Bollettino di guerra 005

Forse i vostri broker ancora non ve l’hanno detto quindi questo onore è tutto mio : il giornale numero 1 delle schiene dritte si colloca in borsa.

Ebbene sì, Il Fatto Quotidiano, dopo appelli, richieste d’abbonamenti e tentativi più o meno infruttuosi di raggranellare soldi con improbabili abbonamenti (fra cui il programma degli “utenti sostenitori”) ha capito che l’unico modo per trovare qualche altro soldino era mettere mano al portafogli (azionario) e quotarsi.

Ovviamente il giornale a tiratura nazionale che fa tremare l’Eco di Bergamo lo fa con stile quindi non si quota proprio alla borsa “borsa” ma alla borsa delle piccole imprese, l’AIM Italia.

Nella pratica questo vuol dire che il flottante (la parte delle quote effettivamente sul mercato) sarà solo una piccola porzione del totale e che quindi il pacchetto di maggioranza rimarrà saldamente in mano a chi ce l’ha già ora, col risultato ovvio che gli azionsiti al più potranno riscuotere qualche dividendo ma di mettere mano alla linea editoriale o anche solo dire alla dirigenza che il giornale così non va non se ne parla proprio.

Non che l’operazione non sia di un certo peso, s’è capito che la dirigenza ci tiene dal fatto che da qualche giorno per motivi tecnici (salve, sono Giosué Carducci!) hanno messo la premoderazione in modo da ripulire un po’le aree commenti, risultato: i commenti costruttivi o comunque articolati tendono comunque a sparire mentre le offese degli urlatori professionisti no.

A dire il vero comunque qualcosa s’è provato a fare anche sulla linea editoriale tant’è che si sono mandate avanti le nuove leve come Beatrice Borromeo, la quale con un poderoso unodue (ma anche tre e, probabilmente, oltre) ha dimostrato che alla peggio si può sempre scommettere sull’acqua bagnata (cioè che gli adolescenti “sperimentano” la loro sessualità senza particolari taboo) per cercare di alzare… la tiratura.

Ovviamente molti, fra giornalisti e blogger, non hanno apprezzato i toni dell’inchiesta (ne cito giusto uno) e qualcuno ha fatto notare che quello non è giornalismo ma la versione meno colorita della pagina della posta di Cioé, cosa che a sua volta ha scatenato l’ira funesta del pelide Marco (nonché una serie di tweet in cui, per difendere la protetta, si lasciava andare un po’troppo)… ma chi siamo noi per giudicare ?

Resta il fatto che qualcosa si tenta di fare anche se oramai i giornalisti della testata dello strillone sono più noti per le comparsate TV (nel caso di Scanzi a La7 non si parla più neanche di comparsate… molti sostengono che oramai il sommelier abbia una brandina negli studi della TV di Urbano Cairo) che per gli articoli che arricchiscono la versione cartacea.

La vera cenerentola resta però la succursale del Movimento 5 Stelle, meglio nota come “versione web” del famoso giornale… è qui che tocca barcamenarsi fra lupi ed orsi divelti dalle pale eoliche (i famosi lupi volanti marsicani), reportage sui cervelli in fuga (il bagarinaggio andrà di moda), premi nobel della letteratura (che discettano di alta tecnologia), scrittori d’appelli professionisti, grillini contro la disinformazione (scusate l’ossimoro), femminismo senza frontiere e tanto, tanto altro …per non parlare degli apologeti come Niccolo Valentini (figlio di) che ci delizia con perle di rara bellezza.

 

C’è, è vero, da distinguere fra “articoli” e “post dei blog” anche se il giornale (furbamente o meno) fa ben poco per distanziare le due categorie, e c’è da dire che qualcosa da salvare c’è (come Achille Saletti: salvate Saletti dal Fatto Quotidiano!) ma si tratta di poche gocce nel mare magnum che è quella testata.

Non mi sento comunque di condannare del tutto qul giornale perché, questo sì, è un posto molto stimolante se si vuole esplorare l’universo (non molto variopinto) dei grillini, di gran lunga gli esemplari più diffusi nella fauna dei commentatori (e dei giornalisti). Praticamente endemici in ogni articolo che abbia un qualsiasi riferimento politico (ed anche in molti di quelli che non ce l’hanno) oramai svernano nelle pagine web del sito diretto da Gomez più di quanto non facciano sulle pagine di La Cosa (progetto tendente al fallimentare) e sul blog di Grillo.

Il Fatto Quotidiano è nato sotto la volontà (o almeno così dicevano) di fare un giornalismo “diverso”, senza padroni… guardate voi il giornale e ditemi se quelle promesse sono state rispettate.

 

Insomma, ho paura che non andrà così bene in borsa, anche perché giusto ieri Berlusconi ha visto chiudersi l’ultimo spiraglio per restare in politica in modo attivo… caduto Berlusconi cade l’antiberlusconismo militante, vero fulcro su cui tanti in quel giornale (Travaglio in primis) hanno costruito la propria carriera ed il proprio prestigio.

Qualcuno dirà “eh ma Il Fatto Quotidiano è un giornale che le dice tutte a tutti” ma non è vero… oggi è stata chiesta la custodia cautelare per il parlamentare Genovese (PD) ed a dirlo sono stati tutti i giornali, a partire da quel Repubblica che, a sentire alcuni, sarebbe di parte.

Semplicemente Il Fatto Quotidiano è l’unico giornale a ripetere pedissequamente ogni minima uscita di Grillo, del suo blog e di quanto orbita in quell’universo… in pratica un giornale di partito che non ammette di esserlo.

 

G.D.E.

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