All'armi, all'armi?

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  • #10434
    Beelato
    Partecipante

    Apro questo spazio di discussione per chi volesse parlare con calma dell’articolo che ho postato in Prima Pagina.

    Non so voi, ma per quanto mi riguarda è da un bel po’ (da una vita, si può dire) che mi sento in guerra contro quella che in questo articolo viene chiamata Deficienza, e che per come la vedo io è una manifestazione estesa a 360 gradi di quella mancanza di Buonsenso e di Capacità Critica che politicamente prende la forma di grillismo.
    Come ormai ognun sa, questa mia crociata sulla via del Buonsenso non risparmia né i miei discepoli né tutti quegl’infelici che si vengano per qualsivoglia motivo a trovarsi ad interagire con me, e la cosa più grave è che non ho nessuna intenzione di smettere ;o)
    Son convinta che in queste faccende sia un po’ come con i trattamenti contro il bruco americano: se nessuno li fa perché “tanto son da solo a farli” la situazione non migliorerà mai, se si comincia a farli anche se si è da soli pian piano le cose cominceranno a cambiare, e se poi anche altri seguono l’esempio il problema si risolverà anche più rapidamente.
    Ovviamente non mi aspetto che da un giorno all’altro ci troveremo a vivere in un luogo di delizie intellettuali in cui nessuno sia più disposto a bersi fregnacce (a proposito, pare che la nuova tendenza destinata a soppiantare le ‘scie chimiche’ nella credulità popolare sarà quella di credere agli spiriti, e al riguardo con The marit si pensava di metter su un piccolo commercio di spettri in lattina per permettere a chiunque lo desideri d’infestarsi da sé la propria dimora…), epperò la situazione attuale mi pare così deteriorata che un intervento di bonifica con massicce dosi di Buonsenso e di Senso Critico mi pare necessaria e non più procrastinabile.
    Voi che ne dite?

    #10437
    Antonella Baroni
    Partecipante

    riporto qui un commento che ho fatto nel blog, che, a mio modesto parere, mi pare un argomento da approfondire.
    il tema è ‘il genitore amico’, di cui appunto si parlava ‘dellà’.
    “ho visto con i miei occhi decine di genitori non ‘amici’, ma semplicemente ‘impiccioni’, con i figli adolescenti.
    che si occupano delle loro cavolatine da, appunto, adolescenti, e scordano di occuparsi della educazione fondamentale ( perchè quella sarebbe ‘imposizione’).
    l’impressione che danno, è di essere dei ‘Kronos’, impegnati a mangiarsi i figli, anche se con mezzucci ( quelli che hanno), per paura di invecchiare, e per invidia della loro ‘giovinezza’…”
    io questa impressione ce l’ho eccome…e sarebbe su questa via che mi piacerebbe approfondire.

    #10438
    Blackworth
    Partecipante

    Io penso sia una brutta china quella che s’è presa, non solo in politica.
    Noto sempre più adolescenti con atteggiamenti che, se li avessi adottati anch’io 15 anni fa, avrei avuto come hobby quello di raccogliere i denti sparsi per casa.

    E la cosa non è ristretta solo a loro, molti genitori sembrano aver scoperto la parte peggiore di internet, ovvero quella che ti inculca idee dissennate facendoti credere vittima di chissà quale sopruso e cospirazione.

    In politica questo significa la crescita dei No-Euro, Lega e 5 stelle, assieme ai vari parafascisti che gli orbitano intorno, e ciò vale anche per le sinistre estreme, egualmente idiote.

    #10439
    Beelato
    Partecipante

    Intanto riposto anche di qua il commento d’Ipazia (e portate pazienza se cedo alla tentazione di mettere anche i suoi graditissimi complimenti, che venendo da lei son preziosi il doppio):

    —————————————————-
    Posso continuare?

    Quelli come noi, abituati a rimboccarsi le maniche senza piangersi addosso, a prendersi le proprie responsabilità senza crearsi alibi per i propri fallimenti, che non inventano pretesti per giustificarsi.
    Quelli come noi, abituati a imparare dagli errori per migliorarsi.
    Quelli come noi, abituati ad accontentarci di ciò che abbiamo e a non pensare solo a ciò che non abbiamo, che hanno avuto nonni che hanno combattuto in guerra e conosciuto la fame, eppure sorridevano sempre e ci hanno insegnato che nella vita bisogna combattere sempre, senza mai arrendersi perchè strapparsi i capelli non è la soluzione per la calvizie.
    Quelli come noi che usavano le cabine telefoniche, che andavano a scuola con le tasche perennemente vuote e non sapevano cosa volesse dire sedersi al bar con gli amici, che se ne fregavano degli abiti griffati, che sognavano una società più giusta, che sognavano la fine di ogni guerra e credevano di poter cambiare il mondo.
    Quelli come noi che hanno imparato il valore della libertà e del rispetto per il prossimo, valori irrinunciabili, nati con noi; che hanno imparato a proprie spese che la vita è fatta anche di compromessi e collaborazione. Quelli come noi che non usano mai a sproposito la parola dittatura per rispetto nei confronti di chi della dittatura è stato vittima.
    Grandissima Beelato, complimenti.

    ——————————————————

    Eppoi rispondo a Blackworth:

    Un problema ulteriore di questa ‘deriva’ è che molto spesso i discorsi come quelli che stan venendo fuori in Stalla su questo argomento vengono interpretati come ‘reazionari’, ‘nazisti’, ‘dittatoriali’.
    Io sarò anche una Capretta semplice e poco addentro a discorsi psicologici o psicanalitici, epperò son pragmatica e guardo ai risultati:
    Il modo in cui siamo stati educati ha fatto di noi degli adulti in grado d’affrontare le difficoltà della vita in modo positivo?
    Se la risposta è ‘sì’ (e a me pare che lo sia) vuol dire che quel modo era efficace, che ci ha preparati bene ad affrontare e a superare le difficoltà.
    Il modo in cui adesso vengono allevati molti bambini sta producendo degli adulti in grado di affrontare le difficoltà?
    A me pare di no.
    Magari mi sbaglio, ma mi par proprio di no, ché il modo in cui vengono allevati molti ragazzi sta producendo persone molto meno ‘corazzate’ per affrontare le inevitabili difficoltà dell’esistenza, quelle difficoltà che nessun genitore (per quanto pieno di buona volontà sia) potrà mai evitare per sempre ai propri figli.

    #10441
    Beelato
    Partecipante

    Antonella, quello è un problema non piccolo: ci son genitori che ‘usano’ i figli per cercare di vivere attraverso di loro e quindi di realizzare quel che loro non hanno potuto fare.
    Questo problema è sempre esistito, ma mi pare che mai come in questo periodo abbia preso l’aspetto di cercare d’infilarsi nella vita spicciola degli adolescenti per vivere una seconda giovinezza.
    Dici bene, li stanno cannibalizzando.
    Poveri quei ragazzi, e poveri quei genitori che non sanno invecchiare con dignità.

    #10442
    Pallacorda
    Amministratore del forum

    Il problema di fondo e’ che la gente e’ scema, come dico sempre.

    Una volta si era scemi, ma la cultura era sostanzialmente una e ci si atteneva a quella (nel bene e nel male).
    Ora ci sono i mezzi per scegliersi da soli la cultura e per “sapere quello che si vuole”.

    Solo che, essendo la gente scema, finisce per istruirsi male con bufale e altre idiozie.
    Anche perche’ le bufale sono solitamente molto semplici e facilmente comprensibili, mentre le spiegazioni scientifiche richiedono spesso intelligenza e competenza.
    Da li’ deriva la “deficienza”.

    L’unico modo per correggerla e’ avere una fonte autorevole (e anche autoritaria magari), sempre corretta e conosciuta, da cui attingere.
    Solo che la scelta di questa fonte dovrebbe essere un processo volontario, quindi la vedo dura.

    #10443
    Blackworth
    Partecipante

    Altra considerazione che faccio è che io, essendo nato nel 1987, sono probabilmente uno degli ultimi che non ha avuto sin da subito internet sottomano, perlomeno a velocità accettabili, quindi non ho visto le sciocchezze complottare nell’eta in cui si è più vulnerabili e mi sono invece letto una serie di libroni enormi di Biagi sulla seconda guerra mondiale, l’avvento di internet l’ho affrontato già con una discreta “corazza”, io sospetto che oggi invece in molti si facciano una “cultura” su wikipedia, cosa a mio avviso negativa.
    ————————–
    Rispondendo a Beelato

    Personalmente, io non credo che un discorso come il tuo sia considerabile “reazionario”, se si dice che un minimo di disciplina serve nel rapporto genitori-figli e che sarebbe bene inculcare i valori che proponi io non vedo dove sia la parte “reazionaria” del discorso.

    #10445
    Pallacorda
    Amministratore del forum

    Blackworth: il tuo discorso non spiega come allora ci possano essere cosi’ tanti complottari adulti e piu’ anziani di noi (sono tuo coetaneo).

    Mi sembra che la percentuale di beoti complottari sia sostanzialmente costante a tutte le eta’.
    Come gli adolescenti che vanno in piazza “per il popolo sovrano e contro l’Eurokattivo” e i genitori che non vaccinano i propri figli.

    #10446
    Antonella Baroni
    Partecipante

    Pallacora: io continuo a sostenere che c’è ‘il movimento degli scappati da scuola’, detti anche ‘deficienti a prescindere’.
    sono quelli per i quali ilcomplottismo e il ‘faccio e penso quel che voglio questa è la democrazia’, è una compensazione al non aver mai usato il cervello per fare altro che ‘capire un tubo’, e ‘sentirsi diversi, alternando tra i giorni pari e i giorni dispari ( alla festa si va al mare).
    è un ottimo sistema , quello, per sentirsi padroni di una autorevolezza e di un sapere, che è spendibile negli ambienti in cui circolano.
    molto spesso, purtroppo, anche i genitori sono dello stesso stampo.

    #10448
    Beelato
    Partecipante

    Pallacorda, quando dici che “il problema di fondo è che la gente è scema” stai esprimendo con encomiabile sintesi un concetto che a me richiederebbe molte più parole per essere descritto.
    Io l’avrei espresso dicendo che le persone son dotate di pochissimo Senso Critico e di scarsissimi filtri di protezione dai fregnacciari, ma è molto più sintetico ed efficace dire che la gente è scema.
    Il problema è che abbiamo a disposizione una quantità immensa d’informazioni, spesso fuorvianti e contraddittorie, e destreggiarcisi in mezzo è tutt’altro che semplice, soprattutto se si è poco dotati di Senso Critico e non si hanno anticorpi contro i fregnacciari.
    E anche se non si è stupidi e ignoranti, a volte muoversi in mezzo alla fuffa riuscendo a distinguerla dalle informazioni attendibili è davvero difficile: tutti capiamo subito (se non siamo decerebrati senza speranza) che le scie di condensazione degli aerei non sono scie chimiche che i rettiliani usano, d’accordo con politici conniventi, per controllare il clima e l’umanità, però siamo ugualmente in grado di capire subito anche che il fracking non provoca i terremoti? Se abitiamo in zona sismica e viviamo nella preoccupazione che tutto ciò che possediamo venga distrutto da un terremoto, saremo in grado di riconoscere questa bufala per quello che è?
    E questo è solo un esempio, ma se ne potrebbero fare tanti altri: per dire, tutti capiamo subito che l’urinoterapia è una frescaccia infame, ma quante mamme desiderose di fare la cosa più giusta per la salute dei propri bambini crederanno alla vergognosa fandonia, inventata per poterci lucrare sopra, dei vaccini che provocano l’autismo?
    Non è facile, proprio no, muoversi in mezzo a tutte queste informazioni e riuscire a distinguere la fuffa dal resto, ché spesso non bastano cultura ed intelligenza per difendersi.
    E’ per quello che io, che già di mio tenderei a non stare zitta un attimo, non perdo occasione per diffondere Buonsenso ed informazioni corrette, e penso che tanto più ci si attiverà in questo senso e tanto meglio sarà.
    E bisognerà darsi parecchio da fare, anche, ché non dimentichiamoci che la gente è scema.

    #10449
    Antonella Baroni
    Partecipante

    Beelato: la storia è costellata di ‘fregnacce’ , di qualsiasi genere…e raramente queste ‘fregnacce’ provocano disastri sociali, se non quando la loro varietà e numero arriva a costituire una ‘massa critica’.
    perchè accada, ci vuole una base, e non le singole fregnacce anche sparate a ripetizione che manco con la Katiusha…cioè ci vuole ‘una tela base su cui insediarle nel cervello’…come ricami su un lenzuolo.
    quella tela è data dalla incapacità di comprendere il principio di non contraddizione, che ne fa l’ordito, e dalla ignoranza ‘dei fondamentali’, che ne costituisce la trama.
    il telaio con il quale si fa questa tela, è la ‘deficienza’.
    e appunto è tutto un ‘senza’, quello di cui parliamo…
    basterebbe poco; anche solo comprendere che chi ha fatto fatica a fare scelte nel passato, e si è dato risposte, non lo ha fatto perchè ‘gli girava’, ma sulla base di principi, o di dati sperimentali…e da qui si parte, per un lungo viaggio nel sapere umano, no?

    #10450
    Beelato
    Partecipante

    Ecco, vedi, ho risposto a Peppeeccetera di là, e quello che gli ho risposto va bene anche di qua, e allora adesso intanto metto i link ai commenti suo e mio (così ce li ritroveremo anche più avanti, se vorremo riprendere la discussione) e poi farò un pochetto di copiaeincolla.
    Allora, questo è il commento di PeppeZiiBadrone_Ics:

    ————————————————–
    Buongiorno , non sono molto d’accordo con l’articolo postato da beelato quando su certi valori , principi e comportamenti ne fa una questione principalmente generazionale. Basta sentire certi racconti di genitori e parenti , per esempio, o guardare trasmissioni tipo “20 anni prima” per capire che i discorsi sull’educazione di una volta e “questi giovani d’oggi però…” sono un sempre verde in cui le generazioni in età genitoriale ,puntualmente ci ricascano. Erano forse migliori le generazioni di giovani degli anni ’70? Un tasso di omicidi e di violenza da brividi , migliaia di persone perdute e/o decedute con una siringa nel braccio. Le generazioni della raccomandazione ,del posto fisso dovuto e del tu fai un favore a me che io poi ti contraccambio.La corruzione era ancor piu dilagante di oggi , solo che in pochi si indignavano. I baby pensionati o gente che vedeva crescere il debito pubblico e la disoccupazione ma se ne sbatteva delle generazioni a seguire , cercando di portare a casa solo privilegi e una ricca pensione per poter aiutare magari il loro singolo figliolo. Questi individui , avevano un senso della comunità migliore di oggi? Facevano meno i furbi? Evadevano meno le tasse di oggi? Avevano un rispetto dell’ambiente piu alto?Non erano forse questi i giovani e i loro genitori a cui avevano impartito i dettami e principi che beelato , ha su citato? E tra vent’anni appunto non si rifaranno gli stessi discorsi parlando delle nuove generazioni? C’era forse meno populisimo e “grillismo” e inciviltà e degrado negli anni ’70 e ’80? Io credo che certe storture si annidino principalmente nei singoli contesti familiari e che la cultura ,il senso del bello , la voglia di informarsi e di mettersi in discussione , non fossero presenti in maniera maggiore qualche anno fa. Anzi se devo proprio dirla tutta , parlando in generale , certe generazioni del dopo guerra (con tutto il buono che hanno fatto) non le riconosco nei principi che ha citato beelato. C’era più “cattiveria” , egoismo , populismo , ignoranza ,furbizia e mancanza di rispetto (sempre parlando in generale) solo fino a pochi anni fa.
    —————————————

    e questa è la mia risposta:

    No, non ne faccio una questione generazionale (infatti nell’articolo parlo anche di persone assai più giovani di me che però condividono un certo modo di affrontare l’esistenza): non è una questione di età ma di modo di porsi nei confronti delle situazioni e in generale dell’esistenza.
    E’ certo che in ogni epoca son esistiti (e sempre esisteranno, ché così è la natura umana) i maleducati, gli incivili, quelli che fanno i furbi e tutti quelli che possiamo comprendere nell’espressione di Pallacorda ‘la gente è scema’, però quello che mi irrita oltremodo e che mi ha decisamente scocciata è l’arroganza con cui mai come adesso costoro pretendono ‘a prescindere’ per il solo fatto d’essere al mondo.
    Per esempio:
    Sei ignorante come un tutolo e non distingui un vaccino da un paio di nacchere? Non importa, tu hai comunque diritto di dire la tua!
    E invece NO, mille volte NO!! Un par di ciufoli che hai diritto di dire la tua, statti zitto che fai più bella figura, no?
    Ecco, non ne faccio un discorso di generazioni, e neppure un discorso di “ai miei tempi sì che…” ma un discorso di atteggiamento mentale, di umiltà intellettuale, di capacità di rendersi conto che c’è chi è più informato di te su determinati argomenti perché ha passato la vita a studiarli e quindi se pretendi di metterti sullo stesso suo piano fai brutta figura e basta.

    Un altro atteggiamento che mi indispone assai è quello di chi giustifica le proprie scelte di vita ‘borderline’ (se non addirittura le proteste organizzate) col non trovare un lavoro adeguato al proprio titolo di studio.
    Sto pensando a quella donzella che frequentò la stalla giusto il tempo sufficiente per ‘deporre’ un suo articolo (che grande scalpore suscitò tra i caproni, ricordo in particolare l’entusiastica reazione di uno di loro a cui l’argomento trattato fece obliare ogni altro femmineo contributo alle pubblicazioni ovine) in cui imputava al suo non aver trovato un lavoro adeguato al proprio titolo di studio il fatto d’essersi dedicata ad esibire le pudende onlain; ma sto pensando anche a quel manifesto che vedo in questi giorni al mattino andando al lavoro, su cui sta scritto più o meno “Laurea con lode e master, precaria a 600 euro al mese e dovrei anche dirvi grazie?? Andiamo tutti l’11 agosto”
    Ora, non so dove vogliano andare costoro l’11 agosto, epperò non posso fare a meno di ricordare che pure io quella volta mi son laureata con lode e con un sacco di altri bei riconoscimenti, ed ho cominciato a lavorare con una borsa di studio che più precaria di così non sarebbe potuta essere, e guadagnavo 500 mila lire (e ne dovevo pagare 300 d’affitto).
    E non solo non m’è mai venuto in mente d’esibire le pudende a scopo di lucro, ma anche non mi son mai sognata d’andare in piazza a protestare perché non avevo trovato subito un lavoro all’altezza della mia preparazione.

    Non è una questione generazionale, anche se certi tipi di educazione possono favorire più di altri l’insorgere di certi fenomeni.
    E’ piuttosto il dilagare di un atteggiamento mentale deleterio e pericoloso, e che ritengo vada combattuto in ogni modo.
    E tanto per cambiare, son sempre quelli come noi che si devono rimboccare le maniche e darsi da fare per migliorare la situazione…

    (Ah, ammetto senza problemi che quando parlo di un’epoca più educata e meno rumorosa sono ovviamente vittima del buon vecchio meccanismo mentale in base a cui gli anni della propria fanciullezza son sempre avvolti nella luce dorata di una perfezione ormai perduta: e d’altro canto, quando si è bambini si è noi stessi a produrlo, il baccano, e quindi perché mai dovremmo trovarlo rumoroso? ;o))

    #10451
    Antonella Baroni
    Partecipante

    la ho letta di là, come avevo letto il commento di Peppeeccetera.
    tale ‘dilagamento’, ha molte cause, una delle quali è la precarietà generale ( io anni fa non potei permettermi i famosi ‘600 euro’, perchè avevo da risolvere problemi economici di famiglia…ma mai ho sognato di fare la rimbecillita come dici tu, bensì mi trovai un altro lavoro più remunerativo, prendendomi anche l’annesso ‘pezzo di carta’)…ma qui ci siamo capite benissimo, e quindi direi che possiamo procedere.
    per me il punto ‘sensibile’, è proprio una perdita di ‘sistematicità del sapere’, oltre che una perdita di etica, e anche in questo caso di ‘sistema di principi etici’ … che porta a facili soluzioni , o al piangere comunque indiscriminatamente con lo stile ‘sono un ribbelle mamma’, oppure al cercare sempre saperi alternativi palingenetici sostitutivi…e spesso tutte le cose insieme.
    quindi mi pare che ‘il punto’ sia proprio il decadimento di un sistema precedente, con annessa trasformazione di ‘tela base cognitiva’.
    e questo, secondo me, sarebbe il fenomeno da analizzare nei suoi aspetti caratteristici.
    lo facciamo , o almeno ci proviamo, spesso.
    e non è la prima volta che è accaduto nella storia. 🙂

    #10452
    Pallacorda
    Amministratore del forum

    Sono molto d’accordo con quanto scritto finora, eccetto una cosa che dirò per ultima.

    Secondo me quello che manca è il *metodo*.
    Ovvero: se guardiamo le argomentazioni dei complottisti e degli imbecilli in generale, queste mancano di logica e di prove sperimentali o anche solo teoriche. Solitamente le “dimostrazioni” sono ragionamenti impossibili, foto sgranate, racconti di miocuggino, il tutto condito da enorme emotività.

    Mentre invece le buone argomentazioni hanno un logico impianto teorico e prove concrete e riproducibili.
    Ed è questa concezione che manca ai “deficienti”: non conoscono il metodo scientifico nè immaginano quanto sia importante nel formarsi un’opinione.

    Opinione che (e questa è la cosa su cui non sono d’accordo con Beelato, credo) ognuno ha il diritto di esternare, nei limiti della legge e del buon senso.
    Non è un problema che ci siano migliaia di persone convinti delle scie chimiche, perchè semplicemente mi fanno pena.

    Molto peggio se iniziano a pedinare le persone (come ha fatto un tizio italiano molto noto di cui non dico il nome) e comportarsi da folli nel mondo reale, coinvolgendo persone sane.
    Oppure se non vaccinano i loro figli, causando problemi al sistema sanitario e al resto della popolazione.
    Ma finchè esprimono la loro opinione idiota, anche in pubblico, ma in maniera civile, possono fare ciò che vogliono.

    Ciò che non possono fare è farsi venire la bava alla bocca perchè non li ascoltano e iniziare a gridare e postare compulsivamente ovunque. Di quello non hanno diritto e in quel caso vanno “bastonati”, nei limiti imposti dalla legge.

    Inoltre, c’è enorme differenza tra “tutte le opinioni sono legittime” e “tutte le opinioni hanno lo stesso valore”.
    La prima frase è vera, perchè discende dal diritto di pensiero e di parola, la seconda è assolutamente falsa, perchè le opinioni errate hanno ben poco valore.

    Ciò che fa venire la bava alla bocca ai complottari è il nostro manifestargli questo ultimo fatto: le loro opinioni sono errate e senza valore, e hanno valore molto minore delle nostre.
    E questo non possono sopportarlo. Infatti quali sono le lamentele che si sentono spesso fare alle persone che vengono contraddette? “Mi impedisci di esprimermi” e “ognuno ha la sua opinione legittima”.
    La prima è falsa, perchè contraddire non significa impedire.
    La seconda è semplicemente usare il diritto di opinione per farsi scudo dalla contraddizione. Ma questo semplicemente non ha senso, per i motivi detti prima. Eppure il “deficiente” non vede la differenza, e già questo la dice lunga sulla sua capacità di comprensione.

    #10453
    Antonella Baroni
    Partecipante

    il discorso, per me inappuntabile, fatto da Pallacorda, mi ha ricordato un aneddoto raccontatomi anni fa, da un amico , che chiese alla maestra : ‘maestra , ma perchè due più due non può fare cinque?’
    ECCO, il tipo di persona di cui stiamo parlando, ha deciso ‘a suo insindacabile giudizio’, che due e due fa tre quattro cinque o anche sette, a seconda di quello che in quel momento le conviene, allo scopo di manifestare la sua presenza nel mondo.
    per questa specie di individuo, è molto più appetibile ‘credere in qualcosa di originale, piuttosto che credere in qualcosa di ‘vero’.

    #10455
    Ipazia di Alessandria
    Partecipante

    Okay, ora provo a scrivere come utente registrato, anche se non capisco il senso di quei riquadri lassù. Abbiate pazienza è solo una prova. Poi cercherò di scoprire in che modo si inserisce un articolo.
    Buonasera a tutti i caproni e caprette`</ul>

    </del></em></strong>
    `

    #10458
    Beelato
    Partecipante

    Eccomi qua (finalmente ho un po’ di tempo per scribacchiare) a rispondere a Pallacorda riguardo al suo essere in disaccordo con me sul diritto di esternare la propria opinione.
    Sono andata a rileggermi quello che avevo scritto e ho capito che ha ragione lui: chiunque ha il diritto sacrosanto di esprimere le proprie opinioni, nei limiti della legge e del Buonsenso.
    Il mio “piuttosto che dir cazz stupidaggini taci” è un piccolo esempio della ‘tolleranza’ che sempre manifesto nei confronti della ‘gente scema’ (ehm, e tenete presente che anche grazie alla frequentazione della stalla e agli spunti di riflessione che mi offre, la mia tolleranza nei confronti del mio prossimo è ai massimi storici, figuratevi cos’ero quand’ero ben più intollerante di adesso…)
    Il fatto è che la mia tolleranza nei confronti degli stupidi non s’è mai distinta per particolare ampiezza, e temo che non potrò mai diventare più tollerante di quanto lo sono adesso che magnanimamente concedo anche agli stupidi il diritto alle proprie opinioni, ancorché stupide ;o)

    E adesso che vi ho mostrato l’estensione della mia tolleranza (seeehhh) nei confronti degli stupidi, vorrei scrivere (cercando di riordinare un po’ le mie idee nell’esporvele) un po’ di ‘pensamenti’ sul tema della lotta alla Deficienza.
    Mi son resa conto che ‘quelli come noi’ da qualche decennio a questa parte son passati dall’essere ignorati all’essere derisi, ché una ventina d’anni fa è arrivato un tizio che ha raccontato a tutti che l’importante non è partecipare ma vincere, che chi fa il proprio dovere e si comporta con onestà e correttezza è fesso e che il mondo è dei furbi, e che guardassimo lui che colla furbizia e i trucchi era diventato ricco e potente e si tromb accompagnava a splendide figliole molto in salute.
    E quanti han preso questo tizio ad esempio ed han creduto in lui…
    E così quelli come noi (che da sempre tendono ad essere un po’ misconosciuti e che assai di rado vengono presi come esempio da seguire) si son beccati l’etichetta di ‘fessi’ e sono andati avanti a fare il proprio dovere, non di rado accomunati nel comune sentire a chi il proprio dovere non lo stava facendo affatto e quindi penalizzati assieme agli sfaticati (anzi, siccome gli sfaticati di solito son furbi e si sanno destreggiare molto bene in mezzo ai paletti messi apposta per loro, è andata a finire che loro han continuato ugualmente a far gli sfaticati, mentre noi ci siamo trovati una serie di paletti assurdi che ci sbarravano la strada ed ci impedivano di lavorare nel modo più efficiente).

    E ad un certo punto, quando le impalcature di promesse e d’illusioni del tizio che lusingava i furbi hanno cominciato a scricchiolare, è arrivato un altro tizio che si è messo a lusingare quelli che furbi non lo son mai stati, ma che non erano neppure come noi, quelli che sono arroganti nella propria ignoranza e stupidità, quelli che si bevono le peggiori panzane, quelli che son convinti che la vita debba loro qualcosa solo perché son venuti al mondo, quelli che son sempre pronti a dar la colpa a qualcun altro della propria miserevole situazione, in una parola quelli che dalle mie parti si chiamano “i mona”.
    Il vecchio detto recita:

    Il saggio non sa niente
    L’intelligente sa poco
    L’ignorante sa tanto
    Il mona sa tutto!

    Ecco, ‘il mona’ è colui (o colei, la monaggine è equamente ripartita tra i sessi) che, pur non sapendo un accidente di niente, ci tiene a dir la propria in ogni occasione e, anche se come giustamente m’ha ricordato Pallacorda il poterlo fare è un suo diritto sacrosanto, queste esternazioni niente aggiungono alla saggezza complessiva del mondo, anzi.
    Finché i mona erano confinati nei bar o nei circoli, poco male, costituivano quell’elemento di colore locale che tutto sommato non guasta, ma da quando è arrivato il tizio che ha cominciato a lusingarli dicendo loro che se avevano una vita di mer orribile la colpa era di qualcun altro e che per uscire da quella triste situazione non dovevano né impegnarsi né far fatica ma era sufficiente che rimanessero così com’erano e che si affidassero anima e corpo a lui ché lui avrebbe pensato anche per loro, le cose sono cambiate assai.
    Quelli come noi, nella percezione di questi mona, adesso non sono più ‘i fessi’, adesso abbiamo ricevuto l’upgrade a ‘kasta’, chè i mona ci vedono come facenti parte di quello che li opprime e che impedisce loro di avere quei riconoscimenti ai quali sentono d’avere così diritto.
    Anzi, è il semplice fatto che esistiamo ad infastidirli ed indisporli, ché rappresentiamo un termine di confronto a loro così sfavorevole che non possono non incazzarsi con noi.

    E a questo punto io mi sarei decisamente scocciata.
    Dopo esser stata trattata da fessa dai furbi e dagli aspiranti tali, esser trattata da kasta dai mona è la goccia che fa traboccare il vaso, eqquindi lotta senza quartiere, perbacco!

    E comunque, io non credo che i 5 milioni e passa di italiani che han votato il guitto il 25 maggio siano tutti mona (no, non ci voglio credere, mi rifiuto), penso piuttosto che molti di loro non si siano accorti di cosa grillo sia in realtà e siano ingenuamente convinti che possa rappresentare un miglioramento.
    Spetta a noi (tanto per cambiare…) aprir loro gli occhi e far loro vedere quanto sbagliato e pericoloso sia l’atteggiamento mentale incoraggiato e lusingato da grillo, che poi è l’atteggiamento mentale di chi, in qualunque ambito, non ha Buonsenso e Senso Critico sufficienti a non cader preda dei fregnacciari.

    #10514
    Beelato
    Partecipante

    Vorrei provare a scrivere un po’ di ‘pensamenti’ riguardo ad una serie di avvenimenti e di articoli che mi hanno stimolata a riflettere, e li metto qui nel forum così non me li perdo e magari chi fosse interessato a partecipare alla discussione lo può fare senza che gli interventi si perdano nel flusso del blog.
    Con le mie considerazioni son partita da questo articolo che Alcofibras ha postato stamattina e che ha fatto imbufalire molti di noi.
    Io, nel mio piccolo, mi sono incazzata come un puma e così, prima di scrivere qualcosa, sono andata in giardino a sbollire (ché niente come una bella lotta con l’odiata piracanta che fa da siepe di confine col vicino è in grado di far chietare anche gli spiriti più bollenti) e adesso mi son messa con calma a rileggere il famigerato articolo per cercare di capire cosa m’avesse fatta infuriare così tanto.
    E ho capito che non si trattava solo delle idee demenziali che vi erano esposte, né del fatto che costui (che farebbe meglio a cucirsi la bocca col fil di ferro per non correre rischi di emetter verbo neppure per sbaglio) occupi una posizione tale da dare un enorme peso alle assurdità che dice, no, la sorgente ultima della mia ira risiedeva nella ‘forma mentis’ rivelata dalle parole di costui, e anche dal tono con cui queste assurdità venivano enunciate.
    Vediamo se riesco a spiegarmi: è evidente che questo qua si sente molto nobile e superiore perché, secondo lui, sta considerando la situazione in modo obiettivo, neutrale e senza preconcetti, ed evidentemente questo lo fa sentire migliore del suo interlocutore e provoca il tono di autocompiacimento col quale gli si rivolge.
    Insomma: costui crede di essere nel giusto perché è convinto di star manifestando una grande apertura mentale e siccome è evidentemente una persona da poco pensa che questo gli dia il diritto di trattare con supponenza chi non dimostra un’apertura mentale analoga alla sua.

    E a questo punto mi trovo a ripensare a quest’interessantissimo articolo di Kromeboy sui mezzi di persuasione ed ai sistemi che son stati usati per convincere le persone intelligenti che le idee del casalgrillo fossero buone, anzi così buone da meritare di buttare la logica alle ortiche per seguirle.
    Ché io di persone intelligenti che si son fatte infinocchiare dal casalgrillo ne conosco, tra tutte la mia ex amica che oltre tutto l’intelligenza ce l’ha anche certificata dall’appartenenza ad un’associazione per persone d’elevata capacità logica, e allora non è plausibile pensare che i 5 milioni e passa di italiani che han votato grillo alle Europee sian tutti mona (cioé quelli che credono di saper tutto e non sanno un accidente), mentre invece è molto più plausibile ipotizzare che queste persone siano state blandite ed infinocchiate in modo da far loro abbandonare il proprio Spirito Critico (che tra l’altro è possibile non fosse eccessivamente sviluppato in loro, ché intelligenza e Spirito Critico non sempre vanno assieme).
    Insomma, per come la vedo io chi ancora ripone la propria fiducia in grillo o fa parte della categoria dei mona, o non segue le vicende politiche con attenzione e quindi non ha la minima idea di chi sia e di che cosa rappresenti grillo, oppure è una persona intelligente che per qualche motivo ha rinunciato ad usare il proprio Senso Critico ed è convinto di star mostrando grande apertura mentale nel non rifiutare nettamente grillo e il grillismo.

    A questo punto ovviamente mi chiedo se e come si possa intervenire su queste persone per estirpare la malerba del grillismo [Vocina dentro alla mia testa: “Sei sicura di non comportarti come i mona più ottusi mostrando questa avversione così radicale all’ideologia grillonza?” Risposta della parte di me che è stata educata ad aborrire i regimi totalitari: “Sicurissima! Prendere in considerazione l’ideologia grillonza sarebbe come prendere in considerazione l’ideologia nazista. Un conto è l’apertura mentale, un conto è dare ascolto a farneticazioni, non dimentichiamo che la mente non va tenuta aperta al punto che il cervello finisca per cadere a terra!”] e mi rispondo che disgraziatamente per i mona c’è ben poco da fare, in confronto a quello che grillo ha fatto balenare loro davanti in termini di soddisfazioni e di vendette, quello che possiamo offrire noi (niente più che impegno e lavoro per arrivare ai risultati desiderati) non potrà competere mai e poi mai.
    Per coloro che non hanno idea di chi e che cosa sia grillo la strada è quella di far vedere che quel che grillo dice altro non sono che pericolose assurdità, e pazienza se si farà la figura dei rompiballe, infine è per una giusta causa.
    I più impegnativi da convincere sono le persone intelligenti, ché spesso l’orgoglio impedisce loro d’ammettere d’aver fatto una cazzata immane andando dietro all’ideologia grillonza.
    A questo proposito mi viene subito in mente questo articolo qua che tanto scalpore provocò tra i grillonzi, e se vogliamo anche la parte di questo articolo in cui Pallacorda dice che inizialmente il neonato Movimento rappresentò una speranza di miglioramento per molte persone, e a questo punto mi rendo conto che è decisamente necessario che io smetta di menar vanto per il mio essermi accorta fin da prima dell’inizio di cosa grillo fosse (figuriamoci, è dal 1993 che lo reputo un fregnacciaro!), occorre che io scenda dal cavallo della mia ipertrofica autostima per cercare di approcciare le persone intelligenti (ma che nonostante siano intelligenti stanno tuttora credendo nell’ideologia grillonza) con una qualche speranza di riuscire a far loro vedere in che cosa han riposto la propria fiducia.
    Sarà faticoso assai, ma bisogna che io mi metta nell’ordine d’idee giusto se voglio ottenere qualche risultato; è un po’ come la faccenda dello smettere di fumare: ha molte più possibilità di convincere le persone a smettere di fumare un ex fumatore rispetto a chi non ha mai fumato una sigaretta in vita propria.
    E le persone intelligenti che ‘ci son cascate’ son le più importanti da convincere, e per questo il dottor Tipaldo, autore dell’articolo in cui esamina i fattori che lo han portato a credere a grillo, va ammirato per l’umiltà con la quale ammette d’aver preso un abbaglio ed il coraggio col quale si è esposto alla gogna mediatica dei mona grillonzi, anziché schernito per essere stato “così fesso da cascarci”.
    Non dimentichiamo che le persone intelligenti son quelle che, nel caso di un’ipotetica (e fortunatamente sempre più improbabile) presa di potere di grillo, sarebbero le più stupefatte della piega che immediatamente prenderebbero le cose, ed esclamerebbero (quali novelli Lady Macbeth, che tra l’altro era pure lei una tipa parecchio incapace di prevedere le conseguenze delle proprie decisioni) “Chi lo avrebbe detto, che il vecchio avesse in mente questo?”
    Bene, credo che sia nostro impegno e responsabilità fare di tutto per non arrivare al punto in cui l’unica cosa che ancora si possa fare sia rispondere loro “Tutti quanti noi, imbecille!”

    G.D.E.

    #10515
    Antonella Baroni
    Partecipante

    posso? posso?
    la domanda che ti poni, che è ‘come estirpare la malerba’, non è da ascrriversi strettamente al grilismo…semmai il grillismo la ha adoperara.
    adoperato cosa?
    la antichissima tendenza a cercare ‘una soluzione semplice’, alla complessità del mondo.
    compressità che per forza di cose mette sempre in conflitto esigenze diverse, emotività, sofferenze, istanze diverse.
    è sempre stato così, e sempre gli umani hanno cercato ‘una soluzione semplice’ ( anche la filosofia è fatta di questa esigenza, no?) .
    quello che adesso è diverso, è che ci sono troppe persone che non condividono, e neanche lo ro sanno perchè razionalmente’, il portato secolare dei molti pensieri umani condivisi in questo senso.
    non accettano che esista una complessità. settorializzano non in senso scientifico, occupandosi di qualcosa , ma ‘eliminano da cervello’, dandosi supposte ragioni, come ‘ non è quello che io credo’ ( e non significa nulla), o direttamente accantonando quello che costringe a pensare.
    perchè si sa che il pensiero, non porta mai felicità e serenità.
    non consente di sognare.
    ma tutti noi abbiamo bisogno di pensare a qualcosa di ‘costruito’, e di sognare un futuro…altrimenti ci sveneremmo in una vasva da bagno.
    ecco perchè, il problema, per me, è strutturale, ‘a monte’.
    riguarda la struttura del cosmo.
    costoro sono soltanto la ennesima riedizione del desiderio degli uomini di ‘padroneggiare’, un mondo che non padroneggiano.
    da dove viene tale desiderio?

    #10516
    Pallacorda
    Amministratore del forum

    Esatto Beelato, questo è un punto fondamentale: non solo i deficienti sono tali, ma sono anche fieri di esserlo.

    Non a caso c’è il modo di dire “discutere con *** (un grillino, un religioso, etc.) è come giocare a scacchi con un piccione: puoi essere il miglior giocatore del mondo, ma il piccione rovescerà i pezzi, cagherà sulla scacchiera e andrà in giro impettito convinto di avere vinto”.

    Il metodo scientifico, che tutti dovrebbero adottare per qualunque ragionamento razionale, invece insegna l’umiltà, perchè è una formulazione moderna del famoso “so di non sapere” di Socrate.

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