiasi tecnico che ripara condizionatori o sistema antenne fa quotidianamente, non stanno andando col fucile a prendere una posizione nemica e non stanno andando ad occupare il suolo altamente radioattivo di Fukushima con la bandiera in mano al grido di “viva l’Italia”, perché tutta questa paura ? Perché serve a costruire quell’aura di “so che sto per fare una cosa che non si fa” che fa tanto ganzo. Perché fa epico.

Vedete poi quel “qui o la va o la spacca” ? Ecco, cos’è che la va o la spacca ? Meglio ancora… a bocce ferme, dopo che tutto è terminato, cos’è stato “spaccato” o cos’è che è “andato” ? Assolutamente nulla, era solo un atto dimostrativo (anche i Radicali e la Lega Nord ne hanno fatti, e persino Bersani in un occasione salì sui tetti) con nessuna implicazione pratica… e quindi a cos’è dovuta quest’imminenza ? A niente, ma da tanto l’impressione del “giovini uomini per la rivoluzione”, “oggi è il momento d’agire”, “se non ora quando?” e via di retorica.

Loro devono andare sui tetti per “rappresentare la rabbia e la disperazione della gente” che non vuole cambiare l’articolo 138 della costituzione, come gli operai. Voi quanti operai avete visto salire sui tetti perché non volevano che si cambiasse l’articolo 138 della costituzione ? Io nessuno.

Gli operai sui tetti ci salivano (e ci salgono) per disperazione perché non vogliono perdere il lavoro e non perché gli interessa guadagnare pubblicità e farsi belli imitando (snaturandole) le gesta di gente che ha ben altri motivi per compiere atti disperati. Ma la retorica grillina tiene nel fiume di parole perché il discorso è così spezzato e caotico se non si capisce il nesso si pensa che sia per gli impappinamenti del Dibba e non perché semplicemente non c’è ed il discorso è stato incasinato apposta per nascondere l’inconsistenza.

A questo proposito è interessante un comunicato, che incollo identico:

Redazione di Operai Contro,
I deputati del M5S hanno occupato, venerdì sera, il tetto della Camera dei Deputati come protesta contro il Ddl per le riforme costituzionali in discussione in queste ore a Montecitorio. I dodici deputati 5 Stelle hanno esposto uno striscione «6X8» calandolo sulla facciata di Montecitorio. La scritta riportata è: «La Costituzione è di tutti».
I parlamentari M5S hanno portato con loro dei trolley per poter rimanere ad oltranza:
Il programma di lotta è la solita buffonata:
«Resteremo qua sopra finchè non cambia qualcosa. La Costituzione è del popolo, non dei partiti. Stiamo sui tetti come gli operai che occupano le fabbriche».
Gli operai salivano sulle gru senza trolley
La costituzione non è del popolo, ma è la costituzione dello stato dei padroni.
Proprio grazie a quella costituzione vi proponete per salvare il parlamento dei padroni
Siete solo dei buffoni
Un operaio

(qui il comunicato completo di Operai contro, ringrazio ippolita per la segnalazione)

Chiaro ? Andiamo avanti.

La seconda parte è tutta un caricare della prima: “non so se c’arresteranno” “non? mi sono informato” è tutto un “carpe diem” che da quel piglio lirico ad un gesto privo di qualsivoglia appeal (aprire la porta con su scritto “tetto” e fermarsi lì con uno striscione) e poi la tirata sulla disobbedienza civile, sullo stato ingiusto e sui giusti in carcere (manca però la citazione a 1984).

Nella pratica uno stato non è ingiusto perché impedisce alla gente di salire sui tetti, uno stato impedisce alla gente di salire sui tetti perché potrebbero cadere o farsi male visto che i tetti non sono pensati per essere delle terrazze e non ha molto senso parlare di disobbedienza civile quando si attacca uno stato che dice “non mettete le dita nelle prese elettriche”.

Di Battista sa benissimo che lui, da deputato della Repubblica è parte dello stato, che l’ingiustizia è solo un piagnisteo perché si trova all’opposizione (per di più per scelta) e che quella che sta facendo è una pagliacciata… ma la fa lo stesso perché potrebbe portare qualche voto ed un minimo di visibilità.

 

Questo è un partito di plastica, la versione estrema di Forza Italia di Berlusconi… nessun ideale di base e zero logica, semplicemente frasi catchy e retorica del noi vs loro, un blob tenuto insieme da un pubblicitario che calibra pensieri, parole e fatti di un gruppo di figuranti (più o meno adatti a recitare) per ottenere il massimo ritorno in termini di consenso elettorale.

Purtroppo per lui in Italia abbiamo già avuto Berlusconi, e quindi siamo (almeno parzialmente) vaccinati, non volendo però dimenticarlo gli lasciamo un amorevole ricordino, un messaggio direttamente dal compiano Bill Hicks.

G.D.E.

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