Chi ha votato il M5S……..

Domenica 9 Giugno 2013.
Beppe Grillo pubblica nel suo blog un post intitolato “C’è chi ha votato il M5S”, in cui illustra i motivi per cui il 25% degli elettori ha scelto il Movimento 5 Stelle alle scorse elezioni politiche.
Questo articolo è una risposta a quel post, e forse una risposta anche tutti gli elettori del movimento che alla luce del tremendo tracollo del M5S si chiedono cosa sia davvero accaduto.

 

C’è chi ha votato il M5S perché credeva nei miracoli
In molti nella storia dell’uomo hanno promesso miracoli, e tutti hanno mentito. I miracoli non esistono, esiste la voglia di fare, di sacrificarsi per un’idea, di lottare per realizzare i propri sogni. Ma le promesse di miracoli sono sempre risultate vane, e i tanti uomini della provvidenza sono risultati essere sempre dei volgari mentitori.
Chi ha votato il M5S perché credeva nei miracoli ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché non ce la faceva più di essere preso per il culo
Ed è finito preso a sua volta per il culo dal sommo vate, l’unico proprietario del simbolo e del nome del movimento; additato come troll, accusato di avere sbagliato a votare M5S, insultato come un prezzolato pagato dalla casta al primo segno di difformità di pensiero, e addirittura inserito tra le schiere dei “cattivi” nella personale lista di Grillo assieme ai pensionati e ai dipendenti pubblici, dipinti come parassiti della società dal brizzolato ex-comico.
Chi ha votato il M5S perché non ce la faceva più di essere preso per il culo ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché il pdl e il pdmenoelle erano due facce della stessa medaglia
Rendendosi infine conto che il M5st+elle è ben lontano dal fare medaglia a parte, ma è ben vicino ad una di quelle due facce se non persino peggiore. Un movimento il cui simbolo e nome sono di proprietà personale (come Berlusconi), di un pregiudicato (come Berlusconi), miliardario (come Berlusconi), fortemente egocentrico e bugiardo (come Berlusconi), avverso ai giornalisti (come Berlusconi) e al confronto con i propri avversari (come Berlusconi), che si propone come movimento di protesta per la legalità (come ha fatto Berlusconi nel 1994), che insulta sistematicamente chi non la pensa come lui (come Berlusconi) e denigra ferocemente e talvolta in maniera gratuita ed ingiustificata i propri avversari politici (come Berlusconi).
Chi ha votato il M5S perché il pdl e il pdmenoelle erano due facce della stessa medaglia ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché era esodato, precario, disoccupato, sfrattato
E continua ad essere un esodato, precario, disoccupato e/o sfrattato. Sino ad ora infatti il Movimento 5 Stelle non ha presentato alcuna proposta concreta e attuabile (ovvero che possa venire accettata e votata dal parlamento con i debiti compromessi) per aiutare gli esodati, i precari, i disoccupati e gli sfrattati. Attualmente il livello di azioni concrete portate avanti dal movimento in parlamento è pari a zero.
Chi ha votato il M5S perché era esodato, precario, disoccupato, sfrattato ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché voleva un cambiamento, non importa quale, l’importante era voltare pagina, meglio un salto nel buio di un suicidio assistito
Finendo infine per accorgersi che il paventato suicidio assistito esisteva solo nella mente del folle genovese; e nonostante le sue infauste previsioni, che davano l’Italia in bancarotta già dal 2010 e che ogni tanto ripresenta postponendole indefinitamente (“L’Italia fallirà a Giugno”, no contrordine “L’Italia fallirà in autunno), i milioni di cittadini del nostro paese possono tirare un sospiro di sollievo. Non siamo messi bene ma il fantomatico suicidio, oltre a non essere così prossimo come indicato dal novello Nostradamus, non è neppure così certo come vorrebbe lasciare ad intendere.
Ad essere certo è stato invece il salto nel buio di 9 milioni di italiani, che hanno votato a scatola chiusa per dei parlamentari rivelatisi in buona parte incapaci, arroganti ed incompetenti. Abili solo nel ripetere come pappagalli, o belare alla stregua di pecore (cit.) i vari mantra ed i comandamenti vergati nelle tavole della legge da Grillo e Casaleggio.
La promessa della svolta e del cambiamento è stata largamente tradita; la vecchia classe politica è ancora al suo posto, il grande nemico Silvio Berlusconi detta ancora legge, la crisi è sempre qui e non se ne andrà facilmente, e i grandi temi del M5S vengono sistematicamente ignorati giacché il movimento non è in possesso dei numeri necessari per poterli imporre, e l’unico soggetto politico con il quale poteva esserci una visione di intesa su alcuni punti programmatici convergenti è stato alienato a forza di continui rifiuti di contatto, insulti, e proposte inaccettabili.
Chi ha votato il M5S perché voleva un cambiamento ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché “Proviamo questo prima della rivoluzione armata”
Salvo poi ripensare a cosa volesse dire l’intera frase, provando nel contempo un forte senso di disagio e di paura. Nessuno aveva mai parlato, o pensato, ad una simile ipotesi. Non sussistevano e tuttora non sussistono i presupposti per pensare realmente ad una rivoluzione armata. E’ vero che la crisi si sta facendo sentire sempre di più, ed è sempre maggiore il numero delle persone che soffrono per la mancanza di un lavoro e di prospettive per il futuro. Ma nessuno ha mai pensato ad una rivoluzione armata. Ma poi una rivoluzione contro di chi ? Non abbiamo un regime da sovvertire, non c’è una struttura militare che tenga gli italiani sotto un giogo di dominazione. Siamo cittadini liberi di una libera democrazia, con tutti gli alti e i bassi tipici delle democrazie di tutto il mondo. I nostri governanti sono liberamente eletti e non dispongono affatto del potere assoluto, possono essere fermati e sostituti dal popolo in qualsiasi momento. Quello stesso popolo che ha avuto la libertà di votare e ha democraticamente votato per il 25% in favore dello stesso Movimento 5 Stelle.
Nessuno in Italia (a parte le frange estremiste che amano ammantare i propri crimini di valori a loro sconosciuti) desidera una rivoluzione armata; rivoluzione che immancabilmente porterebbe nel nostro paese una lunga scia di violenze, sangue, lotte fratricide e perdita di diritti sociali; e le cui prime vittime sarebbero proprio gli ultimi, quelli che occupano i gradini più bassi della scala sociale e che ultimamente diventano sempre più numerosi a causa della crisi.
Solo uno (che vale uno) parla di rivoluzione armata. La nomina, la suggerisce, infarcisce i propri discorsi di simbologia da guerriglia, istigando i più facinorosi tra i suoi seguaci. La chiama e poi la nega, la invoca e poi si pone come ultimo baluardo a difesa della stessa violenza che lui promulga. E allora quella frase, “proviamo questo prima della rivoluzione armata” inizia a suonare come una vera e propria minaccia al nostro paese. Un avvertimento più volte ripetuto, ed in maniera talmente chiara da renderlo esplicito.
Chi ha votato il M5S perché “Proviamo questo prima della rivoluzione armata” ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché non guardava la televisione
E poi ha capito che la televisione, così come i giornali, la radio e la rete sono solo dei mezzi. Dei semplici contenitori vuoti utilizzati per veicolare delle informazioni e nulla più. E non è il veicolo ad essere “buono” o “cattivo” ma coloro che lo utilizzano. La televisione mente e al tempo stesso informa così come mentono e al tempo stesso informano la radio, i giornali ed ovviamente la rete.
Prendersela con un mezzo di informazione solo perché non lo si possiede, e non lo si può di conseguenza controllare, è come asserire che l’uva è acerba soltanto perché è posta troppo in alto per poter essere raggiunta. E di televisione buona, così come di rete cattiva ce ne è tanta.
Chi ha votato il M5S perché non guardava la televisione ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché il M5S non rubava, si tagliava gli stipendi e non prendeva il finanziamento pubblico dei partiti e questo era un ottimo inizio
Ma pensandoci un attimo si è detto che neppure gli altri partiti rubavano. Sono le persone a rubare e non i partiti; ed i partiti sono zeppi di persone oneste tra cui purtroppo qualche mela marcia è inevitabile. L’errore è stato quello di non creare gli strumenti per prevenire l’operato disonesto degli amministratori infedeli, ma agli errori si può sempre porre rimedio. E infatti seppure in ritardo è stata presentata di recente una proposta che responsabilizza maggiormente i partiti, dotandoli di personalità giuridica e di una serie stringenti di regole e controlli sui bilanci. Il M5S (e il PDL) guarda caso si è espresso in maniera fortemente contraria, bocciando tout court la legge e senza neppure pensare di discutere eventuali emendamenti per migliorarne le parti a suo avviso sbagliate.
D’altronde i ladri in colletto bianco possono rubare solo quando hanno la possibilità di farlo, e nei partiti i ladri impiegano anni per raggiungere le posizioni di potere necessarie per poter rubare in relativa tranquillità. Nel M5s nessuno ruba perché nessuno può farlo, giacché il movimento non ha accesso in alcun modo a denaro pubblico a livello nazionale, ed in ambito locale amministra da così poco tempo da non avere dato modo alle eventuali mele marce di iniziare ad operare, e di venire di conseguenza scoperte.
Inoltre la tanto sbandierata rinuncia del finanziamento pubblico dei partiti è una bandiera che copre un corpo grassoccio e macilento. Il M5S non rinuncia ad alcun finanziamento, semplicemente non ne ha diritto in quanto non dispone di uno statuto e di un atto costitutivo registrato; requisiti minimi per essere considerati partiti a tutti gli effetti e potere così accedere ai tanto contestati contributi.
Rinunciare a qualcosa di cui non si ha diritto è difficile, oltre che ipocrita. Così come è difficile e ipocrita insistere nel sostenere la continua litania sul taglio dello stipendio dei parlamentari a 5 stelle.
Lo stipendio va per prima cosa meritato, e per intero. I parlamentari del Movimento 5 Stelle con le loro azioni post elettorali sono riusciti ad isolarsi completamente, precludendosi volontariamente ogni possibilità di lavoro congiunto con le altre forze politiche. In parole povere, i parlamentari del M5S stanno percependo uno stipendio per niente. A poco serve che quello stipendio sia tagliato se chi lo percepisce sembra fare ben poco per meritarselo.
Senza contare che il taglio è in realtà fittizio. Lo stato paga per intero quanto deve ad ogni parlamentare a 5 Stelle. Nelle idee del M5S c’è quella di creare un fondo speciale in cui fare confluire il denaro derivante dal fantomatico “taglio”, e dal suddetto fondo i soldi dovrebbero poi venire restituiti in qualche maniera allo stato o al popolo. Ma non si sa chi dovrebbe creare questo fondo e a chi i soldi dovrebbero essere restituiti.
Fatto sta che il taglio tanto sbandierato esiste solo a parole. Sino ad ora lo stato ha versato nei conti correnti dei parlamentari pentastellati l’intero ammontare dello stipendio, ed è tutto ancora lì.
Tutto ciò è troppo poco ed eccessivamente inconcludente per poter essere definito un “ottimo inizio”.
Chi ha votato il M5S perché il M5S non rubava, si tagliava gli stipendi e non prendeva il finanziamento pubblico dei partiti ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché Beppe Grillo girava in camper senza scorta e distribuiva il suo sudore in quantità industriale ai comizi
Ed in seguito si è ritrovato a pensare che anche Renzi tutto sommato girava in camper. E Veltroni e Prodi al posto del camper utilizzavano addirittura un ben più umile pullman. E Prodi andava anche in treno e in bicicletta, e per giunta senza scorta. Grillo invece ha pure l’autista personale, e a dirla tutta le guardie del corpo le ha anche lui. Non portano la pistola e si mimetizzano indossando delle felpe invece dei vestiti neri, ma ci sono. E sono pure belli grossi.
Resta soltanto il sudore, ma per molti elettori non è un fattore determinante.
Chi ha votato il M5S perché Beppe Grillo girava in camper senza scorta e distribuiva il suo sudore in quantità industriale ai comizi ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché aveva visto troppe volte Floris, la Gruber, Vespa e Formigli in televisione e voleva al più presto un antiemetico
Ma poi ci ha riflettuto e si è detto : Sì ma Floris, la Gruber, Vespa e Formigli fanno il loro lavoro. Si può discutere che che lo facciano bene o lo facciano male, ma cosa centra il Movimento 5 Stelle con questo ?
La libertà di stampa e di informazione è proprio quella di lasciare che i giornalisti (qualsiasi giornalista) facciano il proprio mestiere, nel bene e nel male e senza imposizioni, censure e minacce di sorta.
Che sia un lavoro buono o cattivo è una questione che riguarda esclusivamente i loro lettori/ascoltatori e gli editori delle testate giornalistiche in cui lavorano. E se i giornalisti in questione si rendono colpevoli di diffamazioni affermando il falso possono sempre essere denunciati. Avviene costantemente. Grillo lo sa bene, degli 88 processi che ha in corso (più di quelli di Berlusconi) la maggior parte se non praticamente tutti sono a causa delle parole diffamatorie pronunciate durante i suoi comizi/spettacoli o scritte nel blog.
Ed è persino stato condannato, contro Berlusconi.
Sì esatto, il grande inquisito è riuscito a vincere un processo senza ricorrere alla prescrizione o ad una legge ad personam. E proprio contro Beppe Grillo, che è stato riconosciuto colpevole di diffamazione a mezzo stampa e condannato a pagare a Berlusconi la somma di 50.000 euro.
Chi ha votato il M5S perché aveva visto troppe volte Floris, la Gruber, Vespa e Formigli in televisione ha avuto modo di ricredersi, ma l’antiemetico continua a volerlo; la puzza di sudore in dosi eccessive è in grado di provocare spiacevoli conseguenze.

C’è chi ha votato il M5S perché il Monte dei Paschi di Siena, l’Unipol, Fiorito, Lusi, Tedesco, Penati, Dell’Utri, Cosentino e via elencando
Tutto vero, ma pensandoci bene il Partito Democratico ha presentato nella scorsa legislatura, e ripresentato in quest’ultima, una proposta di legge per dare responsabilità giuridica ai partiti e nuove stringenti regole per aumentare i controlli sui bilanci, onde tarpare le ali in anticipo agli amministratori infedeli, di cui è bene ricordare che i partiti sono stati vittime e non complici.
Ed è stato proprio il Movimento 5 Stelle assieme al PDL a dirsi contrario, mettendosi di traverso senza neppure discutere quello che poteva (e può) essere uno strumento per bloccare le ruberie all’interno dei partiti.
La scusa promulgata è che un tale provvedimento avrebbe costretto il M5S a diventare un partito a tutti gli effetti, ma è una scusa che non regge. E’ difficile non considerare il M5S come un partito a tutti gli effetti, giacché si presenta in maniera costante e con il medesimo simbolo alle tornate elettorali nazionali, regionali ed amministrative.
La ragione potrebbe essere un’altra; forse il M5S è così contrario ad avere responsabilità giuridica poiché in questo modo anche esso sarebbe costretto a dotarsi di bilanci trasparenti e dettagliati; cosa che misteriosamente non ha mai voluto fare, a differenza di altri partiti spesso scherniti e criticati dallo stesso Grillo ma che presentano periodicamente un rendiconto dettagliato di tutte le entrate (pubbliche e private) e le uscite.
Chi ha votato il M5S perché il Monte dei Paschi di Siena, l’Unipol, Fiorito, Lusi, Tedesco, Penati, Dell’Utri, Cosentino e via elencando ha avuto modo di ricredersi. E per dirla tutta del Monte dei Paschi e dell’Unipol non gliene è mai fregato nulla.

C’è chi ha votato il M5S perché Travaglio era una brava persona
E poi ha pensato : Perché “era”? non lo è forse più ? E cosa centra Travaglio con il Movimento 5 Stelle ? Travaglio è un giornalista, dovrebbe raccontare i fatti ed essere al di sopra delle parti. Ovviamente può avere le sue simpatie politiche, ma queste non dovrebbero andare a mischiarsi con quello che è il suo lavoro.
O forse Travaglio è una brava persona perché promuove smaccatamente il Movimento 5 Stelle, così sì che ha senso. Allora sì che c’è chi ha votato il M5S perché Travaglio era una brava persona.
Ripensandoci però, se Travaglio è una brava persona poiché parteggia per il M5S, per quale motivo gli altri giornalisti che parteggiano per partiti differenti non devono essere reputate brave persone ?
La partigianeria politica per un giornalista dovrebbe essere un peccato mortale. Perché Travaglio sì, ed i sopramenzionati Floris, Formigli, Vespa e Gruber no ? La partigianeria nel giornalismo dovrebbe essere una cosa brutta indipendentemente dal partito, giusto ? O chi parteggia in maniera evidente per l’M5S dovrebbe essere “buono” mentre chi parteggia in maniera evidente per il PDL e per il PD dovrebbe necessariamente “cattivo” ?
Che mal di testa, ma è poi vero che Floris e Formigli sono così tanto di parte ? Forse sì ma io vedo sempre che invitano rappresentanti di tutti i maggiori schieramenti, e ricordo bene che una volta a Ballarò una del Movimento è stata invitata e c’è andata. Ed era anche brava, mi è piaciuta parecchio ed ha reso un grande servigio al M5S, mostrando che nel movimento ci sono anche delle persone capaci e competenti ed in grado di capire la politica, e non solo faciloni che parlano di complotti, microchip e signoraggio bancario.
Come si chiamava ? Federica mi pare, sì Federica Salsi.
Cosa ?!? E’ stata espulsa dal movimento ? E perché mai?
Perché è andata a Ballarò ?!?!?
Oh.
Chi ha votato il M5S perché Travaglio era una brava persona e ha avuto modo di ricredersi. Anche su Travaglio.

C’é chi ha votato il M5S perché pensava che Scalfari non fosse una brava persona
E ripensando al discorso precedente si è chiesto : Ma dovrei votare M5S per una cosa così stupida ? E poi se reputassi che Scalfari non sia una brava persone non leggerei Repubblica.
E se non leggessi Repubblica, che mi fregherebbe di Scalfari ?
Ma poi perché mai Scalfari non dovrebbe essere una brava persona ? Ha forse mai rubato a qualcuno, rubato, ucciso o comportato in maniera sconveniente ? O più semplicemente non è definito “bravo” solo perché le sue opinioni non sono appiattite in favore del Movimento 5 Stelle come quelle del “bravo” Travaglio ?
Chi ha votato il M5S perché pensava che Scalfari non fosse una brava persona ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S per avere la certezza di liberarsi di Napolitano
E si ritrova la certezza di avere Napolitano presidente della repubblica per altri sette anni.
Chi ha votato il M5S per avere la certezza di liberarsi di Napolitano ha avuto modo di ricredersi, e ora si sente anche un pò preso per il culo a sentire parlare di “certezza”.

C’è chi ha votato il M5S perché voleva la giustizia sociale con l’introduzione del reddito di cittadinanza
Ed ora è rimasto deluso nel vedere che l’atteggiamento di chiusura totale del M5S ha di fatto reso impossibile la sua introduzione. Grillo dice che può aspettare, che ne rimarrà soltanto uno, che prima o poi il Movimento 5 Stelle arriverà a prendere il 100% e cambierà la politica in Italia.
Ma arrivare al 100% è un traguardo lontano, se non irrealistico, e nel frattempo il nostro paese diventa sempre più povero. La gente vuole avere un lavoro prima del redditto di cittadinanza; un lavoro che gli permetta di sfamare la propria famiglia, garantendogli al tempo stesso il diritto a vivere, oltre che a sopravvivere. Forse Grillo può permettersi di aspettare mentre nuota nella piscina di una delle sue ville, ma gli italiani questo lusso non possono concederselo.
Chi ha votato il M5S perché voleva la giustizia sociale con l’introduzione del reddito di cittadinanza ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché in Italia non esisteva un’informazione libera ed era al 68simo posto nel mondo
In seguito ha però riflettuto sul significato di detta classifica, e su cosa si intenda per “informazione libera”. L’informazione è libera solo quando chiunque ha la possibilità di fare sentire la propria voce, indipendentemente dalla qualità e veridicità dei contenuti proposti. La classifica sulla libertà di stampa nel mondo esprime proprio quanto questa “libertà” esista nei vari paesi, senza preoccuparsi di verificarne qualità e correttezza. L’importante insomma non è cosa viene detto o scritto, ma la possibilità di poterlo fare liberamente.
Nel nostro paese questa libertà esiste, ma è costantemente sotto pressione o minacciata a vari livelli da vari gruppi di potere, politici e non, che tentano costantemente di limitarla in proprio favore, onde godere dei benefici di una informazione più vicina ai loro interessi.
Il Movimento 5 Stelle nella sua seppur breve vita all’interno della scena politica italiana ha dimostrato di non essere affatto dissimile dai gruppi di potere più intolleranti verso la libertà di informazione. Gli attacchi verso le testate ritenute colpevoli di non offrire una informazione obiettiva sul M5S sono all’ordine del giorno, così come sono continui e ripetuti gli insulti ai vari giornalisti reputati di essere “servi della casta”,  i cui nomi vengono sovente riportati in maniera distorta o storpiata.
Il disprezzo verso la libertà di informazione viene ulteriormente evidenziato dal comportamento tenuto dai parlamentari eletti del Movimento, che evitano costantemente il contatto con i giornalisti e spesso si negano dal rispondere alle domande persino durante le conferenze stampa. Per il Movimento 5 Stelle l’unica fonte di informazioni affidabile è il blog di Beppe Grillo, blog che più di una volta è stato trovato a diffondere notizie false e vere e proprie teorie del complotto, spesso persino pericolose per la vita umana. Tra i casi più eclatanti possiamo citare l’oramai famosa truffa della Biowashball, la bufala del signoraggio, l’assurdità della macchina ad idrogeno (esistente, ma assolutamente inutile) e le ben più serie affermazioni sulla non esistenza dell’AIDS, così come la pericolosissima teoria secondo cui il cancro può essere curato semplicemente con il bicarbonato.
Lo stesso Beppe Grillo ha peraltro più volte manifestato la propria insofferenza verso l’esistenza di voci differenti dalla sua, arrivando persino ad esultare dalla pagine del proprio blog alla notizia della probabile chiusura di ben 70 testate giornalistiche. Con tanti saluti alla libertà di informazione.
Chi ha votato il M5S perché in Italia non esisteva un’informazione libera ed era al 68simo posto nel mondo ha avuto modo di ricredersi, ampiamente.

C’è chi ha votato il M5S perché i vescovoni e la CEI lo attaccavano forse per conservare l’esenzione dall’IMU
Il che non ha assolutamente senso. Grillo e il M5S sono contrari all’IMU, la reputano persino incostituzionale poiché iniqua. Quindi perché mai i vescovi e la CEI dovrebbero attaccarlo per una cosa del genere ?
Delle due l’una, o il M5S è contrario all’IMU e di conseguenza la CEI non ha nulla da temere, oppure il M5S è favorevole all’IMU ed intende estenderla anche alle proprietà della chiesa, cosa che darebbe effettivamente modo alla CEI di protestare. Avere i piedi in due staffe non è possibile, neppure per il Movimento 5 Stelle.
A meno che non si parli di abolire l’IMU solo sulla prima casa e solo a chi è al di sotto di un determinato tetto di reddito, e tenerla per tutte le altre situazioni, ivi compresi locali commerciali della Chiesa. Ma questo è un piano contemplato anche dal Partito Democratico, che ha un maggiore peso politico e secondo la logica espressa dovrebbe essere maggiormente attaccato da vescovi e CEI, e pertanto meritevole di essere votato.
Tutto questo non sembra avere alcun senso.
Oltretutto la curia non ha mai espresso pareri particolarmente negativi verso il movimento 5 stelle, al contrario gli organi di stampa maggiormente vicini alla chiesa (Avvenire e Famiglia Cristiana) sono sempre stati teneri se non addirittura lusinghieri verso Grillo e il Movimento 5 Stelle.
Solo in alcune situazioni sporadiche, come ad esempio nel caso del vescovo di Ferrara, Grillo e il M5S sono stati oggetti di critiche, ma sempre a titolo personale. Evidentemente questo basta a Grillo per tirare una riga con il lapis rosso su una intera categoria di persone. Così i vescovi e la CEI sono finiti nel grande calderone dell’odio grillino, assieme ai politici tutti, ai pensionati, ai dipendenti pubblici, ai giornalisti, agli stessi giornali, alle banche, alle televisioni, ed in generale a qualsiasi categoria di cui un rappresentante osi macchiarsi di lesa maestà esprimendo una critica mirata a lui o al movimento, indipendentemente dalla fondatezza o meno della critica.
Esattamente come faceva  Berlusconi.
Chi ha votato il M5S perché i vescovoni e la CEI lo attaccavano forse per conservare l’esenzione dall’IMU ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché non voleva emigrare
E nonostante tutto si chiede se davvero non gli convenga farlo.  Ha dato il proprio voto ad una forza che reputava nuova, giovane e pulita. E quel voto ha fruttato al M5S il 25% dei consensi e ben 163 parlamentari. Con questi numeri, e l’impasse creatasi in parlamento, il movimento ha avuto la concreta possibilità di diventare una forza importante e decisionale in un governo condiviso, e il potere di provare a cambiare realmente faccia a questo paese. Un passo importante per tutti gli elettori a 5 stelle che non vogliono emigrare dal paese che amano. Ma il M5S ha preferito fare la prima donna, rifiutando stizzito qualsiasi accordo e finendo per ricoprire il ruolo della gattara pazza, isolata in un angolo impregnato di urina di gatto a bofonchiare frasi sconnesse e senza senso, mentre il governo cerca di dare comunque delle risposte al paese, sebbene con l’enorme difficoltà causata della presenza degli interessi politici e privati di Silvio Berlusconi.
Un’occasione mancata con la storia insomma, ma a Beppe Grillo ciò non interessa. Lui può aspettare, prenderà l’Italia un comune alla volta sino a che nel panorama politico italiana non ne rimarrà che il M5S, che avrà a quel punto finalmente il 100% dei consensi.
Chi ha votato il M5S perché non voleva emigrare ha avuto modo di ricredersi, e mentre aspetta i comodi di Beppe Grillo si ritrova costretto ad emigrare davvero.

C’è chi ha votato il M5S perchè solo i pazzi possono cambiare la Storia
E ci ha creduto, davvero ci ha creduto. Poi ha aperto un qualsiasi libro di storia e ha visto che nel passato della razza umana i pazzi che hanno cambiato la storia sono riusciti solo a distruggere, spargendo sangue e violenza o ponendo i presupposti per dare la libertà agli uomini di sfogare sul loro prossimo i propri peggiori istinti.
E gli stolti che hanno seguito questi pazzi sono riusciti a cambiare la storia solo in peggio, causando distruzione e lutti e lasciando a chi è venuto dopo di loro l’arduo compito di ricostruire popolazioni e paesi ridotti in macerie.
Chi cambia davvero la storia sono gli intellettuali; uomini di scienza e cultura che agiscono senza il riconoscimento delle masse per far progredire culturalmente la società, dando agli uomini i mezzi per migliorare sempre di più le loro condizioni sociali ed il proprio benessere.
E’ grazie a queste persone se oggi nonostante la crisi abbiamo un tenore di vita ed un accesso alla cultura e all’informazione molto più elevato rispetto ad appena 30 anni fa. E già 30 anni fa si stava meglio di 100 anni fa, e a sua volta 100 anni fa l’uomo possedeva un benessere maggiore di chi viveva 500 anni più addietro nel tempo.
E chissà, forse dopo avere chiuso il libro di storia chi ha votato M5S si è domandato il motivo per cui il Movimento 5 Stelle è così fiero di non avere intellettuali tra le loro fila. E forse si è persino dato una risposta.
Chi ha votato il M5S perchè solo i pazzi possono cambiare la storia ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perchè il M5S veniva infangato ogni giorno dall’Unità e da Repubblica, ma anche dal Giornale e da Libero, dall’Espresso, ma anche da Panorama, dal Tg3, ma anche dal Tg4
Salvo poi andare a leggere il suddetto fango e scoprire che tranne alcuni casi eclatanti causati da giornalisti effettivamente prezzolati e facilmente riconoscibili (e che in passato hanno colpito altri movimenti politici, non soltanto il M5S), gli articoli ritenuti colpevoli di lesa maestà sono in realtà semplici pezzi di cronaca giornalistica. Talvolta con opinioni favorevoli a riguardo, altre volte più critici, altre volte ancora semplicemente descrittivi e in qualche sparuta occasione investigativi. Niente fango insomma (per la maggior parte), bensì tutta la gamma di reazioni giornalistiche che può scatenare la novità di un gruppo politico che si ripromette di cavalcare l’onda della protesta, riuscendo a focalizzare un numero sempre crescente di persone ed arrivando infine a quello che è stato globalmente riconosciuto come un  successo elettorale, analogo in Italia solo all’exploit di Berlusconi con Forza Italia, nel lontano 1994.
Purtroppo l’esistenza della critica in qualsiasi forma non è di casa all’interno del M5S, pertanto tutte le testate giornalistiche (cartacee e non) sono state accumunate indistintamente tra di loro, ed accusate di promulgare falsità per infangare il movimento.
D’altronde è ben chiara l’opinione che il M5S possiede riguardo alla libertà di stampa: difesa strenuamente a parole ma osteggiata fortemente con insulti, minacce e dinieghi. Tutto in favore dell’unica fonte di informazione ritenuta valida : il blog di Beppe Grillo.
Chi ha votato il M5S perchè il M5S veniva infangato ogni giorno ha avuto modo di ricredersi, e tutto questo vittimismo gli ha ricordato più l’atteggiamento di una setta che quello di un movimento libero e dal basso.

C’è chi ha votato il M5S per relegare finalmente Berlusconi nella spazzatura della Storia
E c’era, c’era tutto. Berlusconi era lì in ginocchio davanti al bidone della spazzatura: nudo, ingobbito e in lacrime, mentre si apprestava a venire inghiottito dalle feroci fauci spalancate del contenitore differenziato per politici; lui assieme a tutta la marmaglia cortigiana di cui si è circondato in questi ultimi 20 anni.
Era fatta, sarebbe stato un successo epocale per il M5S e la firma in calce per un futuro sempre più roseo per i 5 Stelle e per l’Italia intera. Bastava così poco, una semplice spinta e sarebbe finito tutto. Finalmente. Roba da ola ininterrotta per mesi interi, una cosa che neppure la vittoria dell’Italia a tre campionati del mondo di calcio consecutivi avrebbe potuto eguagliare.
Il M5S non si è fatto trovare impreparato, e davanti alla scelta tra accettare la responsabilità di diventare una forza di governo assieme al Partito Democratico, o di resuscitare Silvio Berlusconi dalla fossa in cui sembrava essere sprofondato senza scampo non ha tentennato neppure per un secondo.
Reputando evidentemente la resurrezione dell’odiato nemico molto meno terrorizzante di diventare una forza di governo e di tenere nelle mani le palle del Partito Democratico, e ha fatto quindi la sua scelta.
E mentre da una parte c’era qualcuno che tentava di smacchiare il giaguaro, Grillo e il suo movimento si premunivano di ridisegnargli nottetempo le macchie con un uniposca nero.
Il risultato di 9 milioni di voti dati contro Berlusconi e contro la vecchia politica ? La vecchia politica è ancora tutta là : i Giovanardi, i Franceschini, i Brunetta, le Finocchiario, le Gelmini, tutti ma proprio tutti. E in testa c’è ancora lui, Silvio Berlusconi con il sorriso delle grandi occasioni e in mano una golden share che non perde occasione di sventolare davanti al Partito Democratico. La stessa che poteva essere utilizzata dal M5S per tenere in scacco il PD.
Grande, bravi. Ottimo lavoro davvero, grazie mille a tutti e di vero cuore. Dannati figli di puttana.
Chi ha votato il M5S per relegare finalmente Berlusconi nella spazzatura della Storia ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perché i ragazzi del M5S avevano una faccia pulita
Ma avere la faccia pulita non è sinonimo di competenza, capacità e men che meno di onestà. Non è come nei film e nei fumetti, dove tutti i buoni sono belli e con la faccia pulita, mentre i cattivi sono brutti, con il viso contratto da smorfie di rabbia ed in preda a tenebrose risate. Se fosse così sarebbe davvero facile riconoscerli, ma nella realtà i peggiori truffatori si nascondono dietro sorrisi da star di Hollywood, facce pulite e abiti ben stirati.
Ed anche ammettendo che la faccia pulita sia un indice incontestabile di buona fede, la politica non funziona con le facce pulite. La politica è una cosa sporca, e chi ci entra deve avere le proverbiali due dita di pelo sullo stomaco ed essere pronto a sporcarsi anch’esso. Non può essere diversamente da così; se il mondo fosse popolato da persone buone, disinteressate e ben disposte verso il prossimo allora la politica non esisterebbe neppure. Ma in un mondo composto principalmente di persone con simili tendenze buoniste i pochi individui egocentrici e individualisti avrebbero gioco facile nel tessere trame e corrompere, sino ad impadronirsi del potere costituito, e senza che nessuna delle facce pulite abbia modo di interrompere il processo in atto, o financo accorgersi di quanto stia davvero accadendo.
L’unica arma in possesso dei cittadini per contrastare questa gente è quella di schierargli contro persone oneste, ma dure come il granito; capaci di reggere i colpi bassi e sapere scendere a compromessi, anche al costo di ingoiare rospi quotidianamente e andare contro i propri principi, se il gioco dimostra di valere la candela.
Personalità in grado di  riuscire a compiere una scelta coraggiosa qualora gli si presentasse davanti un quesito che non consista di una semplice scelta tra giusto o sbagliato. Cosa farebbero mai i 5S se davanti al dilemma di barattare un provvedimento che reputano basilare, come ad esempio il reddito di cittadinanza, con qualcosa a loro estremamente avverso come votare in parlamento contro l’arresto di un membro della cosiddetta casta ?
Cosa farebbero le facce pulite del Movimento 5 Stelle ? 60 milioni di italiani contro uno soltanto. Un provvedimento che reputano importante, quasi basilare, contro i loro principi e la loro integrità. Riusciranno a sporcarsi le mani per il bene del nostro e loro paese, o si avvolgeranno con il drappo della coerenza, decisi a mantenersi puri a tutti i costi, al prezzo del futuro dell’Italia ?
La domanda in realtà ha già una risposta : tutti noi ricordiamo il comportamento degli eletti del M5S nel momento in cui veniva chiesto loro di prendersi la responsabilità di formare un governo con il Partito Democratico. Invece di tentare di fare qualcosa per il bene del paese, anche rischiando di perdere la loro verginità, hanno preferito rimanere a braccia incrociate, invocando una quantomeno imbarazzante coerenza e lasciando che la “vecchia politica” ritornasse al potere, come se 9 milioni di voti non contassero nulla.
In politica non c’è un posto per le mammolette.
Chi ha votato il M5S perché i ragazzi del M5S avevano una faccia pulita ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi votato il M5S senza sapere neppure perché, così per provare, per vedere l’effetto che fa
E chi ha votato senza sapere neppure il perché, così per provare,  ha subito avuto modo di pentirsene venendo insultato da Beppe Grillo dalle pagine del suo blog e accusato di avere votato per il movimento sbagliato. Intanto però i voti Grillo se li è presi, a “sua insaputa” verrebbe da dire.
Anche chi ha votato per provare l’effetto che fa non è rimasto molto soddisfatto : l’effetto è stato doloroso, poco piacevole, e per certi versi umiliante. E molti di loro non sono riusciti a sedersi per parecchio tempo.
Chi votato il M5S senza sapere neppure perché, così per provare, per vedere l’effetto che fa ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S credendo di delegare invece di partecipare
E ci ha provato a partecipare, trovandosi davanti ad un invalicabile muro di gomma. Pensava di avere voce in capitolo nel programma, ma il programma è stato tutto deciso da Grillo e Casaleggio. Pensava di poter essere determinante nella compilazione delle regole, ma le regole sono state tutte decise da Grillo e Casaleggio.
Pensava di potersi candidare alle selezioni per le elezioni politiche, ma è stato rifiutato perché a dette selezioni potevano partecipare solo coloro erano già stati candidati (e sconfitti) alle precedenti amministrative, ed erano stati Grillo e Casaleggio a deciderlo.
Allora ricordandosi della promessa di integrare il programma con le proposte degli iscritti al movimento ha provato a scrivere le sue di proposte, e a votare quelle degli altri militanti sul forum del M5S, ma ha visto che venivano sistematicamente ignorate. Nessuna proposta è stata integrata nel programma scritto a suo tempo da Grillo e Casaleggio. Ha tentato persino di scrivere le proprie idee nei commenti del blog, e andava tutto bene sino a quando le sue idee corrispondevano con quelle di Grillo. Ma se divergevano vedeva i suoi commenti sparire, cancellati per motivi ignoti, e lui stesso trattato come un infiltrato, uno pagato dal PD, un Troll.
Amareggiato e sconsolato ha infine compreso che uno vale uno solo quando l’uno deve mettersi un elmetto giallo in testa e diffondere il verbo del M5S ai banchetti, quando si deve urlare tutti assieme un vaffanculo alla casta, e quando c’è da mettere un like ai post di Beppe Grillo sul blog.
Ma se c’è da partecipare veramente, con le idee ed i propri pensieri, allora uno non vale proprio niente.
Chi ha votato il M5S credendo di delegare invece di partecipare ha avuto modo di ricredersi.

C’è chi ha votato il M5S perchè il M5S aveva contro tutti, ma proprio tutti: partiti, informazione, lobby, poteri internazionali, criminalità organizzata legata alla politica e, proprio per questo, essendo l’unico seduto dalla parte sbagliata del tavolo, ce la poteva fare.
E anche questo sembrava così vero, così puro. Il vero rivoluzionario ha sempre tutti contro, è un segno che sta toccando gli interessi dei potenti, che sta dando fastidio e che rappresenta un pericolo per il sistema.
Ma tornando indietro negli anni e rileggendosi tutti i post del blog di Beppe Grillo si è reso conto che come tutto il resto, anche questo è solo un miraggio, un fenomeno di Fata Morgana che per lungo tempo gli ha ottenebrato gli occhi, mostrandogli un’oasi di pace e prosperità laddove solo il deserto si estendeva, per miglia e miglia.
Non c’è mai stato un Tutti contro il M5s, ed ora finalmente lo capisce. Era il M5S ad essersi messo contro tutti, anzi, era Beppe Grillo che era contro tutti. Insultava chiunque gli capitasse a tiro, a torto o a ragione, senza soluzione di continuità, senza chiedersi davvero se quello che sbraitava alle folle fosse vero o falso.
I poteri internazionali contro Grillo, chi ci ha mai creduto davvero dopotutto ? E i consolati accusati di boicottare le operazioni di voto all’estero ? Le organizzazione criminali poi, che hanno mai avuto da temere dal M5S, dopo peraltro essere state oggetto di un suo lusinghiero commento, assolte dall’accusa di essere poi così tremende. “La mafia non ha mai strangolato le proprie vittime, i propri clienti, si limita a prendere il pizzo“, così diceva il Grillo nemico della criminalità organizzata.
Il Movimento non è mai stato seduto dalla parte sbagliata del tavolo. Stava proprio su un altro tavolo, fuori dal ristorante. Mentre dentro si decidevano i destini del mondo il M5S rimaneva dall’altra parte della finestra, ad urlare insulti e a fomentare la folla prendendosela con tutti quelli che stavano dentro, senza neppure sapere chi fossero. Erano tutti là dentro e tanto bastava.
E quando la folla è diventata così grande e  rumorosa da non poter essere più ignorata il M5S è stato invitato ad entrare, anche lui, a sedersi al grande tavolo delle decisioni. Ed ha rifiutato.
Ora il ristorante è chiuso, la folla si è raffreddata e dispersa, incredula davanti ad una simile rinuncia dopo avere tanto lottato. Le luci sul M5S si spengono. E’ ora di tornare a casa.
Chi ha votato il M5S perchè il M5S aveva contro tutti ha avuto modo di ricredersi.

 

Questo articolo è dedicato a tutti gli elettori del Movimento 5 stelle.
A tutti quei pensionati e dipendenti pubblici che sono stati descritti come parassiti. A tutti gli iscritti al movimento che sono stati messi all’indice come dei troll, o degli infiltrati pagati dalla casta. A tutti coloro che vedevano nel M5S una nuova voce disponibile ad ascoltarli.
A tutti quelli che hanno creduto nel miraggio di una nuova realtà, accorgendosi troppo tardi che dietro la figura del comico imbonitore ci celava il solito vecchio imbroglio del tonico miracoloso, un banale intruglio maleodorante spacciato per elisir di lunga vita.

A voi tutti quindi, che siete stati traditi da Beppe Grillo.

 

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