Di nuovo, pensavo…

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  • Questo topic ha 37 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 4 mesi fa da Anonimo.
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  • #10671
    Blackworth
    Partecipante

    Ho giustappunto letto le richieste/osservazioni di Broono.
    Permettimi di dirti, Broono, che non credo esista alcun comitato dei 30, men che meno si è mai fatto fronte unico contro qualcuno.

    L’ipotesi mi sembra alquanto curiosa, semplicemente io e altri 29 (secondo te), siamo più attivi della maggioranza silenziosa che lurka, è ovvio e normale che, se qualcuno chiede qualcosa con un commento gli si risponda “noi 30”, gli altri semplicemente non intendono partecipare, e amen.

    Inoltre, correggimi se sbaglio, ma dire che qui vige una sorta di pensiero unico è idea che non trova riscontro alcuno, io mi scorno spesso e volentieri sulla politica estera USA con Brutal, Jordi, SPLIT e altri, ci si confronta quotidianamente ormai anche su altri temi, religiosi, etici e anche ingengeristici qualche volta, quindi di cosa parli? dov’è la massa belante che si pressuppone sia presente se si è di fronte al pensiero unico?

    Personalmente posso accettare il tuo rilievo sul fatto che, effettivamente, la dinamica da chat può generare una certa dispersività dei commenti e un continuo OT, vero, ma per me i commenti sono una costante miniera di spunti, riflessioni e domande interessanti a cui non vorrei rinunciare, se possibile.

    Un fatto che ricordi bene, Pallacorda ha chiesto di limitare l’OT poco tempo fa, ebbene i commenti erano letteralmente FERMI per un bel pò, ti sembra una valida soluzione? Preferisci una serie di “si, bell’articolo” o di “no, brutto articolo, non mi piace” che si esaurirebbero in 30 commenti? io no, detto questo mi adeguerò a qualunque nuova struttura si dovesse adottare, il sito non è mio nè intendo condizionare nulla, se si proibirà l’OT, pazienza.

    In conclusione, non c’è un comitato dei 30, non siamo d’accordo su quasi nulla ma ci rispettiamo vicendevolmente, non esiste nessun pensiero unico renziano, tutto questo secondo me, ovviamente.

    #10672
    Broono
    Partecipante

    Un blog è un blog e non una serissima testata giornalistica nella quale bisogna sottoporre al Direttore Megagalattico di fantozziana memoria ciò che si intende scrivere
    Dove ho scritto che bisogna farlo?

    Se ai moderatori disturba che si postino commenti OT, non devono far altro che intervenire ed eventualmente rimuoverli.
    Pallacorda si è espresso là sopra e più volte nei commenti, l’OT non lo disturba, quindi dove avrei sostenuto che i moderatori sono disturbati dall’OT?

    Quest’ultimo mi piace così com’è, almeno per ora.
    Dovrei esserne sorpreso o mettere l’informazione tra quelle che non avevo previsto?

    sei tu che mi ricordi i grillini quando sostieni che “Siamo tutti ConteZero”
    Indicami esattamente dove ho sostenuto questa cosa.

    Io sono semplicemente me stessa e le mie modeste opinioni riguardano ciò che mi suggerisce la mia mente, indipendentemente da ciò che potrebbe pensarne ConteZero o chicchessia
    Lieto di potermi annotare una caratteristica in più su Ipazia di Alessandra, quando dovrò pensare se organizzarci le vacanze insieme ne terrò conto.
    Non mi è chiaro dove io avrei messo in dubbio questa cosa né perché tu abbia sentito l’esigenza di precisarla, ma insomma conosco la sensazione dell’essere orgogliosi di sé stessi e quindi capisco anche il piacere di elencare i propri pregi.
    Ma tolto questo il senso di quella precisazione qual è?
    Vuoi che m’innamori di te?
    Mh, posso provarci se vuoi, ma insomma almeno un caffé prima.

    Non entro nei blog altrui a spiegare come dovrebbe essere gestito offendendo, anche pesantemente, come fai tu, chi scrive.
    E come sopra sono felicissimo di essere il destinatario del tuo curriculum di valori, anzi quasi lusingato, ma se continui finiamo OT perché per quanto possa applaudire tanta qualità, qui non è mai stata messa in discussione e quindi più che dirti che sei bella e brava non so quale punto cerchi di raggiungere in questo confronto, mostrandomi la tua foto migliore.
    Detto questo e preso quindi atto di cosa fai tu e cosa pensi tu e come sei brava tu, dato che è di me che parli mi indichi dove avrei spiegato come dovrebbe essere gestito questo posto?
    Ho provato a suggerire alcune cose, Conte ha fatto lo stesso e prima di fare inversione di marcia (credo, in realtà gli ho chiesto di indicarmi tra il bianco e il nero quale delle due devo considerare ma credo che abbia altro da fare perché non me lo dice) ha persino suggerito la stessa identica (ma identica eh) cosa che avevo suggerito io, sta là sopra, lo trovi facile perché siamo nel forum, quindi non capisco cosa ti disturbi di questa cosa.
    Ci siamo espressi in quattro, due concordano quasi tre prima dell’inversione e due no.
    E’ un forum, serve a quello.
    Sono venuto a rompere “di là”?
    Non mi pare.
    Qui qualcuno mi ha risposto e, compatibilmente con i miei tempi di lavoro ma proprio grazie al fatto che su un forum i contributi restano IT e quindi puoi tornarci quando hai tempo, sono tornato a rispondere.
    Come si dice domandare è lecito e rispondere è cortesia ed è chiaro che se io suggerisco l’uso del forum poi devo essere il primo a rispondere a chi mi si rivolge e quello infatti faccio.
    Ho accettato il suggerimento di venire qui e qui sto chiuso a replicare a chi vuole intervenire.
    Cosa non ti sta bene di questa cosa?
    La mia opinione?
    Che ti devo dire, se mi si continua a rispondere su cose che io non ho mai detto, non ho altra scelta che rispondere a quelle per spiegare perché non le ho mai dette.
    E il bello è che non è nemmeno un confronto verbale, dove è la mia parola contro la tua e tutto sta alla memoria, ma è scritto e quindi il surreale è dato dal fatto che quello che mi fate dire là sopra proprio non compare, ma nemmeno volendocelo infilare e quindi a me non resta che risolvere incollando le parti della tua risposta chiedendoti di indicarmi esattamente dove hai letto quelle cose.
    Gli argomenti lì sopra ci sono e sono tali anche se non li condividete, a oggi nessuno pare riuscire a rispondere a quelli ma tutti siete animati da una certa ansia di correre qui a mostrare le credenziali spiegandomi per filo e per segno cosa fareste voi al mio posto.
    Siete al mio posto?
    No.
    Quindi il senso di dirmi cosa fate voi qual è?
    Sono mica io l’argomento dei miei scritti là sopra, ma le dinamiche delle comunità.
    Io poi posso anche starvi dietro in questa continua voglia di parlare sempre del vostro ombelico, basta che non diciate che lo si fa perché lo voglio io.
    Te la sei presa per la storia del gattino?
    Beh che ti devo dire, è la realtà.
    Avessi detto che uccidi gattini avrei capito la reazione personale, ma ho semplicemente detto che sei andata a parlare di gattini con la Baroni nel forum dove proprio voi avevate suggerito, a chi non voleva fare slalom tra i gattini, di trasferirsi perché sarebbe stata zona gattini-free e l’ho detto per mostrare un esempio di problema di comunità e rispetto degli spazi.
    Che ti dia fastidio che abbia scelto quell’esempio posso capirlo, ma tolto questo il problema qual è?
    E’ un esempio inventato?
    Non mi pare.
    Significa che mi da fastidio che tu l’abbia fatto?
    No, significa che l’hai fatto.
    Se vuoi parlare dei miei argomenti parla dei miei argomenti, non è difficile, li metto belli chiari con tanto di riferimento.
    Se invece il problema è che non vuoi essere usata come esempio non c’è problema, basta dirlo, ce ne sono decine ogni giorno che mi aiutano a spiegare ciò che intendo e non avrò difficoltà a sceglierne altri.

    Se non mi ci trovo bene me ne vado, in punta di piedi e senza sbattere la porta.
    Guarda non fossi certo di essere sulla Stalla sarei quasi tentato di controllare bene se per caso non sia sotto un articolo di Scanzi a leggere uno dei commenti con i quali la Caracciolo passa in rassegna tutti i dissenzienti per suggerire loro la stessa cosa che stai suggerendo tu a me.
    Siamo ancora sulla Stalla, vero?
    Rassicurami, ti prego, perché io continuo a vedere il confine sempre più sottile.
    Voi no, nonostante scriviate in continuazione queste cose qui che sul FQ fanno cassa ma col logo M5S.
    Perché tu lo freqeuntavi il FQ e dovresti ricordarlo che tutti i caproni, me compreso, che ci passano sopra la giornata a contestare a destra e sinistra, spiegando a Scanzi come deve fare Scanzi, Gomez come dovrebbe dirigere il giornale, Travaglio e le sue furbizie lessicali, quello che si sentono rispondere a nastro dai grillini è in continuazione “Ma se non vi piace perché non ve ne andate dove vi trovate bene?”?
    Lo ricordi vero?
    E perché quando qualcuno, UNO, fa la stessa cosa qui sopra diventa improvvisamente una cosa che non si fa perché non è buona educazione?
    Bispensiero, se cogli l’ironia?

    Potrete venire qui in ventinove, anzi ora ventotto, ventisette non lo posso ancora dire perché appunto Conte ancora non mi ha detto se oggi è giorno pari o giorno dispari, a rispondermi come se io stessi attaccando voi uno per uno in quanto persone, potrete continuare a venir qui a cercare di spostare lontano lontano il centro mettendomi in bocca cose che io non ho detto solo per far stare in piedi le vostre reazioni infastidite, da me otterrete sempre la stessa cosa e cioè che vi lascerò parlare e quando avrete finito riporterò il punto dove l’ho messo io.
    Che non è dove lo spostate voi ogni volta.
    Sta là sopra, è il bello del forum, è tutto nero su bianco, non troverai una sola delle cose che tu o la Baroni prima di me mi avete fatto dire per potermi rispondere come l’avessi dette.

    Davvero, cambiate registro perché la mia palestra è il FQ h24 e ‘ste robe qui le rimbalzo a gruppi di cento al giorno.
    La differenza è che loro di essere grillini lo sanno e se ne vantano.
    In cosa ti differenzi tu quando mi suggerisci di prendere la porta se ho qualche critica da fare o la Baroni quando augura a Bieber di morire di ebola?

    -Questo- è l’argomento, mia cara.
    Non tu e cosa fai tu nella vita, ma semplicemente questo.
    O meglio, diciamo che questo è l’invalicabile cancello aperto il quale forse si riuscirà ad affrontare il vero argomento, che non è cosa infastidisca me o piaccia a te.
    Anche perché fosse questo il tema si autoannullerebbe, essendo entrambe opinioni personali e l’unica cosa che renderebbe una prevalente sull’altra è la condivisione della maggioranza.
    Ma rendere oggettivo ciò che è soggettivo solo perché è condiviso, sarebbe un sacco M5S e noi non siamo così, giusto?

    Giusto?

    #10673
    LanaCaprina
    Partecipante

    Ma siamo sicuri che questi 970 e rotti commenterebbero se ci fosse la possibilità di “controllare” gli interventi OT?

    No perchè, parlo per me ma sebbene mi sia iscritta quasi agli albori di questo blog, il momento in cui ho effettivamente cominciato a commentare più continuativamente è stato quando, con l’aumentare di commentatori, è aumentato il numero di OT fatti in area commenti. E io ero in netta minoranza a livello ideologico, fra l’altro, visto che all’epoca ero praticamente l’unica “renziana” (e c’era chi accompagnava tranquillamente quest’etichetta a “berlusconiana in incognito venuta apposta per sabotare il pd dall’interno”, altro che pensiero unico) assieme a Sopralapanca. Finchè mi devo attenere all’articolo in sè , senza OT:
    1) Una volta che ho detto la mia sull’argomento, e magari si intavola una piccola discussione, ho già finito di commentare e devo aspettare il prossimo articolo per proporre un qualsiasi tema, ammesso che il nuovo articolo lo consenta. Anche perchè personalmente non mi piace ripetermi, o in generale ripetere la stessa discussione all’infinito…

    2) Se il tema di un articolo non mi piace o lo ritengo trattato in modo banale mi vedo automaticamente costretta a non commentare del tutto, visto che per indole tendo a non rompere troppo le scatole a chi fa lo sforzo di esprimere il suo pensiero e i suoi interessi educatamente.

    Se invece uno può andare OT con una certa facilità, troverà più facilmente il modo di inserirsi nelle discussioni, secondo me. Certo, la cosa potrebbe essere limitata a una “chat” o a una “sezione” specifica, però in questo modo si perderebbe quella sorta di “sfondo”, di “ordine” data dall’articolo di testa. Cioè, magari il tuo commento specifico non c’entra nulla con l’articolo di testa, però almeno non ti confondi con altri articoli, non fai rimandi e mischioni strani. Cosa succede ad esempio se l’argomento “parzialmente OT” che vuoi trattare interseca i temi di due articoli (Rwanda/politica estera ONU)? Posti sotto l’articolo di Capricorno? Posti sotto l’articolo di Blackworth? Posti nella chat? E se posti nella chat ma la discussione finisce per raccogliersi principalmente sotto il tema dell’articolo di Blackworth? E se posti sotto l’articolo di Blackworth ma invece la discussione segue principalmente il tema dell’articolo di Capricorno, o addirittura prende una strada propria?

    Oddio, è l’una e mezza quindi spero che quanto ho scritto sia anche solo vagamente comprensibile… Però ecco, ci tenevo a precisare che a me la stalla, fatta così, non dispiace. Forse proprio perchè è un po’ un “unicum”. Forse perchè commento molto spesso e quindi faccio parte del “comitato dei 30”, non lo so, sia come sia io mi ci trovo bene. Poi se i proprietari/gestori del sito vorranno imporre un nuovo indirizzo vedrò come mi ci troverò.

    #10676
    Broono
    Partecipante

    @Blackworth:

    Permettimi di dirti, Broono, che non credo esista alcun comitato dei 30, men che meno si è mai fatto fronte unico contro qualcuno.

    Permettimi di dirti che è da quando ho coniato quella definizione che dico che chiunque di voi risponderà così e che il primo problema di un confronto è avere come unici interlocutori quelli che non riconoscono l’esistenza dell’oggetto.
    Cosa mi smentisce, di questa tua risposta?
    Vogliamo dire che se tra i miei innumerevoli pregi vantassi anche la diplomazia e l’avessi battezzato “Le conseguenze del sistema di interazione che si genera quando una comunità sposta il proprio baricentro dal desiderio di espandersi a quello di riconoscersi” probabilmente ora ne staremmo parlando con tranquillità perché nessuno si sarebbe sentito insultato?
    Diciamolo, probabilmente è vero, ma sai che casino scrivere ogni volta quella spataffiata lì per poi dire in fondo la stessa cosa che sta più velocemente dentro la definizione “Comitato dei 30”.

    Perché quello che non vedete, e quando dico che non lo vedete mi riferisco ai siparietti che mettete in atto quando questo argomento lo portate “di là” tra voi vedi l’ultimo di un’ora fa, è che tutto fate tranne che chiedervi se quello che dico abbia o meno nel merito una base di fondamento, spendendo al contrario un sacco di tempo e di energia per negarlo a colpi di cabaret sulla forma che gli ho dato chiamandolo “30” e solo perché dentro ognuno di noi risiede un filtro che tende a cacciare il più lontano possibile ogni tentativo di autodiscussione, per sostituirlo con lo scherno di chi tenta di portarci verso quella direzione.
    Se di gruppo è ancora più efficace perché abbassa ancora di più il rischio che qualcuno nel proprio intimo si lasci tentare dal dubbio.
    Non so, io anche solo per non darmi la soddisfazione di veder apparire ciò che vi dico farete da qui a cinque minuti eviterei di farlo, ma ognuno si protegge come preferisce e chi sono io per suggerirvi di valutare la remotissima ipotesi che il sistema che state usando mi sta dando ragione ogni giorno di più?
    Adesso tu vieni qui e mi dici che secondo te non esiste il comitato dei 30 e poi vai di là a partecipare al cabaret con il quale il comitato dei 30 per l’ennesima volta ha messo in piedi la scenetta Zelig e cioè in una maniera molto comica ma priva di anche solo un accenno alla domanda “Sì ma qualcuno si è chiesto se insulti a parte e sua antipatia a parte c’è qualcosa che noi non vediamo eppure facciamo?”
    Hai notato che tra voi questo argomento viene fuori non dico una volta al giorno ma quasi, vedi appunto ieri quando Brutal l’ha tirato fuori per il periodico quotidiano bisogno di confermarne l’infondatezza, e che mai, mai una volta invece di portarlo fuori offrendo la risposta “non esiste” viene proposta la domanda “e se esiste?”e ci si confronta?
    Hai notato che ogni volta la risposta “non esiste” viene data per implicita e nessuno si interroga sulla possibilità che essendo proprio questo ciò che io indico come prova della fondatezza, cioè il vostro negarne proprio l’esistenza, è confermato dal fatto che tra le cento volte che l’avete tirata fuori non ce n’è stata una nella quale vi siete posti il problema seriamente?
    Ci sta, il cabaret è molto divertente, bello bello, ok fatto, a posto, se n’è riso, fatto.
    Sempre e solo?
    Non “siete” quelli che un po’ ridono un po’ discutono un po’ si scontrano un po’ si confrontano un po’ giocano?
    E come mai su questo argomento c’è una sola modalità scelta e quella modalità è lo scherno?
    Guardala da fuori, fai finta di non essere Blackworth che si è sentito toccato perché ne fa parte, siediti qui con me in platea e prova un istante a guardarlo da fuori: una comunità che ha nel proprio repertorio trentasette modi diversi di affrontare le questioni, ne ha una verso la quale estrae sempre lo stesso: riderne tanto il più possibile insieme vicini vicini.
    Lascia stare questi tre interventi che siete venuti a fare qui, contengono ancor meno apertura al confronto di quanta ce ne sia nei siparietti zelig quindi non fanno testo, guarda insieme a me da fuori quella cosa là per come si svolge SEMPRE e SOLO.
    AL di là del fatto che quando ve lo chiedete tra voi vi trovate curiosamente d’accordo, se ti dico di guardarla da fuori insieme a me tu ce la metti la mano sul fuoco sul mio aver torto?
    Su una cosa sulla quale pare nessuno dei 30 riesce a farsi la domanda seriamente una volta ogni cento che ci ride sopra?
    Su una cosa che io, che ti offro la mia lettura “30”, riesco a anticiparvi persino le modalità con la quale la mettete in atto e puntuale lo fate?
    Non ti viene il dubbio che forse io sto vedendo non una cosa che non esiste ma una cosa che esiste solo che coinvolgendovi è una cosa che voi manco sotto tortura ammettereste?

    Se io incontrassi uno che mi dice che mi sto muovendo come un grillino portandomi anche tutti i contorni, come voi reagirei con la negazione (chi ti ricorda?) immediata e ne riderei moltissimo insieme ai miei amici.
    Poi però questo qualcuno si mette in disparte e inizia a dirmi che essendo molto simile a un grillino io farò “così” e io puntuale farò “così”.
    A quel punto continuerò a negare, anzi lo farò ancora di più e la comicità con gli amici sarà ancora più esasperata e centrata proprio su quel “così” che lui mi ha dimostrato io abbia fatto, così oltre a vanificarne il senso ne vanificherò pure la dimostrazione.
    Poi però quel qualcuno, avendo capito che finché le prove saranno “la mia opinione” il siparietto zelig le disinnescherà tutte perché è proprio per quello che viene messo in scena, inizia a dimostrarmi quanto sono grillino incollandomi direttamente i miei stessi commenti e mostrandomi quanto siano coincidenti al millimetro con l’approccio grillino alle questioni.
    Ecco io se fossi io in quel punto farei ancora più zelig, ma inizierei a sentirsi aprire una liveissima breccia nel dubbio perché, accipicchia, quei commenti io li ho davvero scritti e non è la sua opinione, sono proprio miei e quelle parole e modalità di negazione/reazione lì è vero, le usano i grillini.
    E in quel momento il dubbio che io davvero potrei essere inconsapevolmente più grillino di quanto pensi unito all’ammissione che in effetti ogni volta corro a riderne il più possibile e mai mi sono fatto seriamente la domanda a fronte di uno che me l’ha persino provato, ecco diciamo che non dico mi preoccuperei ma certamente avrei un po’ meno l’urgenza di negarlo ridendone ancora e un po’ più quella di approfondire e vedere se è vero, perché se è vero per me è un casino non l’essere grillino in quanto tale ma l’aver perso la capacità di percepirlo.
    Invece io non sono io, sono voi, e allora non faccio niente di tutto questo, niente breccia, niente dubbio, alzo ancora di più di più di più il cabaret e corro di nuovo là fuori tra gli amici-ici a fare ancora più il divertito mentre broono è profexorone tristo e con una vita grama meno male che sta là chiuso da solo a viversi le sue frustrazioni.

    Ecco, finché tu non inizi a vedere che sta succedendo esattamente questo, perché quel disegno là sopra è la descrizione di un fatto visibile e non una mia opinione, la mia opinione è sui perché accada, e a chiederti anche solo di striscio se anche tu in effetti lo stai facendo solo perché ti sei già risposto e guarda caso la risposta è stata “no” cioè esattamente quello che io ti ho detto avresti fatto essendo ciò che dico io, non ha senso che io vada avanti a rispondere al resto delle tue questioni.
    Perché te le posso smontare una per una, ma questa cosa è possibile solo se tu sei pronto a vedertele smontare e lo sarai solo quando la breccia “dubbio” si aprirà.
    Al momento mi hai offerto solo certezze, per quanto incartate dentro una forma certamente più conciliante delle due che ti hanno preceduto.

    P.S. Non ho mai detto che qui sopra c’è un pensiero unico.
    Pensa te da quanto lontano state guardando il tutto.

    #10692
    Ipazia di Alessandria
    Partecipante

    Okay, @ Broono, uso il tuo sistema di comunicazione.
    Lieto di potermi annotare una caratteristica in più su Ipazia di Alessandra, quando dovrò pensare se organizzarci le vacanze insieme ne terrò conto.
    Non mi è chiaro dove io avrei messo in dubbio questa cosa né perché tu abbia sentito l’esigenza di precisarla, ma insomma conosco la sensazione dell’essere orgogliosi di sé stessi e quindi capisco anche il piacere di elencare i propri pregi.
    Ma tolto questo il senso di quella precisazione qual è?
    Vuoi che m’innamori di te?
    Mh, posso provarci se vuoi, ma insomma almeno un caffé prima.

    Non me ne può fregare di meno di “organizzare vacanze insieme a te, non me ne frega niente di elencare i miei pregi anche perchè mi hanno insegnato che non è cosa che spetti a me, ancor meno me ne frega di prendere un caffè con te nè che tu o chiunque altro “si innamori” di me. Ho superato l’età delle cretinate e la tua battuta non mi diverte.
    In cosa ti differenzi tu quando mi suggerisci di prendere la porta se ho qualche critica da fare
    Non mi pare di averti suggerito di prendere la porta. Ho scritto che IO faccio così quando un ambiente non mi si confà TU puoi fare quello che ti pare.
    Ci tengo a precisare che non mi importa niente di essere simpatica a nessuno. So perfettamente che ci sarà sempre qualcuno o anche tanti a cui sarò antipatica, la cosa non mi impedisce di esprimermi come ritengo opportuno. Sto parlando di me perchè non posso e non voglio parlare a nome d’altri, non perchè ritenga di importanza capitale far conoscere il mio pensiero.
    E con questo chiudo l’argomento perchè non ho tempo per le masturbazioni cerebrali.

    #10705
    Beelato
    Partecipante

    Salve a tutti, vorrei intervenire in questa discussione per ritornare una volta di più sull’esigenza (mia, ma forse non soltanto mia) di avere la possibilità di utilizzare la Stalla anche per parlare con calma della Vita, dell’Universo e di Tutto Quanto, se mi passate la citazione.
    Ché quei discorsi lì non ha molto senso disseminarli sotto ai vari articoli, son discorsi di approfondimento del singolo articolo ed han bisogno di tempo per pensarli ed elaborarli, e soprattutto han bisogno di essere visti dalle persone che potrebbero essere interessate a partecipare, e invece adesso chissà quante discussioni interessanti son sepolte sotto a centinaia di commenti anch’essi utili, anch’essi interessanti ma che riguardano altre cose, e tutti ‘sti commenti sono una massa inestricabile dentro alla quale ci sono spunti preziosi che magari non son stati elaborati a sufficienza o che vanno perduti per tutti quelli che non li han visti perché in quel momento non erano lì a partecipare.
    Tutto ‘sto spreco è davvero un peccato, e io lo spreco lo detesto davvero.

    Da qualche giorno ho cominciato a gironzolare anche per la zona commenti del Post ed è decisamente un’esperienza positiva: nuove persone, nuovi punti di vista, nuovi modi di discutere gli argomenti.
    Lì la comunità di commentatori si ripartisce tra i vari argomenti e in questo modo si possono seguire le discussioni con calma quando si ha il tempo di farlo ed il numero di commenti sotto a ciascuna discussione non è tale da rendere proibitivo il ritrovarne qualcuno a distanza di tempo e questo è senz’altro positivo; d’altro canto sul Post manca completamente una zona in cui si possa parlare tutti assieme in tempo reale di quel che sta succedendo in giro per il mondo.
    Questa mancanza l’ho proprio percepita come tale: voglio dire, mentre uno se ne sta lì bello tranquillo a discutere di questo o quell’argomento non ha modo di accorgersi, chessò, che quella gloriosa testa di ca**o del dibba ha quasi creato un incidente diplomatico colla propria imbecillità oppure che gli Stati Uniti stanno pensando d’intervenire in Siria, e mi chiedo se qui in Stalla sarebbe possibile di studiare un sistema che ci permettesse di salvare capra (è proprio il caso di dirlo) e cavoli.
    Insomma, noialtri abbiamo delle potenzialità e possiamo offrire argomenti di discussione e modalità di discussione che da altre parti non si trovano, cheffacciamo, mandiamo tutto a donnine allegre solo perché non riusciamo a trovare il sistema per conservare le nostre peculiarità di Stalla col suo flusso d’informazioni in tempo reale (e anche col suo cazzeggio, perché no?) e nel contempo creare l’ambiente giusto per discussioni approfondite sui singoli argomenti?

    Il tentativo di mettere un articolo sul forum e di aprire la zona commenti sotto a quell’articolo non ha avuto successo secondo me anche perché la cosa non è stata pubblicizzata, molti di noi non lo sapevano neppure che ci fosse questa possibilità (e anche adesso, quanti sono i Caproni al corrente di questa discussione che stiamo facendo? Secondo me sarebbe il caso di pubblicizzare la cosa e di aprire la zona commenti per dare anche a chi non è registrato la possibilità di dire la propria opinione sull’argomento).
    Dovrebbe pur essere possibile (non so bene come, ché sono una disinformatica allo stato brado) fare in modo che ci sia l’articolo d’attualità, cioé quello che ospita il ‘flusso’ di commenti in tempo reale che dà un monitoraggio utilissimo di ciò che sta accadendo nel mondo, e che gli articoli su argomenti che non riguardano l’attualità e le specifiche boiate dei pentastelluti rimangano comunque ben visibili a disposizione di chi, anche dopo qualche giorno dalla pubblicazione, voglia aprire una discussione magari un po’ approfondita su qualche argomento che quell’articolo ha ispirato.
    Le varie opzioni, quella dell’articolo riguardante l’attualità e quelle degli articoli su argomenti specifici, andrebbero opportunamente segnalate in Home, ché altrimenti chi posta nella ‘zona’ degli argomenti specifici corre il rischio che il suo articolo venga visto da quattro gatti e non mi pare il caso.
    Ah, a proposito, visto che ho appena parlato di gatti vorrei concludere questo mio intervento dicendo due parole riguardo ai gattini postati sotto all’articolo del forum in cui è stato fatto l’esperimento di aprire la zona commenti prima che ‘sti poveri felini diventino un casus belli di proporzioni immani, che non mi parrebbe proprio il caso.
    Quando ho visto una foto di gattini in quella zona commenti che si stava cercando di mantenere IT sono rimasta piuttosto stupita, epperò ho pensato che fosse niente più di qualcosa di assimilabile al portarsi qualche quadro e qualche suppellettile in una nuova stanza che si andrà ad occupare, soprattutto perché Ipazia aveva detto di voler scrivere qualcosa per il forum, epperò l”avanguardia’ gattini non è stata seguita da alcun post, e a dir la verità ho anche provato un po’ di delusione, ché di nuovo m’è sembrato un immenso spreco di potenzialità.
    Sì, voglio dire, per quanto pucciosi possano essere quei simpatici mascalzoncelli a quattro zampe, avrei di gran lunga preferito poter avere al loro posto qualcuna di quelle considerazioni che Ipazia ogni tanto scrive e che leggo sempre con grande piacere, e che queste considerazioni venissero postate in un ‘luogo’ in cui non ci fosse il rischio di perdermele perché quando le ha postate io ero in altre faccende affaccendata.

    Voi che ne pensate?

    #11381
    Anonimo
    Inattivo

    @ Broono

    a-user:
    perchè hai così a cuore le dinamiche di un blog su cui ormai non scrivi (purtroppo) praticamente più? vorresti che la Stalla fosse diversa da com’è? se sì, come? ma soprattutto, perchè?

    Broono:
    Fin’ora ti ho risposto qui perché abbiamo parlato della buccia, quella domanda lì è la polpa e se ti interessa davvero allora facciamo che mi fido di te su quel fatto là del forum e attendo che tu me la venga a porre là.
    Quella risposta lì non la butto qui in mezzo.

    ok, apprezzo la fiducia e ricambio, perciò ti scrivo qua 🙂
    (non rispondo tutti tutti i punti, perdonami. faccio cherry-picking con quelli che mi sembrano i noccioli del discorso. se mi sfugge qualcosa che ritieni fondamentale fammi sapere. ah, nota, se dovessi non ri-risponderti è colpa del sonno, non preoccuparti, nel caso provvedo domani)

    Il fatto che a te non sembri in che maniera cambia il fatto che ogni tre giorni c’è qualcuno che esce dal buio per dire che invece a lui sì?

    no, ovviamente, non cambia le cose. lo vedo che qualcuno si sente a disagio. quello che cerco di capire è da dove provenga l’intensità del disagio. ne capisco le cause, ma sono perplesso sull’intensità.

    Cioè io posso anche prendere atto del fatto che per te non c’è nessun problema, vai in lista con quelli che qui commentano e dicono la stessa cosa.

    ti ripeto che il problema lo vedo. è l’entità del problema che non mi sembra allarmante. mia opinione, eh. e volevo capire in che senso chi si sente molto a disagio lo trovi una cosa quasi allarmante. per questo ti sto scrivendo.

    Qui il punto è un altro ed è che a un sacco di altra gente invece no, non va bene e vorrebbero dirlo essendo in non pochi casi persone che qui c’erano da ben prima che l’occupazione asilo partisse cannibalizzando tutto il resto. A me di star qui a dibattere se abbiano o meno diritto di farlo interessa poco, ce l’hanno come ce l’ho io e come l’hai tu, il mio argomento è perché mai debbano ricevere patente di interesse perché le loro argomentazioni superino il cancello.

    non so, ma dall’esperienza che ho come commentatore ogni comunità online a lungo andare esprime dei “cancelli” di interesse. certi argomenti sono destinati a non essere trattati in profondità. magari è un fenomeno non encomiabile e non desiderabile, ma credo sia inevitabile.

    Perché forse sfugge questo: le argomentazioni non vengono mai affrontate e “disinnescate” con una discussione, vengono semplicemente azzerate con la sequenza Non è vero – Non è vero perché noi diciamo che non è vero – se vuoi che ti ascoltiamo parla con educazione dai del lei alza il braccio sinistro fai la giravolta – non l’hai fatto – sei un troll – i tuoi argomenti finiscono qui – parta il cabaret – dite tutti che ci hanno accusato di pensiero unico anche se non ce n’è uno che dica quello – ma voi ditelo così diventa facile azzerare la contestazione.

    a me non sfugge questo fenomeno. ma, come detto sopra, sono dinamiche pervasive nelle comunità online, e non ci dò tanto peso. è normale che accadano. forse sbagliato, ok. ma normale. non è un evento straordinario.

    E invece se ne contesta sempre la fondatezza, come se uno potesse sentirsi a disagio solo se il gruppo stabilisce in coro che sì, ok, ci sono gli estremi per il disagio.

    sei troppo idealista, però 😀
    in realtà in qualsiasi agglomerato di individui il meccanismo è esattamente questo. è difficilissimo che il disagio particolare di un singolo (o di un gruppo minoritario) venga considerato dal gruppo. di nuovo, è forse sbagliato che accada, ma è normale.

    uno esprime un proprio stato d’animo, gli si contesta lo stato d’animo dicendolo immotivato. Ma chi ha stabilito che uno che esprime il disagio stia chiedendo che glielo si autorizzi?

    non ci sono regole scritte sull’espressione del disagio/dissenso. ma questo non significa che non ci siano regole. sono implicite: e sono dettate dalla “linea” (brutto termine) del relativo gruppo. sono ovviamente regole grezze ed approssimative che producono storture, come tutte le regole approssimative. ma immagina cosa succederebbe se non ci fossero proprio regole e quindi chiunque potesse esprimere disagio/dissenso senza nessuna “autorizzazione” sulla fondatezza. immagina che domani qua venga fuori un commentatore che dice di sentirsi a disagio perchè vorrebbe argomentare sul fatto che i negri sono subumani, ma si sente purtroppo costretto a lurkare perchè sa come verrebbe trattato se si esprimesse. tu che posizione prenderesti a riguardo?

    Forse chi decide, come Roberto oggi ma ne avrai visti chissà quanti altri nei mesi, di esprimere un disagio non lo fa per ricevere i bravo e gli Up, ma per aprire una porta di una stanza nella quale quel suo disagio trovi ascolto.

    ma purtroppo, per quanto cinica possa sembrare la cosa, un sito online non garantisce questo. a volte succede che quella porta si apra, altre volte no. nessuno online ha diritto di essere ascoltato a prescindere. non ci sono leggi che lo impongano in quanto un sito online non è mica un servizio pubblico per cui paghi le tasse alla società.

    Oh, ci fosse una volta che uno che mette lì l’argomento lo vede diventare dibattito.

    ma in realtà io (e tanti altri, credo) ad esempio con Roberto sulla storia del renzismo ci avrei discusso. solo che quando mi sono connesso stasera lui aveva già postato da diverse ore ed era già sparito. non lo critico per essere sparito, eh, sia chiaro. però insomma, era un argomento interessante. ad esempio leggo sempre i dibattiti che vengono fuori quando posta SPLIT. non intervengo perchè spesso sono roba molto tecnica (economia e finanza) e non saprei cosa dire. però non mi pare che siano dibattiti sterili. anche se si verificano diversi paragrillismi qua e là.

    Sono le dinamiche sociali che mi piacciono da impazzire e questo è il circo delle pulci per uno come me.

    infatti sospettavo che il “movente” fosse questo 🙂

    Mai avrei pensato di avere a disposizione una dinamica aggregante grillina ma priva del vestito grillino.

    stai scherzando? i grillini non hanno mica inventato le dinamiche di gruppo. anzi, tecnicamente sarebbe anche una cazzata chiamarle dinamiche grilline e paragrilline. sono dinamiche che esistono in tutti i gruppi sociali da che è stato inventato il linguaggio (e forse anche prima).

    Il grillismo senza rendersene conto, quello inconscio, quindi quello innato.
    Esiste, cavolo esiste.

    buongiorno. caffe? 😀

    Sociologicamente è dinamite, è pazzesco, inebriante. E voi mi vedete ossessionato perché convinti che sia qui impegnato a insegnarvi come si sta a tavola.

    …e continui con quel cavolo di “voi”…anche questo atteggiamento è una caratteristica grillina, non dimenticarlo 😀

    comunque no, io non credo questo di te. però lo vedo che sei un po’ ossessionato. ed appunto volevo capirne il perchè. avevo delle idee a riguardo, e mi sa che ci ho visto bene. tuttavia mi rimane un dubbio fondamentale, ed è questo…

    Se solo capissi quanto sono contento di avere a disposizione ‘sto posto per studiarlo, se solo foste capaci di vederlo, quanti salterebbero da questa parte non lo immagini.

    …che bisogno c’è di “saltare” da una parte o dall’altra? se sei davvero interessato al fenomeno sociologico in quanto tale, dovresti essere puro osservatore esterno, distaccato, scientifico. allora perchè spesso ho come l’impressione che ti senti personalmente coinvolto quando tratti l’argomento?

    #11407
    Broono
    Partecipante

    Eccomi qua, rientrato dall’abruzzo e in partenza per Montecarlo, come promesso ti rispondo approfittando di queste due ore di “casa”.
    Prometterti di essere breve sarebbe ormai ironico, diciamo che cercherò di esserlo nei limiti del possibile.
    Per darsi una traccia che assomigli a un dialogo proseguo utilizzando la tecnica del copia/incolla dei passaggi, come fosse appunto un dialogo così da non perdere il filo.

    ne capisco le cause, ma sono perplesso sull’intensità.
    Sei perplesso sull’intensità perché continui a misurare l’intensità in base a quella che tu percepisci.
    Considerato che per te il problema c’è ma non è “grave” è chiaro che chiunque ne faccia argomento per confronti che vanno oltre la singola battuta, generi in te la sensazione che l’intensità sia sproporzionata.
    Ma è un problema di “ombelico”, se mi passi il termine.
    Cioè finché tu continuerai a utilizzare come asticella ciò che a te sembra importante, è chiaro che tutto ciò che sta sopra quell’asticella ti sembrerà esagerato.
    Il punto è: quando parli di altre persone, perché quando devi stabilire un’unità di misura stabilisci che tu sei l’asticella?
    QUi il punto non è se e quanto sia importante il problema in termini di intensità, ma quanto lo sia in termini di diffusione.
    Se una volta a settimana qualcuno esprime non UN disagio, nel senso di ciascuno il suo, ma QUEL disagio nel senso di tutti lo stesso, che tu lo percepisca o meno importante, l’essere importante è dato non dall’intensità ma dal numero di quelli che lo sentono.
    Dopodiché nessuno ne fa questione di vita o di morte e questo è dimostrato dal fatto che chiunque lo tiri fuori dopo cinque minuti torna nel suo silenzio senza sbattere troppo la porta, ma resta agli atti che a cadenza settimanale qualcuno mette fuori il naso per dirsi a disagio e tutti per lo stesso motivo: come è cambiato il modo di “usufruire” dello spazio qui a disposizione e come l’unico che ormai tiene banco impedisca ogni possibile alternativa a chi cercasse anche altro.
    Ora la domanda è: posto che tutti (quelli che mettono fuori il naso) esprimono il medesimo disagio, che senso ha continuare a focalizzarsi sull’intensità di quel disagio per dirlo eccessivo, se questo porta a non guardare il punto e cioè che a prescindere dall’intensità il punto è che tutti segnalano come origine del disagio la stessa identica cosa?

    volevo capire in che senso chi si sente molto a disagio lo trovi una cosa quasi allarmante
    Questo ne è un esempio.
    Nessuno lo considera una cosa allarmante.
    Semplicemente una settimana Pippo, una settimana Pluto e la successiva Paperino, decidono di esprimere quel disagio.
    Definirlo “allarmante” è solo un modo per eludere il merito e focalizzarsi sul metodo, tra l’altro inventandoselo perché nessuno usa toni da allarme.
    Però dipingerlo così permette di non rispondere a ciò che quei commenti segnalano, per continuare a focalizzarsi sull’incarto che definito eccessivo diventa oggetto del dialogo.
    Secondo te tra tutti quelli che esprimono il disagio quanti sono quelli interessati a discutere del modo in cui lo esprimono?
    Io dico nessuno.
    Eppure tu continui a focalizzarti sull’incarto e non sul contenuto.
    Perché?

    questo non significa che non ci siano regole. sono implicite: e sono dettate dalla “linea” (brutto termine) del relativo gruppo
    Questo è un esempio perfetto di ciò che dico io.
    In quel passaggio tu hai detto esattamente ciò che dico io quando parlo di “Comitato dei 30”, né più né meno.
    Solo che tu lo consideri parte del gioco, io lo contesto.
    Tu lo consideri unica evoluzione naturale, io solo una delle possibili evoluzioni naturali.
    Il punto è che entrambi lo riconosciamo come ciò che fa da cancello a quello che avviene qui sopra.
    Ora manca che lo riconoscano gli altri 29 e poi possiamo fare un passo avanti.

    immagina che domani qua venga fuori un commentatore che dice di sentirsi a disagio perchè vorrebbe argomentare sul fatto che i negri sono subumani
    Questo è un modo furbo (nel senso buono del termine) per affrontare il problema.
    Dico furbo perché lo affronta inventandosi uno scenario che dia ragione oggettiva alla tesi che si vuole proporre, quando quella reale non sarebbe altrettanto facile da usare.
    Qui non si sta facendo ragionamenti di principio, non si sta parlando genericamente di libertà di parola in rete, argomento nel quale l’esempio da te portato sposterebbe inevitabilmente la ragione dalla tua parte, non si sta affrontando un discorso generico per parlare del quale è necessario inventarsi casi limite che rappresentino lo scenario.
    Qui il caso è preciso e non è quello da te disegnato.
    Qui il tema non è “il negro è subumano”, argomento che renderebbe il tuo discorso sui cancelli più che legittimo, perché nessuno ha espresso il desiderio di spingersi fino a quel confine né nessuno ha detto che una volta giunto a quel confine l’ha trovato ingiustificatamente chiuso.
    Non serve inventarsi casi limite perché altrimenti vale tutto, ciascuno può inventarne uno che si posiziona esattamente un millimetro oltre il confine del lecito (logico) e finisce lì qualsiasi confronto.
    Qui il punto è un altro e non tratta di negri.
    Il punto è, lo ribadisco: se tutti segnalano lo stesso problema (e quel problema non è che i negri sono subumani) perché quel problema non viene considerato tale?
    Poi un giorno parleremo anche di negri, di subumani, qualcuno vorrà parlare di ebrei, altri di cinesi, e allora il tuo esempio avrà attinenza.
    In questo discorso non ce l’ha.

    Però tu fai una domanda e io rispondo:
    tu che posizione prenderesti a riguardo?
    La mia posizione sarebbe che quella persona ha tutto il diritto di dire che secondo lui i negri sono subumani.
    Il mio concetto di Libertà di parola è tale proprio perché si focalizza sul primo dei due termini, Libertà, e non sul secondo, Parola.
    Non te lo devi guadagnare per acclamazione popolare, non dev’esserci una votazione del gruppo che stabilisce che la tua parola merita spazio, se è libertà per me allora dev’essere libertà anche per te e tu devi essere libero di utilizzarla come meglio credi esattamente come faccio io.
    Altrimenti non è libertà di parola, è libertà di essere dentro i confini che io stabilisco indicare il concetto di libertà.
    Se ci rientri parli altrimenti no e quei quei confini li ho stabiliti io, che però sono come te null’altro che uno dei tanti qui sopra e l’unica differenza è che io ne ho tanti dalla mia parte.
    Si chiama “Legge del branco” questa, non Libertà di parola.
    Personalmente l’ho sempre detestata e dove la trovo la combatto.
    Qui sopra ormai è legge, al punto che c’è persino chi si prende il ruolo di chi deve stabilire quando a qualcuno è stato dato sufficiente spazio ed è ora di chiudere.
    Se qualcuno viene definito Stupido quel qualcuno viene trattato da stupido.
    Lo è?
    Non conta, conta che i 30 che ormai (unici) qui sopra commentano sono d’accordo sul considerarti tale e quindi tale sei considerato.
    Che cosa triste, che cosa brutta, che cosa grillina.

    a volte succede che quella porta si apra, altre volte no. nessuno online ha diritto di essere ascoltato a prescindere
    Certo che no e quanto hai ragione.
    Però questo discorso ha un senso quando parli di argomenti personali, quando parli di utenti che esprimono ciascuno un problema diverso dagli altri.
    Io posso avercela con i medici della mutua, tu con quelli che non si fermano al semaforo, quell’altro su quelli con i capelli lunghi e tutti possiamo farne una questione esistenziale.
    Si torna al discorso là sopra del dialogo sui princìpi condotto con iperboli e se condotto con iperboli non posso che darti ragione.
    Ma come sopra qui il discorso è un altro: non si parla di venti utenti che presentano venti richieste di ascolto dei propri venti diversi problemi personali e delle proprie venti diverse emergenze, ma di un numero settimanale di utenti che esprimono tutti lo stesso problema e cioè proprio la stanza.
    Non è la stanza che ascolta il problema e decide se dargli spazio, la stanza E’ il problema è decide puntualmente di non dargli spazio.
    Allora il tuo discorso sull’ovvietà del non scontato ascolto cade, perché non hai enne utenti che chiedono di essere ascoltati sulle enne urgenze, dalle doppie punte al trauma d’abbandono, ma hai venti utenti che mettono fuori il naso per dire tutti la stessa cosa e, perdonami, a quel punto che la stanza si offra alla contestazione diventa manifestazione di intelligenza della stanza stessa, prima che di chi solleva il problema.
    Soprattutto quando poi si inserisce nel discorso l’altro elemento e cioè l’importanza dei temi trattati che la stanza, diciamo il Comitato dei 30 da quando ha occupato stabilmente questo posto, considera meritevole di fiumi di commenti.
    No perchè vale la pena aprire anche una parentesi su questo.
    Qui sopra ormai l’occupazione di persone con lacune esistenziali è tale che i temi che raccolgono interesse, affetto, considerazione e un sacchissimo di spazio, variano dal bruciaculo di Conte che non manca di aggiornare la stalla sullo stato del suo colon, al “Chi mi tiene compagnia finché non mi addormento” della Baroni che con il pietismo raccoglie non meno di sessantasei videini teneri e quarantacinque messaggini di affettuosa buonanotte ogni singolo giorno che il sole cala oltre l’orizzonte.
    Fatto 3000 il numero medio di commenti a post di questo spazio, non meno di 2000 ormai sono commenti relativi ai problemi esistenziali dei tre che hanno dato a questo spazio la funzione che il proprio consorte non copre con adeguata sufficienza.
    Guarda vista da fuori non so se è più penosa o più incazzosa, ma nei forum di autoaiuto trovi meno vuoti esistenziali.
    La storia che qui si parli soprattutto di cose interessantissime competentissime argomentantissime, è una roba che ormai rasenta la leggenda e sta in piedi solo perché aprendo l’archivio effettivamente si trovano delle discussioni che interessano il mondo, ma la storia reale e concreta è che tolta la leggenda e guardata la realtà per quella che è (diventata) l’immagine che ne esce è di un posto che ormai serve a riempire i vuoti esistenziali degli esondanti con dei rarissimi intervalli di qualche scambio interessante, uno alla settimana, forse e per caso.
    Cioè a fronte dell’immagine propagandata di una Stalla nella quale gli OT sono giustificati dal fatto che però accipicchia che discussioni interessantissime si fanno 9 volte su 10, la realtà mostra l’esatto contrario e cioè una Stalla nella quale 9 volte su 10 ci si occupa del culo di Conte, della depressione della Baroni e di cosa le serva per addormentarsi stanotte e corriamo tutti a mandarla a letto anche stanotte domani ripartiamo da capo dandole tanto affetto il come lo troveremo, di quanto è considerato stronzo Split, del cabaret sul Pensiero Unico, della saggezza di Helenio che passa il suo tempo a fare il saggio che spiega a tutti come non dare spazio ai polemici e per farlo si rivolge ai polemici dalle venti alle trenta volte al giorno ma sempre parlando a un “tu” generico così che possa dire la sua attaccandoli(mi) direttamente, senza però essere indicabile come uno che lo fa chiaramente così da non esporsi alla replica, cioè una versione ancora più pavida di Conte e ce ne vuole, alle rassegne serali delle musichine della buonanotte che fanno impallidire le ore finali della giornata su La Cosa, dove avvenogno le stesse identiche cose (vai a vedere e rabbrividisci insieme a me) e cioè gente che non sa cosa si deve dire ma sa che deve stare insieme nello stesso posto e alla stessa ora e allora stasera di cosa parliamo, parliamo di torte alla crema, poi di cinema bulgaro, facciamo che mi dite di che colore sono i vostri pensieri, facciamo un sondaggio, nella carbonara ci va la panna, a carnevale i coriandoli sono stalking, vi prego riempitemi questo spazio con qualcosa altrimenti è il baratro.

    Nessuno ha diritto di essere ascoltato a prescincere, hai ragione, il web è questo.
    Ma un posto che trova spazio, attenzione, affetto e condivisione per lo stato del colon di Conte, allora lo deve trovare anche per quelli che esprimono il proprio bruciaculo, qualasiasi sia, senza che quando a farlo non è Conte o non è la Baroni allora in quel caso si passa al microscopio l’esigenza personale per dirla di scarso interesse generale e quindi bypassabile perché, sempre in quel caso, scatta la consapevolezza che la rete non è un posto dove tutti i problemi personali trovano ascolto.
    Il bruciaculo di Conte e le sue deliranti farneticazioni da autoesaltato ormai sfuggite di mano al punto che vengono messe persino nei post con ovvio e pronto favore della cumpa (ma che vergogna quell’articolo mammamia, vergogna per l’intera Stalla e non certo per lui che ormai è coerente con sé stesso e può solo scavare ancora più a fondo, se possibile) sì, se qualcuno, diciamo venti trenta quaranta persone, esprimono tutte lo STESSO disagio allora no, scatta la regola che il web non è un posto dove puoi risolverti i tuoi cazzi.
    E no.
    E no.
    Altrimenti è legge del branco, appunto, che considera il colon di Conte e le frustrazioni da irrisolto di Conte argomento degno di dibattiti e fin’anche di veri e propri articoli, ma se quaranta persone esprimono lo stesso disagio no, a quel punto l’argomento non è di interesse generale.
    Mi spiace, non funziona così.
    Non funzionerebbe così là fuori e non funziona così nel web.

    i grillini non hanno mica inventato le dinamiche di gruppo. anzi, tecnicamente sarebbe anche una cazzata chiamarle dinamiche grilline e paragrilline. sono dinamiche che esistono in tutti i gruppi sociali
    Come sopra, fai discorsi in linea di princpio e hai ragione, io li riporto al concreto perché è lì che siamo e a quel punto smetti di averla.
    Certo che i grillini non hanno inventato le dinamiche di gruppo, chi è il matto che direbbe mai una banalità del genere?
    Quando io dico che qui sopra ormai la vita è regolata da dinamiche grilline non intendo dire che qui sopra si è inventato il gruppo e le sue dinamiche, non sono così banale e ti prego di non considerarmi tale.
    Le dinamiche di gruppo sono storia antica e generica al punto che possiamo dire che la primavera influisce sulle dinamiche di gruppo, così come la storia contemporanea, la cucina e i suoi trend (a Milano la moda degli Ape ha devastato il dialogo a tavola perché ha eliminato la tavola e questo è diventato comune in tutta la città e le sue fasce sociali), tutto.
    Il “gruppo” è la società, null’altro, ed è chiaro che in quanto tale è influenzato da qualsiasi cosa.
    Quando dico che qui la dinamica è grillina non mi riferisco quindi al generico concetto di gruppo, ma a una determinata dinamica che vive di caratteristiche peculiari del “grillismo” che non sono uguali in tutte le altre dinamiche.
    Ci sono dinamiche strattamente legate ai gruppi religiosi, altre di esclusiva pertinenza dei gruppi di patologie, altri ancora inerenti la sfera professionale.
    Ogni gruppo ha una sua finalità, ogni finalità genera una matrice e ogni matrice ha le sue caratteristiche, diverse da quelle di gruppi che hanno diverse finalità.
    Questo è un gruppo che aveva una finalità, la condisione di idee, e finché era tale aveva delle caratteristiche precise.
    A un certo punto è stato invaso da persone che lo hanno usato per finalità diverse e dato che l’occupazione del web permette di mutare la matrice di un posto (i troll funzionano su questo principio) il processo di mutazione ne ha cambiate anche le caratteristiche, fino a farne una comunità che non riesce più ad accogliere nulla che non sia in linea con quelle nuove caratteristiche, cioè esattamente l’opposto di una comunità che ha come fine la condivisione di idee, anche semplici ot e stupide.
    Il grillismo che c’è qui non è dato dal fatto che qui hai persone che condividono il pensiero di grillo, sarebbe troppo facile smentirlo e banale sostenerlo, ma dal fatto che per permettere questa mutazione e soprattutto per renderla stabile e unica, si è dovuto lavorare sulla matrice.
    Questo gruppo funziona con gli stessi identici principi delle comunità web M5S, con le stesse caratteristiche e con le stesse identiche dinamiche.
    Ormai hai persino le stesse modalità di risposta alle contestazioni.
    Hai la comunità chiusa alla contestazione, hai un gruppo focalizzato su un nemico unico riconosciuto e condiviso, hai una comunità che si fa scudo per proteggere gli elementi di spicco (hai mai fatto caso al fatto che quando qualcuno contesta Conte rispondono tutti gli altri per rimbalzare la contestazione? Sai che sotto gli articoli di Travaglio o di Scanzi trovi le stesse identiche dinamiche e cioè Travaglio che non ha bisogno di intervenire perché ci pensano i suoi lettori? Ti sei mai chiesto perché, soprattutto che senso abbia, quando qualcuno contesta Conte si trova a rispondere ad altri utenti che intervengono per rispondere al posto di Conte come se quell’utente si fosse rivolto a loro?) hai un obiettivo comune di base che unisce pensieri politici profondamente diversi (cos’altro è l’M5S?) hai persino la delazione, tipico strumento grillino per demolire il dissenziente, e se vuoi te la dimostro, hai persino le spedizioni sui siti dove si ritrovano gli M5S per andare a disturbarli trollandoli, cioè esattamente ciò che fanno loro organizzandosi solo che loro, si è sempre detto, hanno dodici anni.
    I grillini non hanno inventato le dinamiche di gruppo ma ne hanno prodotta una che ha precise e riconoscibili caratteristiche introvabili in altri gruppi.
    Questo posto è nato per stanarle e combatterle, si è trasformato in un posto che vive delle stesse.
    Il fatto che chi ha generato questo lo neghi ne è la più palese dimostrazione, esattamente come non troverai mai un M5S che riconoscerà la fondatezza del tuo dimostrargli come procede.

    e continui con quel cavolo di “voi”…anche questo atteggiamento è una caratteristica grillina, non dimenticarlo
    Nel commento “di là” ti ho spiegato che non sono ossessionato, torni di qua sostenendo che sono ossessionato.
    Ignorare ciò che ti dice l’interlocutore per poter continuare a sostenere la tua idea di lui è grillismo, non dimenticarlo tu.

    se sei davvero interessato al fenomeno sociologico in quanto tale, dovresti essere puro osservatore esterno, distaccato, scientifico. allora perchè spesso ho come l’impressione che ti senti personalmente coinvolto quando tratti l’argomento?
    Perchè io sono una persona come tutte, come te, come chiunque altro.
    Sarebbe corretto posizionarsi come osservatore esterno se stessi scrivendo un trattato sul grillismo, se stessi conducendo una ricerca sulle dinamiche grilline e per questo considerassi necessario osservarle non solo in maniera distaccata, ma soprattutto in una maniera che in alcun modo ne modificasse il corso falsandolo.
    Io non sono arrivato qui perché professore di sociologia, sono arrivato qui perché impegnato in un personale percorso politico che mi ha visto mutare prospettiva mille volte nella vita.
    Io non sono uno scienziato che osserva il fenomeno, io sono parte della società e quindi sono IL fenomeno.
    Così come è ormai assodato che non ci sarebbe stato Berlusconi senza l’antiberlusconismo militante, oggi sarebbe folle ignorare che il Grillismo è possibile perché esiste l’antigrillismo.
    Essere parte del grillismo non significa essere grillini, significa essere protagonisti diretti delle mutazioni che Grillo sta portando alla società, da qualsiasi parte di quelle mutazioni ci si posizioni.
    Io qui sono stato parte degli attivi quando il sapore di questo posto mi faceva sentire all’interno di confini a mia misura, perché ero parte di ciò che (credevo) animava questo posto.
    Il grillismo non è l’M5S (caffé grazie) ma è un modo di procedere nel proprio percorso personale.
    E’ stato, l’abbiamo detto mille volte, l’Uomo Qualunque di cinquant’anni fa, è stata la Lega dei ’90, oggi ha il volto di Grillo e domani chissà.
    Io sono dentro questo percorso perché sono dentro la società, non lo posso guardare da fuori, non sono così presuntuoso e non sono arrivato ad una costruzione di un Me così definito da permettermi di sedermi e guadare da fuori i possibili altri me che se non controllati potrebbero sfuggirmi.
    Non ho vent’anni e lo so quanto è facile sconfinare, quanto è attraente la semplicità, quanto è gratificante la vittoria ottenuta con qualsiasi mezzo purché sia tale.
    Io non sono qui perché mi sei simpatico, sono qui perché ho compreso il pericolo che in ognuno di noi risiede, il pericolo di diventare grillino se violentasero la mia donna, se la mia libertà venisse limitata, se diventassi improvvisamente stupido, il grillismo è lì che mi attende un millimetro oltre il confine che fino a oggi segnava il cancello tra me e tutto ciò che non vorrei mai essere ma so che sarei capace di diventare se trovassi convenienza e oggi segna il confine tra me e un volto preciso: il grillino.
    Oggi a differenza di ieri quel oltre confine ha un volto, ha una modalità, ha delle procedure nette e quelle procedure hanno contorni precisi e identificabili, non è più un oltre generico.
    E allora oggi quando scorgo quei confini in “me” non grillini, in persone con le quali fino a ieri combattevo il grillismo, io alzo il livello Defcon di un grado, anche due, facciamo tre, perché diventare grillini è un attimo e diventarlo senza rendersene conto è ancora più facile, basta trovare una convenienza in un comportamento che in altri si discute e fare di quella convenienza un alibi e in un attimo sei grillino, sei l’uomo qualunque, sei leghista, sei tutto ciò che hai sempre combattuto.
    Chi se ne frega di quali sono i problemi dei venti, trenta, che qui mettono fuori il naso per dirsi in disaccordo, penserai mica che qui io ho la mia vita, quelli sono altri utenti e li riconosci perché si danno la buonanotte e tre ore dopo il buongiorno per poi passare le 12 ore che stanno tra i due saluti a dirsi “E ora di cosa parliamo?”.
    Qui il problema è che qualsiasi sia il problema sollevato da quei venti, quel problema viene rimbalzato e respinto con un unico strumento: la maggioranza.
    Questo è grillismo caro A-User, non ha altri nomi e non ha altre forme, è grillismo allo stato più puro e inconsapevole.
    Ed è grillismo il circondare il dissenziente fino a isolarlo, è grillismo la mistificazione delle sue posizioni pure quando quelle vere sono nero su bianco qui nel forum, è grillismo il reagire alle contestazioni facendone argomento di cabaret, è grillismo eludere gli argomenti spostando improvvisamente il dialogo su scambi idioti sui termini, sulla forma, sullo scherno, sulla minimizzazione condotta a colpi di stupidi scambi di battute sui termini usati da chi ha contestato.
    E’ grillismo definire Troll chiunque dissenta, cristo se non è grillismo questo cos’altro lo è, eppure qui hai mille occasioni nelle quali il dissenziente viene definito troll e cosa c’è di più grillino di questo ma ugualemnte hai una maggioranza che non considera questo atteggiamento grillismo e quindi qui sopra questo atteggiamento non è grillino e questo, questo processo sopra ogni altro, è proprio grillismo.

    Voglio cambiare questo posto a mia immagine?
    Voglio che non ci sianmo più gli OT?
    Voglio che parlino solo quelli che dico io di quello che dico io?
    Ridurre il mio discorso a questo è grillismo.
    Piuttosto stupido, anche.
    Perché sono qui?
    Per lo stesso motivo che porta tutti quelli qui presenti a passare le loro giornate sul Fatto Quotidiano a rompere le palle a tutti quelli che fanno la medesima cosa, con la differenza che sul FQ quelli che lo fanno si mettono 5 Stelle nel nick, qui invece si chiamano con altri nomi e si colorano di altri colori.
    Ma fanno le stesse cose e io li combatto come combatto quelli di là.
    Anzi di più, perché questi di qua non se ne rendono conto e quindi potrei essere io domani e l’idea che io domani potrei essere Conte ti giuro che mi preoccupa più del rischio di diventare Grillo Travaglio e Scanzi messi insieme.

    A chi mi chiede cosa ci faccia qui rispondo questo, esattamente come chiunque di “voi” (noi) risponde “Combatto” a tutti i commentatori M5S che, sotto gli articoli di Scanzi nei quali ogni Caprone corre a mettere la sua spina nel fianco, chiedono loro perché non vadano altrove se pensano che Scanzi sia un idiota.
    Passare la giornata a rompere le palle a Scanzi nei commenti degli articoli di Scanzi o a Padellaro nei commenti degli articoli di Padellaro e poi chiedere a me perché non la pianto di rompere le palle se qui non mi piace, è Grillismo.
    E’ essere Scanzi.
    E’ essere Travaglio.
    E a me Scanzi e Travaglio non stanno sulle palle in quanto Scanzi e Travaglio, mi stanno sulle palle in quanto modo di fare propaganda e lotta politica.
    Se qui è diventato uguale, e l’ultimo articolo di Conte fa impallidire quello con cui Travaglio divise i lettori in quelli che gli davano ragione e quelli che si fottano, io allora rompo le palle qui come le rompo sotto gli articoli di Travaglio, nello stesso modo e per lo stesso motivo.
    Ogni volta che uno mi dice di piantarla e di andare dove mi trovo meglio, mi risponde come qualsiasi coglione M5S sul FQ.
    Mettici tu i nomi, la scelta è ampia e quotidiana.

    E’ ovvio che il proposito di esser breve era più che altro un proforma, spero tu l’abbia capito fin da subito.
    Vale sempre il solito discorso, ribadito anche a favore di chi ama segnalare i miei commenti come intuilmente prolissi e poi ne scrive di suo seicento al giorno ogni giorno uno più inutile dell’altro contro i miei uno al mese (leggi: Helenio, giusto per non fare come lui che a settant’anni si ritrova a non riuscire a rivolgere direttamente le sue critiche all’interlocutore): se devo dire una cosa la argomento, se ne devo dire cento ne argomento cento.
    Libero di rispondermi che è troppo e che non hai interesse a seguirmi su queste lunghezze, ma io tanto ti dovevo e tanto ti ho dato.
    Ciao.

    #11409
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Sconvolta da tanta filippica ho controllato gli ultimi post con titoli visibili, che sono 15. Di questi, in effetti 6 sono del Conte, argomento i grilli. Gli altri sono di altri autori, e toccano gli argomenti più diversi, dal multilevel marketing alla storia dell’Unione sovietica. Da questi post (e da vari altri in passato) ho imparato cose che non sapevo, da persone intelligenti e competenti che si sono prese la briga di sacrificare un po’ del loro tempo per spiegarle. Per quanto mi riguarda, l’unicità della Stalla come blog è tutta qui, ed è quanto di più anti-grillino ci sia.

    #11410
    Anonimo
    Inattivo

    ciao Broono, grazie per la risposta, ho letto tutto.

    su alcune cose credo che siamo più o meno d’accordo, su altre non ho ancora capito bene, e su altre ancora abbiamo idee molto diverse (soprattutto sulle peculiarità del grillismo, che per me non ha invece nessuna caratteristica peculiare rilevante e davvero diversa dai “protogrillismi” che l’hanno storicamente preceduto, a parte forse l’essere sostanzialmente web-based).

    mi prendo qualche giorno per pensarci, appena ho un paio d’ore in cui sono tranquillo dagli impegni e soprattutto ben concentrato, raccolgo le idee e ti rispondo.

    soltanto una nota:

    Libero di rispondermi che è troppo e che non hai interesse a seguirmi su queste lunghezze, ma io tanto ti dovevo e tanto ti ho dato

    te l’ho già scritto più volte nei commenti e te lo ripeto qua, perchè è un punto importante:
    se non avessi avuto voglia di discutere con te non sarei mica venuto a cercarti.
    perciò non preoccuparti delle lunghezze (sia in senso letterale che concettuale) delle argomentazioni.

    Stammi bene.

    #11415
    Broono
    Partecipante

    @Capretta:

    Ma infatti tra tutti quelli che frequentemente decidono di metter fuori il naso per lamentare un’aria non più a misura di collettività non ne troverai uno che si riferisca allo spazio articoli, ma solo e sempre riferito a ciò che sta sotto quegli articoli e cioè lo spazio commenti.
    L’unico episodio che vede gli articoli essere oggetto del contendere è quello che riguarda Roberto63 che si è visto inibire l’accesso allo spazio “sopra” perché a giudizio del moderatore l’avrebbe usato per parlare di cose che qui si vuole abbiano spazio solo in quello sotto e cioè le “beghe personali” e l’argomento del contendere è a sua volta una contestazione che non vuole essere un giudizio sulla qualità degli articoli ma sulla natura di quello spazio, che viene eccome usato per beghe personali ma solo se non porti sulla camicia il distintivo del “troll”, tra l’altro affibbiatoti da uno che usa quello spazio sopra per le proprie beghe personali godendo in quel caso di un lasciapassare senza alcuna base logica, nonostante i penosi tentativi di dargliela leggibili nei commenti del post dell’altro giorno che è considerabile (a giudizio personale naturalmente) uno dei punti più bassi toccati da questo posto da quando è in occupazione permanente.

    Per il resto non ci sono commentatori/contestatori che abbiano mai espresso critiche rivolte agli articoli e quindi la tua verifica lascia abbastanza il tempo che trova.
    Cioè è legittimo farla e ne saranno orgogliosi gli autori, io tra loro, ma qui si sta parlando di quello che avviene sotto, non di quello che avviene sopra.

    E non a caso uno degli elementi della contestazione è proprio la sempre maggiore distanza che c’è tra quanto è leggibile sopra e quanto è leggibile sotto.
    Io per esempio ho deciso di smettere di scrivere (è un esempio personale non perché io sia il centro del mondo ma solo per non parlare di terze persone quando ho me stesso a disposizione) proprio per come la deriva dei commenti abbia ormai completamente devastato ciò che la qualità degli articoli aveva sempre permesso di offrire.
    E per chiarire questo pensiero allontanandolo dal mantra “Vuoi fare il profexorone che parla solo di cose noiose perché ti prendi sul serio”, ti invito a farne un’altra di verifica:
    Vai indietro di un anno e mezzo e apri a caso gli articoli.
    Vedrai che non avevano mai più di 500 commenti, nei quali chiunque di noi, me compreso, riusciva a dedicarsi sia alle discussioni inerenti l’articolo, sia alla guerra ai grillini che è trasversale al tema dell’articolo stesso e quindi è presente in ogni pagina, sia al cazzeggio vero e proprio leggero e futile.
    Eppure la Stalla era la stessa, gli articoli gli stessi, la varietà la stessa, gli OT gli stessi, il cazzeggio lo stesso.
    Quindi cosa è cambiato?
    Perché la stessa cosa fatta oggi ha mandato via quasi tutte le firme che vedrai sotto gli articoli di un anno fa e indietro, quando quelle firme non erano profexoroni noiosi ma persone dedite al cazzeggio tanto quanto quelle di oggi?
    Perché a un certo punto c’è stato un ricambio e tutti quelli che leggi sotto quegli articoli non se ne sono andati, ma si sono trasformati in lurkers che si leggono gli articoli proprio per la qualità da te verificata e ricordata ma non entrano più nei commenti se non saltuariamente per dire tutti la stessa cosa, che non è la cazzata “pensiero unico” né è “vogliamo parlare solo di enciclopedie filosofiche”, ma è la richiesta di riavere qualcosa che prima c’era e c’era a parità di filosofia+cazzeggio+ot?
    Se fosse veramente uguale a prima e gli elementi fossero quelli che ci sono sempre stati, perché tutti quelli che se ne sono andati chiedono la stessa cosa e cioè il riavere ciò che c’era prima?

    Io ho la mia risposta e quella risposta è che alla filosofia al cazzeggio e agli ot, nei quali io per primo non mi sono mai risparmiato e quindi capirai bene che oggi sarebbe stupido da parte mia farne argomento di critica, si è aggiunto a un certo punto un quarto elemento che fino a un annetto fa non c’è mai stato e quell’elemento è il “personale”.
    A un certo punto questo posto è stato occupato da persone che hanno deciso di usarlo come sublimazione di spazi di identificazione e soddisfazione personale evidentemente insufficienti altrove nel proprio vissuto reale.
    Questo ha progressivamente trasformato questo posto in una cosa che non era mai stata, cambiandone appunto la matrice di base fino a farne una cosa che non permette altro se non dopo autorizzazione di quello che A-User ha definito “la Linea implicita imposta dal gruppo” e che io un po’ più provocatoriamente ho chiamato “il comitato dei 30” dicendo sostanzialmente la stessa cosa ma generando furie ben maggiori.

    Sei appassionata di verifiche, fai questa.
    Vai indietro nell’archivio a un annetto fa e prima, non agli articoli però ma ai commenti e apri a caso.
    Quando ci sarai dentro conta quante volte leggi vicende personali più o meno gravi, quante volte leggi il privato delle persone, quante volte leggi “Buonanotte” e “buongiorno”, persone che si insultano, persone che dicono quando un argomento dev’essere chiuso perché lo dicono loro, utenti che stabilivano chi poteva parlare e chi no, utenti dare patente di autori a questo o a quell’altro utente, utenti riempire le pagine con le proprie patologie, con i propri esami clinici, con le proprie lacune esistenziali e i propri traumi, che tutti abbiamo ma che fino a un certo punto di svolta nessuno di noi aveva mai pensato di rendere argomento di interesse generale perché sarebbe stato folle anche solo pensare che il mondo avesse qualche minimo interesse a sapere se hai ripreso ad andare in bagno o meno e se la colonscopia è andata poi bene come speravi.
    Ci si manda(va) le mail per comunicare che il culo non ti brucia più e che hai ricominciato a mangiare il riso condito perché puoi di nuovo andare in bagno, non si usa una comunità che è fatta anche di persone che non sono interessate al tuo bruciore né a doverci fare slalom per trovare spazio di interesse comune.
    Ma liberi di farlo, ciascuno usa il web per i propri bisogni e se qualcuno ha bisogno di affetto è libero di cercarlo dove gli è più facile trovarlo.
    Ma quando questa svolta si trasforma in un salto da 500, tanti erano i commenti medi fino a un anno fa a parità di utenti, a 5000 commenti, quei 4500 di differenza non li puoi spiegare con gli ot e il cazzeggio perché quelli li trovavi anche prima, ma con il resto, con l’invasione di quei bisogni che quando trovano casa tendono per natura a esondare e così hanno fatto.
    E questo va bene e fa parte delle libertà di una comunità solo finché non cannibalizza il resto dando a chi vuole altro e qui ci stava da ben prima che arrivasse la nuova ondata di occupanti a spiegare al mondo cosa sia una comunità web e in particolare cosa sia La Stalla due sole possibilità: subire o smettere di partecipare.
    Questa roba qui, questo processo qui e questi esiti qui a scelta unica, ovunque altrove sono il risultato dell’opera dei troll nelle comnunità web.
    Qui è il contrario, quelli che con opera di vero e proprio trollaggio e spam hano mandato via tutti quelli non interessati a questo tipo di interazione e di esondazione, sono oltretutto gli stessi che danno del troll a chiunque provi a segnalare l’anomalia.
    Pensa il paradosso.

    Quelli che segnalano il problema sono tutti utenti che la Stalla la abitavano ben prima del nuovo corso e che quindi non stanno chiedendo una cosa diversa da La Stalla, ma null’altro che ciò che La Stalla ERA prima che DIVENTASSE un’altra cosa.
    Tutti utenti che si sentono rispondere che la Stalla è sempre stata così, detto da utenti che un anno fa nemmeno c’erano a utenti che invece sì e glie l’hanno costruita e consegnata a forma di un posto che dava casa a chiunque e la ritrovano un anno dopo a forma di un posto nel quale Roberto63 non può usare gli articoli per lanciare i suoi sassi personali, mentre un Conte può scrivere articoli che si aprono col titolo “Io sono leggenda” e si chiudono con

    “per dirla in maniera pulita, me ne sbatto allegramente di quello che pensate sull’argomento.
    […]Questa è la mia opinione, mia personale e siete liberi di condividerla o di dissociarvi, sono problemi vostri.”

    una roba che fa apparire Travaglio un moderato educato dialogante e che trova immediati applausi degli stessi che a Roberto la stessa cosa l’hanno impedita solo perché Roberto aveva avuto l’ardire di rivolgersi direttamente e coraggiosamente a coloro che contestava, invece di nascondere i propri scazzi e i propri insulti dentro un incarto che solo chi tutto questo non lo sta percependo poteva leggere come il vero cuore di un articolo che, quindi, mica è Conte che manda affanculo i contestatori via articolo, macché, COnte in quell’articolo si e ci pone un interessantissima questione sulla natura dell’essere di sinistra oggi.
    Certo, fossimo sul FQ commenteremmo “E poi ci sono le marmotte che fanno la cioccolata”.
    Ma siamo sulla Stalla, un posto dove lo stesso Conte un articolo come quello fino a un anno fa se lo sarebbe sognato e probabilmente se lo sognava proprio ma mai l’aveva e l’avrebbe scritto.
    Oggi può e guai a contestarlo.
    Vedi spuntare Pallacorda che dopo avergli detto di levare la parte diretta alla stalla e essersi sentito rispondere “Non vedo perché” dallo stesso che a me in questo forum ha suggerito di ringraziare per lo spazio e la pazienza e i margini che ci concede, a chi gli ricorda la vicenda Roberto risponde che quell’articolo non è mica un attacco ai contestatori, è un interessantissimo articolo sulla sinistra che infatti lì è e lì è rimasto.
    Quindi tutti quelli che ci hanno letto il peggior articolo della storia di questo posto e una palese dimostrazione di quanto sia precipitato e diventato uso personale di utenti che se ne fottono di me di te e pure della moderazione, sono degli stupidi che non sanno leggere e se sanno leggere non sanno capire ciò che leggono e se contestano è perché sono disturbatori, provocatori, troll.
    Tutti in blocco.
    Chi gli ha messo i +1, chi ha applaudito, chi si è genuflesso a tanta sofisticata qualità di analisi sulla sinistra, chi è arrivato a dire che anche fosse uno sputo in faccia ai vari Roberto che quella possibilità lì se la sognano, Grill… Conte se lo può permettere per tutto ciò che fa per il popolo che deve solo ringraziarlo, è intelligente e sa leggere
    Tutti in blocco.

    Tutti bravi di qua, tutti i troll di là.
    E la linea la stabiliscono e impongono tutti quelli di qua, i troll si adeguino o se ne vadano, preferibilmente se ne vadano a go be fat somewhere else.
    Questo è grillismo.

    @A-User:

    Quando vuoi, tanto anch’io adesso riparto e quindi risparisco per qualche giorno.

    #11417
    Anonimo
    Inattivo

    ok, allora vado con più calma. anche perchè vedo che hai aggiunto tante altre osservazioni (che devo ancora leggere) e credo quindi mi servirà più di un paio d’ore di impegno per scriverti una risposta. mi sa che la spezzerò in due parti, che altrimenti vien fuori un muro di testo illeggibile.

    Ciao di nuovo, e buon viaggio.

    #11419
    Broono
    Partecipante

    Ma no, non farti lo sbattimento di leggerti pure le repliche agli altri.
    Tu segui solo quelle che scrivo a te, perché quando rispondo personalmente (quindi sempre qui sul forum) scrivo cose delle quali con altri ho già parlato e le riscrivo solo quando chi si rivolge a me dimostra di non aver fatto ciò che hai fatto tu e cioè leggerti l’intera discussione.
    In pratica nell’ultima risposta a Capretta ho ribadito cose che tu già conosci, quindi salta pure e tieni buona solo la replica che ho scritto a te e che non contiene cose delle quali io e te abbiamo appunto già parlato.

    Ciao e grazie.

    #11436
    Beelato
    Partecipante

    @ a-user
    Ecco, adesso oserò contraddire Broono (con la serena certezza che non avrà niente da ridire, visto che contraddicendolo gli darò più ragione di prima ;o)) per dirti che invece potrebbe esserti utile leggere quel che ha scritto a Capretta.
    Perché leggendo quel che le ha scritto m’è venuto in mente quello che succedeva nell’estate dell’anno scorso (e che non so se hai avuto modo di vedere di persona) quando son piombati nella stalla un par di troll (vumàn e un certo lucifero, mi pare) che han fatto proliferare a dismisura i commenti, e non era più vita, ché bastava allontanarsi per un paio d’ore e si trovavano un paio di centinaia di nuovi commenti più sotto e un paio sardo (cioé almeno 4 o 5) di centinaia di commenti nuovi in alto.
    Ed era tutta fuffa, tutta roba che aveva come unico effetto quello di rendere la stalla non più fruibile, e s’è detto niente!
    Adesso non è che la situazione sia molto differente, eh: ci si allontana per qualche ora e quando si torna ci son settordicimila nuovi commenti in basso e ventordicimila in alto, e siccome lo so che con molta probabilità la percentuale di fuffa in questi commenti s’aggira attorno all’83% se non di più, mi espongo al rischio calcolato di perdermi un 17% o meno di commenti interessanti, ricarico la pagina,do un’occhiata ai commenti più recenti e se trovo qualche argomento a cui mi faccia voglia di partecipare lo faccio, altrimenti aspetto il prossimo ‘giro’ di ricarica della pagina.
    E’ un peccato, è uno spreco di potenzialità.
    E lo sto dicendo da caproncina che quand’è il momento di cazzeggiare lo fa senza tirarsi indietro e magari è pure in grado di battersi coi migliori (di chi è stata l’idea delle truppe caprellate padellomunite, eh? Ehh??)
    Il fatto è che credo ci debba essere un momento per cazzeggiare e andare ottì ed un momento per scambiarsi le idee, ed il momento per cazzeggiare ed andare su ottì personali non dovrebbe cannibalizzare tutto il resto, ché lo spreco che in questo modo vien fatto delle potenzialità della stalla è tanto più un peccato quanto più in periodi come questo è sommamente necessario che le persone dotate di cervello lo adoperino al meglio, ché anche se i grillonzi sono politicamente malmessi, socialmente son vitali e pericolosi almeno quanto prima.

    #11438
    Tharon
    Moderatore

    Da sardo mi chiedo : perché il paio sardo dovrebbero essere 4 o 5 ?

    #11440
    Beelato
    Partecipante

    Ah, io mi son limitata a ripetere ciò che mi è stato detto da alcune persone sarde che conosco, che mi hanno descritto questa espressione come un modo per dimostrare il senso dell’ospitalità che c’è in Sardegna: quando offrite ‘un paio’ di qualcosa, questo paio è sempre almeno 4 o 5 esemplari di quel qualcosa, siano dolci (o cibi in generale), siano giorni di ospitalità offerta, sia un altro dei tanti modi con i quali dimostrate la vostra disponibilità.
    Mi è sembrata una cosa davvero splendida e l’espressione ‘paio sardo’ è ormai entrata a far parte del mio vocabolario (e ovviamente adesso la uso anche in generale e non solo quando mi riferisco a cose che vengono offerte).

    #11441
    Tharon
    Moderatore

    Sì, è vero siamo molto ospitali. Non avevo mai sentito l’espressione “paio sardo”, tutto qui 🙂

    #12058
    Anonimo
    Inattivo

    Per il resto non ci sono commentatori/contestatori che abbiano mai espresso critiche rivolte agli articoli e quindi la tua verifica lascia abbastanza il tempo che trova.

    Non è vero. Un esempio: http://movimentocaproni.altervista.org/blog/io-sono-me-stesso/#comment-1629533800

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