Favia pronto a dimettersi, ma Casaleggio ha violato il Non-Statuto

Favia su Facebook comunica la sua disponibilità a dimettersi immediatamente, come riportato da un articolo del Fatto Quotidiano.

Ma pensiamoci bene: è questo ciò che è giusto?
Favia ha denunciato, in forma privata e inconsapevole di essere registrato, il suo totale dissenso e “paura politica” nei confronti di quella che è la “mente strategica” dietro il Movimento 5 Stelle.
Ha detto che nel movimento della democrazia dal basso non c’è democrazia. Ha detto che nel movimento in cui decidono i cittadini, è in realtà uno a decidere ciò che è fondamentale, lasciando le briciole ai cittadini.
Ha denunciato l’atteggiamento padronale con cui il movimento viene gestito, la proprietà del simbolo, le espulsioni unilaterali e arbitrarie.

Tutto questo però non viola in nessun modo il Non-Statuto. Non è detto da nessuna parte che un eletto non possa dire di essere in totale dissenso con il proprietario del simbolo e il suo manager prediletto.
Favia insomma ha agito in maniera assolutamente lecita, senza violare nessuna regola scritta del Movimento.
Ma magari ne ha toccata qualcuna di non scritta, e pertanto rischia.

Tutto ciò contraddice completamente, fin nelle sue radici, tutto ciò su cui si fonda il Movimento 5 Stelle, o almeno la sua rumorosa propaganda.
Leggiamo infatti dall’articolo 4 del Non-Statuto: “Il MoVimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.

Da tutto questo è evidente che Casaleggio ha ostacolato attivamente e intenzionalmente la vita democratica del Movimento, impedendo alla totalità degli utenti della Rete di esercitare il ruolo di governo che spettava loro.

Casaleggio pertanto va espulso immediatamente dal Movimento 5 Stelle per palese violazione del Non-Statuto.

Sono certo che non avverrà.
Si troverà il modo di dare tutta la colpa a Favia e di accusarlo di volere una poltrona in un partito. Lo si accuserà di ogni cosa possibile, impossible e improbabile finchè non lo si cancellerà dalla memoria degli adepti.

Del resto sulla Fattoria degli Animali le regole cambiavano in continuazione a seconda di chi era scomodo al momento.
Attendo fiducioso da Grillo questo comunicato: “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri“.

P.S.: per ora sul blog di Grillo campeggia ancora il comunicato politico numero cinquantadue, come al solito ridicolmente pomposo e sprezzante.
Come risposta a Favia per ora c’è un minipost che dice “Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni comunali e regionali. Né io, né Beppe Grillo, abbiamo mai scritto un programma comunale o regionale. Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai dato indicazioni per le votazioni consigliari, né infiltrato persone nel MoVimento Cinque Stelle.” firmato da Gianroberto Casaleggio.
L’importante è negare l’evidenza, come insegna il Grillo prima di Grillo, targato Arcore.

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