Aggiornamenti.

Altra giornata, altro giro di giostra.

Gli eventi di ieri hanno smosso un po’le acque; che dietro all’EXPO ci fosse qualcosa di poco pulito era facile immaginarlo, ora semplicemente c’è un indizio in più.

La retata (di questo possiamo parlare visto il numero di indagati ed arrestati) ha tirato dentro un po’tutto ma nel marasma è facile vedere qual’è la situazione generale.

L’EXPO è stato un progetto molto “amato” a destra fra Berlusconi e Formigoni, che se lo sono curato in tutti i dettagli, non a caso lo stesso Pisapia per non lavarsene le mani ha voluto, in tempi non sospetti, che si cominciasse a fare chiarezza.

Questa operazione milanese svolge anche questo ruolo chiarendo quali sono i sistemi clientelari che s’erano venuti a creare per spartirsi la torta degli appalti.

Fra i vari arrestati spicca il nome di Primo Greganti; sì, quel Greganti, che secondo i PM è stato il referente d’area per le COOP e per tutte le società politicamente “a sinistra”. Va infatti detto che l’EXPO è stato pensato e sviluppato in un periodo in cui la provincia di Milano era in mano alla sinistra che si rappresentava attraverso Penati (in carica dal 2004 al 2009).

La situazione non è quindi esattamente tranquilla neanche nel Partito Democratico che pure, magari collateralmente, qualche responsabilità potrebbe avercela. Nell’insieme comunque il tutto sembra poca cosa considerando che il progetto è stato gestito come “cosa nostra” dal centrodestra e che è difficile credere che nella Lombardia in mano al “celeste” da vent’anni in cui ancora governava la Moratti il centrosinistra avesse il peso politico per richiedere alcunché, men che meno a livello d’appalti. Insomma : vedremo.

 

La cosa ha ovviamente dato un minimo di vita ai giornali che in questo periodo languono a causa di una campagna elettorale comatosa… in particolare il Fatto Quotidiano, che questo mese registra l’ennesima flessione delle vendite (-8%) a fronte di un numero d’abbonamenti pressocché stabile (+37) come ci dice il buon Renzo non può che apprezzare questa notizia su cui, siamo sicuri, sciamerà per settimane. Poco vale il fatto che lo “scandalo” sia tutto spostato a destra (ed è inevitabile visto chi è stato preso, quali sono le responsabilità accertate e dove s’è svolto il blitz), siamo certi che per due settimane l’oramai scheletrico giornale di Travaglio, Padellaro y Gomez continuerà a martellare sulla questione.

Altrove comunque le cose non vanno granché bene, lo spettacolino di Grillo in solitaria da Vespa sembra saltato ed anche Santoro, a causa degli ascolti da monoscopio, ha abbandonato la trasmissione lasciando all’Innocenzi il ruolo d’affondare con la barca.

Qui una parentesi è d’obbligo… Santoro e M5S tanto daccordo non sono andati mai ma l’appendice “Travaglio” qualcosa in passato ha potuto nel ricongiungerli, tant’è che per i grillini la trasmissione di michelone ha sempre avuto un peso speciale… purtroppo ultimamente le cose sono peggiorate e se Vauro è stato infine indicato come un nemico del popolo e messo alla gogna (mediatica) dall’establishment pentastellato Santoro, oramai in caduta libera (poco oltre il 5% di share) preferisce prendersi una pausa e lasciare la baracca a Giulia Innocenzi, che sta gestendo una specie di “autogestione” sulla falsariga di Amici.

Rimane il proto-grillino Travaglio a fare i soliti monologhi ma la cosa non sembra avere più grande mordente tant’è che la trasmissione di ieri (in cui l’ospite era Renzi) non è stata questo grandissimo “successo” (in senso grillino, ma anche in senso generale).

Travaglio, al solito, s’è dimostrato incapace d’attaccare di punta chi si trova davanti e così, messo davanti a Renzi ha preferito montare una discussione vaga e fumosa anziché dirgliele in faccia (mentre, seguendo i suoi editoriali, a dirgliele alle spalle è bravissimo)… in pratica il remake di Travaglio vs Berlusconi.

Lo stesso Renzi è stato abbastanza bravo riuscendo a “parare” l’Innocenzi (che l’ha interrotto praticamente ad ogni occasione) e facendo una buona figura (strappando anche diversi applausi).

 

Altrove Grillo continua la versione “turismo” del suo programma… la versione “business” era il tour a pagamento, quella “turismo” è la stessa cosa ma senza biglietto d’ingresso.

Tappa di ieri : Napoli.

A quanto risulta dal web (che, stando all’ultima vulgata grillina è fonte unica del Sapere) nonostante la customizzazione dello spettacolo per la platea (che stando a Grillo sembra essere fatta di camorristi e ultras) non è andata molto bene, tant’è che è subito virale l’hashtag “BeppeOflop” (no, questo non lo dico io) ed anche le foto non è che suggeriscano questa folla oceanica.

 

E poi c’è il tormentone dei giorni cupi, la legge elettorale M5S, sulla quale non mi esprimo perché penso ci sia chi è più adatto di me (Broono, che sull’argomento pare avere le idee chiare) e che spero vorrà scrivere un approfondimento più dettagliato.

Insomma a conti fatti se Sparta piange Atene non ride e, a ben vedere, la situazione non sembra cambiare molto, con o senza l’affaire EXPO.

Certo farebbe comodo sapere perché Greganti, dopo tutto quello che ha combinato in passato, orbiti ancora in certi ambiti ed abbia ancora una certa influenza ma a quanto pare per saperlo ci toccherà aspettare il processo e la sentenza.

 

G.D.E.

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