Campagna elettorale a bassa intensità

L’assenza di una propria campagna elettorale e di una linea politica propria ha fatto sì che Grillo ed i suoi per avere qualcosa da dire si siano appiattiti sulla contestazione di altri, nello specifico del Partito Democratico.

La loro campagna elettorale, scremata di poche ed insulse scenette come quella della Ciprini ieri (che ha suonato due svegliette durante il suo intervento per rimarcare il fatto che, a suo dire, il tempo degli altri partiti è finito) si limita infatti solo ad attaccare un avversario, possibilmente il più grosso in circolazione, per accreditarsi.

 

Purtroppo o per fortuna il Movimento 5 Stelle non è in grado di fare alcunché dal punto di vista parlamentare (sia per i numeri esigui sia per il modo di porsi, che gli impedisce di stringere accordi ed alleanze con altri partiti) per cui il loro massimo, dal punto di vista “politico” è rappresentato dal presentare mozioni e fare casino.

La massima parte di questo casino è a sua volta rappresentata da quella che potremmo chiamare una guerra d’attrito ovvero il continuo alzare il livello dello scontro su qualsiasi stupidaggine, al solo fine di provocare scintille e rilanciarle trionfalmente attraverso social media ed altri mezzi d’informazione.

In questo meccanismo, invero semplice e neppure particolarmente utile nel lungo termine, s’è incastrato il caso Genovese, di cui avevo già parlato la scorsa volta.

Sul caso Genovese la posizione del Partito Democratico è stata chiara fin da subito, ed è sempre stata chiara perché, semplicemente, il PD ha sempre usato lo stesso metro su queste questioni. Non troverete, andando indietro nel tempo di un decennio e oltre, un caso in cui i democratici o il centrosinistra in generale si è opposto ad un mandato d’arresto parlamentare, e questo indipendentemente dalla provenienza del parlamentare in oggetto.

E allora ? Semplicemente il sistema di frizione usato dal Movimento 5 Stelle è stato quello di anticipare e forzare quanto era già in ordine, al solo fine di poter approfittare, nel periodo dell’iter parlamentare, dei tempi tecnici e deliberativi per poter calunniare il PD ed intestarsi il merito per un qualcosa che era scontato.

Sì perché sono settimane che nel PD è chiaro che Genovese non sarebbe stato “salvato” dal mandato d’arresto, i grillini stessi lo sapevano e, nonostante questo, hanno detto il contrario al solo fine di attaccare strumentalmente il partito e prendersi, a posteriori, il merito per un esito che era già scontato.

 

In tutto questo di Genovese in quanto tale non s’è neppure parlato, perché a volerne parlare ed a voler esaminare le carte qualcosa di strano c’è eccome, a partire dal fatto che pare veramente difficile immaginare che il parlamentare del PD possa voler scappare, reiterare il reato o occultare le prove, specie dopo che i PM hanno già accumulato due anni d’intercettazione e Genovese stesso s’è andato a consegnare in carcere il giorno stesso del voto (alla faccia di Grillo che millantava il rischio di fuga).

 

E quindi la storia esattamente dov’è ? Semplicemente non c’è, è solo una scusa per poter parlare di qualcosa in campagna elettorale, per poter dire “noi facciamo” o meglio ancora “è merito nostro”, come lui:

Ora, sia chiaro, non è che il voto su Genovese fosse facile… nessun voto in parlamento è facile per il PD dopo i fatti dei 101 durante l’elezione del Presidente della Repubblica, la stigma del tradimento a fini “non meglio specificati” ci dice, senza mezzi termini, che alcuni membri del PD avrebbero potuto decidere di salvare Genovese anche solo per punire Renzi, oramai troppo popolare e quindi pericoloso.

 

Ma, una volta deciso il voto palese (che non è scontato visto che non dipende dalla volontà del PD ma da come si muovono tutti i partiti della Camera) non c’è voluto molto per far vedere che non c’era alcuna volontà da parte del Partito Democratico (mentre per i singoli, nel segreto del voto, chissà) di aggirare le regole che s’è dato.

E questo è quanto per quel che riguarda il famoso “soccorso rosso”.

 

Quello che veramente da fastidio sono i modi supponenti e francamente inaccettabili di chi, pur sapendo perfettamente come stanno le cose, ci gioca su per sottintendere cose che non stanno né in cielo né in terra, a partire da qui:

 

Si noti come Barillari corre a prendersi la paternità di un qualcosa che, a ben vedere, non gli spetta. Il PD, visto quanto detto sopra, è il primo a volere il voto palese per evitare franchi tiratori, ed in quest’ottica Barillari (che non è un “grillino semplice” ma uno abbastanza noto nel Movimento) non fa altro che cercare di assicurarsi il merito per un qualcosa che ovviamente il PD come partito avrebbe chiesto in ogni caso…

 

Peraltro, come è evidente, ad esserci rimasti male (anche se non l’ammetteranno mai pubblicamente) sono proprio loro che speravano nel voto segreto e, possibilmente, nel salvataggio di Genovese, per poter attaccare il Partito Democratico ad una settimana dal voto millantando il Soccorso Rosso ipotizzato da Grillo.

 

Molto sinteticamente, perché potrei parlare ancora molto (specie sulla questione tempi e calendarizzazioni, dove i grillini hanno mostrato il peggio di sé), la guerra di frizione in atto è questa… esasperare i toni e far pensare che qualsiasi decisione, presa di posizione o atto di questo o quell’altro sia dovuta al salvifico intervento del Movimento e che comunque vada sia “un successo”, “una vittoria” o comunque “un merito” per gli indomiti suonatori di sveglie.

 

Una nota sul manettismo strisciante, quello che è iniziato coi cappi della Lega Nord e si ripresenta uguale con certe sceneggiate a favore di camera:

Il deputato Manlio Di Stefano sta facendo il gesto delle manette al una sedia vuota, infatti il Genovese ieri non era presente in aula, era col suo avvocato, pronto per consegnarsi (cosa regolarmente avvenuta).

 

Per concludere Grillo, che tanto sperava di poter far casino su questa questione, ha incautamente postato un bel video in cui ironizzava sulla fuga del parlamentare che, a sentir lui, era pronto per darsi alla macchia (da qui la necessità dell’ordine di cattura):

Non ho parole, anche perché qui siamo “Oltre” il ridicolo, siamo al grottesco (e se qualcuno volesse guardare il video, che non ho linkato di proposito, probabilmente si preoccuperebbe davvero).

 

Questa la situazione, traete voi le somme.

 

Ringrazio ilmerdone per le immagini che ho linkato di straforo perché non sapevo a chi chiedere per linkarle “legittimamente”.

G.D.E.

I commenti sono chiusi.