Anche le formiche nel loro piccolo…

Oggi parliamo di Marco Travaglio, giornalista (con lo pseudonimo di “calandrino” quando scriveva sulla Padania) orfano di Montanelli prima e Santoro poi nonché portasfortuna noto per aver dato, nella sua lunga carriera, endorsement a : Lega Nord, Italia dei Valori, Rivoluzione Civile e Futuro e Libertà per l’Italia.

I gatti neri quando lo vedono fanno gli scongiuri.

Questo simpatico figuro, da condirettore del Fatto Quotidiano ha trovato giusto cercare di tirare su la tiratura del giornale in cui scrive (che oramai vende meno dell’eco di Bergamo) con il solito sisema : petizione e campagna annessa, ed essendo oramai l’unico argomento di giro la storia delle riforme elettorali e costituzionali ha pensato bene di scrivere quel che vorrebbe lui.

Nello specifico la petizione è su “come vorrei la costituzione e la legge elettorale”, ed il noto giornalista che con il garantismo ci si fa i gargarismi (ipse dixit) non delude.

Nella pratica tutto nasce da un articolo in cui l’amico giornalista lancia (testuale) dieci idee contro la svolta autoritaria. Fino a lì ci poteva stare, solo che Civati in perfetto stile monaca di Monza rispose, ed ecco che la cosa diventa subito petizione.

Faccio notare solo che Civati si riferisce a Travaglio con un altisonante “Voi” (con la V maiuscola) ma si firma “giuseppe civati” (tutto minuscolo).

 

Questi i  fatti. Cosa c’è dietro ?

Civati non sembra neanche aver letto le dieci proposte di Travaglio, anche perché alcune di esse sono campate in aria o ficcate dentro solo per dire “il PD ha sbagliato” (ad esempio il “divieto assoluto di ghigliottina” o il “divieto di sostituire nelle commissioni i parlamentari dissidenti” per dirne un paio), nella pratica basta leggere i primi punti per capire che l’intera petizione ha un intento solo polemico e marcatamente anti-PD e soprattutto anti-Renzi.

Ma… hey… neanche a Civati piace Renzi, ed ecco che senza pensarci troppo il nostro amatissimo correntista d’opposizione si butta anima e cuore e risponde caloroso “in Parlamento ho portato avanti molti dei punti che Voi indicate”, ed è subito ammmore.

 

Io nel leggere il papello di Travaglio ho visto solo proposte pensate per rendere ancora più immobile il parlamento, complicare le elezioni e dare ragione “postuma” alle rivendicazioni selvagge del Movimento 5 Stelle, poi non lo so, vedete voi se in quel guazzabuglio di garantismi senza né testa né coda ci trovate altro.

Quel che fa specie è che Civati che è un esponente del PD e capo-corrente legga le proposte di uno che s’è sempre definito di destra (e che è  un giustizialista da sempre amico e sodale di Grillo, un altro che odia il PD) e le trovi valide da portare avanti.

Certo Civati non è il PD personificato ed ha il diritto alle sue idee, esiste la libertà di pensiero ed i parlamentari del PD hanno tutto il diritto di pensarla come vogliono… ma qui mi sembra che per dare la zappa sui piedi all’attuale governo un certo tizio, pesantemente bocciato alle primarie, sia disposto ad aprire una falla sulla barca in cui si trova.

 

A me non frega particolarmente della petizione di Travaglio (anche perché è lì solo per far guadagnare click e visualizzazioni al Fatto Quotidiano), a me frega che c’è un tizio del Partito Democratico che ritiene una tale porcata (come definire la legittimazione costituzionale del diritto, delle opposizioni, di far decadere i decreti impedendo al parlamento di esprimersi su di essi nei termini di legge ?) degna d’essere presa in considerazione.

Sono mesi che Civati fa quello che vuole uscire dal PD, salvo poi rimuginare “si ma se esco poi dove vado ?”, e nel suo star “dentro” obtorto collo c’ha regalato perle come il voto favorevole alla fiducia definito “fiducia sfiduciata”. Ma seriamente, a questo punto non sarebbe meglio per tutti se mettesse ordine nella sua testa e decidesse di darci un taglio ? Si metta lì cinque minuti e poi decida se restare nel PD in modo costruttivo (sì, si può fare opposizione interna in modo costruttivo, anzi a dirla tutta si dovrebbe fare opposizione interna solo in modo costruttivo) o uscire dal PD e fondare la sua cosa, dopodiché chi s’è visto s’è visto.

Qualche caprone legittimamente dice che io sia troppo “renziano” ed anti-civatiano: è possibile, questo è uno spazio aperto ed altri sono liberi di postare i loro articoli, anche se diametralmente opposti a me ed alle mie idee, però per quel che mi compete io questo continuo stillicidio di opinioni “contro” comincio a non digerirlo più.

E sia chiaro, è una cosa che comincia a non andare giù a tanti.

 

Altro soggetto, stessi termini.

Due giorni fa c’è stata la riunione in direzione del PD ed a quanto risulta mentre Renzi parlava Mineo ha mandato un SMS ad un giornalista in cui criticava il segretario, qualcosa come “Renzi fa campagna elettorale per le elezioni di primavera 2015”. Poi però Mineo non ha chiesto di parlare e non è andato su quel palchetto a dirlo apertamente.

Cosa voglio dire ? Sei in un partito, sei stato eletto da milioni di persone, sei in un contesto democratico in cui hai il diritto ed il dovere di presentare e discutere le tue opinioni… ed anziché farlo mandi SMS a giro in cui critichi il segretario.

Ma allora vattene, cavolo. Che ci stai a fare ancora nel PD ? Aspetti di farti buttare fuori per manifesto rompimento di balle in modo da poter fare la vittima ?

Mineo, eri capolista in Sicilia… quindi t’ho votato, e non l’ho fatto volontariamente perché non hai manco fatto le primarie, eri capolista “sicuro” perché la segreteria di Bersani t’ha ficcato lì a forza e sei spuntato, tipo sorpresa nell’uovo di pasqua, al Senato. Questo per dirti quanto sei rappresentativo (e qualcuno lo vada a spiegare anche a quelli che si sono arrabbiati nel vederlo sostituito in commissione). Sei nel PD, sei del PD, è troppo chiederti se non altro di fingere di far parte di quella cosa che ti garantisce uno scranno in parlamento ?

 

Non è neanche una questione di renzismo o antirenzismo, non è neanche una svolta autoritaria: io Renzi non lo volevo nel 2013 e l’ho votato nel 2014 perché lo ritenevo l’uomo giusto al momento giusto, non sono esattamente un estremista renziano però qui al posto di Renzi ci potrebbe essere Pinco Pallino, la questione non cambierebbe di una virgola.

Nel vecchio PCI le correnti erano belle forti, poi ci si chiudeva in una stanza, ci si prendeva a cazzotti (e capitava anche quello) ma quando si riapriva la porta tutti tiravano avanti una linea unica, quella della maggioranza. Oggi invece le minoranze vanno per conto loro, la maggioranza cerca di fare i miracoli ed i soliti tre o quattro passano le giornate a farsi intervistare per dire che questo non gli va e l’altro non gli piace.

 

Tengo fuori Chiti che, seppure malato di protagonismo, le cose le dice chiare e tonde ed ha un suo ruolo nel partito, ruolo che svolge in modo serio anche quando si mette in opposizione con la line della dirigenza. Non è lui il problema.

 

Altro da dire non c’è. Spero che la situazione si ricompogna, così non fosse mi auguro che Renzi faccia i conti e decida che non ha senso trascinare la legislatura: si torna alle urne e si ri-fanno le parlamentarie e le primarie… ma visto che non siamo scemi al prossimo giro mi prenderò personalmente il piacere di segnarmi di che corrente sono i vari candidati, così se c’è un civatiano in lista m’assicuro di non votarlo. Opinione personale.

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