Cosa si Mangia ad Expo

Riprendo a scrivere questa piccola guida ad Expo con il tema che probabilmente più ha causato polemiche: i ristoranti di Expo.

Partiamo dalle necessità base

Acqua

Una delle grosse polemiche è il prezzo spropositato dell’acqua in bottiglia: in effetti nei ristoranti e bar dentro expo il prezzo dell’acqua in bottiglia varia da 1.5€ a 5€ per il mezzo litro. Se si ha semplicemente sete però ci sono sparse per tutto il sito espositivo delle “casette dell’acqua” gratuite dove è possibile sia dissetarsi, che riempire le bottiglie; il mio consiglio quindi è di portarsi da casa una bottiglietta anche vuota. Se portate dell’acqua o altri liquidi da fuori non c’è nessun problema, ma ai controlli di sicurezza dovrete farle passare separatamente nello scanner.

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I ristoranti nazionali

Dato anche il tema quasi tutte le nazioni hanno portato almeno un ristorante e molte anche un bar, un self service, un chiosco, o un fast food. Come per i padiglioni ogni ristorante fa storia a se e decide autonomamente il menù, i prezzi, e il tipo di servizio (con o senza camerieri); tipicamente il personale di cucina proviene dalla nazione, mentre i camerieri sono italiani, ma in qualche caso anche il personale di cucina è parzialmente o totalmente italiano: nel caso dell’Angola ad esempio si tratta di una collaborazione tra chef uno chef italiano e uno angolano, mentre Israele ha incaricato un gelatiere italiano di creare due gusti kosher con sapori tipicamente israeliani; in altri casi ancora anche i camerieri vengono dall’estero e non è sempre detto che sappiano l’italiano, ad esempio gli olandesi probabilmente partono dal presupposto che visto che in Olanda tutti sanno anche l’inglese, allora anche tutti gli italiani sapranno l’inglese: non ci son grossi problemi comunque, in qualche modo ci si intende sempre (al limite braccate un volontario).

Gli altri ristoranti

Al di fuori dei ristoranti delle nazioni ci sono tante altre possibilità di mangiare in ristoranti di sponsor o tematici. Naturalmente c’è McDonald’s che non ha bisogno di presentazioni, poi c’è Eataly che comprende una serie di ristoranti regionali, e una serie di spazi di altri sponsor come la Nutella, c’è il chiosco di Oldani che è un ambassador di expo e per l’occasione propone due varianti del suo famoso risotto alla milanese, naturalmente adattato per essere servito in un chiosco, ma ad un prezzo onesto, poi c’è la pizzeria di Alce Nero, il bar della Illy che fa i panini, il bar della Coop che costa anche meno di McDonald’s, e via così.

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Qualità

Come dicevo prima ogni ristorante fa storia a se, e quindi può servire da cibi cotti al momento a cibi cotti in precedenza, a cibi surgelati, e così via. La qualità comunque è generalmente alta: è abbastanza facile dal nome del locale, o dal sito del padiglione, risalire al ristoratore originario: il trentino ha affidato la cucina a Zum Rosenbaum, un boutique hotel con ristorante che fa dei piatti semplicemente strepitosi; gli Stati Uniti si affidano ad alcuni street food che variano a rotazione; il giappone ha affidato la food court a dei fast food nazionali con un prezzo molto più alto che in patria; così ha fatto anche la Corea, con un prezzo però in linea con il ristorante di Londra. Diciamo che son sempre rimasto soddisfatto, e in alcuni casi ho trovato i piatti molto buoni, o particolari. Una nota, per me le porzioni son sempre state sufficienti, ma non sono un mangione, quindi potreste trovare determinate porzioni un po’ ridotte.

Prezzo

I prezzi variano a seconda del tipo di ristorante: il chioschetto va dai 5 ai 10, il fast food/self service dai 10 ai 20, il ristorante vero e proprio dai 20 ai 40, con naturalmente alcune punte stratosferiche, ma parliamo di veri ristoranti gourmet dove solitamente occorre prenotare. I prezzi sono solitamente esposti, oppure comunque è possibile consultare un menù prima di occupare il tavolo, quindi non ho mai avuto sorprese in tal senso. Sul prezzo influisce naturalmente anche la posizione: i piccoli ristoranti all’interno dei cluster solitamente sono più economici rispetto a quelli grossi dei padiglioni, e i ristoranti lontani dal decumano costano un po’ meno.

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Gli sponsor

Una cosa da notare: expo ha degli sponsor ufficiali che coprono determinate forniture: l’acqua è tutta San Pellegrino o Panna, il caffè è Illy, la birra è Moretti, i soft drink sono quelli della Cocacola, i vini son più o meno tutti gli stessi. Naturalmente ogni singolo padiglione può avere un proprio sponsor: ad esempio gli stati uniti hanno la Pepsi, e non vendono cocacola; Eataly ha il caffè Vergnano, la Colombia ha naturalmente il proprio caffè, e molti paesi hanno vini e birre locali, a parte naturalmente quelli musulmani che non servono alcolici. La scelta di birre locali però è comunque sempre legata a grandi sponsor, quindi l’Olanda ha la Heineken, e il Belgio se ho ben capito, perché non ho ancora verificato di persona, ha solo la Stella Artois alla spina, e qualche bottiglia di birre un po’ più pregiate.

Degustazioni gratuite

Ciclicamente molti padiglioni offrono degustazioni di prodotti tipici: la coop nel suo supermercato futuristico dovrebbe sempre avere 4 corner di assaggi, la lombardia solitamente nei pomeriggi del weekend offre vino e salumi, la Russia ha tutti i giorni degustazioni di bevande e una di cibo ad orari stabiliti. Il giappone dipende da che prefettura trovate: può capitarvi di assaggiare gratis il pesce palla, come può capitarvi una dimostrazione di calcio giapponese. Anche li bisogna tenere gli occhi aperti: in qualche caso trovate le informazioni sulla app di expo, in altri sul sito del padiglione, in altre una semplice lavagnetta. Ah oltre a questo, nel padiglione della Cocacola ci sono le fontane con diversi gusti speciali che solitamente non si trovano in italia, tipo la cherrycola.

Tre cose buone a buon prezzo

Slovenia: Birra media 4€ – penso sia la più economica di expo.
USA: caffè espresso 1€ – non è l’unico caffè espresso ad un euro, ma è una buona scusa per salire sulla terrazza del padiglione americano e guardare expo dall’alto
Israele: Gelato 3 gusti 3€ – come già detto nell’articolo scegliete i gusti speciali israeliani.

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Altri consigli

Come già detto, guardate i menù prima di sedervi.
Non attardatevi troppo, soprattutto se andate la sera. I ristoranti hanno delle disponibilità limitate di cibo e verso le 22:00 può capitare che abbiano finito alcuni piatti, oppure tutti. Questo problema era più evidente nelle prime settimane quando i ristoranti erano in rodaggio e hanno affinato il menù, ma in ogni caso verso le 20:30 cominciate a guardarvi attorno. Se cominciate a vedere che i ristoranti sono pieni spostatevi lontani dal decumano: i tre ristoranti dietro al padiglione zero (tra i quali Oldani) son sempre abbastanza vuoti.
Non tutti i ristoranti accettano la carta di credito! Verificate sempre prima di sedervi: dentro Expo ci sono i Bancomat, e nel mio caso fortunatamente vicino al ristorante che prendeva solo contanti.

Si, ma come faccio a scegliere?

Il modo migliore è arrivare preparati: Zoomato, un sito di recensioni simile a Tripadvisor, ha aperto le schede per quasi tutti i ristoranti di expo dando una idea del prezzo e pubblicando in molti casi i menù. I menù potrebbero essere cambiati anche radicalmente, dato che il sito è aggiornato a Maggio, ma con un po’ di fortuna potrete trovare delle recensioni degli utenti. Io ho recensito ogni ristorante che ho provato.

Ecco qua la pagina dei ristoranti di expo

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