Diritti civili

“Ho detto all’inizio che quello che importa non è fondare i diritti ma proteggerli. Non ho bisogno di aggiungere a questo punto che per proteggerli non basta proclamarli”

Norberto Bobbio

 

Oggi è stata approvata alla camera la legge sulle “unioni civili”

I commenti su questo tema molto divisivo (almeno in Italia) sono stati parecchi.

Ne riporto due. Uno di oggi “a caldo” di marione e uno (preso da un precedente articolo) di Lana Caprina

 


 

[marione]

Facciamo un po’ il riassunto della vicenda che riguarda le unioni civili.

Si parla di una legge di iniziativa parlamentare che all’inizio trova l’appoggio di Pd-M5S e SEL…

Dopo i vari voti in commissione dove la maggioranza trasversale regge, si arriva ai giorni che precedono il voto al senato, quando Casaleggio dopo vigorose proteste di decine di militanti sia sul blog di Grillo sia per altre vie, si accorge che appoggiando incondizionatamente la legge com’era in origine, scontenta gran parte del suo elettorato destroso.
Quindi fa comunicare al megafono Beppe, che sulla stepchild adoption, ai loro parlamentari in aula è concessa la liberta’ di coscienza, giustificando il tutto con il fatto che gli iscritti clikkatori che avevano votano sul blog, lo avevano fatto solo sulle unioni ma non sulle adozioni (il che comunque è falso, in quanto il riferimento alle adozioni c’era eccome, e tra l’altro il quesito fu modificato a votazione in corso)

E gia’ qui c’è la prima palese ed enorme contraddizione in termini, visto che il M5S e la libertà di coscienza sono un ossimoro, visto che l’art.4 del non statuto grillino dice chiaramente che i parlamentari sono solo dei portavoce che devono ratificare in parlamento le decisioni degli iscritti, quindi per loro la libertà di coscienza non dovrebbe esistere. Questo senza contare il fatto che vogliono abolire l’art.67 della carta, e senza contare il fatto che quando altri partiti hanno concesso ai loro eletti libertà di coscienza su qualche argomento, loro li hanno sempre criticati.
Dopo la mossa di Grillo, che ha ricevuto il plauso dei vari Adinoldi, Formigoni e compagnia cantante (ricordo un Buttiglione che disse “Grazie Beppe”), Renzi ha cominciato a capire che non si poteva fidare dei senatori e deputati grillini, ma ha resistito ancora per qualche giorno, fino a quando i parlamentari a 5 stelle si dichiararono prima favorevoli a votare il supercanguro che avrebbe eliminato tutti gli emendamenti fotocopia di Calderoli, salvo poi fare retromarcia quando è arrivato l’ordine perentorio dallo staff di Milano.

A quel punto Renzi ha capito che erano totalmente inaffidabili, non li ha più considerati e, stralciando le adozioni visto che non aveva i voti per approvarle, ha scelto la strada che ha portato alla legge che hanno approvato oggi.
Ma i grillini la dovevano votare lo stesso, visto che gli iscritti secondo Beppe (anche se è falso), avevano votato per le sole unioni civili, e l’attuale legge comprende solo le unioni civili.

Quindi per l’ennesima volta dopo il voto contrario sull’abolizione del reato di clandestinità, il M5S ha tradito il voto dei suoi stessi iscritti.
Questo in palese contrasto con gli sbandierati valori “uno vale uno” e “democrazia diretta”

 


 

Ad integrazione d quanto esposto sopra, riporto la parte dell’articolo di Lana Caprina in merito alla prima fiducia al senato.

Breve sommario iniziale con link all’articolo completo

[Lana Caprina]

“Veniamo adesso al succo della questione. La storia dei disegni di legge sulle coppie di fatto in generale (DiCo, Pacs) e sul ddl Cirinnà in particolare è lunga e travagliata. Il ddl ha passato anni bloccato in parlamento, vittima di ostruzionismo di varia natura, e anche quando sembrava servito un accordo col M5S (al quale, devo dire, non ho mai creduto) questo si è di fatto tirato indietro nel momento della prima votazione veramente importante, quella sull’emendamento Marcucci. Questo ha lasciato il PD (unico vero sostenitore della legge, pur con qualche mal di pancia fisiologico) con due alternative: affrontare un “Vietnam” parlamentare fatto di voti segreti e centinaia di emendamenti (il che avrebbe richiesto come minimo mesi di discussione) oppure optare, come poi è stato fatto, per un voto di fiducia sacrificando una parte del testo e facendo un compromesso con le altre forze di Governo (NCD e AP).”

Articolo Maxiemendamento

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