Come Funzionano le Primarie Americane

Questa notte sono cominciate le primarie per la scelta di candidati alla prossima elezione presidenziale degli Stati Uniti. Il meccanismo con il quale si svolge questa selezione è parecchio complicato e molto diverso da quello che qualche partito ha provato a fare in autonomia qui da noi, per questo motivo ho voluto provare ad illustrarvi in una paginetta di cosa stiamo parlando. Premetto che per ragioni di spazio tralascerò volutamente alcuni dettagli meno importanti.

Elettori Registrati

Prima di cominciare a parlare di primarie occorre chiarire come funziona il processo elettorale americano. In america per votare occorre registrarsi: al momento della registrazione in molti stati si può dichiarare una affiliazione ad uno dei due partiti, questa affiliazione non è naturalmente vincolante al momento del voto, e non può essere rifiutata dal partito. Come avrete capito ho detto “in molti stati” quindi in altri stati al momento della registrazione non si può dichiarare una affiliazione. Si, ma a cosa servono queste affiliazioni di partito? Lo vediamo tra un momento appena parliamo di chi ha diritto di voto alle primarie.

Calendario

La prima grossa differenza del processo di selezione americano è che non si svolge nello stesso giorno per tutti ma gli stati votano in giornate diverse a partire dal 2 Febbraio, per concludersi il 14 Giugno con le primarie Democratiche del District of Columbia: dico primarie Democratiche perché non solo l’elezione si dipana su più mesi, ma non in tutti gli stati l’elezione Democratica e Repubblicana avviene lo stesso giorno. In ogni caso la data da segnarsi è una: Martedì primo Marzo, ovvero il Super Tuesday, la data dove voteranno contemporaneamente più stati (ma non gli stessi stati tra Dem e Rep), e molto probabilmente la data dove si decideranno i giochi.

Tornando al primo Febbraio ad aprire le danze è l’Iowa con i suoi caucus, mentre domani sarà il turno del New Hampshire con le sue primarie. Primarie e caucus: ma che differenza c’è?

Primarie

Come avrete immaginato non solo la selezione dei candidati non avviene tutta nello stesso giorno, ma non avviene neppure nello stesso modo. Le primarie sono una elezione tradizionale con dei seggi aperti per diverse ore dove si entra e si vota. Chi può votare? Dipende. Ci sono quattro tipi di primarie: chiuse, aperte, semi aperte, e semi chiuse. Nelle primarie chiuse possono votare solo gli elettori registrati per il partito, in quelle aperte possono votare tutti gli elettori registrati, in quelle semi chiuse possono votare elettori registrati al partito o registrati indipendenti, ma non quelli registrati per un altro partito.

Quelle semi aperte sono più complicate: una primaria semi aperta deve svolgersi contemporaneamente per entrambi i partiti, l’elettore registrato si reca al seggio, che è comune per entrambi i partiti e – senza vincoli di registrazione – chiede di votare alle primarie dell’uno o dell’altro partito.

Quindi negli stati con primarie aperte posso votare per entrambi i partiti? No. Comunque è illegale votare per entrambe le primarie, la differenza tra una primaria semi aperta e una aperta è che in quella aperta sarebbe possibile, mentre in una semi aperta è impossibile.

Caucus

Fino a qui ci siamo? Bene, perché ora arriva la parte veramente divertente. Non tutti gli stati tengono delle elezioni primarie: in altri stati la selezione del candidato viene fatta attraverso un caucus. Un caucus è in pratica una riunione che si tiene ad una determinata ora in un determinato luogo e che attraverso una serie di metodologie diverse si seleziona il candidato. Non voglio scendere nei singoli casi, ma vediamo cosa succede in Iowa per i due partiti. Nel partito Repubblicano ci si trova, si discute per un po’ e poi si vota in modo segreto. Nel partito Democratico invece ci si trova e ci si divide in gruppi per candidati, quindi ci si conta; se un gruppo non passa il 15% dei presenti questo viene sciolto e deve unirsi agli altri gruppi. Si fa prima a vedere un esempio.

Chiaramente il sistema dei caucus non permette a tutti i potenziali votanti la partecipazione, perché è vincolato ad uno specifico giorno ed ora, e porta via più tempo. Oltre a quello naturalmente essendo un evento pubblico ci si espone politicamente. Come potete vedere dal video poi la cosa finisce rapidamente a chi urla di più.

Delegati e super delegati

Il risultato di elezioni e caucus viene interpretato in modo diverso da parte dei due partiti, e dei singoli stati per selezionare i delegati da mandare alla convention: i delegati sono considerati vincolati ad un determinato candidato. Oltre ai delegati esistono i super delegati: i superdelegati sono delle personalità del partito, governatori, parlamentari, o membri della segreteria. I superdelegati possono votare come preferiscono. Anche qui però Democratici e Repubblicani funzionano in modo diverso: i democratici hanno già la loro lista di superdelegati mentre i Repubblicani invece li selezioneranno nel processo delle primarie. I democratici quindi hanno un maggior controllo di partito sulla selezione del candidato, mentre i repubblicani delegano maggiormente ai loro elettori

Convention

La convention, o come potremmo definirla noi il congresso, è un evento nel quale si ritrovano tutti i delegati del partito selezionati attraverso il processo delle primarie: normalmente un partito arriva al congresso con un chiaro candidato e quindi l’evento si trasforma in una acclamazione con palloncini e coriandoli, e un inizio della campagna elettorale presidenziale in un clima di rinnovata unità. In questo momento infatti si deve mettere da parte tutto il veleno che si è sputato nel conflitto delle primarie, e tutti i candidati si devono allineare dietro al nuovo leader del partito, magari sperando in un ruolo nella nuova amministrazione in caso di vittoria. Questo naturalmente nella maggior parte dei casi nella quale si arriva con un candidato determinato, ma se il candidato non è emerso occorre andare alla conta dei delegati.

La convention repubblicana si terrà tra il 18 e il 21 Giugno a Cleveland e parteciperanno 2.475 delegati, di cui 437 non vincolati
La convention democratica invece si terrà tra il 25 e il 28 Luglio a Philadelphia e parteciperanno 4.768 delegati di cui 713 non vincolati
(annotazione sui numeri dei delegati: ho guardato una decina di fonti diverse e i numeri di delegati e superdelegati son discordanti)

Per vincere la nomination naturalmente bisogna avere il 50%+1 dei delegati.

Iowa e New Hampshire

Iowa e New Hampshire sono i primi due test elettorali. Per numero di delegati non hanno particolare importanza, ma sono due indicatori molto importanti dal punto di vista politico, e possono determinare come procederanno le campagne dei diversi candidati. L’Iowa essendo un caucus permette di valutare quali candidati abbiano una maggioranza “rumorosa”, convinta, e dedicata alla causa mentre il New Hampshire essendo una elezione primaria potrà da un’idea migliore di cosa potrebbero fare le “maggioranze silenziose”, quindi è da aspettarsi un successo dei candidati di punta in New Hampshire, mentre in Iowa ci si può aspettare un risultato più alto degli estremisti. Tra Iowa e New Hampshire i candidati hanno una settimana di tempo per cercare di consolidare la vittoria, o ricalibrare la campagna elettorale in caso di sconfitta.

I risultati fin ora

In questo momento Cruz ha vinto le primarie in Iowa con il 28%. La gara Repubblicana si delinea a 3, con Trump e Rubio. Sul lato democratico c’è un leggerissimo vantaggio da parte della Clinton (50%) ma Sanders tallona a 49%; visto il risultato O’Malley ha già annunciato di ritirarsi dalla competizione lasciando la sfida ai due frontrunner.

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