25 Anni fa Desert Storm

25 anni fa come oggi cominciava l’operazione Desert Storm (Tempesta nel deserto), probabilmente la prima guerra moderna trasmessa in diretta nei salotti di casa nostra.

Il contesto

Partiamo dal 1990: il muro di Berlino era caduto da pochi mesi e il blocco sovietico sta andando verso una rapida dissoluzione con le varie repubbliche e i paesi satelliti che ad uno ad uno dichiarano la loro indipendenza. Sono gli ultimi mesi di Gorbachev e gli ultimi mesi della guerra fredda e gli Stati Uniti si trovano incontrastati con una enorme forza militare. Nello stesso contesto nel golfo persico Iran e Iraq si hanno concluso da poco una guerra durata 8 anni per risolvere delle dispute di confine: la guerra è risultata in un nulla di fatto.

L’iraq invade il Kuwait

In questo contesto l’Iraq invade il vicino emirato indipendente de Kuwait. Le ragioni dell’invasione sono diverse: Baghdad accusava i vicini di costruire pozzi non verticali che andavano a rubare il petrolio al di la del confine, oltre a questo c’era un debito contratto dall’Iraq durante la guerra, e poi naturalmente c’era una questione territoriale che si può far risalire alla dissoluzione dell’impero Ottomano che dovrebbe giustificare l’annessione del Kuwait da parte dell’Iraq. In realtà però la ragione di fondo è da cercarsi nella disparità tra le forze in campo e le risorse petrolifere dell’Kuwait.

L’invasione del Kuwait inizia il 2 agosto e si risolve in 2 giorni con l’annientamento delle forze armate del Kuwait e l’occupazione del paese: una vera e propria guerra lampo. L’invasione fu condannata da parte di tutti i paesi occidentali, anche quelli che fino a quel momento erano stati partner dell’Iraq, e portò anche all’embargo militare da parte di Cina e Unione Sovietica.

Desert Shield

Le mire espansionistiche dell’Iraq non si fermano naturalmente al Kuwait e pochi giorni dopo l’occupazione il governo di Baghdad comincia a minacciare l’Arabia Saudita: a questo punto gli americani possono scendere in campo al fianco dei loro alleati con la più grande operazione di trasporto aereo di truppe nella storia. Il 7 Agosto comincia l’operazione Desert Shield che porta nella regione più di mezzo milione di truppe attraverso aerei militari e civili.

La coalizione

La risoluzione 660 dell’ONU a condanna dell’aggressione Irachena venne approvata lo stesso 2 Agosto, nel corso dei mesi successivi si susseguirono altre 11 risoluzioni dello stesso tenore fino alla risoluzione 678 che fissava il 16 Gennaio 1991 come data dell’ultimatum per il ritiro delle truppe dal Kuwait. In questi mesi gli Stati Uniti costituirono una coalizione di paesi pronti a mettere in atto militarmente la risoluzione 660. La coalizione comprenderà 34 paesi tra i quali gran parte dell’europa e dei paesi della penisola araba, l’Unione Sovietica non prese parte alla coalizione.

Desert Storm: la guerra aerea

Il 17 Gennaio 1991 alle 2:10 ora di Baghdad comincia l’offensiva aerea della coalizione. Il primo atto di guerra fu la distruzione di alcune postazioni radar sul confine da parte di una squadriglia di elicotteri Apache. Poco meno di un’ora dopo i caccia invisibili F117 colpivano bersagli strategici nella capitale, mentre missili a lungo raggio lanciati dalle navi che incrociavano nel golfo o nel mar rosso, o dai B52 partiti dalle basi degli Stati Uniti colpivano diversi bersagli strategici tra i quali i missili Scud con i quali Saddam minacciava Israele e l’Arabia Saudita.

La campagna aerea durò fino al 23 Febbraio e fu la probabilmente la parte che più ci ricordiamo della guerra, anche perché la campagna terrestre durò solo dal 24 a 28 Febbraio.

La CNN e la guerra in salotto


Desert Storm fu la prima guerra che abbiamo potuto seguire in diretta 24 ore su 24. CNN è stata il primo canale all news a tramettere 24 ore su 24 e quindi nel ’91 si è trovata ad avere un vantaggio competitivo enorme rispetto alle altre televisioni americane o internazionali. CNN aveva una sua squadra di cronisti a Bagdad ed è riuscita a raccontare le vittime collaterali della guerra, ovvero i civili. La guerra del golfo è stata anche la prima guerra dove i militari americani son riusciti a mantenere un buon controllo dell’informazione fornendo ai media diversi video quali che mostravano le bombe intelligenti lanciate dagli aerei invisibili che colpivano con precisione il bersaglio; questa distorsione giornalistica ha fatto sembrare desert storm come una operazione ad altissima tecnologia che ha utilizzato solo sistemi di precisione per colpire l’avversario e minimizzare i danni, quando in realtà la maggior parte delle bombe utilizzate erano stupide, dato che il bersaglio principale dell’operazione erano i carri armati nemici e quindi una volta neutralizzate le contraeree si poteva agire direttamente con i bombardamenti a tappeto dei B52 o con i più discreti A10.

Una guerra quasi pulita

Non esistono naturalmente guerre pulite, o guerre giuste: ogni guerra è per definizione stessa atroce e distruttiva, e per questa ragione deve sempre essere l’ultima risorsa della diplomazia, ma se comparata con le situazioni attuali 43 giorni di campagna aerea, 5 giorni di operazioni di terra sono veramente nulla. La guerra del golfo è stata una delle ultime guerre convenzionali tra nazioni sovrane che non siano degenerate in anni di guerriglia, è stata una delle ultime guerre mediorientali che ha raccolto una coalizione comprendente gli stati islamici, ed è stata una delle ultime guerre avvenute con il consenso delle Nazioni Unite, e naturalmente come quasi tutte le alte guerre si è concentrata a risolvere una situazione di emergenza ma non ha posto le basi per una pace duratura e una stabilizzazione della regione.

Nonostante questo naturalmente dobbiamo ricordare i circa 3.000 civili morti durante le operazioni e i 10.000 “nemici” che son rimasti sotto le bombe.

La guerra al cinema

Per concludere questo articolo volevo segnalarvi un buon film che racconta le vicende di un fante americano durante l’operazione Desert Shield, e durante i 5 giorni dell’occupazione: Jarhead

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